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Regioni.it

n. 3953 - mercoledì 18 novembre 2020

Sommario
- Conferenza delle Regioni il 20 novembre alle ore 10.00
- Emergenza Covid-19: necessario un dialogo istituzionale Governo-Regioni sui parametri
- Calabria: Governo al lavoro per indicare un nuovo Commissario
- Lazio: Consulta blocca Piano Paesaggistico
- Pandemia: ultimi dati Agenas
- In attesa del Recovery Fund arrivano risorse aggiuntive e nuovi ristori

+T -T
Emergenza Covid-19: necessario un dialogo istituzionale Governo-Regioni sui parametri

Boccia convoca una videoconferenza con Speranza e Brusaferro per domani

(Regioni.it 3953 - 18/11/2020) Nella giornata di ieri, la Conferenza delle Regioni ha chiesto un confronto urgente con il Governo per riverificare in un'ottica di collaborazione istituzionale il tema deilla definizione dei parametri che sono alla base della classificazione deille Regioni nelle tre diverse fasce prevista dall'ultimo Dpcm. A questo scopo è stata predisposte alcune proposte. contenute in una lettera cheil vicepresidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti, ha indirizzato ai ministri Speranza e Boccia.(Vedi Regioni.it di ieri) "C'è la necessità di semplificare i parametri che sono stati elaborati nella prima fase della pandemia - dha detto Toti ieri - . Siamo pronti ad un confronto con Governo, Cts, Iss e Cabina di regia per verificare e approfondire congiuntamente l'attuale sistema", che le Regioni ritengono "non adeguato ad essere utilizzato per la valutazione degli scenari" che poi determinano la fascia in cui si collocano i territori.
Due i temi su cui le Regioni stanno cercando un dialogo con il Governo.
Il primo riguarda la "definizione di caso confermato". Si potrebbe, in presenza di un test antigenico rapido positivo, anche in assenza di sintomi, evitare  la conferma con il tampone molecolare, considerando anche i tempi per avere una risposta. L'obiettivo è quello di far scattare "con tempestività tutte le azioni di sanità pubblica necessaria": isolamento, ricerca dei contatti, quarantena. Il test molecolare dovrebbe essere riservato solo "ai soggetti per cui si renda necessario per finalità cliniche o terapeutiche, non di sanità pubblica".
Un secondo tema riguarda invece la revisione degli indicatori del monitoraggio, che da 21 dovrebbero diventare 5: rapporto positivi/tamponi, Rt, tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area medica, numero e tipologia di figure professionali dedicate al contact tracing, con la richiesta di "adeguate risorse" sia per il tracciamento che per l'isolamento e la quarantena, dunque per la gestione dei Covid hotel.
Porte quasi chiuse da parte del Ministro della salute che lascia però uno spiraglio. "Il dialogo con le Regioni è sempre aperto" ha affermato Roberto Speranza, che per il momento esclude modifiche. Lo stesso ministro per gli affrai regionali, Francesco Boccia Boccia non ha chiuso del tutto: "se le richieste delle Regioni sono legate alla ponderazione di alcuni parametri rispetto ad altri", allora "possiamo discuterne". Se però il nodo è "uscire dall'oggettività dei dati per entrare nella discrezionalità della politica", ha detto il ministro, l'esecutivo non farà passi indietro. "O siamo oggettivi o siamo discrezionali. E se siamo oggettivi lasciamo alla scienza definire i parametri". 
Nel frattempo il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, ha convocato in videoconferenza una riunione nella giornata di domani alle 16 dopo la richiesta avanzata ieri dalla Conferenza delle Regioni, le quali chiedevano un incontro urgente con il governo riguardo ai 21 parametri previsti per stabilire le 'zone'. All'incontro parteciperanno anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro.
Per Nino Spirlì, presidente facente funzione della Regione Calabria (intrevistato da  Start, su Sky TG24) "Ventuno punti da analizzare sono davvero una tombola. Devono ammettere di essersi sbagliati: se dobbiamo monitorare in maniera agile e rapida la situazione dei territori abbiamo bisogno di tre, quattro, cinque punti al massimo, che fotografino all'istante quello che sta accadendo. Sarebbe una cosa saggia ammettere l'errore di queste settimane, che dal punto di vista sociale è costato alla gente. La Calabria si è ribellata alla zona rossa tout court perché noi avevamo già deciso, monitorando i territori, Comuni da fare rossi o arancioni, per chiudere quelle zone. In Calabria, su 402 Comuni, 319 sono piccoli paesini, con meno di 5mila abitanti. Quando chiudo un paese di 600 o 100 persone, decido in quell'istante che quella gente deve morire di fame entro un mese. Intelligenza avrebbe voluto che uno dei criteri fosse lasciato a una scelta politica ragionata tra Regioni e Governo, per stabilire umanamente quello che è necessario sui territori. Non si può essere schiavi di un freddo algoritmo che non tiene conto delle differenze"".
Resta però il freno tirto all ministro della Salute Roberto Speranza : sono "i 21 parametri" insieme all'Rt a "determinare quali misure attuare sui territori" dice lasciando all'Istituto superiore di Sanità la difesa del sistema messo a punto: i dati "sono sempre aggiornati", sottolinea l'Istituto guidato da Silvio Brusaferro, e la valutazione "tiene conto di tutti gli aspetti legati all'epidemia e alla risposta dei sistemi sanitari"
"Viaggiamo verso i 20mln di tamponi" fatti in assoluto, ha detto Francesco Boccia in audizione davanti alla commissione Affari regionali della Camera e "Una riflessione seria sull'organizzazione delle reti sanitarie non può prescindere da questi numeri", ha sottolineato il ministro delle Regioni aggiungendo altri dati: "Abbiamo consegnato 2mld di materiale consumabili, 1mld 829mila mascherine, guanti, tamponi, testi antigenici, sierologici, tute, oltre 4mln di visiere. E 900mila unità di materiali non consumabili, termometri, saturimetri fino ai ventilatori, 5471".
"Il 20pc di terapie intensive e il 40pc di posti letto in area medica sono da non superare. Nella prima ondata avevano caratterizzato l'allarme rosso, oggi non sono da allarme rosso. Vanno tenuti in considerazione ma non sono in allarme rosso come a marzo, aprile, maggio", ha proseguito il ministro delle Regioni Francesco Boccia."La distribuzione del materiale alle Regioni prosegue senza sosta: a ieri sera, a partire dall'inizio dell'emergenza, sono stati distribuiti quasi 2 miliardi di materiali consumabili, mascherine (1.829.000), guanti, tamponi, test antigenici, sierologici, tute di protezione, visiere. Sono stati distribuiti 897.536 materiali non consumabili, tra termometri, saturimetri, pompe, monitori, aspiratori, elettrocardiografi, umidificatori, ventilatori che sono stati 5.471 per il rafforzamento delle terapie intensive". 
"E' apparso dal dibattito esterno che"" i 21 indicatori utilizzati per determinare la situazione della pandemia nelle diverse Regioni "sono arrivati all'improvviso, come se ci fosse un'alchimia particolare: sono gli stessi indicatori su cui la Cabina di regia ha lavorato da maggio ad oggi e continuerà a farlo. Questi indicatori sono a garanzia della tutela della salute di tutti noi e sono oggettivi", ha sottolinarto il ministro. "Il modello del Dpcm 3 novebre 2020, che ha fatto partire un nuovo approccio nella gestione dell'emergenza con la zonizzazione giallo-arancione-rosso a seconda dei diversi livelli di criticità, è stato varato con il decreto ministeriale del Ministero della Salute del 30 aprile 2020" e alla sua predisposizione hanno partecipato anche "tre tecnici indicati dalla Conferenza delle Regioni, da Lombardia, Umbria e Campania a nome di tutti i presidenti di Regione", ha ricordato il ministro: ""Oggi - ha proseguito - siamo tra la 26ma e la 27ma settimana di utilizzo di quel modello: non è nato il 3 novembre quando è stato fatto il Dpcm, ma mesi prima, ad aprile, perchè la fase di graduale riapertura l'abbiamo gestita con la massima cautela nonostante ci fossero spinte legittime per le riaperture immediate. Da giugno siamo andati avanti con un report settimanale, che è quello di cui discutiamo oggi"". Ieri ""c'è stata una richiesta delle Regioni di un confronto"" per la modifica degli indicatori, ""legittima e comprensibile"" secondo Boccia, e""se dovesse venir fuori dalla Cabina di regia, dove ci sono i tecnici, una valutazione scientifica sui parametri, che può consentire a un parametro di essere ponderato meglio o in maniera diversa rispetto a altri, ovviamente la Cabina di regia deve e può dare un contributo di questo tipo". Ma "l'unica cosa che non possiamo fare - ha avvisato - è politicizzare i parametri o renderne discrezionali alcuni rispetto a altri senza il conforto della comunità scientifica e dei tecnici. Il confronto è giusto, ma lo faremo con lo spirito di garantire sempre l'oggettività dei numeri che vengono fuori e che devono tenere conto dello scenario, che è completamente cambiato rispetto a marzo-aprile".
Ma su fronte regionale si insiste e si spiega ''Chiediamo una semplificazione anche per permetterci di monitorare autonomamente i dati. Vorremmo pochi parametri realmente indicativi''. Così, al Corriere della Sera, il Presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. "Per noi è sbagliato - ha spiegato - che per uno 'zero virgola' in più si adottino misure che incidono sulla vita delle persone. Sarebbe utile anche un confronto tra le strutture tecniche per approfondire e chiarire zone oscure. Ma il punto vero è che la decisione su quali provvedimenti applicare deve essere politica. Non va lasciata la parola finale ad un algoritmo. Governo e Regioni si devono confrontare e decidere di comune accordo''. 'Tutto è discrezionale - ha affermato il Presidente friulano -. Anche la scelta dei parametri lo è. Non siamo di fronte ad una formula matematica assoluta. E allora, se discrezionalità ci deve essere, che venga lasciata a chi ha l'onere di guidare il Paese o una Regione. È una assunzione di responsabilità molto chiara. C'è sempre stata la disponibilità a farci carico delle decisioni, a patto di essere coinvolti. Vogliamo trovare soluzioni che tengano in equilibrio le ragioni dell'economia con quelle della salute. Oggi, per esempio, in una zona rossa sono ricomprese varie misure: dal divieto di circolazione alla chiusura delle scuole. Sono provvedimenti troppo ampi che per essere efficaci andrebbero invece calibrati per categorie. In una zona una misura va bene, in altre non è necessaria''.
"E' improponibile pensare di governare dovendo aspettare la decisione dell'oracolo del venerdì, dobbiamo lavorare con condivisione, tra Regioni e Governo, perché solo così si può sconfiggere la pandemia. Questa condivisione vuol dire avere una faccia unica e una voce unica con la popolazione". Lo ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, intervenendo a Skytg24. "Quando c'è confusione - ha spiegato - ho paura che quella lotta di comunità alla pandemia venga meno". Secondo Fedriga è "necessario portare parametri che possono rappresentare al meglio la situazione dei diversi territori e che le Regioni possono valutare giorno per giorno e fare interventi necessari per contrastare al meglio la pandemia. A oggi, come Regioni, scopriamo il venerdì qual è la situazione, con alcuni parametri paragonati al mese precedente. In una situazione con un evolversi così repentino noi dobbiamo mettere in campo misure immediate e che fotografino la situazione più ravvicinata nel tempo". Fedriga ha quindi insistito sul fatto che "dialogo vuol dire condividere il processo. Se il dialogo è 'comunichiamo le decisioni che abbiamo preso' quello non è dialogo". In generale, ha concluso, "penso sia necessario superare la politica dei colori, ci sono situazioni diverse nel territorio e penso che a situazioni diverse è necessario dare risposte specifiche in accordo tra Regioni e Governo, dove la politica deve tornare a prendersi la responsabilità. Mi sembra ci sia un 'fuggi fuggi' rispetto a chi deve prendere scelte difficili".
"Dialogare vuol dire condividere il processo", ha aggiunto ancota Massimiliano Fedriga, a Sky Tg24. E "Non è dialogo limitarsi a comunicare le decisioni".
La proposta di utilizzare 5 parametri anziché 21 per stabilire le zone regionali "è tecnica, non politica". Lo ha precisato il presidente del Veneto Luca Zaia, parlando con i giornalisti. "Ne parleremo domani con il Governo - ha aggiunto Zaia - ma ha sottolineato che la proposta è del Gruppo di lavoro dei Dipartimenti di prevenzione della Conferenza delle Regioni, non è politica". 
"Noi faremo di tutto per poter fare un Natale il più normale possibile, ovviamente in sicurezza. Con le nostre città illuminate, le nostre tradizioni e le nostre famiglie. Con i negozi e i locali aperti, con la voglia di vivere a cui non possiamo rinunciare". E' l'obiettivo del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti illustrato via fb in vista di un possibile passaggio della Liguria dalla zona di rischio arancione a quella gialla. "Lo faremo con prudenza e se le condizioni lo consentiranno. Ma dobbiamo mettercela tutta specie ora che i numeri di diffusione del covid consentono di coltivare un po' di speranza. Disegnare scenari apocalittici e togliere anche la speranza non aiuta nessuno".
"Ritengo che semplificare aiuti i cittadini a seguire l'andamento della pandemia e i Presidenti a conoscere meglio il posizionamento della propria regione". Così, interpellato dall'Ansa, il Presidente del Molise, Donato Toma, tornando sulle proposte delle Regioni ai ministri della Salute e Affari regionali, Roberto Speranza e Francesco Boccia di semplificare e ridurre i parametri per definire le Zone gialle, arancioni o rosse. "La situazione è in evoluzione - ha aggiunto - più che ai colori dobbiamo fare attenzione ai comportamenti individuali".  Preoccupa in Molise l'andamento della curva dei contagi da Covid-19 in costante e graduale aumento nelle ultime settimane. Ieri la giornata più tragica con sette decessi registrati in 24 ore, 80 in totale dall'inizio dell'emergenza sanitaria. L'ANSA ha chiesto al presidente della Regione, Donato Toma (centrodestra), se a suo avviso, e in base agli ultimi dati, il Molise possa essere ancora in 'Zona gialla'. Ha risposto così: "Noi ci stiamo sforzando di attuare un modello organizzativo che ci lasci regione virtuosa".
"L'evoluzione dell'epidemia parte dal fatto che non è che improvvisamente si annulli tutto. Noi abbiamo avuto una salita costante e anche molto violenta dei ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive. Adesso siamo in una fase in cui c'è un aumento, ma molto più ridotto", ha spiegato  il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, in collegamento con Mattino 5. "Diciamo che siamo arrivati in cima al plateau, a questa sorta di montagna, adesso siamo in una fase in cui camminiamo in pianura e presto inizierà la discesa", ha aggiunto Fontana.  "Ci sono una serie di parametri che sono difficili da interpretare. Quello legato al tracciamento ad esempio, nel momento in cui si superano certi numeri è praticamente impossibile". Lo ha detto il governatore lombardo Attilio Fontana, in merito ai criteri utilizzati per determinare le fasce di rischio delle Regioni. "Ci sono una serie di parametri che anche noi non sappiamo bene come vengano tramutati in una valutazione. Noi sosteniamo che i cinque che abbiamo indicato siano i più logici e gli unici sui quali non ci sono dubbi interpretativi" ha detto Fontana in collegamento con Mattino 5. "L'altro aspetto che noi riteniamo
fondamentale - ha aggiunto Fontana - è che non si debba guardare ai dati di 15 giorni fa ma si deve fare una previsione di quelli che verranno in futuro, di quella che sarà l'evoluzione prevista degli scienziati. Si deve parlare quindi su dati aggiornatissimi". "Noi abbiamo già iniziato una fase di leggero ma significativo miglioramento. Il nostro Rt è sceso in maniera sostanziale, tanto che in base ai numeri noi rientreremmo oggi in una zona arancione". Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, in collegamento con 'Mattino 5'. "E' ovvio che, in base al Dpcm, una questione di cautela impone che quando si entra in una certa zona si debbano confermare i dati per due settimane, quindi noi fino al 27 novembre resteremo in zona rossa".
"Perché deve essere Speranza a decidere la fascia di rischio all'interno delle province toscane? Il potere deve spettare al presidente, sentito semmai l'Istituto superiore di Sanità". E' quanto afferma Eugenio Giani, presidente della Toscana, in un'intervista a Il Tirreno. Se la Toscana, sostiene Giani, "numeri alla mano fosse stata una regione ad alto rischio, avrei accettato senza problema la fascia rossa. Invece posso dire, con i dati di questi giorni, che probabilmente il governo ci ha attribuito una fascia di rischio non corrispondente alla nostra situazione". Giani vuole chiedere al governo di "alleggerire" la situazione di province come Grosseto e Siena: "vorrei che il governo prendesse atto che il sistema di valutazione del rischio Covid è sbagliato e che lo rivedesse. Se questo accordo venisse raggiunto nell'incontro di venerdì non è pensabile né di veder cambiare colore alla Toscana subito né di poter far uscire dalla zona rossa subito Grosseto o Siena"". Secondo Giani, ""serve un nuovo Dpcm che modifichi i criteri. Con il nuovo decreto vorrei che venissero riconosciuti ai governatori poteri per stabilire, in modo autonomo, le fasce di rischio all'interno delle proprie regioni"", su base provinciale.
"Credo che i parametri debbano essere oggettivi e scientifici al 100% - così il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, a Sky Tg24 - devono essere degli automatismi come quelli che si sono creati. Da venerdì scorso il Piemonte è potenzialmente in zona arancione e se il 30 di novembre se avremo mantenuto questi dati potremo uscire dalla zona rossa. Questo automatismo è utile perché ci permette prudenza e senso di responsabilità che sono fondamentali ma allo stesso tempo deve essere ben percepito. Quello che le Regioni chiedono è di creare un meccanismo che sia più facilmente comprensibile anche dall'opinione pubblica, ancorato a valutazioni scientifiche e mediche ma nello stesso tempo più chiaro nella percezione delle persone".  Sottolineando, poi che la durata dei 14 giorni di mantenimento di valori bassi per il passaggio a una fascia di colore diverso "è una cosa buona dell'automatismo perché vuol dire consolidare un dato", Cirio ha precisato che "le Regioni insieme chiedono di semplificare il calcolo dei 21 parametri in modo che sia più chiaro nel rapporto Regioni - Stato ma anche più percepibile nei confronti dei cittadini che se percepiscono i criteri con i quali vengono giudicati i territori aumentano il senso di responsabilità personale". Per Cirio, però " il meccanismo delle finestre di contenimento per cui il passaggio da una zona all'altra va mantenuto nel tempo credo sia un caposaldo da non abbandonare mai".
Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha scritto una lettera ai prefetti di Potenza e Matera, Annunziato Vardè e Rinaldo Argentieri, "per sollecitare maggiori controlli in merito alle misure previste dalle recenti disposizioni governative e regionali per contrastare l'emergenza sanitaria in atto". Il governatore lucano ha segnalato "la delicatezza del momento e le difficoltà derivanti dall'emergenza sanitaria in atto, che chiede a tutti un impegno gravoso". Nel comunicato diffuso dall'ufficio stampa della Giunta lucana è evidenziato che "i prefetti sono impegnati in queste ore nel coordinamento delle forze dell'ordine per assicurare il rigoroso rispetto dell'ordinanza del Ministro della Salute, che ha collocato la Basilicata nella 'zona arancione' e del conseguente provvedimento emanato dallo stesso presidente della Regione con una propria ordinanza. E in particolare sono impegnati per vigilare 'sulle limitazioni agli spostamenti dal territorio regionale e in Comuni diversi da quello di residenza, domicilio o abitazione'". Bardi, infine, ha espresso "il più alto senso di gratitudine per l'impegno e la sensibilità istituzionale sempre mostrato dai prefetti", e ha ringraziato "le forze di polizia e tutte le
altre forze impegnate per il monitoraggio e il controllo delle misure in atto". 
“La Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome ha proposto al Governo di aggiornare e razionalizzare i parametri utilizzati per definire il rischio di contagio e dunque decidere se un territorio debba entrare nella zona rossa, arancione o gialla”, ha detto ieri il presidente della Provinciaautonoma di Trento, Maurizio Fugatti, nel corso del consueto appuntamento pubblico con la task force provinciale impegnata nel contrasto della pandemia. “Abbiamo chiesto al Governo – ha detto Fugatti – di utilizzare solo 5 parametri, invece dei 21 che vengono utilizzati attualmente, ovvero: la percentuale di tamponi positivi, l’indice Rt, il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e quello dei posti letto totali e la possibilità di garantire adeguate risorse per il contact-tracing”. Riguardo alla classificazione dei test antigenici, tema al centro del dibattito degli ultimi giorni, il presidente ha evidenziato come le Regioni, di comune accordo, abbiano ribadito che deve essere il Governo a decidere come considerare questi dati. Le Regioni e le Province autonome hanno, inoltre, chiesto al Governo che in caso un territorio emani un’ordinanza più restrittiva rispetto all’ambito assegnato a livello nazionale il Governo riconosca comunque i “ristori” per le attività che devono chiudere o subire delle limitazioni.


++ Incontro Governo-Regioni domani su parametri ++


CORONAVIRUS: CIRIO, 'REGIONI CHIEDONO MECCANISMO DEI 21 PARAMETRI PIU' COMPRENSIBILE' =


Covid: Fontana, metterci in sicurezza per Natale in libertà


++ Covid: la Puglia verso la zona rossa ++


>>>ANSA/Regioni, lasciare solo 5 parametri. Ma Governo frena


Covid: Bardi ai prefetti lucani, fare più controlli

CORONAVIRUS: FEDRIGA, 'PER LE REGIONI POCHI PARAMETRI MA INDICATIVI' =

Coronavirus, Giani: all'interno delle Regioni decida governatore


CORONAVIRUS: CIRIO, 'REGIONI CHIEDONO MECCANISMO DEI 21 PARAMETRI PIU' COMPRENSIBILE' =


Covid: Fontana, metterci in sicurezza per Natale in libertà


++ Covid: la Puglia verso la zona rossa ++


>>>ANSA/Regioni, lasciare solo 5 parametri. Ma Governo frena


Covid: Bardi ai prefetti lucani, fare più controlli

Covid:Fedriga,su dati non si può aspettare 'oracolo venerdì'


Coronavirus, Fedriga: dialogare non è comunicare le decisioni


Covid: Toma, massimo impegno per restare regione virtuosa


Covid:Toma(Molise),semplificare parametri aiuta monitoraggio


++ Covid: Fontana, raggiunto picco, presto discesa ++


Dpcm:Fontana, parametri per fasce difficili da interpretare


++ Covid: Fontana, nostri numeri oggi da zona arancione ++


[Trento] Covid-19: Province e Regioni chiedono al Governo di rivedere i parametri che definiscono il rischio di contagio


CORONAVIRUS: BOCCIA, '20MLN DI TAMPONI FATTI, CONSEGNATI OLTRE 5MILA VENTILATORI'SOTTOTITOLO =


CORONAVIRUS: BOCCIA, 'PARAMETRI TI E POSTI LETTO NON IN ALLARME ROSSO' =


Covid, Boccia: distribuiti a Regioni 2 mld materiali consumabili


Covid, Boccia: 21 parametri tutelano salute, non politicizzarli


CORONAVIRUS: BOCCIA, 'NELLE PROSSIME ORE NUOVO BANDO PER 200 MEDICI IN TUTTA ITALIA' =


CORONAVIRUS: BOCCIA, 'RETE SANITA' STA REGGENDO, MA OSPEDALI DA CAMPO FONDAMENTALI' =


COVID. BOCCIA: RETE SANITARIA REGGE, BENE ACCORDO EMERGENCY-PROTEZIONE CIVILE


Covid:Boccia;indicatori attivi da mesi, danno dati oggettivi


Covid: Zaia, proposta 5 parametri è tecnica, non politica


++ Covid: Toti, obiettivo Natale con negozi e locali aperti ++

 



( red / 18.11.20 )
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