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Regioni.it

n. 4092 - mercoledì 16 giugno 2021

Sommario
- Fedriga convoca la Conferenza delle Regioni per il 17 giugno
- Riaprono le vie del turismo, anche quelle informatiche
- Istat: aumenta povertà, un italiano su dieci nell'indigenza
- Accordo Stato-Regioni su interventi strategici
- Programma Nazionale di Riforma (Pnr): il Contributo delle Regioni e Province autonome
- Vaccinazione eterologa: sicurezza elevata

Documento della Conferenza delle Regioni del 5 maggio

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Programma Nazionale di Riforma (Pnr): il Contributo delle Regioni e Province autonome

(Regioni.it 4092 - 16/06/2021) la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella seduta del 5 maggio ha approvato il “Contributo regionale al Programma Nazionale di Riforma 2021”, condividendo che possa rappresentare anche un valido riferimento per il Piano nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR).
Il documento è stato inviato dal presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, al Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, e al Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini.
Il contributo analizza oltre ottomila provvedimenti adottati dalle Regioni e dalle Province autonome nel periodo da febbraio 2020 a febbraio 2021. Come ogni anno, è stato effettuato un monitoraggio degli interventi di riforma regionali, articolato secondo le Raccomandazione Specifiche per Paese della Commissione europea, gli obiettivi dello Sviluppo sostenibile e gli Obiettivi di policy della programmazione europea 2021-2027. Allegate al documento alcune buone pratiche segnalate dalle Regioni e una matrice consuntiva di tutti i provvedimenti regionali ordinati per raccomandazione specifica e per misura.
Si riporta di seguito il link al documento integarle, il testo delle apremessa e le tabelle relative alle raccomandazioni. Contributo delle Regioni e delle Province autonome al Programma Nazionale di Riforma 2021 (PNR 2021) Le Regioni e la programmazione integrata per la crescita e lo sviluppo sostenibile dell’Italia e dell’Europa
Il Contributo delle Regioni e Province autonome (d’ora in poi Regioni) al Programma nazionale di Riforma 2021 (PNR 2021) è un documento che le Amministrazioni regionali compongono come contributo annuale al monitoraggio ed alla programmazione strategica effettuata a livello nazionale sulla base di richieste espresse dall’Unione europea (UE). Tale documento delle Regioni quest’anno deve essere inquadrato nel nuovo scenario che si è delineato nel 2020. Con l’irrompere dell’emergenza sanitaria e con la conseguente crisi economica a livello europeo è stato avviato un percorso di riorientamento del Semestre europeo: al classico apparato del Semestre medesimo, l’UE ha associato il nuovo Dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF), rendendoli intrinsecamente collegati e adeguando i termini previsti per il Semestre a tale nuovo Dispositivo. Tutti gli Stati Membri (SM) sono stati impegnati nel redigere Piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR) strutturati per costituire un documento unico integrato col PNR, relativo al monitoraggio ed alla programmazione strategica delle riforme strutturali raccomandate a livello europeo e da presentare entro il 30 aprile 2021. A livello nazionale, pertanto, il Governo italiano ha predisposto all’interno del PNRR una sezione specifica dedicata principalmente all’attuazione delle riforme (per il dettaglio di queste riforme vedi box successivi), articolate in riforme orizzontali o di contesto (riforma della PA e riforma del sistema giudiziario), riforme abilitanti che garantiranno l’attuazione del Piano (semplificazione e razionalizzazione della legislazione e promozione della concorrenza), riforme settoriali relative a specifici ambiti di intervento o attività economiche inoltre ci sarà anche una parte relativa ad altre riforme di accompagnamento che si intendono realizzare (ad esempio la riforma fiscale, misure contenute nel Family Act per il sostegno alle famiglie con figli, per la promozione della partecipazione al lavoro delle donne, per il sostegno ai giovani, il potenziamento della rete di protezione sociale dei lavoratori, e la legge sul consumo di suolo). A questo contesto si riconduce il Contributo delle Regioni al PNR 2021, fondato sull’azione di monitoraggio attivato dalla Conferenza delle Regioni nel gennaio 2021, comprensivo di tutti gli interventi di riforma normativi, regolativi ed attuativi realizzati dalle Regioni dal febbraio 2020 al febbraio 2021, a dimostrazione del consolidato programmatorio, normativo ed attuativo delle Regioni, nonché a complemento ed in coerenza col quadro nazionale esplicitato nel PNRR, rispetto alle riforme attese a livello europeo. I principali documenti europei di riferimento, che hanno costituito la base di analisi per strutturare l’impianto del Contributo delle Regioni, sono state innanzitutto le Raccomandazioni specifiche per paese (CSR) 2020 del 20 luglio 2020 (GU C 282/74 del 26/08/2020), concentrate sulle modalità per fronteggiare l’impatto socioeconomico della pandemia ed agevolare la ripresa economica; in parallelo è stato necessario prendere in analisi anche le Raccomandazioni specifiche per paese del 2019 (GU C 301 del 05/09/2019), riguardanti riforme essenziali per affrontare le sfide strutturali a medio e lungo termine e, quindi, pertinenti e da monitorate durante tutto il Semestre europeo del 2021. Inoltre l’analisi delle CSR 2019 è stata presa in considerazione anche ai fini della programmazione strategica dei finanziamenti delle politiche di coesione 2021-2027 nell’ambito del forte legame col Semestre europeo, soprattutto in funzione delle misure di attenuazione della crisi attuale e le strategie di uscita dalla stessa. In secondo luogo, si è tenuto conto della Strategia annuale di crescita sostenibile – ASGS 2021 (COM s575 del 17/09/2020), documento di avvio del ciclo del Semestre europeo, con la quale la Commissione europea ha definito orientamenti strategici per l'attuazione del Dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF). La ASGS 2021 è in piena continuità con la ASGS 2020: le quattro dimensioni sostenibilità ambientale, produttività, equità e stabilità macroeconomica sono rimaste i principi guida per i piani di ripresa e resilienza degli SM e per le riforme e gli investimenti nazionali; costituiscono il centro del Semestre europeo e garantiscono che la nuova agenda per la crescita contribuisca a gettare le basi per una ripresa verde, digitale e sostenibile. Infine si è tenuto in riferimento il documento nazionale del PNRR, approvato in Consiglio dei Ministri il 24/04/2021, nel quale vengono delineate le 6 Missioni di cui si compone il piano, le componenti per ciascuna missione, le relative linee di intervento e le riforme ad esse collegate. La metodologia di lavoro Le Regioni, mediante l‘annuale Contributo al PNR, hanno attivato negli anni un percorso virtuoso, a supporto della programmazione integrata verso una crescita e uno sviluppo sostenibili, raccordando il Semestre europeo con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (SDGs), le politiche di coesione (programmazione Risultati attesi - RA 2014-20 e Obiettivi Specifici - OS 2021- 27), i principi del Pilastro europeo dei diritti sociali (PEDS) ed i Domini del Benessere Equo e Sostenibile (BES/ISTAT). Seguendo la metodologia di lavoro utilizzata nei Contributi regionali degli anni scorsi, basato sui modelli di monitoraggio predisposti dal Ministro per l’Economia e le Finanze (MEF), anche quest’anno il risultato è frutto del lavoro di analisi in relazione agli interventi di riforma regionali, qui restituita come sintesi ragionata a livello di sistema delle Regioni. In questo contributo, in coerenza con i moniti europei e con la struttura del PNRR italiano, l’analisi riguarda principalmente il monitoraggio impiantato sull’ottemperanza alle riforme richieste dalle CSR del Semestre europeo, operando nel contempo un esercizio di programmazione integrata (v. a seguire), anche quest’anno sono state individuate all’interno di ciascuna CSR le misure principali e le relative sotto-misure per restituire quadri sinottici di lettura integrata degli interventi regionali (matrici). In linea generale è stata mantenuta la maggior parte delle Misure e sotto-misure utilizzate nel PNR 2020, considerato che, secondo le indicazioni della CE, è necessario continuare il monitoraggio degli interventi di riforma per le CSR sia del 2019 sia del 2020; le CSR 2020 sono complementari a quelle 2019; altresì, le prime contengono le indicazioni per le misure emergenziali Covid-19; in tal senso quest’anno è stata inserita un’ulteriore richiesta, quale quella di evidenziare per ciascun intervento normativo riportato nella matrice se quando si tratti di azione messa in atto per fronteggiare l’impatto socioeconomico della pandemia e agevolare la ripresa economica. Quanto evidenziato nel documento delle Regioni intende, pertanto portare un contributo anche rispetto a quanto sottolineato nel PNRR italiano (pag. 34): “la Commissione ha recentemente rilevato un maggiore grado di conformità per quanto riguarda le CSR 2020” e “il Piano italiano risponde a gran parte delle CSR 2019 non ancora soddisfatte”. Il Contributo delle Regioni offre, infatti, una lettura completa e significativa degli interventi di riforma regionali rispetto alle sfide evidenziate all’Italia con le CSR 2019. Di seguito si riporta una sintesi dei principali punti di attenzione per ciascuna CSR. Nella CSR1, oltre alle consuete misure relative alle politiche di bilancio e agli interventi fiscali, quest’anno sono state inserite misure specifiche sul sistema sanitario (Misura 2, 3, 4), come richiesto nella CSR “rafforzare la resilienza e la capacità del sistema sanitario per quanto riguarda gli operatori sanitari, i prodotti medici essenziali e le infrastrutture”. Per la CSR2 è stata mantenuta la suddivisione dei tre macro temi (mercato del lavoro, istruzione e inclusione), ed è stato introdotto il tema del lavoro flessibile, inserendo il riferimento allo smart working ed al sostegno al lavoro flessibile nella Misura 3 Adattabilità, poiché rispondente ai nuovi orientamenti e avente una funzione finalizzata al mantenimento occupazionale in chiave anti Covid. Nella CSR è stato inoltre esplicitato, in questa logica, il riferimento agli strumenti a sostegno del reddito di lavoratori ed alle attività economiche, che molto hanno contrassegnato l’attività regionale nel 2020. La CSR 3, sulla base di quanto riportato nel testo della raccomandazione e dei relativi consideranda, risulta essere composta dai seguenti macro temi: Imprese, Competitività e Accesso al credito. Investimenti in infrastrutture per R&I e per le transizioni gemelle verde e digitale. Pertanto è stata suddivisa in: Competitività e imprese, dove sono state ricomprese le misure relative all’accesso al credito (Misure 1, 2 ex CSR5 PNR 2020) e alla Competitività territoriale (Misura 3); Investimenti in ricerca e innovazione (Misure 4, 5, 6); Agenda digitale - connettivitá rurale (Misura 7); Transizione verde (Misure 8, 9, 10, 11, 13, 14, 15); Sviluppo Territoriale (Misura 12). La CSR 4 ricomprende i seguenti macro temi corrispondenti alle riforme orizzontali ed abilitanti annunciate nel PNRR italiano ed attese a livello europeo: Efficienza della giustizia, Contrasto alla corruzione e promozione della trasparenza, Efficienza della pubblica amministrazione, Apertura del mercato e concorrenza - appalti pubblici. Le misure riportate in questa CSR sono quelle utilizzate per il PNR 2020. La programmazione integrata Con l’intento di proseguire il percorso già avviato negli anni precedenti, il Contributo regionale al PNR 2021 può quindi rappresentare anche uno strumento per le Regioni con cui effettuare una programmazione integrata di crescita e sviluppo: essa si esplicita attraverso un esercizio di raccordo del Semestre europeo (PNR-PNRR) con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite (SDGs), con la politica di coesione (programmazione 2014-2020 e 2021-2027), con i 12 Domini del Benessere equo e sostenibile (BES-ISTAT), con i Principi del Pilastro europeo dei diritti sociali e con le Missioni (gli ambiti tematici-componenti e le riforme) individuati nel PNRR italiano. A tal proposito, per ciascuna CSR è stato elaborato un box riepilogativo al fine di evidenziare tutti gli elementi cardine e strategici per una programmazione integrata delle politiche regionali.









Link allla versione integrale del  documento approvato della Conferenza delle Regioni del 5 maggio: Contributo delle Regioni e delle Province autonome al Programma Nazionale di Riforma 2021 (PNR 2021) - Le Regioni e la programmazione integrata per la crescita e lo sviluppo sostenibile dell’Italia e dell’Europa




( red / 16.06.21 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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