periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n.  365 - Roma, 14  settembre2004

Sommario

Calderoli: nessuno vuole fare riforme a colpi di maggioranza

Riforma turismo

Fitto e Lorenzetti su federalismo fiscale

Emilia-Romagna, Marche, Puglia per politiche minorili in Albania

Oggi Conferenza straordinaria Regioni e incontro con Calderoli

Corte dei conti Sardegna: esercizio 2003

Emilia-Romagna, Marche, Puglia per politiche minorili in Albania

Sul problema dei bambini immigrati "il Corriere della Sera" oggi titola: Scuola, le Regioni al ministro - tavolo nazionale sugli immigrati.
Emilia Romagna, Marche, Puglia lavorano per favorire le politiche minorili in Albania, lo rende noto la newsletter della regione Puglia.
Migliorare le condizioni di vita della popolazione minorile albanese, affermare i loro diritti, accrescere le capacità delle istituzioni e delle organizzazioni della società civile di intervenire in favore dei minori a rischio e in stato di abbandono: questi i grandi e raggiungibili obiettivi del programma di cooperazione recentemente approvato dalla Giunta regionale.
Il programma nasce da un’iniziativa del ministero degli Affari esteri che, individuate le linee guida per l’intervento in materia di adozioni internazionali, dei minori in stato di abbandono e vittime del traffico per lo sfruttamento sessuale, ha verificato insieme al Governo albanese la necessità di sostenere il processo di decentramento dei servizi sociali.
Un protocollo d’intesa fra le Regioni Emilia Romagna, Marche e Puglia permetterà ora di procedere alla realizzazione di tutte le attività previste dal programma, per il quale la Regione Puglia ha stanziato 165.000,00 euro per i tre anni della sua durata.
La Puglia è già attiva da diversi anni in Albania per l’attuazione di programmi di cooperazione come l’Interreg. Questa nuova esperienza ha come ulteriore obiettivo il consolidamento della presenza e delle capacità delle Regioni italiane in Albania. (c.g.)
Supporto in favore delle politiche minorili in Albania - Dgr n.993/2004
(sm)

Fitto e Lorenzetti su federalismo fiscale

Dopo l'incontro di Potenza (1/9/04: federalismo; Documento "Potenza") dei Presidenti delle Regioni meridionali, ad esclusione delle "speciali" Sicilia e Sardegna, si ritorna a parlare di federalismo fiscale (La Loggia- cambiare decreto federalismo fiscale) e in particolare della correzione del decreto 56/2000.
E oggi "il Sole 24Ore" (
Il decreto 56 sposta 88 mln dal sud alle aree settentrionali) evidenzia anche alcune cifre e i problemi connessi. Mentre sempre ieri Calderoli - che sul 56/2000 si è detto disponibile al confronto - sul tema del federalismo fiscale ha dichiarato che è: "da realizzare entro cinque anni e senza che questo comporti un aggravio di costi complessivi''.
Per il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto (nella foto), ''stanno cominciando a giungere segnali importanti sulla questione del decreto 56 sul federalismo fiscale''. Lo ha detto riferendosi alle dichiarazioni fatte ieri dal ministro per gli Affari Regionali, Enrico La Loggia. Fitto ha aggiunto di essere ''del parere che il decreto vada immediatamente ritirato e completamente riscritto''.
''A quanto affermato con indubbia franchezza, ieri, dal ministro per le Riforme, Roberto Calderoli - ha rilevato - si aggiungono oggi le considerazioni del ministro La Loggia. Prendo atto con soddisfazione del fatto che il ministro La Loggia riconosca che il decreto 56 del 2000 sia penalizzante per le regioni meridionali''.
''Mi auguro - ha detto ancora Fitto - che nel prossimo incontro, a livello ministeriale, con il responsabile del dicastero dell' Economia, Domenico Siniscalco, tutta la materia sia profondamente rivista nella direzione di un assoluto rispetto del dettato costituzionale e nello spirito di un federalismo solidale e rispettoso dei diritti di cittadinanza uguali in tutto il Paese''.
Ma
afferma al quotidiano on-line ''Affari italiani'', il presidente della regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, commentando il progetto di federalismo fiscale in programma al Governo e le polemiche sull'approvazione degli statuti regionali: ''Ora ho sotto controllo la spesa sanitaria, che impegna l'80% delle risorse regionali. Non ho bisogno di mettere ticket o di aumentare le tasse. L' attuale progetto sul federalismo fiscale prevede una suddivisione dell' Italia in regioni del Sud e del Nord, ma non tiene conto del fatto che esiste una terza tipologia di territorio: quella delle piccole regioni''.
''L'Umbria non ha ritardo di sviluppo -spiega la Lorenzetti- rispetta i parametri. Purtroppo, pero', ha scarsa capacita' fiscale, perche' con 822 mila abitanti non si puo' fare altro. Se passa questa riforma io affoghero', magari piu' tardi degli altri, ma affoghero' comunque''. E riguardo i punti contestati nello statuto regionale, il presidente dell'Umbria dice: ''I punti contestati in tutto sono quattro. Il primo e' l'articolo 9, quello sulla famiglia. Gli altri invece riguardano la potesta' regolamentare, la commissione di garanzia statutaria e l'incompatibilita' tra la carica di consigliere e quella di assessore. Questioni tecniche -conclude- di scarso rilievo, per le quali e' sufficiente un chiarimento''.
(gs)

Riforme: oggi Conferenza straordinaria Regioni e incontro con Calderoli

Oggi a Roma conferenza straordinaria con i presidenti delle Regioni, titola la "Padania".
E' convocata infatti per oggi (martedì 14 settembre 2004, alle ore 18.00, presso la Segreteria della Conferenza dei Presidenti: Via Parigi, 11 - Roma) una seduta straordinaria della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome.
La Conferenza straordinaria delle Regioni si svolgerà anche in preparazione del successivo incontro con il Ministro per le Riforme Istituzionali, Sen. Calderoli (nella foto), fissato sempre per oggi (martedì 14 settembre alle ore 20.00) nella stessa sede della Conferenza (Via Parigi, 11 – Roma).
L'incontro avviene dopo le
determinazioni assunte nella seduta della Conferenza dei Presidenti del 9 settembre scorso, con la richiesta al Governo di un confronto sulle riforme costituzionali per chiarire i problemi nel testo all’esame della Camera, prima della presentazione degli emendamenti in Aula.
All'Ordine del giorno della Conferenza delle Regioni quindi le "Determinazioni della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome sul Disegno di Legge costituzionale licenziato dalla I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati (AC 4862) e sulle eventuali modifiche presentate dal Governo".
(gs)

Turismo e riforma ENIT

Orientamenti e programmi della politica per il turismo e le eventuali riforme del settore, saranno al centro di un incontro previsto per domani con il sottosegretario Letta.
La delegazione della Conferenza delle Regioni sarà guidata dal Presidente Enzo Ghigo (vi parteciperà anche il presidente Angelo Michele Iorio (Molise) e il coordinatore degli assessori al turismo: Gianni Vincenzo Plinio (ass. Regione Liguria). L'incontro è previsto per domani (15 settembre 2004 alle ore 19.30 : Sala degli Arazzi, Palazzo Chigi), ed è stato convocato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta.

Per la promozione turistica va garantito alle Regioni, nella logica di un corretto federalismo, un finanziamento annuale di 150-180 milioni di euro. E' quanto sostengono i presidenti delle Regioni italiane - che hanno approvato prima dell'estate un documento (REGIONI: PROPOSTA PER LA RIFORMA DELL’ENIT) contenente una proposta di riforma dell'Enit, l'Ente nazionale italiano del turismo - e che mercoledì alle 19,30 (Sala degli Arazzi a Palazzo Chigi) incontreranno il governo per discutere proprio degli orientamenti e dei programmi della politica per il turismo e delle eventuali riforme del settore.
Nel documento approvato i presidenti delle Regioni e delle Province autonome ribadiscono la necessita' che l'attuale sostegno alla promozione turistica italiana da parte dello Stato ''al momento assegnata in modo assolutamente insufficiente con gli stanziamenti all'Enit, sia aumentata, avuto riguardo a quanto gia' avviene negli altri paesi europei competitori. A solo titolo di paragone - osserva il documento - non si ritiene possibile che lo Stato italiano possa destinare alla promozione turistica meno di quanto mette oggi a disposizione la Francia per il solo mercato italiano''.
Le Regioni e le Province autonome chiedono, pertanto, che ''siano ripristinate, almeno, le risorse assicurate negli anni precedenti, prima delle ultime decurtazioni che hanno portato le attuali assegnazioni attuali a 25 milioni di euro. Non si vede altrimenti come le Regioni possano avere interesse ad un sostegno finanziario alla futura Agenzia italiana per la promozione del turismo piuttosto che, come avviene oggi, agire per conto proprio sui mercati mondiali''.
Sul disegno di legge di riforma dell'Enit, sul quale, nel corso dell'estate, sono trapelate indiscrezioni e alcune critiche, il direttore generale per il turismo del ministero per le Attivita' Produttive, Franco Vitale, ha spiegato: ''la via scelta, quella del disegno di legge, dimostra la disponibilita', l'attenzione e l'apertura nei confronti delle proposte e delle osservazioni di Regioni e parti sociali. Molti hanno chiesto un decreto legge ma il ministro Marzano, scegliendo il disegno di legge, ha voluto dare un segnale importante: il decreto legge infatti avrebbe escluso il confronto il Parlamento e le parti sociali. Ora il percorso e' aperto, la volonta' e' di  concluderlo al piu' presto. Piu' presto si fa e meglio e' ''.
Lunedi' e martedi' prossimo e' inoltre prevista a Genova la Conferenza nazionale sul turismo nella quale istituzioni e rappresentanti del settore si incontreranno per analizzare le dinamiche del turismo e le prospettive di sviluppo futuro.
(red)

Calderoli: nessuno vuole fare riforme a colpi di maggioranza

Preoccupazione per un 'accordo sul federalismo blindato' e' stata espressa da Claudio Martini, presidente Regione Toscana. In Parlamento, Calderoli, ha detto che nessuno vuole fare riforme a colpi di maggioranza: [camera- aula] INTERVENTO DEL MINISTRO CALDEROLI NELL'AULA DELLA CAMERA SULLA RIFORMA COSTITUZIONALI (13 SETTEMBRE 2004).
La sensazione e' quella di un accordo politico, che ha blindato tutto lo spazio di manovra". Cosi' il presidente della Toscana, Claudio Martini: "Gli spazi - spiega Martini - sono ristrettissimi". Questa ristrettezza e' motivo di "grandissima preoccupazione". Come e' motivo digrandissima preoccupazione il fatto che "la sensazione e' cheil federalismo fiscale, che doveva essere l'asse portante dellariforma, non ci sia e che il senato federale non si sa se c'e'e, se c'e', per la regioni sara' in termini non digeribili".
''Una costituzione incostituzionale'', così l presidente dei deputati della Margherita Pierluigi Castagnetti: ''Noi - chiarisce il leader Dl in un'intervista alla STAMPA (
II no di Castagnetti Questo è un testo incostituzionale; Riforme, Calderoli incassa il si' di Fini e apre all'Ulivo; Tranquilli, il Nord non mollera') - abbiamo avanzato una pregiudiziale di costituzionalita', che sara' esaminata giovedi' mattina: sappiamo che la maggioranza fara' quadrato. Ma qui si toccano principi fondamentali, e riteniamo che ci sia una incostituzionalita' di fondo. Qui si va ben oltre il mandato previsto dall'articolo 138.
L'esponente della Margherita e' convinto che ''alla fine il referendum ci dovra' essere per forza, se passa questa riforma. E la mostruosita' e' che gli italiani saranno chiamati ad esprimersi non su una Costituzione, ma su un accordo di maggioranza. Temiamo anche uno snaturamento del referendum. Siamo preoccupati anche perche' il referendum dovra' riguardare materie che intrecciano diversi titoli della Costituzione. Tutti i costituzionalisti - conclude Castagnetti - dicono che non e' possibile chiedere un pronunciamento complessivo su materie cheinvestono parti diverse della Costituzione''.
''Ho ascoltato un discorso dai toni pacati, dai contenuti ragionevoli, dalle intenzioni disponibili-  ha invece
assicurato il presidente della regione Veneto Galan- Infatti, hoappena finito di ascoltare il ministro Calderoli, che si e' rivolto a maggioranza e opposizione al momento di dare l'avvio nell'aula di Montecitorio alla riforma degli articoli della seconda parte della Costituzione. Finalmente il dibattito generale puo' prendere il via e cio' avviene nel modo migliore, appunto con la pacatezza, la ragionevolezza e la disponibilita' dimostrata da Calderoli nel suo breve ma illuminante intervento''.
''Sono convinto che molte delle richieste avanzate dall'opposizione saranno contenute nelle proposte di modifica sostenute dalla maggioranza, anche perche' il ministro lo ha detto esplicitamente- spiega il Presidente del Veneto- Tra quelle richieste ce ne saranno alcune che faccio fatica a riconoscere per buone e giuste e sono quelle che riguardano i poteri attribuiti a Regioni e Province autonome". In ogni caso, il presidente della regione Veneto sidice soddisfatto perche' spiega ''Finalmente ci siamo! Si arrivi al piu' presto insomma ad approvare una riforma che ci dia il Senato federale, un autentico bicameralismo e non piu' quella cosa perfettamente dispendiosa ed inutile, che fino ad ora ha reso grottesche le nostre vicende parlamentari".
Federalismo, Calderoli chiama l'opposizione: titola il "Corriere della Sera" (Sulle riforme del Polo l'ombra del referendum), mentre "la Repubblica: Riforme, ritocchi fino all'ultimo.
Ritorno alla contestualita' ''forte'' e abbandono di quella ''affievolita', il Senato federale 'allargato', il premierato, il federalismo fiscale e i tempi per la sua realizzazione, nella relazione del ministro delle Riforme Roberto Calderoli, che ha illustrato in un'Aula le modifiche che verranno introdotte dalla maggioranza, attraverso emendamenti, al testo sul federalismo uscito dalla commissione Affari Costituzionali della Camera a luglio.
Ecco alcuni dei principi della nuova bozza spiegati dal ministro:
  SENATO FEDERALE: Il testo elaborato da Calderoli si pone il problema di risolvere ''il deficit di rappresentativita' territoriale che era stato individuato nella disciplina originaria del Senato federale''. Per questo, nel nuovo Senato, accanto ai 252 parlamentari eletti (ancora non e' chiaro se con il sistema proporzionale), ci saranno due rappresentanti delle regioni: un consigliere regionale e un sindaco o un presidente di provincia o di citta' metropolitana. I rappresentanti delle regioni avranno diritto di partecipazione, di iniziativa legislativa e di voto nelle materie attinenti agli interessi specifici delle regioni e del mondo delle autonomie.
  VIA LA CONTESTUALITA' AFFIEVOLITA: ''Quella che, abbastanza impropriamente e' stata definita contestualita' affievolita - spiega Calderoli - dovrebbe lasciare il posto a una contestualita' vera''. In buona sostanza i senatori delle regioni saranno eletti contestualmente ai rispettivi consigli regionali. ''Pertanto - sottolinea il ministro - rispetto al testo della commissione il potere di indizione delle elezioni dei consigli regionali tornera' nelle mani dei presidenti delle regioni'', prevedendo comunque l'allineamento delle elezioni di tutti consigli. ''Credo - aggiunge Calderoli - che sia il presupposto di una riforma che vorrebbe essere federalista''.
   FIDUCIA: La 'ratio' del ddl e' anche quella di evitare l'eccessivo ricorso a questioni di fiducia (''molte volte usato in maniera impropria'') per approvare in tempi rapidi dei provvedimenti. Per questo sono previsti, in alcuni casi, 'canali preferenziali' per la discussione in Aula delle proposte di iniziativa governativa e la definizione, tramite il regolamento, di ''tempi certi'' entro cui approvarli. E' prevista anche l'espressione di pareri sui decreti legislativi per garantire che, dopo l'approvazione di una legge delega, i relativi decreti legislativi non si discostino dal mandato che era stato affidato all'esecutivo.
   FEDERALISMO: Alcune materie 'concorrenti' tornano a essere di competenza esclusiva dello Stato: le grandi opere, il trasporto, la navigazione, l'energia, la comunicazione, gli ordini professionali. Nessun accenno del ministro, invece alla 'tutela della salute', altra materia che dovrebbe tornare allo Stato.
   SUSSIDIARIETA': All'articolo 114 (come voluto dall'Udc) viene inserito il principio di leale collaborazione e di sussidiarieta' come presupposto delle funzioni dei vari livelli che compongono la Repubblica.
  INTERESSE NAZIONALE: L'ultima parola nelle controversie tra Stato e regioni per la salvaguardia dell'interesse nazionale non spettera' piu' al Senato federale, ma ad una commissione bicamerale paritetica mista.
  FEDERALISMO FISCALE: Da realizzare entro cinque anni ''e senza che questo comporti un aggravio di costi complessivi''.
  ITER LEGISLATIVO: E' uno dei nodi 'tecnici' da sciogliere. ''Ma siamo nel campo dell'ingegneria parlamentare - dice Calderoli - e credo che ogni contributo possa essere utile perche' il Parlamento funzioni bene e alla svelta''.
(gs)

Corte dei conti Sardegna: esercizio 2003

Regione Sardegna, esercizio finanziario 2003. Rendiconto generale della Regione autonoma della Sardegna per l’esercizio finanziario 2003.
Nel giudizio della Corte - rende noto la
newsletter della Corte dei conti -  è stata attivata una metodologia istruttoria ispirata ad assicurare il più ampio contraddittorio e dalla pratica di vie “innovative” di collaborazione con l’Amministrazione regionale.
La Sezione regionale di controllo ha esaminato l’andamento della gestione finanziaria per l’esercizio 2003, la gestione dei fondi comunitari e le attività a sostegno dei settori produttivi. Ha, poi, riferito sui risultati dei controlli sulla gestione portati a termine nel corso dell’esercizio 2003 nei confronti della Regione in materia: di trasporti locali, incarichi di consulenza, erogazioni finanziarie in favore dei Consorzi di bonifica, di politiche regionali sulla sanità, patrimonio immobiliare regionale e sulla campagna antincendio 1993-2001, accennando anche alle indagini concluse nei confronti di Province e Comuni in merito allo stato di attuazione dei controlli interni. La Corte ha particolarmente apprezzato, “per il contributo di certezza giuridica che, per tale via, sarà introdotto nell’ordinamento regionale”, l’iniziativa della Giunta di predisporre un testo unico di tutte le norme di attuazione dello Statuto speciale. La bozza,approvata nel maggio 2004 sarà presto sottoposta alla valutazione dei competenti organi statali e regionali. Una certa carenza si riscontra, invece, “nella predisposizione dei documenti contabili e delle scritture di accompagnamento, che non danno conto esaustivamente delle problematiche sottostanti”. L’analisi dell’andamento previsionale mette in evidenza che “le variazioni apportate al bilancio nel corso dell’anno hanno determinato un notevole squilibrio fra le previsioni finali di spesa e quelle d’entrata tale che le spese superano del 4,7% le entrate”. “Il dato, in crescita rispetto all'esercizio precedente (3,71%)” - continua la Relazione - “non può che confermare le perplessità già espresse dalla Corte nella relazione sul rendiconto 2002, sia sotto il profilo della copertura delle maggiori spese previste, sia sotto il profilo dei problemi connessi alla crescita del disavanzo e quindi dell’indebitamento”. Diminuisce, inoltre, la spesa in conto capitale, pari al 9,2 % rispetto all’esercizio 2002 mentre aumenta la spesa corrente (+14,53 % rispetto al 2002 e +15,41 % rispetto al 2001) contrariamente agli obiettivi indicati nel DPEF 2003-2005, finendo col superare il gettito tributario. Se ne deduce “una costante progressiva riduzione della spesa per investimenti e per le priorità strategiche già individuate in sede programmatoria, capace di compromettere le auspicate prospettive di sviluppo”. Quanto alle entrate, emerge un netto contrasto tra l’attività gestionale in conto competenza, “pressoché insussistente”, e quella in conto residui, “alquanto movimentata” per la quantità di risorse in gioco. L’analisi dei risultati della gestione finanziaria evidenzia che del totale delle sommepreviste risulta accertato il 62 % circa, pari a 6,597 miliardi circa su 10,703 miliardi: le minori entrate si attestano, perciò, al 38 % circa, in miglioramento rispetto all’esercizio precedente. In leggera flessione gli accertamenti sulle assegnazioni statali, mentre un consistente incremento si registra nelle entrate relative ai riversamenti conseguiti dalle riduzioni dei fondi di rotazione. Quanto alla gestione dei residui, la Corte rileva la gran mole di quelli attivi pari al 74,55% del valore degli accertamenti di competenza, mentre il totale dei residui passivi pregressi è stato riaccertato in 5,733 miliardi di euro contro i 7,20 miliardi di euro circa risultanti al 1 gennaio 2003. (cfr. anche
Delibera n. 3/2004 della Sezione regionale di controllo per la Sardegna e testo della Relazione ).
(red)
 

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