Documento della Conferenza delle Regioni del 30 luglio
Parere su Ddl di conversione in legge del decreto enti territoriali
Documento della Conferenza delle Regioni del 16 luglio
Decreto enti territoriali: il parere delle Regioni
Decreto Enti Territoriali: audizione Conferenza delle Regioni
martedì 7 luglio 2015
Decreto Enti Territoriali: audizione Conferenza delle Regioni
Roma, 7 luglio ‘15 (comunicato stampa) Si è tenuta oggi un’audizione alla Commissione Bilancio del Senato di rappresentanti della Conferenza delle Regioni sul decreto Legge n.78/2015, “Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali”.
All’incontro hanno partecipato il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, l’assessore al Bilancio della regione Lazio, Alessandra Sartore, e l’assessore al bilancio della regione Lombardia, Massimo Garavaglia, che coordina la Commissione Affari Finanziari per la Conferenza delle Regioni e che ha illustrato una serie di proposte emendative sul decreto.
“Il decreto affronta temi che riguardano principalmente i comuni – ha commentato Garavaglia al termine dell’audizione – per questo abbiamo voluto proporre alla Commissione alcuni emendamenti su una serie di questioni, fra le quali emerge in particolare il tema del rilancio degli investimenti. Questo paese ha una necessità assoluta di spesa per gli investimenti.
In estrema sintesi, noi abbiamo presentato, fra le altre, due proposte centrali.
La prima riguarda proprio gli investimenti in relazione al pareggio di bilancio. Le regioni sono l’unico livello istituzionale già obbligato per legge al pareggio di bilancio.
Noi pensiamo che di possano escludere per il 2015 dal pareggio di bilancio gli impegni in conto capitale – cioè le risorse per gli investimenti – per quelle Regioni che hanno dimostrato capacità di programmazione e flussi di cassa che permettono pagamenti nei tempi previsti dalle legge.
Si tratterebbe di un emendamento – ha spiegato Garavaglia – che non inciderebbe sui parametri europei, né sugli equilibri di finanza pubblica, ma che invece libererebbe ingenti risorse proprio per investimenti.
La seconda riguarda invece la spesa dei fondi europei Anche in questo caso – ha detto Garavaglia – si tratta di consentire che i cofinanziamenti regionali, ricordo che i progetti realizzati con finanziamenti europei sono finanziati al 50 per cento, siano fuori dall’equilibrio di bilancio. Ciò consentirebbe ,soprattutto alle regioni che sono a chiusura della fase di programmazione del settennato precedente, una mole imponente di risorse per chiudere la programmazione e spendere cosi – ha concluso Garavaglia - tutti i fondi europei previsti”.