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Regioni.it

n. 3888 - giovedì 23 luglio 2020

Sommario
- Conferenza delle Regioni il 27 luglio
- Consiglio dei Ministri: via libera a scostamento di bilancio da 25 miliardi
- Provenzano; con la programmazione fondi Ue 2021-27 è tempo di osare
- Recovery fund: Bonaccini coinvolgere i territori e le Regioni
- Conferenza Unificata il 27 luglio alle 14.30
- Conferenza Stato-Regioni il 27 luglio alle 15.00

+T -T
Provenzano; con la programmazione fondi Ue 2021-27 è tempo di osare

Prosegue intanto il lavoro con le Regioni per la riprogrammazione

(Regioni.it 3888 - 23/07/2020) "Abbiamo bisogno di accompagnare il rilancio degli investimenti pubblici e privati con una fiscalità di vantaggio che eviti il collasso occupazionale nel Mezzogiorno. La mia proposta è un taglio del 30% dei contributi previdenziali a carico delle imprese a scalare fino al 2030. Ne stiamo discutendo in sede di governo ma credo che dovremo attuare questa misura già entro quest'anno e confrontarci poi con la Commissione perché sia inserita nel nuovo ciclo della programmazione 2021-2027. Ripeto, è tempo di osare. Non possiamo rassegnarci a una jobless recovery". Così Peppe Provenzano, ministro per il Sud e la coesione territoriale, in un'intervista al Messaggero.
"La nuova questione meridionale è essenzialmente una questione femminile. Ci vogliono interventi nelle infrastrutture sociali, come abbiamo fatto con i Comuni. Ma d'intesa con la ministra Catalfo inseriremo nel primo provvedimento utile di governo l'incentivo all'occupazione femminile al Sud, attraverso la riduzione al 100 per 100 degli oneri contributivi per le assunzioni delle donne per i primi 24 mesi".
"Nel Piano sud 2030 avevamo non a caso inserito il contrasto alla povertà educativa come uno degli obiettivi irrinunciabili. E l'avere riconosciuto risorse e centralità al Terzo settore è stata una prima risposta. Ma anche l'innovazione del tessuto produttivo, a partire dalla capacità delle imprese di puntare sul digitale, deve diventare una priorità fino a creare veri e propri ecosistemi dell'innovazione. Per questo, d'intesa con il ministro Manfredi, stiamo studiando, proprio nell'ambito del Recovery Fund, la possibilità di replicare in tutto il Mezzogiorno il modello realizzato a San Giovanni a Teduccio dove i saperi dell'università hanno incontrato le imprese dando vita ad un sistema di alta formazione e di inserimento nel mondo del lavoro assai proficuo. E quando parlo di imprese penso anche a quelle pubbliche, ai grandi players dello sviluppo, da Leonardo a Fincantieri, dalla stessa Cassa depositi e prestiti al Fondo nazionale per l'innovazione: tutti devono sentirsi coinvolti in un percorso di formazione di qualità e trasferimento tecnologico"".
Prosegue intanto il lavoro del Ministro con le Regioni per la riprogrammazione dei fondi europei.
Il Molise ieri ha  firmato l'Accordo con il ministro per il Sud e la Coesione sociale, Giuseppe Provenzano, per favorire l'accelerazione degli investimenti a valere sulle risorse del Fondo sviluppo e coesione e intervenire con importanti risorse per la ripresa economica e produttiva post covid, mettendo così al sicuro - ha spiegato il Presidente Donato Toma - gli interventi già programmati posticipando l'avvio di quelli che necessitavano ancora di alcuni mesi per poter essere cantierati. Si tratta di 138 milioni di euro che avevano fatto registrare rallentamenti nell'attuazione e che ora riconfluiranno nella programmazione 2021-2027 con un'addizionalità di risorse sulle normali dotazioni dedicate ai medesimi interventi. Ciononostante, da subito, ci sono le condizioni per portare avanti le progettazioni attraverso un Fondo di 5 milioni di euro, già nelle disponibilità della Regione Molise, e impiegare sul territorio circa 90 milioni a favore della ripresa sociale ed economica. Queste le azioni e le relative risorse: Trasporto pubblico locale, interventi per soddisfare le esigenze derivanti dal riavvio dell'attività didattica in presenza: euro 8.000.000,00; interventi a sostegno della ripresa economica delle PMI colpite dagli effetti del Covid: euro  25.000.000,00; interventi a sostegno dell'occupazione e delle fasce più deboli:  euro 10.000.000,00; interventi a sostegno delle società e degli enti di promozione  turistica, sportiva, culturale, sociale e religiosa: euro 9.535.713,98; interventi a sostegno della ripresa delle attività didattiche, anche di formazione professionale ed universitaria, in relazione alle esigenze emergenziali e/o post covid -19: euro  10.000.000,00; interventi volti a favorire la ripresa ed il rafforzamento delle filiere produttive regionali:  euro  20.000.000,00; interventi per la semplificazione  e digitalizzazione dei servizi al cittadino: euro   1.000.000,00; interventi emergenziali, anche di natura sanitaria  ed economica, connesse alle ordinanze di Protezione civile  euro 5.000.000,00. Totale delle risorse: euro 88.535.713,98. Con la stipula dell'Accordo, nello spirito di leale collaborazione, la Regione Molise contribuisce alla spesa nazionale sostenuta per l'emergenza Covid con 20,2 milioni di euro di fondi UE. La riprogrammazione, inoltre, consente, oltre agli interventi messi in campo a favore di imprese e lavoratori, ulteriori iniziative da attivarsi nel breve periodo.
In Emilia-Romagna arrivano 250 milioni di euro per coprire le spese sanitarie con cui rispondere all’emergenza Covid in Emilia-Romagna, a partire da quelle già sostenute. Grazie all’accordo Governo-Regione firmato dalla vicepresidente Elly Schlein e dal ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano, per la riprogrammazione dei Fondi europei in risposta alla crisi pandemica. L’effetto congiunto delle modifiche regolamentari adottate dalla Commissione europea e delle norme contenute nel Decreto Rilancio, consentono alla Regione Emilia-Romagna di riprogrammare per le finalità dell’Accordo 60 milioni di euro per quanto riguarda l’FSE e 190 milioni di euro per quanto riguarda il Fesr. Uno sforzo notevole considerato che la Regione Emilia-Romagna è fra le più efficienti nell’impiego dei fondi europei, quindi comparativamente ad altre Regioni ha minor margine di riprogrammazione. La riprogrammazione dei POR (Programma Operativo Regionale) è tutta incentrata sulla sanità e riguarderà nello specifico spese emergenziali sostenute dalla Regione (dispositivi di protezione individuale, dispositivi  medici, farmaci, ossigeno, servizi di pulizia e sanificazione, altri servizi alberghieri, lavori, altri beni e servizi sanitari e non sanitari strettamente connessi all’emergenza sanitaria), unitamente a spese per il reclutamento di personale effettuato per affrontare l’emergenza Covid19 da aziende del SSR, aree sanitarie temporanee e il rafforzamento di reti e presidi territoriali per la salute. Con l’accordo viene poi garantita la copertura integrale degli interventi già identificati nei Programmi Operativi e non più sostenuti da risorse comunitarie. L’accordo prevede infatti sia nuove dotazioni messe a disposizione dal Governo per 249,01 milioni di euro di Fondo Sviluppo e coesione, sia l’utilizzo di riprogrammazione di 0,9 milioni di economie di risorse FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) con cui la Regione garantirà la copertura integrale degli interventi e progetti già identificati nei Programmi Operativi e non più sostenuti da risorse comunitarie. A ulteriore garanzia della realizzazione dei progetti non più sostenuti dai Programmi Operativi saranno destinate le risorse già previste del cofinanziamento nazionale e regionale che confluiranno in un nuovo Programma operativo complementare (POC).
“Con questo accordo- afferma Elly Schlein- la Regione Emilia-Romagna contribuisce all’impegno del Governo di riprogrammare fondi europei sull’emergenza che ha così duramente colpito la nostra comunità, grazie alla grande disponibilità dimostrata dall’Unione Europea a sostenere i Paesi e le Regioni più colpiti permettendo di riorientare i fondi europei con flessibilità sulle spese effettuate per affrontare l’emergenza Covid-19. Si tratta non solo di un aiuto concreto per sostenere 250 mln di spese sanitarie, ma potremo anche contare su fondi FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) che saranno stanziati dal Governo per garantire la continuità dei nostri programmi. Un bell’esempio di solidarietà e collaborazione tra Regione, Stato e Unione Europea”.
Il presidente dell'Abruzzo, Marco Marsilio, è riuscito a scongiurare il definanziamento di molte opere infrastrutturali e a garantire risorse per investimenti pubblici sul territorio regionale, utilizzando tutti gli strumenti programmatici e finanziari disponibili grazie a un accordo che ha firmato con il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano. È stata così evitata la perdita di oltre 390 milioni di euro, attraverso la definizione di un progetto di sviluppo che prevede investimenti per quasi 500 milioni di euro. 390 milioni di euro si riferiscono alla somma comunicata dal Dipartimento delle Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che sulla base del rapporto di monitoraggio relativo agli interventi finanziati con il Fondo sviluppo e coesione (FSC) della programmazione 2000-2006, 2007-2013, 2014-2020 risultavano a rischio ai sensi del "Decreto Crescita". In base ai dati in possesso al Governo risultava infatti un basso livello di attuazione e il conseguente rischio di definanziamento per il mancato raggiungimento dei target delle obbligazioni giuridicamente vincolanti secondo quanto disposto dall'articolo 14 del Decreto. Tra gli interventi a rischio elevato, per oltre 218 milioni di euro, c'erano importanti opere strategiche per il territorio abruzzese. Con la delibera approvata in Giunta sono stati definiti i dispositivi programmatici e finanziari in grado di salvaguardarne la fattibilità. Con l'accordo stipulato tra il Ministro per il Sud e il Presidente Marsilio, si è definito da un lato il percorso per la messa in sicurezza degli interventi selezionati, che confluiranno nel nuovo Piano di sviluppo e coesione e dall'altro la riprogrammazione dei fondi comunitari sul Por Fesr e Fse per 157 milioni. Il Governo ha anche accordato una dotazione finanziaria aggiuntiva di oltre 113 milioni. Complessivamente la Regione ha la disponibilità di circa 490 milioni di euro per la programmazione. "Tutto questo - ha spiegato il presidente Marsilio - è stato possibile grazie al lavoro fatto dalla Regione in attuazione alle modifiche dettate dalla Commissione Europea ai regolamenti comunitari e alle norme contenute nel "Decreto Rilancio". Oltre a questi 500 milioni si sta inoltre lavorando, e il Governo ha già assunto l'impegno, per ulteriori 218 milioni di euro relativi alla programmazione per lo sviluppo del territorio". Nello specifico 75 milioni di euro per quanto riguarda il Fesr e 82 milioni del Fse concorreranno ai seguenti interventi: 8 milioni in ambito sanitario, un milione per l'istruzione, 88 milioni alle imprese e 60 al lavoro. I 218 milioni che verranno riprogrammati nel nuovo Piano di Sviluppo e Coesione sono destinati a finanziare le Leggi Regionali 9 e 10 del 2020 con particolare attenzione agli investimenti nei settori trasporto pubblico, sociale, aree interne, imprese, famiglie, turismo, cultura, comunicazione, sport studenti e lavoro. Infine, la Regione ha ottenuto 113 milioni in via addizionale necessari a sostenere l'attuazione e il completamento degli interventi selezionati e definiti a "rischio alto".
Anche la Giunta regionale della Liguria ha approvato una delibera per la rimodulazione dei fondi europei (Fesr e FSE 2014-2020) in vista dell’accordo che sarà firmato nei prossimi giorni tra il presidente Toti e il ministro Provenzano, con delega alla programmazione europea, per destinare nuove risorse al contrasto e alla mitigazione dell’emergenza Covid. Con questa delibera si dà mandato al presidente Toti di firmare un accordo con il ministro Provenzano che prevede la riprogrammazione di un importo complessivo di 90 milioni di euro, di cui 47 milioni a valere sul FESR (fondo europeo di sviluppo regionale) e fino a 44 milioni sul FSE (Fondo Sociale Europeo). "Un grande risultato per il territorio - esordisce l'assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti - abbiamo con accortezza rimodulato le restanti risorse FESR in modo da mantenerne il focus sul nostro tessuto produttivo. A parte una somma dovutamente dedicata a supporti di carattere sanitario, il resto è stato ripartito tra sezione regionale del Fondo Centrale di Garanzia ed una serie di specifiche misure regionali che attiveranno da subito ulteriori sostegni alle imprese, al commercio e all’artigianato. “Abbiamo fatto grande sforzo per riprogrammare ai fini dell’emergenza Covid,  risorse FSE - - spiega l’assessore regionale alla Formazione Ilaria Cavo - destinando finanziamenti alle famiglie per 1 milione di euro, per l’assistenza alle persone con limitazione di autonomia, 6 milioni e 200mila euro per l’ acquisto di tablet, 1 milione per piani di  formazione a distanza, 4 milioni per la formazione dei lavoratori dipendenti e cassintegrati e titolari di impresa per la ripresa, 6 milioni per i centri estivi e 10 milioni per il piano straordinario del turismo insieme all’assessore Berrino. E’ stato un grande sforzo per riconvertire le risorse del programma operativo del FSE durante l’emergenza. A questa somma di 28 milioni abbiamo aggiunto ulteriori 15 milioni per contribuire agli interventi che lo Stato ha attivato sul territorio ligure che ritorneranno nella disponibilità del FSE e che potremmo impiegare a nuovi interventi per la ripresa e per andare incontro alle categorie più colpite”.
Anche nella Provincia autonoma di Trento novità sul fronte dei fondi europei, per contrastare l'emergenza generata dalla pandemia. Dopo che la Giunta provinciale ha approvato l'intesa con il Governo per una riprogrammazione anti Covid-19 di complessivi 51 milioni di euro dei Programmi Operativi FESR e FSE, il Presidente Maurizio Fugatti e il Ministro alla coesione territoriale Giuseppe Provenzano hanno sottoscritto un apposito protocollo d'intesa che ne da ora concreta attuazione. La riprogrammazione prevede interventi nei settori della sanità, della scuola, del lavoro e del sostegno all'economia; L'accordo prevede che al fine di garantire la copertura di progetti non più finanziati dai Fondi europei, sia assegnato dallo Stato alla Provincia autonoma di Trento, attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020, un ammontare complessivo della stessa entità, 51 milioni di euro, al fine di consentire comunque l'effettuazione di tutti gli interventi FESR e FSE originariamente programmati. L'accordo prevede altresì ulteriori benefici per la Provincia derivanti anche dall'assegnazione di nuove risorse FSC 2021-2027 per 22 milioni di euro oltre alla conferma delle risorse statali (17,85 milioni di euro) per gli interventi che la Commissione europea ha proposto ora di coprire interamente anziché al 50%.

 




 
Ue, Provenzano: evitare collasso occupazionale del Mezzogiorno ""Non possiamo rassegnarci a una jobless recovery""

 
[Molise] Ripresa post covid, firmato accordo con ministro Provenzano
 
[Emilia - Romagna] Sanità. Accordo Governo-Regione per la riprogrammazione dei Fondi europei: arrivano 250 milioni di euro per le spese sanitarie dell'Emilia-Romagna in risposta all'emergenza Covid
 
[Abruzzo] INFRASTRUTTURE: MARSILIO, EVITATO DISIMPEGNO FONDI
 
[Liguria] EMERGENZA COVID, REGIONE LIGURIA, APPROVATO IN GIUNTA DELIBERA SU PROPOSTA ACCORDO DI RIMODULAZIONE  DEI FONDI EUROPEI.  
 
[Trento] Fondi europei FESR e FSE: avviata la riprogrammazione anti Covid-19



( red / 23.07.20 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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