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Regioni.it

n. 3969 - lunedì 14 dicembre 2020

Sommario
- Conferenza delle Regioni il 17 dicembre
- Pandemia: assembramenti e nuove misure per feste natalizie
- Recovery Fund: è in gioco futuro nostro Paese
- Emergenza Covid 19: evitare che discussione di palazzo lasci fuori Regioni e Comuni
- Conferenza Unificata il 17 dicembre
- Conferenza Stato-Regioni il 17 dicembre

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Emergenza Covid 19: evitare che discussione di palazzo lasci fuori Regioni e Comuni

(Regioni.it 3969 - 14/12/2020) Siamo di fronte ad "un bivio decisivo per il nostro futuro"Lo dice, intervistato dalla Stampa, il Presidente della Conferenza delle Regioni e dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che poi spiega: "Da un lato una pandemia che continua a mietere centinaia di vittime al giorno, mettendo a durissima prova la vita sociale dell'Italia. Dall'altro l'occasione inedita di poter disporre di risorse europee straordinarie, anche per aggredire nodi strutturali: innovazione tecnologica e digitale, transazione ecologica, diva territoriali, diseguaglianze sociali, occupazione femminile e giovanile". "Il punto è questo" ed "Ogni ragionamento al di sotto di questo diventa inadeguato o addirittura irresponsabile. È evidente che un passaggio così non lo si affronta né con un uomo solo al comando, ma nemmeno con un caos organizzato intorno''.  Partendo poi dall'ipotesi rimpasto, che "non è mai in sé la soluzione", Bonaccini rimarca l'esigenza di "un progetto per l'Italia. Questa discussione di palazzo rischia di tagliare fuori le Regioni e i Comuni, i sindacati e le imprese, la cultura e la ricerca. Se manca il Paese, non c'è rimpasto che risolva''. Poi torna alla carica sulle risorse del Mes: "le avrei prese ieri. Invece, abbiamo assistito a uno scontro ideologico mentre dovremmo rafforzare i nostri ospedali, ampliare la rete territoriale dei servizi, sostenere la domiciliarità e la telemedicina, assumere nuovi medici e infermieri. È lo scollamento che dicevo tra una discussione di palazzo e la capacità di dare invece risposte reali ai problemi strutturali del Paese''.
Il presidente del Veneto si concentra sugli aspetti sociali di questo ultimo periodo:"Mi sembra chiaro che non abbiamo piu' paura di morire. Io non sono per uno stato di polizia, ma deve essere chiaro a tutti che certi comportamenti hanno delle conseguenze, dice al Corriere della Sera, Luca Zaia.  "C'e' una parte non maggioritaria ma molto visibile della popolazione che ritiene che la gestione del Covid sia un problema delle istituzioni, semplicemente burocratico. Si vogliono piu' regole? Guardate i tg: tutti i passeggianti intervistati dicono la stessa cosa: "Non e' vietato". Pero'... ricorda? "Per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno". Per questo secondo il Presidente del Veneto "Serve davvero un nuovo patto sociale". "Oggi per alcuni il Covid e' un problema dell'ospedale, e' la parte triste della vicenda. E poi diciamolo: c'e' una cultura strisciante e ripugnante secondo cui questa è la malattia degli anziani. Ma gli over 70 hanno il diritto di vivere come tutti. Anzi, di più: sono loro quelli che ci hanno fatto grandi",
"La pandemia ha evidenziato che la famiglia è sempre più un punto di riferimento per tutti ed è la vera base del welfare sociale di cui non possiamo fare a meno", ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, nel suo intervento agli 'Stati generali della famiglia' a Milano. "E' inutile ricordare le politiche fatte dalla Regione, una fra tutte quella degli asili nido, un punto di riferimento per agevolare la doppia attività della mamma e della lavoratrice - ha osservato Fontana -. In questo momento, in modo particolare, si devono fare ulteriori riflessioni. La pandemia ha creato difficoltà nuove, situazioni mai previste nelle nostre politiche, che meriteranno riflessioni, interventi e adeguamenti normativi per rendere le nostre politiche più efficienti". "Regione Lombardia ha da sempre posto il tema della famiglia al centro di gran parte delle proprie politiche e scelte. Abbiamo deciso proprio di costituire un assessorato alla famiglia e alla genitorialità, individuando in questo nucleo fondante della nostra società uno degli elementi di riferimento", ha spiegato Fontana, ringraziando Silvia Piani, l'assessore con quelle deleghe, che ha organizzato la videoconferenza. 
"Io confido molto nei nostri cittadini: credo che si debba ricominciare a far presente che quello che chiediamo non è una limitazione alla loro libertà ma un'attenzione particolare per evitare che la loro libertà venga ancora limitata in maniera più pesante. Dobbiamo fare qualche sacrificio ma soprattutto in questo momento prestare qualche attenzione in più", ha poi aggiunto  a Mattino 5 il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, commentando la situazione di ieri, primo giorno di zona gialla, nel centro di Milano. "Bisogna purtroppo tenere conto di quello che succede nelle vie. Per Fontana "è estremamente difficile trovare un equilibrio, anche perché ad un negozio si può impedire l'accesso ma in centro città è praticamente impossibile. Bisogna fare riferimento alla propria coscienza, rendersi conto che certe situazioni possono essere pericolose. Altrimenti l'alternativa è quella di cui parla il Governo, di ricominciare a chiudere e a limitare la libertà, gli eccessi, gli spostamenti da Comune a Comune e io non voglio arrivare a quei punti. Vorrei che la gente potesse essere libera". Il Presidente della Lombardia di è anche soffermato sul tema della riapertura delle scuole. Per la ripartenza della scuola a gennaio "come Regione stiamo coordinando una serie di tavoli con le Province per cercare di organizzare quello che chiedo da maggio, quando mandai una lettera al governo dicendo che per evitare assembramenti sul trasporto pubblico è necessario dilazionare gli ingressi e gli inizi delle diverse attivita' sia scolastiche che lavorative". "Dobbiamo fare in modo che la gente inizi la propria attivita' in orari differenziati. Questo e' l'unico sistema. Stiamo preparando progetto che manderemo al governo, sperando che il governo ci venga incontro", ha concluso.
Il piano di emergenza della Regione Sardegna va avanti  "più velocemente del previsto - dice il Presidente della Regione Christian Solinas - grazie ad un massiccio lavoro di pianificazione che sta dando risultati concreti nella gestione dell'emergenza. Proseguiamo sulla strada tracciata sin dall'inizio, con un'impostazione modulare che punta all'efficienza del nostro sistema sanitario e all'efficacia delle risposte alle necessità di cure e assistenza dei cittadini. La macchina regionale, prosegue il Presidente, è al lavoro per risolvere tutte le criticità emerse nel corso di questa seconda ondata, coordinando ogni elemento utile al risultato e attivando sinergie tra tutti gli attori in campo, con un unico obiettivo: sconfiggere il virus e garantire la salute dei sardi".
Rivendica la bontà e linearità dell'azione di Governo della Regione Abruzzo il Presidente Marco Marsilio: ''Hanno trattato l'Abruzzo come una Regione canaglia, che agisce in spregio delle regole e persino della vita. Ma se è per questo, io avevo istituito la zona rossa in anticipo''. dice, intervistato da La Verità. ''Rivendico - sottolinea - il buon senso. E la facoltà di inasprire le misure quando la situazione peggiora e di allentarle quando migliora. Senza certi irrigidimenti burocratici''. E sul sistema delle zone colorate osserva: ''Oddio, le Regioni avevano un'altra idea''. ''Nella prima fase, il lockdown nazionale è servito a tamponare i ritardi nelle misure di contenimento nelle aree più colpite. Ma - riferisce - da aprile, abbiamo avuto aree d'Italia a contagio zero. A quel punto, era diventato difficile giustificare le chiusure.'Ora - spiega Marsilio - il contagio è uniforme. Forse avrebbe avuto senso tirare il freno a novembre, mettendo in sicurezza tutto il Paese, per poi riaprire a dicembre, lasciando liberi gli italiani a Natale e facendo ripartire il turismo invernale''. Sul braccio di ferro con il governo ricorda invece: ''Si comportano come se le Regioni fossero abbastanza intelligenti da capire i pericoli, ma troppo stupide per decidere se la situazione è migliorata. È un criterio senza fondamenti costituzionali''. Marsilio definisce poi un'esibizione muscolare l'impugnazione della sua ordinanza da parte dei ministri Boccia e Speranza.
In Puglia "Si riducono i contagi e si riducono i ricoveri e questo grazie al rispetto delle misure restrittive, nonostante i sacrifici che hanno comportato". Lo scrive su facebook il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. "Noi - aggiunge - continueremo a monitorare strettamente la situazione, comune per comune, ospedale per ospedale, come abbiamo sempre fatto, per essere pronti a intervenire se la situazione dovesse cambiare. Questo è però un momento delicato: se vogliamo che la curva dei contagi continui a scendere e, soprattutto, se vogliamo che non torni a salire, i comportamenti che ciascuno di noi terrà nei prossimi giorni sono decisivi. Dobbiamo mantenere alta la guardia, rispettare le misure di prevenzione in ogni luogo, al lavoro, durante il tempo libero, in casa. Solo così potremo evitare di tornare alle limitazioni delle settimane scorse, o a misure ancora più stringenti, che sono devastanti per tante categorie produttive, e proteggere noi stessi e le persone più fragili a cui vogliamo bene".



( red / 14.12.20 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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