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Regioni.it

n. 3897 - mercoledì 5 agosto 2020

Sommario
- Bonaccini convoca la Conferenza Regioni per il 6 agosto
- Recovery Plan: Bonaccini, programmare e spendere bene, nessun Governo può fare da solo, senza la collaborazione delle Regioni
- 50° Regioni a statuto ordinario: le dichiarazioni dei Presidenti
- Mattarella: dalla Conferenza delle Regioni importante contributo di coordinamento orizzontale
- Conferenza Stato-Regioni il 6 agosto
- Gazzetta Ufficiale: la rassegna di luglio

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50° Regioni a statuto ordinario: le dichiarazioni dei Presidenti

(Regioni.it 3897 - 05/08/2020) Il 4 agosto si è tenuto a Roma a "Palazzo Naiadi" un incontro promosso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. I lavori, articolati in tre tavole rotronde, hanno portato poi all'approvazione di due documenti che sono poi stati consegnato al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso di un incontro voluto anche per ricordare il 50° delle Regioni a statuto ordinario.
Il confronto interreggionale è stata "Un'occasione molto importante, abbiamo approfondito temi in tre sessioni di lavoro, mettendo insieme tutte le regioni, le province autonome di Trento e Bolzano". Così il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini rispondendo alla stampa in una pausa dell'evento. "Vogliamo ribadire l'importanza del nostro ruolo istituzionale: il governo italiano, che a mio parere tra le democrazie europee e occidentali è tra quelli che ha gestito meglio la pandemia, senza le Regioni avrebbe fatto molta più fatica, anzi sarebbe stato impossibilitato a gestire in questo modo l'emergenza, che ci ha visto tutti protagonisti - ha detto il presidente dell'Emilia Romagna -. La quasi totalità, il 95 per cento, delle ordinanze e dei decreti dei presidenti di Regioni sono stati conformi a quelli del governo"."Il documento affronta diverse questioni che riguardano la vita materiale delle persone e le risposte che si debbono dare - ha detto ancora Bonaccini -. C'è una grande opportunità per questo Paese che si chiama Recovery Fund - 200 miliardi di euro -, vogliamo essere protagonisti, ma vogliamo un coinvolgimento dei territori a partire dalle Regioni perché mai come in questo caso la velocità non è una variante indipendente dalla bontà dei provvedimenti. Vogliamo rimontare prima possibile questa recessione - ha concluso - e sono sicuro che il governo capirà che siamo decisivi anche in questo caso per programmare e realizzare prima possibile la grande possibilità di questi investimenti".
“Durante il Covid le Regioni credo che abbiano dato un supporto fondamentale sia nella gestione della crisi sia nella ripartenza del paese assumendosi anche responsabilità a cui non erano tenute. Penso che tutto questo debba oggi far riprendere quel percorso di autonomia che per troppo tempo è rimasto sulla scrivania del Ministero degli Affari regionali e la gente oggi vuole delle risposte come le vogliamo noi. Un nuovo assetto istituzione del paese ritengo che sia indispensabile soprattutto data la prova di maturità che hanno dato molte Regioni” ha commentato il Presidente Giovanni Toti, in occasione della tavola rotonda “Il territorio: 20 facce delle stessa Italia” a cui ha preso parte in occasione delle celebrazioni del cinquantesimo anniversario delle Regioni a Statuto ordinario insieme a rappresentanti di altre regioni.
“Siamo felici che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ci abbia ricevuto, al termine di un inverno e di una primavera complessi. È stato un importante momento di approfondimento dopo mesi difficili, in cui abbiamo ribadito il ruolo che la conferenza delle regioni si è conquistata sul campo, in un dialogo costante con il Governo ma assumendosi anche responsabilità importanti per il Paese: basti pensare a tutto il lavoro fatto insieme nell’elaborazione delle linee guida, non solo nella gestione dell’emergenza sanitaria”. “Abbiamo presentato al Capo dello Stato – ha aggiunto Toti – un documento, molto articolato, che propone le regioni come elemento istituzionale centrale anche della fase del rilancio post Covid del Paese, soprattutto alla luce del Recovery fund e di tutto i fondi che dovranno essere investiti per far ripartire il nostro Paese. In questo senso, è certo che occorra semplificare le procedure di spesa e considerare le Regioni elementi essenziali nella programmazione”.
Prevenzione, rete territoriale nel rapporto con la rete ospedaliera, sanità digitale e telemedicina, modello diffuso di medicina d’iniziativa, svecchiamento delle procedure di investimento, aggiornamento DM 70/2015 e requisiti d’accreditamento, campagne promozionali su vaccinazione e corretti stili di vita, recupero delle liste d’attesa accumulatesi a causa del Covid. Sono stati questi i principali temi affrontati dall’assessore regionale alla Sanità del Piemonte e coordinatore della Commissione Salute della conferenza delle regioni, Luigi Icardi, alla tavola rotonda sul Welfare nell’ambito della giornata di studio promossa dalla Conferenza delle Regioni all’Hotel “Le Naiadi” di Roma, in occasione delle celebrazioni per il  cinquantesimo anniversario delle Regioni. L’assessore ha sottolineato che il rapporto fra territorio e ospedale va definito nella necessaria collaborazione fra il Ministero e le Regioni, evidenziando come gli eventi di questi mesi abbiano confermato quanto la prevenzione, con un focus sul paziente, debba essere data-driven e legata a un modello assistenziale diffuso e pluri-attore (medico di medicina generale, infermiere di famiglia, farmacista, operatore socio sanitario, eccetera) atto a gestire in modo integrato tutti gli interventi necessari. In particolare, l’assessore piemontese e coordinatore nazionale della Commissione Salute ha richiamato l’attenzione sulla necessità di semplificare enormemente le modalità tecniche per effettuare gli investimenti, superando i modelli di cui all’ormai storico articolo 20 della legge 67/1988 per essere in grado di realizzare le opere sanitarie che potrebbero beneficiare anche dei fondi europei. In chiusura, l’assessore ha ribadito la richiesta di un innesto di risorse nazionali per consentire di intervenire efficacemente sulle liste d’attesa accumulatesi nel periodo di pandemia, per evitare di lasciare una traccia di “mancata assistenza” e “nuova cronicità ingenerata” nella popolazione.
“L’incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha un significato particolare perché l’emergenza sanitaria ha rappresentato per le istituzioni tutte un momento di concertazione significativo. La definizione di linee guida nazionali e l’individuazione delle ulteriori peculiarità regionali, regolamentate attraverso specifiche ordinanze dei governatori, hanno rappresentato per la storia del Paese un momento importante di concertazione istituzionale in cui la conferenza delle regioni è stato il fulcro di un dialogo fattivo con il Governo”. È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. “Nel corso dell’incontro – riferisce Bardi – le regioni hanno consegnato a Mattarella un piano di rilancio post Covid che le vede impegnate in prima linea nella programmazione per la fase del Recovery fund e per la semplificazione delle procedure di spesa in riferimento all’utilizzo delle risorse che saranno impegnate per la ripartenza dell’Italia”.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti,  ha ricordato l'importante ruolo dei territori nella difficile gestione della pandemia, la loro capacità di assumere decisioni, mantenendo un dialogo costruttivo con il Governo centrale e sapendo anche “fare squadra”. Tutto questo, ha ricordato ancora il presidente, è avvenuto attraverso un confronto fermo, sostenuto dal mantenimento delle nostre posizioni, talvolta contro una certa attitudine alla centralizzazione - che si nota anche dal numero di impugnative nei confronti dei nostri provvedimenti - che in periodi di emergenza si fa più acuta. Ma è proprio in questa fase, che i territori hanno ancora più bisogno di spazi di autogoverno. Ne sono un esempio le norme sulla semplificazione ratificate alcuni mesi fa dal nostro territorio, impugnate da Roma ma poi riprese in parte nel successivo decreto sulle semplificazioni. “Dobbiamo quindi continuare ad esercitare il nostro diritto di cercare spazi amministrativi, per dare risposte ai nostri cittadini dentro un corretto solco istituzionale”, ha precisato Fugatti, che ha poi affrontato temi attuali quali il bisogno di manodopera agricola - un problema che al momento è in attesa di una risposta concreta dal Governo centrale - e quello delle risorse per gli investimenti e lo sviluppo, non tanto - almeno per il momento - per il reperimento dei fondi, quanto per la possibilità di mettere gli stessi immediatamente in circolo, così da intervenire opportunamente quando i sostegni al reddito, la cassa integrazione e la sospensione dei licenziamenti avranno terminato la loro efficacia.
"Oggi con l'incontro fra le Regioni italiane e il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il cinquantesimo anniversario dalla loro nascita non è una semplice celebrazione. È un anniversario che si compie sul campo, registrando l'enorme lavoro che le Regioni hanno saputo svolgere nella lotta alla pandemia, prima per fronteggiare l'emergenza sanitaria, poi per avviare la riapertura delle attività del Paese studiando e proponendo linee guida comuni condivise dal Governo". Lo ha detto il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, alla conclusione della giornata di studio, promossa dalla Conferenza delle Regioni, in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario delle Regioni a statuto ordinario, entrando al Quirinale per l'incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "E ora, in vista della ripresa delle attività sociali ed economiche a settembre, solo la collaborazione fra le Regioni e fra Regioni e Governo - ha proseguito Fontana - potrà consentire di rendere concrete le azioni legate al 'Recovery plan'. La individuazione delle priorità per il Paese e i territori, necessiterà inevitabilmente del braccio operativo delle Regioni per rendere concreti ed efficaci gli interventi". "Le Regioni - ha concluso - ne sono consapevoli e sanno che insieme agli investimenti, è indispensabile un poderoso intervento per semplificare l'azione amministrativa e per sburocratizzare le procedure. In questo dobbiamo avere fiducia nei cittadini e nelle imprese".
“Questa ricorrenza rappresenta una occasione per rendere sempre più attuale il dibattito sull’autonomia e le competenze delle Regioni. Il valore dell’identità e dello spirito autonomistico della nostra Isola può servire a indicare gli obiettivi e un percorso coerente con le legittime aspirazioni dei territori regionali”. Lo ha dichiarato Alessandra Zedda, vicepresidente della Regione Sardegna, questo pomeriggio a Roma, a margine dell’incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del cinquantesimo anniversario della costituzione delle Regioni a statuto ordinario. La vicepresidente Zedda è intervenuta alla cerimonia, alla presenza dei presidenti di Regione e delle Province autonome, in rappresentanza del presidente Christian Solinas. “Tutte le Istituzioni sono chiamate oggi a una riflessione profonda sulle reali esigenze di equilibrio tra competenze dello Stato e delle Regioni e, soprattutto, sull’opportunità di una leale collaborazione - senza conflitti o sovrapposizioni - nell’interesse dei cittadini”, ha sottolineato l’esponente della Giunta Solinas. Nella mattinata, prima dell’incontro tra il Capo dello Stato e i rappresentanti delle Regioni -  nell’ambito delle celebrazioni della ricorrenza - si sono svolti i lavori di una tavola rotonda tematica alla quale ha partecipato l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, che ha evidenziato: “in questi primi 15 mesi, con delega di coordinatore della Commissione Ambiente della Conferenza delle Regioni, abbiamo posto all’attenzione del Governo quelli che sono i temi strategici per lo sviluppo della nostra Nazione e delle Regioni: sostenibilità ambientale, economia circolare, smaltimento rifiuti, sviluppo sostenibile, parchi e siti di interesse nazionale che hanno necessità di interventi di bonifica, nonché gli obiettivi previsti nell’Agenda 2030 che l’Onu ha di fatto sottoposto alle amministrazioni pubbliche. Su tutte queste tematiche - ha concluso Lampis - chiediamo impegni precisi sullo stanziamento di risorse finanziarie che possano dare attuazione effettiva agli interventi proposti”.
“Un incontro non solo celebrativo, perché il documento sottoscritto da tutte le Regioni e i commenti del presidente della Repubblica, tracciano sia i 50 anni di storia del regionalismo in Italia che le prospettive per il futuro. Sono stati sottolineati i punti di forza delle Regioni, ma anche gli elementi  da correggere e rafforzare,  affinchè nell’ambito dello Stato, collaborando con i Comuni, le Province e il Governo, possano dare tutte insieme un contributo per la crescita del Paese. Un incontro molto bello, con il consueto speciale contributo del presidente della Repubblica”. Queste le parole del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli dopo l’incontro al Quirinale
Il vicepresidente della Provincia autonoma di Bolzano, Giuliano Vettorato, ha sottolineato che è stata "’occasione per rafforzare, tutti insieme, il dialogo incentrato sulla valorizzazione delle specificità degli enti locali e delle regioni a Statuto speciale.  Abbiamo celebrato un momento di riflessione importante nel rapporto tra Stato e regioni, in questa delicata fase di gestione della pandemia, nella quale, tutti insieme, dobbiamo individuare soluzioni concrete e condivise, per superare la pesante crisi che ha colpito il nostro sistema economico”. 
''Le regioni hanno funzionato e funzionano meglio dello Stato centrale. Riescono a gestire meglio la sanità, le esigenze delle persone, gli aiuti alle imprese, i rapporti con l'Europa. E questo era stato previsto dai padri costituenti tanti anni fa''. Lo ha detto il presidente della Puglia, Michele Emiliano, intervenendo a Roma al Confronto interregionale promosso dalla Conferenza delle Regioni 'Dopo l'emergenza la ripartenza: le proposte delle Regioni e delle Province autonome', nell'ambito delle celebrazioni per i 50 anni delle Regioni italiane. "Naturalmente - ha proseguito Emiliano - noi chiederemo che questo sistema regionale possa essere rafforzato, chiarendo i dubbi sulle competenze che qualche volta rallentano il funzionamento sia dello stato centrale che delle regioni, ma soprattutto di investire di più sulle persone, sui servizi alle persone.  Il welfare, la scuola, la sanità seguite più da vicino da parte delle regioni funzionano meglio e si adattano di più alle realtà territoriali che ovviamente sono inevitabilmente diverse''. "I padri costituenti - ha aggiunto Emiliano - sapevano che lo Stato centrale spesso è imperfetto, distante, alle volte non riesce a tradurre bisogni, sogni e sensazioni in attività di governo concreta e quindi concepirono il regionalismo come una sorta di rimedio alla centralizzazione che tanti danni aveva fatto all'Italia, che si era sì unita ma non aveva superato la questione meridionale. Le Regioni mostrano ancora oggi di avere velocità e modernità straordinarie, riescono a dialogare con l'Europa quotidianamente meglio dello Stato centrale, governano sia gli assetti strategici che le questioni locali con maggiore padronanza e soprattutto costituiscono nel momento del bisogno, mi riferisco alla Protezione civile nell'emergenza covid, una spalla fondamentale per il Governo nazionale, perché senza le Regioni, molte delle attività che vengono sviluppate sul territorio sarebbero impossibili. Questi primi 50 anni - ha concluso - sono trascorsi in una sorta di rodaggio, i prossimi vedranno protagoniste le Regioni perché assicurano la connessione sentimentale e pragmatica del popolo italiano col proprio Governo".
"Con i colleghi Presidenti delle Regioni, presente anche il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, abbiamo approvato un documento, consegnato poi al Presidente della Repubblica, in cui gli enti territoriali delineano alcune proposte operative per lo sviluppo futuro del Paese, ma soprattutto per un più snello rapporto fra Stato e Regioni". Lo afferma su Facebook il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. "Noi porteremo avanti la nostra istanza di autonomia, che è rispettosa dei padri costituenti, e lo diremo al garante della Costituzione", ha concluso.

Dal canale YouTube di Regioni.it:

50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Stefano Bonaccini

50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Stefano Bonaccini al termine dell'evento

50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Giovanni Toti

50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Giovanni Toti al termine dell'evento

50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Massimiliano Fedrigra

50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Maurizio Fugatti

50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Attilio Fontana

50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Donatella Tesei

50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Renzo Testolin

50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Fulvio Bonavitacola

50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Michele Emiliano

50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Luca Zaia

50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Cristina Grieco

50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Alberto Cirio

50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Vito Bardi

50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Donato Toma

50° Regioni: dopo l'emergenza la ripartenza, dichiarazione di Gaetano Armao

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Regioni:Bonaccini,a Mattarella diremo noi decisivi su R.Fund

REGIONI: ZAIA, 'PORTIAMO AVANTI ISTANZA DI AUTONOMIA' =
 


( red / 05.08.20 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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