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Regioni.it

n. 3834 - martedì 5 maggio 2020

Sommario
- Convocata la Conferenza delle Regioni per il 7 maggio
- Regioni: femminicidio, incontro con Bonetti e Valente
- Fase 2 tra anticipi e decreto di maggio
- Fase 2: la ripartenza nelle Regioni all'insegna della responsabilità
- Emergenza Covid-19 e bilanci delle Regioni a Statuto speciale: confronto Governo-Presidenti
- Toti in audizione: elezioni regionali nella finestra estiva, non rimandate in autunno

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Emergenza Covid-19 e bilanci delle Regioni a Statuto speciale: confronto Governo-Presidenti

Tabelle richieste e interventi

(Regioni.it 3834 - 05/05/2020) Si è svolta il 2 maggio  una videoconferenza tra i Presidenti delle Regioni a Statuto Speciale, coordinata dalla Protezione civile e dal Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, con la partecipazione dei viceministri dell'economia, Laura Castelli e Antonio Misiani.
Nel corso dell'incontro sono state date le prime risposte ai quesiti posti dalle regioni a statuto speciale sull'impatto finanziario che le misure economiche messe in campo dal governo per fronteggiare l'emergenza Covid-19 hanno sui loro bilanci. Il contributo per oltre 3,5 mld previsto per gli enti locali sarà garantito anche per gli enti locali delle regioni a statuto speciale; così come il contributo previsto per il trasporto pubblico locale; allo stesso modo, avranno a disposizione le risorse per i rimborsi dei prestiti inferiori a 100 milioni dovuti alla sospensione delle rate dei mutui per il 2020. C'è la massima volontà del governo, avrebbe detto il ministro Boccia secondo quanto riportato dalle agenzie, di andare incontro alle esigenze delle Regioni a statuto speciale sia sul tema della neutralità fiscale che su eventuali nuove modalità di indebitamento.
"Nessuno in questo momento sa con certezza - dice Francesco Boccia - quali siano i numeri reali del minor gettito fiscale. Sono stati stanziati 3 miliardi e mezzo per i Comuni italiani e toccano tutti i territori, anche i Comuni delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome. Per il trasporto pubblico locale ci sono 600 milioni di euro, che toccano anche le speciali. Poi c'è un fondo ulteriore di 1 miliardo e mezzo, oggetto del confronto con i presidenti delle Regioni a statuto speciale, che sarà ripartito tra le speciali, che dovrebbero avere almeno i due terzi di quel fondo, e le ordinarie".  Sul tavolo de confronto il drastico calo delle entrate a causa dello stop imposto dall'emergenza. "Non abbiamo ancora deciso qual è la cifra definitiva perché abbiamo concordato che aspetteremo giugno, anche se la cifra è già nel provvedimento che vedrà la luce in questi giorni in Consiglio dei ministri e che è oggetto dello scostamento di bilancio, dei famosi 55 miliardi approvati in parlamento con il sostegno di tutti i i gruppi parlamentari. Aspetteremo i dati Sose e della Commissione dei fabbisogni standard perché capiremo se hanno avuto un minor gettito le speciali o le ordinarie. Ma la valutazione finale la faremo quando avremo i dati ed il riparto di queste prime risorse avverrà in con
Il Presidente della Provinci autonoma di Trento, Maurizio Fugatti - dopo l'incontro in cui si è discusso della richiesta del Trentino, come di quella dell'Alto Adige, di sospendere l'Accordo di Milano del 2009 ed il Patto di stabilità del 2014, cioè 430 milioni di euro l'anno di contributo, per il solo Trentino, ai conti dello Stato - ha rilevato da parte del ministro Boccia "una particolare attenzione alle Regioni a statuto speciale, mentre la parte ragionieristica del Mef qualche perplessità ce l'ha lasciata. Pare che ci sia una uguale concezione tra Regioni ordinarie e speciali, ma non si può ragionare così perché noi le nostre funzioni ce le paghiamo con le risorse pagate dai trentini, mentre nelle realtà ordinarie le paga lo Stato".
Il 4 maggio il Ministro Francesco Boccia è tornato sul tema dei "percorsi differenziati" nella fase della ripartenza, ma ha toccato anche il tema delle relazioni con le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome. "La provincia di Bolzano - ha detto - è in una condizione che oggi si può definire di controllo e sicurezza, ma è a rischio come tutte le altre regioni italiane" ha aggiunto, riferendo che insieme a lui sono arrivati "altri medici volontari della task force della protezione civile". Finora, in Trentino Alto Adige sono arrivati 86 volontari, 40 per la provincia di Bolzano e 46 per quella di Trento. "Se partono ancora - ha sottolineato il ministro - è perché siamo ancora in condizioni critiche". Boccia ha, però, ammesso la possibilità di percorsi differenziati fra le regioni per l'uscita dall'emergenza. "Il sistema di monitoraggio che il ministro Speranza ha varato - ha spiegato - ci consentirà già la prossima settimana di valutare, insieme alle regioni, i dati e capire se siamo in grado di fare le linee guida per i lavoratori dei settori che sono ancora fermi. Dal 18 maggio potremo procedere a differenziazioni territoriali. E' una questione di giorni, non di mesi". Nel confronto sono entrati anche i temi finanziari. "Abbiamo informato le Regioni e Province a statuto speciale che saranno esentate dalle spese per il rimborso dei prestiti in corso, questo era già avvenuto per le Regioni ordinarie - ha riferito il ministro - Sulla possibilità di consentire maggior debito alle Provincie o Regioni a statuto speciale che hanno debito limitati o pari a zero, condivido le istanze del presidente Kompatscher e del presidente Fugatti e ci stiamo lavorando".
Durante l'incontro con il Ministro Francesco Boccia, tenutosi il 4 maggio a Bolzano, spiega il Presidente della Provincia Autonoma Arno Kompatscher in un post su facebook - "abbiamo affrontato il tema della gestione autonoma della fase 2. Ho illustrato al Ministro il disegno di legge provinciale in merito. Il Ministro non è favorevole a iniziative regionali che anticipino la ripartenza a prima del 18 maggio. Ha preso tuttavia atto che l'Alto Adige seguirà la via della propria legge provinciale. Il Ministro ha dimostrato grande disponibilità sui temi a carattere finanziario, nonché verso gli spostamenti in ambito Euregio e la tematica dei lavoratori stagionali per l'agricoltura".
Lo stesso 4 maggio il Presidente della Regione autonoma della Sardegna, Christian Solinas, ha annunciato che "il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia sarà presto in Sardegna per discutere del riverbero economico del lockdown deciso a livello centrale sui bilanci delle Regioni a statuto speciale, per l'anno in corso e per il prossimo". Quanto ince all'eventualità che l'ordinanza sulla Fase 2 possa essere oggetto di impugnazione ha chiarito: "Abbiamo la convinzione che l'ordinanza adottata sia in perfetta sintonia con il sistema di riparto di competenze tra Stato e Regione, quindi abbia una solidità che intendiamo difendere".

“Abbiamo ricordato al ministro che gli accordi che la Provincia ha preso con il Governo nel 2009 e nel 2014 erano importanti ed utili in una situazione ordinaria –ha detto ancora Fugatti, riferendosi in particolare al contributo del Trentino, stimato quest’anno in circa 430 milioni, per contribuire al risanamento dei conti pubblici dello Stato italiano -  ma a fronte del calo previsto del nostro gettito fiscale di 400 milioni a causa del Coronavirus poter utilizzare quelle risorse per gestire le nostre competenze statutarie diventa per noi determinante. Ciò in virtù del meccanismo di finanziamento previsto dall’Autonomia speciale ma anche del fatto che gli equilibri di bilancio vigenti prima dello scoppio della pandemia sono naturalmente saltati. Speriamo di poter arrivare in breve di un accordo con il Governo in questo senso. Riguardo all’utilizzo della leva del debito, c’è la possibilità che il Trentino possa ricorrervi, ma serve un passaggio formale in Parlamento. Ci sembra di avere riscontrato su questo punto una sostanziale condivisione di vedute con il ministro".
“Abbiamo ricordato al ministro che gli accordi che la Provincia ha preso con il Governo nel 2009 e nel 2014 erano importanti ed utili in una situazione ordinaria –ha detto ancora Fugatti, riferendosi in particolare al contributo del Trentino, stimato quest’anno in circa 430 milioni, per contribuire al risanamento dei conti pubblici dello Stato italiano -  ma a fronte del calo previsto del nostro gettito fiscale di 400 milioni a causa del Coronavirus poter utilizzare quelle risorse per gestire le nostre competenze statutarie diventa per noi determinante. Ciò in virtù del meccanismo di finanziamento previsto dall’Autonomia speciale ma anche del fatto che gli equilibri di bilancio vigenti prima dello scoppio della pandemia sono naturalmente saltati. Speriamo di poter arrivare in breve di un accordo con il Governo in questo senso.

Riguardo all’utilizzo della leva del debito, c’è la possibilità che il Trentino possa ricorrervi, ma serve un passaggio formale in Parlamento. Ci sembra di avere riscontrato su questo punto una sostanziale condivisione di vedute con il ministro. Abbiamo parlato infine della situazione sanitaria e della situazione economica generale. Sul piano sanitario, il contagio si è ormai stabilizzato da 15-20 giorni, il che fa ben sperare riguardo alla possibile apertura di alcune attività – ristoranti, pizzerie, estetisti, parrucchieri e quant’altro - anche in anticipo rispetto al calendario nazionale, cioè prima del 1° giugno. Una ipotetica data è quella del 18 maggio. Crediamo che il Trentino, anche con l’apporto del Ministero e della Protezione civile nazionale, che ringraziamo, abbia oggi un’organizzazione sanitaria tale  da garantire ai cittadini le cure che saranno necessarie, come avvenuto anche in queste settimane”.

“Siamo ancora alle prese con un’emergenza che nessuno avrebbe mai potuto immaginare – ha detto a sua volta il ministro - per quanto impatta sulla salute dei cittadini ma anche sulle regole sociali e l’economia. Abbiamo voluto con grande rigore proteggere le vite degli italiani, perché i numeri del contagio e dei decessi sono nomi, cognomi, vite, storie familiari. Il Governo ha portato il suo aiuto anche alle Speciali: abbiamo inviato qui oltre 32 ventilatori per le terapie intensive, 2 milioni di mascherine e molti altri dispositivi di protezione. Tutto quello che il Governo ha fatto per il Trentino è riscontrabile sul sito della Protezione civile. Ancora oggi il presidente Fugatti sa di potere contare su di noi. Il commissario Arcuri acquista su richiesta dei territori tutto quanto viene da essi richiesto ed è in grado di metterlo prontamente a disposizione Sono arrivati in Trentino anche 46 operatori sanitari fra medici, paramedici e quant’altro e 10 oss arriveranno nelle carceri nelle prossime ore. Questo è lo Stato, che ha dato un grande contributo anche a questi territori, con il supporto delle Forze armate e della Guardia di finanza, nel rispetto dell’Autonomia, che noi vogliamo tutelare e valorizzare. La prevenzione territoriale pubblica è la sfida futura e va rafforzata in tutta Italia. Dove ciò già avviene le cose funzionano meglio. Tutti noi vogliamo tornare alla vita che facevamo prima. Ma se non sconfiggiamo il Covid non ce la faremo. Venendo qui mi sono fermato a visitare alcune imprese, dando atto dello straordinario sforzo che stanno compiendo. Un mese fa non sembrava possibile, ma oggi c’è un sistema di monitoraggio e  di controllo della salute dei lavoratori che lo consente, condiviso dall’Inail, dalle parti sociali, e dai comitati scientifici.  Deve esserci un analogo meccanismo anche per gli altri settori dell’economia. Grazie ai protocolli e alle certificazioni approntate presto anche nei negozi di commercio al dettaglio, dove il rischio di trasmissione del contagio è molto elevato, potrebbe essere ragionevole ripartire in sicurezza. Riguardo alla ripresa differenziata, quindi, stiamo monitorando la situazione, e tireremo le somme l’11 maggio. Vorremmo che ciò che vale oggi per l’industria valesse anche per il commercio, con protocolli Inail condivisi che mettano in sicurezza i lavoratori: barman, chef, camerieri, commesse, e così via, e naturalmente gli stessi proprietari degli esercizi. Non è detto che per aprire sia necessario attendere giugno. Detto questo, se si deciderà ad esempio di assegnare più spazio pubblico agli esercizi per svolgere attività all’esterno lo stabiliranno i governatori, come Fugatti.
"Il Governo annulli il contributo straordinario a tutte le Regioni Speciali per il biennio 2020-2021", ha chiesto il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, aprendo i lavori del Consiglio Regionale a Udine, presente anche il vicegovernatore Riccardo Riccardi. Fedriga ha spiegato che in merito al tema del crollo delle entrate per le Regioni a Statuto Speciale e le Province Autonome di Trento e Bolzano "abbiamo già aperto un tavolo con il Governo, ci siamo gia' incontrati due volte e ci hanno prospettato dal mio punto di vista, e da quello di tutte le Regioni Speciali, soluzioni non soddisfacenti . Questo porta con se' un serio problema, perche' noi - ha precisato Fedriga - dal 2011 siamo all'interno del contributo straordinario che diamo allo Stato per il saldo di finanza pubblica, ma credo che non sia piu' giustificabile un contributo straordinario in un momento emergenziale come quello che stiamo vivendo". Mantenendo il contributo straordinario - ha proseguito il Presidente del Friuli Venezia Giulia si vivrebbe "un controsenso: da una parte daremmo un contributo straordinario per il saldo di finanza pubblica e dall'altra rischieremmo di non poter garantire i servizi essenziali, che sono diritti dei cittadini del Friuli Venezia Giulia". Ecco perché  "la proposta che viene da tutte le Regioni Speciali, in modo condiviso è  che il contributo straordinario per l'anno 2020 e l'anno 2021 sia annullato".    "Anche perche' - ha osservato - ritengo che sarebbe palesemente anticostituzionale dare un contributo straordinario e non avere le risorse per garantire un servizio essenziale previsto dal nostro Statuto e dalla Costituzione". "Allo stato attuale, la proposta arrivata dal Governo e' quella di un fondo unico, sia per le Regioni ordinarie che per le Regioni speciali, che ammonta a 1,5 miliardi. Il Governo - ha concluso Fedriga - ha esplicitato che chiaramente gran parte di questo fondo andrebbe alle 'speciali' ma bisogna tenere in considerazione che il fondo totale che danno le 'speciali' per il saldo di finanza pubblica e' di 3,1 miliardi".

Coronavirus: incontro governo-Regioni a Statuto Speciale

Fase 2: Fugatti, Regioni speciali non sono come ordinarie


CORONAVIRUS: BOCCIA A REGIONI 'SPECIALI', 'GOVERNO APERTO SU NEUTRALITA' FISCALE E INDEBITAMENTO' =


CORONAVIRUS: BOCCIA, 'CONTRIBUTO DA 3,5 MLD GARANTITO ANCHE A ENTI LOCALI REGIONI 'SPECIALI'' =


CORONAVIRUS: BOCCIA A REGIONI 'SPECIALI', 'GOVERNO APERTO SU NEUTRALITA' FISCALE E INDEBITAMENTO' =


[Trento] Il ministro Boccia: “Il Governo a fianco delle Speciali per vincere la pandemia”


[Friuli Venezia Giulia] Coronavirus: Fedriga, chiesto a governo stop saldo finanza pubblica


[Bolzano] Coronavirus e Fase 2: confronto tra Kompatscher e il ministro Boccia



( red / 05.05.20 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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