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Regioni.it

n. 3852 - venerdì 29 maggio 2020

Sommario
- Emergenza Covid-19 e spostamenti interregionali nell'agenda Governo-Regioni
- Relazione Banca d'Italia 2019
- XIX Giornata nazionale del Sollievo: Bonaccini ringrazia i protagonisti del servizio sanitario
- Efficienza energetica: richiesti emendamenti al decreto di recepimento Direttive europee
- Emergenza Covid-19; istruzione e formazione professionale: linee guida per esami a distanza
- App Immuni: richiesti “visione strategica” ed obiettivi

Documento della Conferenza delle Regioni del 21 maggio

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App Immuni: richiesti “visione strategica” ed obiettivi

Tabelle potenziamento servizi sanitari

(Regioni.it 3852 - 29/05/2020) Nella Conferenza delle Regioni  del 21 maggio è stato approvato un documento relativo all’articolo 6 (APP IMMUNI) del decreto-legge n. 28/2020 (S 1786), inviato telematicamente alla Commissione Giustizia del Senato, quale contributo per l’esame del provvedimento.
Sull’App Immuni – il sistema di tracciamento informatico dei contatti da coronavirus - la Conferenza delle Regioni del 21 maggio ha quindi espresso un parere articolato, spiegando che il contact tracing è da decenni utilizzato per il controllo delle malattie trasmissibili nella salute pubblica, con l'obiettivo di fermare la diffusione di una malattia facilitando, trovando e isolando i casi d'infezione.
L’emergenza in atto ha comunque evidenziato la necessità di dover potenziare i dipartimenti di prevenzione e di migliorare gli strumenti tecnologici a supporto di tutte le attività di verifica e sorveglianza sanitaria.
Dalle informazioni disponibili si sa che questa APP dovrebbe trattare dati in forma anonima, ma non si è a conoscenza se essa debba essere destinata a diventare uno strumento di supporto al Dipartimento di prevenzione e finalizzata all’attività di “intervista e reperimento dei contatti dì prossimità”.
Si ritiene quindi condivisibile l’adozione di un’unica APP nazionale per il tracciamento dei contatti, ma restano però ancora inevase alcune domande. La Conferenza delle Regioni ha quindi chiesto ai Ministri della Salute e dell’Innovazione Digitale di condividere quanto prima tutte le informazioni esistenti e di formalizzare in un documento di “visione strategica” gli obiettivi a breve e a medio/lungo periodo che si intendono perseguire, nonché il funzionamento dell’applicazione e una roadmap delle azioni che dovranno essere messe in atto.


Di seguito il link al documento completo:
POSIZIONE DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME SULL’APP IMMUNI

Premessa
Il metodo del tracciamento dei contatti (contact tracing) è da tempo utilizzato in sanità pubblica, e in particolare in ambito epidemiologico, attraverso un metodo tradizionale, è già comunemente in uso presso i dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali. Le malattie per le quali viene comunemente eseguita contact tracing sono la tubercolosi, il morbillo, le infezioni a trasmissione sessuale (incluso l'HIV), le infezioni trasmesse dal sangue, alcune infezioni batteriche gravi e le infezioni virali (ad esempio SARS-CoV e SARS-CoV-2).
Il contact tracing è stata per decenni un pilastro del controllo delle malattie trasmissibili nella salute pubblica. L'eradicazione del vaiolo, ad esempio, non è stata ottenuta mediante l'immunizzazione universale, ma mediante un'esaustiva tracciatura dei contatti per trovare tutte le persone infette. Ciò è stato seguito dall'isolamento delle persone infette e dall'immunizzazione della comunità circostante e dai pazienti a rischio di contrarre il vaiolo.
Il contact tracing tenta di tenere traccia di tutti i contatti di un caso confermato, al fine di monitorarli per verificare se hanno anche loro contratto una possibile infezione. L'obiettivo è fermare la diffusione di una malattia facilitando, trovando e isolando i casi d'infezione.
In caso di malattie con potenziale infettivo incerto, a volte viene eseguita anche la tracciatura del contatto per conoscere le caratteristiche della malattia, inclusa le modalità d'infezione. La tracciabilità dei contatti non è sempre il metodo più efficace per affrontare le malattie infettive. Nelle aree ad alta prevalenza della malattia, lo screening o i test mirati possono essere più efficaci.
In questa emergenza COVID-19 questa misura è stata utilizzata dalla Cina e dalla Corea del Sud attraverso un’apposita applicazione da utilizzare sugli smartphone, tracciare i contagiati da coronavirus; in questo caso si parla di digital contact tracking. Questo tipo di contact tracking ha suscitato numerose controversie per via delle violazioni della privacy sia dei contagiati che di quelli a cui sono venuti in contatto.
Gli obiettivi del contact tracing sono:
Interrompere la trasmissione in corso e ridurre la diffusione di un'infezione. Per avvisare chi è venuto a contatto con un infetto della possibilità di contrarre una possibile infezione e offrire consulenza preventiva o cure profilattiche. Offrire diagnosi, consulenza e cure a persone già infette. Se l'infezione è curabile, aiutare a prevenire la reinfezione del paziente originariamente infettato. Per conoscere l'epidemiologia di una malattia in una particolare popolazione.
 
Il Governo ha deciso che sarà Immuni l’App per il contact tracing sul COVID-19.
 
Posizionamento
L’emergenza in atto ha evidenziato la necessità di dover potenziare i dipartimenti di prevenzione e di migliorare gli strumenti tecnologici a supporto di tutte le attività di verifica e sorveglianza sanitaria. Si tratta, come noto, di operazioni che non possono che essere effettuate con procedure efficaci ed omogenee su tutto il territorio nazionale, avendo particolare attenzione a quella relativa al tracciamento dei contatti, di esecuzione delle indagini epidemiologiche e di follow up. Ad oggi le Regioni hanno messo a disposizione strumenti tecnologici per gli operatori della sanità pubblica, corredati da software che permettono di registrare le informazioni e successivamente di trasmetterle con tempestività agli organi competenti.
L’applicazione denominata APP IMMUNI, che dovrà cercare di aiutare a contenere l’epidemia in atto, è stata scelta dal Ministro per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione a seguito di apposito avviso pubblico. Dalle informazioni fino ad ora rese disponibili si sa che questa APP dovrebbe trattare dati in forma anonima, ma non si è a conoscenza se essa debba essere destinata a diventare uno strumento di supporto al Dipartimento di prevenzione e finalizzata all’attività di “intervista e reperimento dei contatti dì prossimità”. Si ritiene condivisibile l’adozione di un’unica APP nazionale per il tracciamento dei contatti, anche possibilmente interoperabile a livello europeo in modo da permettere - attraverso le misure di sorveglianza sanitaria - d’interrompere l’eventuale catena di contagi “importati/esportati” da confine a confine.
 
Restano però ad oggi ancora inevase alcune domande.
 
Nella riunione del 19 maggio 2020 con il Ministero della Salute si è appreso in parte il suo funzionamento. In sintesi, l’assistito che volontariamente scaricherà questa APP abiliterà il proprio telefono a far funzionare Immuni, quindi a registrare con il bluetooth gli incontri ravvicinati e, nel caso il soggetto interessato sia trovato positivo al coronavirus SARS-COV-2, riceverà dai servizi di sanità pubblica un codice di sblocco e, se lo digiterà, farà scattare il sistema di notifiche per avvertire la rete delle persone con le quali è entrato in contatto fisico recentemente. I soggetti che riceveranno la notifica saranno avvisati di rivolgersi al proprio medico di medicina generale al fine di avere indicazioni su quali azioni devono essere messe in campo. Una sorta di pre-filtro. Pare non ci siano interazioni di tali procedure con i sistemi regionali e con le diverse strutture e presidi del Servizio Sanitario Regionale.
 
Stante queste premesse, occorre cercare di intervenire affinché un’applicazione digitale di contact tracing, qualora non opportunamente integrata con i servizi sanitari territoriali, possa diventare un appesantimento tecnico/amministrativo per le strutture sanitarie, senza peraltro raggiungere appieno il suo obiettivo di contribuire alla netta riduzione della pandemia in atto.
 
Considerata l’importanza strategica che questo strumento può avere sulle attività sanitarie gestite dalle Regioni, la Conferenza ha richiesto ai Ministri della Salute e dell’Innovazione Digitale di condividere quanto prima tutte le informazioni esistenti e di formalizzare in un documento di “visione strategica” gli obiettivi a breve e a medio/lungo periodo che si intendono perseguire, nonché il funzionamento dell’applicazione e una roadmap delle azioni che dovranno essere messe in atto.
 
 


( red / 29.05.20 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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