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Regioni.it

n. 3950 - venerdì 13 novembre 2020

Sommario3
- Ristori ter: Governo pronto a stanziare altre risorse
- Covid hotel: collaborazione Governo-Regioni, l'obiettivo è uno per provincia
- Ristori per tutelare economia e salute
- Campania: zone rosse nelle città ad alto rischio
- Emergenza Covid-19: da domani in vigore ordinanze più restrittive in Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia
- Emergenza Covid-19: monitoraggio Agenas su terapie intensive

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Ristori ter: Governo pronto a stanziare altre risorse

Catalfo: su sito Inps è possibile effettuare delle nuove domande per il Rem

(Regioni.it 3950 - 13/11/2020) “Sicuramente vedremo l'andamento dei contagi. In ogni caso, il Governo è pronto a stanziare altre risorse per eventuali nuovi ristori anche con un 'Ristori ter' o eventualmente anche con un nuovo scostamento di bilancio”, annuncia il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo: "siamo in grado di confermare che tutti saranno aiutati, in questo momento difficile per il Paese",
Inoltre Catalfo informa che sul sito dell’Inps è possibile effettuare delle nuove domande per il Rem, il Reddito di Emergenza per i mesi di novembre e dicembre.
Catalfo spiega che “i cittadini che non hanno mai ricevuto il Rem o che hanno beneficiato solo della prima tranche erogata (quella relativa al Decreto Rilancio) potranno fare domanda tramite Caf o patronati, o direttamente attraverso il portale Inps. Per chi invece aveva gia' richiesto e ricevuto il Reddito di Emergenza a settembre, l'accredito verra' effettuato in automatico sul proprio conto corrente”. Il ministero garantisce un accesso “quanto piu' ampio e semplice possibile”.
“Non si può aspettare, - afferma il vice ministro dell'Economia, Laura Castelli - serve una misura per ristorare le attività che, pur non avendo chiuso, in questi mesi hanno subito un calo di fatturato importante” e spiega di aver chiesto ai dipartimenti del Tesoro e all'Agenzia delle Entrate “di avviare un'istruttoria per determinare l'impegno finanziario di un nuovo contributo a fondo perduto che sia destinato a quelle attività imprenditoriali, professionali, di lavoro autonomo e artigiano che, pur non avendo direttamente subito limitazioni dai dpcm, hanno comunque avuto un impatto negativo sul fatturato”.


Coronavirus, Catalfo: Governo pronto a nuovi aiuti con Ristori Ter


++ Ristori: Catalfo, pronti a stanziare ulteriori risorse ++


--COVID. CASTELLI: SUBITO RISTORI PER TUTTE ATTIVITÀ IN PERDITA

 


( gs / 13.11.20 )

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Covid hotel: collaborazione Governo-Regioni, l'obiettivo è uno per provincia

(Regioni.it 3950 - 13/11/2020) Rafforzamento delle reti sanitarie e Covid Hotel: questi gli argomenti al centro di un confronto  che si è tenuto ieri (in videoconferenzaza) fra il ministro per gli affari Regionali e le autonomie, Francesco Boccia, il commissario Domenico Arcuri, il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, le Regioni e i rappresentato degli enti lcali (Anci ed Upi).
Durante la riunione è stato ufficalizzato l'incarico al commissario Domenico Arcuri affinché si attivi, d'accordo con le Regioni e i Comuni, per mettere a disposizione il più alto numero possibile di Covid Hotel che serviranno a ridurre la pressione sui reparti ospedalieri e a curare i contagiati senza sintomi gravi che hanno difficoltà a restare in isolamento domiciliare.
"Dobbiamo allentare la pressione dei pronto soccorso, oggi il governo mi ha chiesto di individuare nuovi spazi fuori gli ospedali, come il Covid Hotel, almeno uno in ogni provincia", ha detto al termone della riunione il commissario per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri. "Certo, problemi ce ne sono ancora molti", ma  "Bisognoa assolutamente riuscire ad allentare la pressione sui Pronto soccorso", individuando "nuovi spazi alternativi agli ospedali, come ad esempio gli alberghi e i cosiddetti Covid hotel. Luoghi dove è possibile garantire un tetto, e non stare a casa moltiplicando i contagi all'interno del proprio nucleo familiar, o per assicurare un letto attrezzato e cure adeguate a chi ha sintomi lievi e non va per forza ricoverato in ospedale", ha spiegato Arcuri,specificando che è previsto almeno un Covid hotel in ogni provincia.
"In questo momento, in Italia, abbiamo 15 mila posti nei Covid Hotel, non sono tutti utilizzati",  Cosi' il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, a l'Aria che tira, su La7.  "Partiamo da una disponibilita' ulteriore di circa 20 mila posti", ha sottolineato Boccia. Il covid dunque si combatte anche in albergo. La pandemia, cambia il volto di molte cose, delle citta', dei rapporti e la rete sociale si salda. In questa nuova geografia tutte le regioni italiane, ognuna per la sua parte, stanno lavorando per prepararsi a cogliere le opportunita' che possono derivare da quelle strutture che, una volta riadattate, possono servire al contrasto del coronavirus o, quantomeno, ad accogliere quei pazienti che per innumerevoli ragioni, non hanno bisogno di urgenti cure ospedaliere.
Un argomento quello dei Covid-hotel a cui ha accennato anche il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (nel corso di un confronto con il segretario della Cgil, Maurizio Landini) che doo aver detto di confidare che oggi "il tasso Rt si abbassi da 1,7" perché "vorrebbe dire che saremo incoraggiati ad andare avanti su questa strada".ha sottolineato la "scarsa incisivita' sulla medicina territoriale", ma ora  "Importanti sono i Covid Hotel per alleggerire le strutture ospedaliere".
Nel frattempo diverse regioni si sono già attivate in questa direzione "Sabato aprira' il Best Western Hotel Porto Antico, circa 150 posti letto alcuni dei quali specificamente dedicate a famiglie in quarantena con bambini. In tutto saranno attivati 257 posti nei Covid hotel", ha annunciato il presidente della Regione Giovanni Toti in conferenza stampa dopo il confronto con il ministro degli Affari regionali Boccia e il capo della protezione civile Borrelli nel pomeriggio. "Si tratta di pazienti positivi asintomatici o poco sintomatici, comunque non bisognosi di cure mediche se non essere seguiti nel decorso della malattia. Altri Covid hotel, definiti cosi' dal governo ma di categoria superiore, sono quelli che abbiamo chiamato Covid hub, strutture dove vi e' un presidio medico, una direzione sanitaria".  Si tratta di "reparti a conduzione infermieristica dove invece vengono ricoverati dai nostri ospedali o direttamente o attraverso il consulto con gli specialisti del territorio quei pazienti che non sono autosufficienti per il livello di intervento", ha aggiunto Toti. In Liguria non si procedera' alla requisizione di strutture: "Devo dire che questa opzione non e' mai stata presa in considerazione perche' in Liguria c'e' stata grande collaborazione da parte di Federalberghi e da parte delle strutture sanitarie"
Più perplesso il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. "Gli hotel Covid sono stati già sperimentati in Trentino in primavera ma con scarse adesioni. Servono misure per convincere le persone positive a utilizzarli", ma "Aspettiamo comunque le adesioni da parte degli albergatori e le decisioni da parte del governo".
In Piemonte sono 63 gli alberghi che hanno messo a disposizione le proprie camere, in tutto 2.271, per accogliere i pazienti Covid dimessi dagli ospedali ma ancora positivi, e quindi impossibilitati a rientrare al proprio domicilio, nonché i pazienti paucisintomatici o asintomatici che non possono essere efficaciemente isolati dal proprio nucleo familiare. Le aziende sanitarie stanno provvedendo a contrattualizzare le strutture; il bando, intanto, resta aperto con l'obiettivo di arrivare ad acquisire un posto letto ogni 4mila residenti. "Vogliamo che il ricovero ospedaliero sia limitato ai soli casi in cui è effettivamente necessario, al fine di mantenere la piena funzionalità dei servizi sanitari essenziali", spiega l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi. "Abbiamo lavorato alla creazione della rete di alberghi assistiti con la Protezione civile tramite le Federalberghi provinciali - sottolinea l'assessore regionale alla Protezione civile, Marco Gabusi - avendo cura di selezionare le strutture con il maggiore comfort per gli ospiti. In pochi giorni abbiamo ottenuto un elenco di strutture che saranno valutate dalle Asl seguendo criteri di adeguatezza di spazi e servizi per poi procedere alla contrattualizzazione". "Ancora una volta - commenta l'assessore regionale al Turismo, Vittoria Poggio - la collaborazione tra pubblico e privato si rende proficua ed indispensabile. Un ringraziamento a tutte le strutture ricettive che hanno partecipato, andando così ad aiutare quelle realtà assistenziali in difficoltà a causa del complesso momento storico che stiamo vivendo".
In Abruzzo i 24 appartamenti del progetto 'CASE' di Roio verranno utilizzati per ospitare i pazienti del 'San Salvatore' dell'Aquila clinicamente guariti, ma ancora positivi al Coronavirus. I locali sono stati sanificati e a breve arriveranno i primi pazienti, cosi' da alleggerire la pressione dell'ospedale dell'Aquila. Gli appartamenti ora messi a disposizione per fare fronte all'emergenza sanitaria, fanno parte dei 19 insediamenti (Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili), CASE appunto, costruiti nell'immediato post sisma, costati oltre 700 milioni di euro, costituiti da 4.300 alloggi e 1200 moduli abitativi provvisori (Map). 
Nel Lazio sono una quindicina gli alberghi che ospitano pazienti Covid nell'ultima fase della malattia. Parliamo di persone che potrebbero concludere il percorso del ricovero ospedaliero a casa, ma che per motivazioni legate alla necessita' di isolamento vengono trasferite in questi hotel dove sono assistite da personale medico e infermieristico. In questo modo si liberano le stanze degli ospedali per accogliere i nuovi arrivati. Queste strutture ricettive si trovano principalmente a Roma e nella sua provincia, ma ce ne sono anche nelle altre province della regione. Complessivamente, sono circa 800 i posti letto disponibili e ad oggi e' occupato piu' o meno il 50%. Allo Sheraton Parco de' Medici, per esempio, sono 169 le camere e sono ubicate in una struttura dedicata, separata dall'edificio dove soggiornano i clienti dell'albergo. Di queste 169 stanze, al momento un centinaio sono quelle occupate. Da giovedi' scorso sono accettati anche pazienti che hanno avuto la polmonite e che ora sono in condizioni stabili, ma che necessitano di ossigenoterapia in modo non continuativo e non ad alto flusso.

 
CORONAVIRUS: DA STATO-REGIONI INCARICO AD ARCURI PER ATTIVAZIONE IMMEDIATA COVID HOTEL

Covid hotel: posti per l'assistenza negli alberghi, una mappa
 
CORONAVIRUS: TOTI "SABATO APRE COVID HOTEL PORTO ANTICO GENOVA"
 
Fugatti, hotel Covid già sperimentati con scarso successo 'Servono misure per convincere i positivi ad
 
[Piemonte] ALBERGHI PER PAZIENTI COVID POSITIVI ASINTOMATICI O PAUCISINTOMATICI: DISPONIBILI 2271 STANZE NEGLI ALBERGHI DEL PIEMONTE

Covid Hotel: Abruzzo, a L'Aquila e Chieti alberghi e cliniche

Covid Hotel: Lazio, gia' 15 strutture coinvolte per 800


( red / 13.11.20 )

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Ristori per tutelare economia e salute

(Regioni.it 3950 - 13/11/2020) Le nuove ordinanze regionali sono state assunte “con senso di responsabilità, per tutelare la parte commerciale ed economica e per tutelare la salute”.
“La prossima settimana – annuncia il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga - ci sarà una riunione tra Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna con il Governo perché come Regioni abbiamo chiesto che ci sia anche una compensazione di carattere economico per quelle attività che vengono compresse con questa ordinanza. Il Governo ha dato disponibilità all'incontro, ci auguriamo di arrivare a una soluzione in tempi rapidissimi”.
 “Ogni misura presa, a livello nazionale e regionale è a tutela della collettività”, spiega Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, ribadendo la richiesta di tavolo per ulteriori ristori alle categorie colpite dalla chiusure previste nelle nuove ordinanze: “ho chiesto al Governo l'apertura di un tavolo per stanziare ulteriori ristori a sostegno delle attività economiche coinvolte”.
Per Bonaccini “abbiamo davanti un obiettivo che deve essere di tutti: frenare il contagio e invertire la curva della pandemia. Possiamo centrarlo rispettando le regole con senso di responsabilità e senza panico. Servono unità e condivisione, recuperando lo spirito comune che aveva caratterizzato la prima fase dell'emergenza sanitaria, per tutelare la salute delle persone, garantire la possibilità per le strutture sanitarie di garantire servizi di assistenza e cura, non penalizzare in maniera indiscriminata il lavoro, le attività economiche e la scuola”.
Anche il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, richiama il problema dei ristori e quindi l’interlocuzione “con il Presidente del Consiglio perché tenga conto delle misure economiche per chi avrà qualche risvolto negativo”, e aggiunge: "spero che il Consiglio dei ministri consideri che ci siamo mossi. E che l'abbiamo fatto in autonomia. E spero quindi che ci sia la possibilità di vedere delle misure economiche di ristoro". 

Covid: Fedriga, previsto incontro con Governo per ristori


Covid, Bonaccini: chiesto a Governo tavolo per ulteriori ristori


Covid: Zaia, Conte tenga conto di misure economiche

( gs / 13.11.20 )

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Campania: zone rosse nelle città ad alto rischio

Tabella ordinanze

(Regioni.it 3950 - 13/11/2020) In attesa dell’analisi dei parametri dell’andamento della pandemia che definisca il passaggio nelle fasce da giallo ad arancione o rosso delle Regioni, e quindi delle nuove ordinanze, la regione Campania prevede la prescrizione di zone rosse nelle città ad alto rischio.
Si spiega che l'Unità di crisi sta definendo anche “misure di limitazione per attività commerciali non essenziali e nel fine settimana tali decisioni saranno assunte sulla base della valutazione tecnica dell'Unità di crisi regionale e degli epidemiologi che ne fanno parte”. Inoltre “è stato fatto invito al Prefetto di Napoli di procedere all'adozione di misure restrittive nelle aree di maggiore assembramento nel territorio di Napoli e della provincia” con una “priorità al controllo sul lungomare di Napoli e su alcune strade del Centro storico cittadino, dove si sono verificati fenomeni di assembramenti illegali, irresponsabili e pericolosi sotto il profilo sanitario”.
La nuova serie di restrizioni, precisa l'Unità di crisi, “è in sintonia con quanto si sta attuando in altre Regioni (Emilia, Veneto e Friuli)”.
E’ previsto inoltre l’obbligo di prescrizione medica per sottoporsi al tampone anche nei laboratori privati, lo prevede una disposizione regionale inviata ai direttori generali delle Asl. “Al fine di garantire maggiore appropriatezza dei percorsi di sanità pubblica - si legge nel testo - si dispone che per poter effettuare tampone per la ricerca si Sars-Cov-2, presso un laboratorio privato, senza oneri a carico del Servizio sanitario regionale, è necessaria la prescrizione medica su ricetta bianca con l'indicazione dell'effettuazione della prescrizione”.

 
[Campania] +++ COVID-19, NUOVE MISURE PER LA CAMPANIA +++

 
Coronavirus: Tabella relativa alle leggi e alle ordinanze regionali - aggiornata al 13.11.2020


( gs / 13.11.20 )

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Emergenza Covid-19: da domani in vigore ordinanze più restrittive in Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia

(Regioni.it 3950 - 13/11/2020) Ampiamente preannunciate nei giorni scorse, sono state poi firmate le ordinanze più restrittive di Emilia-romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
In Emilia-Romagna è prevsito che la mascherina indossata sempre, fin dal momento in cui si esce di casa. Nei giorni prefestivi e festivi chiuse le medie e grandi aree di vendita, compresi tutti i complessi commerciali, con l’aggiunta, nei festivi, dello stop ad ogni attività di vendita, anche gli esercizi di vicinato (farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie e edicole le sole eccezioni previste, e rimangono aperti gli esercizi di ristorazione pur nei limiti previsti dal DPCM in vigore).
Nei negozi e in qualsia esercizio di vendita potrà entrare un solo componente per nucleo familiare, fatta salva la necessità di accompagnare persone con difficoltà o minori di 14 anni.
Niente mercati in area pubblica o privata a meno che non vi siano Piani dei Comuni che prevedano regole di specifiche (perimetrazione, varchi di accesso e uscita distinti, sorveglianza pubblica e privata sull’applicazione delle regole di distanziamento e sicurezza).
E ancora: la consumazione di alimenti e bevande è sempre vietata in area pubblica o aperta al pubblico, mentre dalle 15 alle 18 la somministrazione e consumazione può avvenire solo da seduti fuori e dentro i locali, e in posti “regolarmente collocati” (va ricordato che dalle 18 alle 5 di mattina l’attività è sospesa in base all’attuale DPCM del Governo).
La vendita con consegna a domicilio è invece sempre consentita e viene “fortemente raccomandata”. L’attività sportiva e motoria dovrà avvenire preferibilmente nelle aree verdi e periferiche, e comunque non si potrà fare nei centri storici delle città e nelle aree affollate, ad esempio le vie e le piazze centrali o i lungomare, rimanendo sempre distanziati. Spetterà naturalmente ai sindaci fissare ulteriori specifiche limitazioni.
Infine, nelle scuole primarie e secondarie di secondo grado vengono sospese le lezioni di ginnastica, di canto e con strumenti a fiato, considerate a rischio elevato. Misura prudenzialmente inserita in attesa di ulteriori indicazioni dal Comitato tecnico scientifico nazionale. L’ordinanza prevede poi che al di là dell’attività di formazione già normata dal Dpcm, tutte le restanti dovranno essere svolte a distanza (esempio: corsi di lingua, di teatro, fotografia, ecc.).
Sono queste le misure previste nell’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, valida in Emilia-Romagna da sabato 14 novembre e fino al 3 dicembre. Contiene provvedimenti ulteriormente restrittivi, che si aggiungono a quelli nazionali già in vigore sulla base dell’ultimo DPCM del Governo e previsti per le aree in fascia gialla, che hanno l’obiettivo di frenare la diffusione del contagio, a tutela della salute pubblica e per garantire la piena operatività delle strutture sanitarie regionali.
L’ordinanza viene presa in accordo con i presidenti di Veneto e Friuli Venezia Giulia, rispettivamente Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, d’intesa con il ministro alla Salute, Roberto Speranza. Per limitare ulteriormente situazioni a rischio, gli spostamenti e, soprattutto, gli assembramenti e la concentrazione di persone che si sono visti anche lo scorso fine settimana. L’ordinanza è stata condivisa anche coi prefetti, per sottolineare la necessità di controlli più stringenti, e conseguenti sanzioni, insieme alle amministrazioni locali. “Abbiamo davanti un obiettivo che deve essere di tutti: frenare il contagio e invertire la curva della pandemia- afferma il presidente Stefano Bonaccini-. E’ la priorità. E possiamo centrarlo rispettando le regole, con senso di responsabilità e senza panico. Servono unità e condivisione, recuperando lo spirito comune che aveva caratterizzato la prima fase dell’emergenza sanitaria, per tutelare la salute delle persone, garantire la possibilità per le strutture sanitarie di garantire servizi di assistenza e cura, non penalizzare in maniera indiscriminata il lavoro, le attività economiche e la scuola. Per questo, insieme ai presidenti di Veneto e Friuli Venezia Giulia, Zaia e Fedriga, due regioni vicine e in fascia gialla come la nostra, abbiamo concordato ordinanze regionali con misure ulteriormente restrittive, per evitare gli assembramenti, situazioni a rischio che non ci possiamo assolutamente permettere, per non favorire la diffusione del contagio. Ogni misura presa, a livello nazionale e regionale, è a tutela della collettività, non ci sono pagelle o colori punitivi o premiali- chiude Bonaccini -, ma solo lo sforzo del Paese di gestire la crisi ed uscirne definitivamente quando sarà disponibile il vaccino chiesto al Governo".
"L'ordinanza chiede dei sacrifici ai cittadini, ma solo così possiamo evitare la zona rossa domani". Lo ha sottolineato il presidente del Veneto Luca Zaia nel presentare la nuova ordinanza che ha spiegato: "In un mondo dove tutti rispettano le regole non servirebbe nulla". "Questa ordinanza cerca di intercettare gli irriducibili, ed è un fallimento, visto che la stragrande maggioranza dei veneti si comporta bene, ma ho dovuto stabilire delle regole perché il buonsenso, ogni tanto, non c'è per tutti". E Zaia ha poi tenuto a sottolineare: "Abbiamo 54mila dipendenti della sanità che ogni giorno lavorano 'distruggendosi' per curare i pazienti: medici, infermieri, Oss, amministrativi, tutta la squadra degli ospedali. I cittadini dicono che 'medici e infermieri sono eroi', hanno ragione, ma bisogna comportarsi di conseguenza: non andare a fare gli assembramenti il fine settimana e portare sempre la mascherina". - "Questo provvedimento non ha l'obiettivo di vessare i cittadini ma di contrastare il contagio proteggendo le fasce deboli della popolazione e dando al contempo la possibilità alle categorie economiche, nei limiti imposti delle misure di sicurezza, di non dover sospendere le loro attività".Così il Presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga nel corso dell'illustrazione dell'ordinanza contingibile e urgente numero 41 siglata questo pomeriggio con la quale, in coordinamento con i presidenti delle Regioni Veneto ed Emilia-Romagna, vengono introdotte da domani in Friuli Venezia Giulia ulteriori misure restrittive per limitare il diffondersi del contagio.
Sottolineando come l'atto abbia registrato anche l'intesa con il ministero della Salute, Fedriga ha annunciato, sul tema degli indennizzi alle attività economiche, un incontro fissato per la prossima settimana tra le tre Regioni e il Governo. "Una sinergia, quella con Veneto ed Emilia-Romagna - ha detto il governatore - fondata dalla necessità di instaurare, all'interno del regime delle disposizioni regolamentari, un'armonia tra territori contermini che condividono indici pandemici similari e analoghe capacità di presa in carico dei rispettivi sistemi sanitari".
Approfondendo i passaggi dell'ordinanza, Fedriga ha spiegato, per quel che riguarda la tutela degli anziani, che la novità della "forte raccomandazione" agli esercenti di riservare le prime due ore di apertura degli esercizi commerciali di significative dimensioni agli over 65 non rappresenta un divieto per le stesse persone in età di poter accedere nelle altre fasce orarie. "Si tratta - ha detto il governatore - di creare delle condizioni di maggiore sicurezza per chi presenta un maggior grado di fragilità
davanti ai rischi dal contagio".    
Nel dettaglio il provvedimento prevede che, fermo restando l'uso obbligatorio della mascherina (ad eccezione dei bambini sotto i sei anni e di chi sta svolgendo attività sportiva), nel caso in cui venga abbassata per la regolare consumazione di cibo o bevande o per il fumo le persone dovranno assicurare comunque la distanza minima di un metro. Dalle 15 alla chiusura del locale, la somministrazione di cibi e bevande si svolge esclusivamente con consumazione da seduti ai tavoli interni o esterni dei locali pubblici, mentre è vietato invece il consumo in aree pubbliche o aperte al pubblico.
Inoltre è consentito lo svolgimento di attività sportiva o motoria all'aperto preferibilmente presso parchi pubblici, aree verdi, rurali e periferiche, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l'attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività e in ogni caso al di fuori di aree solitamente affollate.
Per quanto riguarda poi i negozi di generi alimentari, l'accesso è consentito ad una persona per nucleo familiare, salva la necessità di accompagnare persone con difficoltà o minori di età inferiore a 14 anni. È poi vietato il mercato all'aperto su area pubblica o privata a meno che i Comuni abbiano adottato un apposito piano, consegnato ai commercianti. Le indicazioni devono prevedere, tra l'altro, una perimetrazione nel caso di mercati all'aperto, la presenza di un unico varco di accesso separato da quello di uscita, la sorveglianza pubblica o privata che verifichi distanze sociali e il rispetto del divieto di assembramento nonché il controllo dell'accesso all'area di vendita.
L'ordinanza inoltre, come detto, raccomanda fortemente di riservare l'accesso agli esercizi commerciali di grandi e medie dimensioni alle persone con almeno 65 anni nelle prime due ore di apertura dei negozi. In attesa del parere del comitato tecnico scientifico nazionale vengono poi sospese nelle scuole di primo ciclo scolastico (primarie e secondarie di primo grado) alcune tipologie di insegnamento a rischio elevato: educazione fisica, canto e le lezioni con strumenti a fiato. È vietata anche l'attività dei cori e di utilizzo di strumenti a fiato in assenza delle misure preventive previste dalle linee guida per la ripresa delle attività produttive (sezione produzioni liriche, sinfoniche e spettacoli musicali).
Il provvedimento prevede infine che nei giorni prefestivi le grandi e medie strutture di vendita, sia con un esercizio unico, sia con più negozi collegati, compresi i complessi commerciali, siano chiuse al pubblico, salvo che per la vendita di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le tabaccherie e le edicole. Nei giorni festivi rimangono aperti le attività di ristorazione, quali bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie mentre invece viene vietato ogni tipo di altra vendita, fatta eccezione per le farmacie, le parafarmacie, le tabaccherie, le edicole e la vendita di generi alimentari. Resta comunque consentita la consegna a domicilio di beni sia alimentari che non alimentari.

Emilia-Romagna: Ordinanza n. 216 del 12 novembre 2020

Ordinanza contingibile e urgente n. 41 /PC il Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019.

Veneto - ORDINANZA DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 151 del 12 novembre 2020 - Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da virus COVID-19. Ulteriori disposizioni



( red / 13.11.20 )

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Emergenza Covid-19: monitoraggio Agenas su terapie intensive

On line anche i dati della fondazione Gimbe

(Regioni.it 3950 - 13/11/2020) Il monitoraggio dell'Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas) basato su dati aggiornati mostra che il 34% delle terapie intensive italiane è occupato da pazienti Covid (-3% rispetto ai dati del 10 novembre), e il valore del 30%, definito come 'soglia critica', viene superato in 10 regioni.
I dati (basati su una rielaborazione di quelli forniti dalla Protezione Civile e che non includono quelli della Basilicata, che risultano non pervenuti) mostrano come la progressiva saturazione dei posti letto, sia nella cosiddetta 'area non critica' che nelle terapie intensive, porti a utilizzare per pazienti Covid quelli che dovrebbero essere dedicati a persone con altre patologie.
Il sito dell'Agenzia ha anche attivato una specifica sezione dedicata alla ricognizione dei provvedimenti in ambito sanitario emanati dalle Regioni a fronte dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Resta forte la preoccupazione per la curva epidemilogica ed in particolare per il numero dei morti: In una settimana - secondo quanto emerge dal nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe - sono cresciuti del 70% i decessi da Covid in Italia, toccando in 7 giorni quasi i 3.000. In particolare, dal 4 al 10 novembre sono decedute 2.918 persone con infezione da Sars-Cov-2 a fronte delle 1.712 della settimana precedente"


Il Link ai dati sul sito Agenas:


++ Covid: Gimbe, superata soglia 1% popolazione infetta ++

Covid, Gimbe: 3mila morti in 7 giorni, intensive piene 11 Regioni



( red / 13.11.20 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
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Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
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