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Regioni.it

n. 4330 - venerdì 8 luglio 2022

Sommario
- Istat: Rapporto 2022 tra pandemia, ripresa e problemi sociali
- PIAO: la semplificazione a vantaggio di cittadini e amministrazioni
- Pandemia: aumenta l'indice di trasmissibilità
- Gioco pubblico: la posizione sull'intesa del 2017 con l'analisi delle leggi regionali
- Scuola: il rapporto Invalsi 2022
- Fedriga all'assemblea di Confcooperative: puntare su una programmazione di medio e lungo periodo

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Scuola: il rapporto Invalsi 2022

(Regioni.it 4330 - 08/07/2022) Dai dati del Rapporto Invalsi 2022, presenato il 6 luglio, emerge che si è fermato peggioramento delle performance degli studenti della scuola media, riscontrato nel 2021 rispetto al 2019 collegabile agli effetti che la pandemia ha avuto sull'istruzione. I risultati della scuola elementare sono rimasti invariati rispetto al 2019, anche se con alcune flessioni in determinati territori e segnali di preoccupazione per la matematica.
Le prove Invalsi 2022 hanno coinvolto oltre 920.000 allievi della scuola primaria (classe II e classe V), circa 545.000 studenti della terza media e poco più di 953.000 di studenti della scuola superiore (classe II e ultimo anno).
Diminuisce la differenza tra scuole in tutta Italia, anche se in italiano, in inglese e ancora di più in matematica si riscontra una differenza dei risultati tra scuole e tra classi più accentuata nelle regioni meridionali. Ciò significa - osservano i ricercatori di Invalsi - che la scuola primaria nel Mezzogiorno fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti, con evidenti effetti negativi sui gradi scolastici successivi.
In alcune regioni del Mezzogiorno - Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna - c'è un maggior numero di allievi con livelli di risultato molto bassi, che si attesta attorno al 50% della popolazione scolastica in Italiano, al 55-60% in Matematica, il 35-40% in Inglese-reading e il 55-60% in Inglese-listening. Lo studio evidenzia che in tutte le materie le perdite maggiori di apprendimento si registrano tra gli allievi che provengono da contesti socio-economico-culturali più sfavorevoli. Tra questi ultimi diminuisce la quota di studenti con risultati più elevati. 
I divari territoriali - rileva Invalsi - alle scuole medie non migliorano rispetto alle rilevazioni precedenti e rimangono molto ampi. Emergono infine forti evidenze di disuguaglianza educativa nelle regioni del Mezzogiorno sia in termini di diversa capacità della scuola di attenuare l'effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e, soprattutto, tra classi.
I risultati Invalsi 2022 alle scuole medie indicano che si è fermato il calo in italiano e matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021 e che gli esiti di inglese (sia listening sia reading) sono invece stabili o in leggeromiglioramento.
A livello nazionale gli studenti che raggiungono risultati almeno adeguati, ossia in linea con quanto stabilito dalle Indicazioni nazionali, sono in Italiano il 61% (-1 punto percentuale rispetto al 2021), in matematica il 56% (invariato rispetto al 2021), Inglese-reading (A2): 78% (+2 punti percentuali rispetto al 2021), Inglese-listening (A2): 62% (+2 punti percentuali rispetto al 2021).
La pandemia ha reso ancora più attuale il problema della dispersione scolastica e da qualche tempo è divenuto chiaro che l'attenzione non deve essere rivolta solo a coloro che la scuola l'abbandonano, ma anche a tutti i giovani che la terminano senza avere le competenze di base necessarie. Questa forma di dispersione scolastica è stata definita dispersione scolastica implicita o nascosta.
Nel 2022 si osserva un'inversione di tendenza per quanro riguarda la dispersione scolstica "implicita" sia a livello nazionale, dove si ferma al 9,7% (-0,1 punti percentuali), sia a livello regionale. In termini comparativi, il calo maggiore della dispersione scolastica implicita si registra in Puglia (-4,3 punti percentuali) e in Calabria (-3,8 punti percentuali). Tuttavia, le differenze assolute a livello territoriale rimangano molto elevate: Campania (19,8%), Sardegna (18,7%). 
La scuola elementare ha tenuto durante gli anni della pandemia: il confronto degli esiti della scuola primaria del 2019, del 2021 e del 2022 svolti da Invalsi restituisce un quadro sostanzialmente stabile. Emergono tuttavia alcune indicazioni importanti che, se osservate con attenzione, possono fornire una spiegazione dei grossi divari che si evidenziano nella scuola secondaria, di primo e di secondo grado. In particolare, si registrano i buoni risultati degli allievi della primaria della Valle d'Aosta, di alcune regioni del Centro (Umbria e Marche) e della Provincia Autonoma di Bolzano, limitatamente all'Inglese.
Sono buoni i risultati d'inglese degli allievi della scuola primaria italiana: il 94% (+2 punti rispetto al 2018) degli allievi raggiunge il prescritto livello A1 del Qcer nella prova di lettura (reading), mentre nella prova di ascolto (listening) è l'85% degli allievi (+6 punti rispetto al 2018) a raggiungere il prescritto livello A1 del Qcer. Al Nord e al Centro gli allievi che raggiungono il livello A1 di reading sono circa il 95-96%, mentre al Sud circa il 92%. Per il listening, invece, gli allievi che si collocano al livello A1 sono circa l'85-90% al Nord e al Centro, mentre circa il 75% al Sud.
 


( red / 08.07.22 )
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