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Regioni.it

n. 3977 - venerdì 8 gennaio 2021

Sommario
- Nucleare: pubblicata la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee. Critiche dalle Regioni
- Bonaccini: dal tricolore al recovery fund
- Campagna vaccinale: la battaglia delle Regioni, alla vigilia della riclassificazione in zone
- Famiglia, discriminazioni di genere, borse di studio e contributi allo spettacolo dal vivo: i provvedimenti vagliati a Dicembre
- Immigrazione e contratti pubblici nel confronto Stato-Regioni e interregionale nel mese di dicembre
- Regione Lombardia: i nomi della nuova Giunta del Presidente Fontana
- Calendario Fieristico Nazionale 2021: presa d'atto

Documenti della Conferenza delle Regioni del 17/12/2020

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Famiglia, discriminazioni di genere, borse di studio e contributi allo spettacolo dal vivo: i provvedimenti vagliati a Dicembre

(Regioni.it 3977 - 08/01/2021) Il tema del welfare e quello dell'istruzione sono stati al centro dei lavori della Conferenza delle Regioni nel mese di dicembre. Fra i provvedimenti analizzati vanno segnalati, fra gli altri, il disegno di legge delega per il sostegno alla famiglia e il decreto per l'istituzione di un programma per la realizzazione in tutto il territorio nazionale di centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere e il decreto sui criteri per l'erogazione delle borse di studio per l'anno 2020, a favore degli studenti iscritti alle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado.  Sul fronte invece degli aiuti alla cultura va segnalato anche il decreto ministeriale sui criteri e modalità per l'erogazione, l'anticipazione e la liquidazione dei contributi allo spettacolo dal vivo, a valere sul fondo unico per lo spettacolo.
Il 17 dicembre la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato un documento per la Commissione Affari Sociali
della Camera: si tratta di una serie di una serie di  "Osservazioni e proposte al ddl 2561 “deleghe al governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia”. Si riporta di seguito il testo.
Osservazioni e proposte al ddl 2561 “deleghe al governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia”.
Premesso che vi è una generale condivisione con il testo del DDL, che risulta necessario e utile a sostenere le famiglie nel loro formarsi, ma anche nella loro crescita (in termini di componenti), contrastando in tal modo sia gli effetti della crisi economica legata alla pandemia, sia anche il preoccupante fenomeno della denatalità, nel confermare quanto già espresso nel parere reso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome lo scorso 9 luglio 2020, che si allega, si esprimono le seguenti osservazioni:
1. Si ritiene più coerente con il testo e l’articolato del DDL, nonché più in linea con una visione ampia e composita del concetto di “famiglia”, modificare il titolo del DDL come segue: Deleghe al Governo per il sostegno e la valorizzazione delle famiglie” ovvero declinando al plurale, anche nel titolo, il sostantivo “famiglia”;
2. Si condivide l’idea di introdurre correttivi alla scala di equivalenza ISEE rispetto al numero dei figli, appare però troppo generico il richiamo all’art. 1. lett. a). Si propone pertanto la modifica che segue:
a) assicurare l’applicazione universale di benefìci economici ai nuclei familiari con figli a carico, secondo criteri di progressività basati sull’applicazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), anche prevedendo modifiche o aggiustamenti alla scala di equivalenza che tenga maggiormente conto della numerosità dei figli;
3. E’ evidente la volontà di sostenere le donne attraverso un maggior coinvolgimento dei padri nell'accudimento dei figli e nei compiti di cura familiari, garantendo in questo modo alle stesse anche maggiori possibilità di accesso al mondo del lavoro. A tal proposito però, si riprende, condividendola, l’osservazione già contenuta nel parere espresso a luglio in sede di Conferenza Unificata laddove si sottolineava quanto segue:
“Il testo del disegno di legge, in particolare all'art. 1 commi 1 e 2, nella previsione dei principi generali, pare prospettare una focalizzazione della conciliazione della vita familiare con il lavoro quale questione quasi esclusivamente femminile, cioè strettamente funzionale alla crescita dell’occupazione femminile. Al fine di favorire un cambiamento culturale e il superamento degli stereotipi che, nei fatti, limitano il conseguimento della parità tra uomini e donne, le politiche di conciliazione dovrebbero coniugarsi anche con la promozione del principio di equa condivisione delle responsabilità di cura tra i genitori. La predisposizione di modelli di lavoro agile e flessibile dovrebbe quindi essere funzionale non solo ad incentivare il lavoro del secondo percettore di reddito (dando per scontato che il primo sia il padre) e l’occupazione femminile ma anche a favorire la condivisione delle responsabilità di cura tra i genitori. Tale approccio, che vede la conciliazione quale questione che riguarda in modo paritario entrambi genitori, e non solo le madri, risulta del resto in linea“ 
Si amplia però il senso di questa osservazione, aggiungendo che tutto il provvedimento pare prefigurare un modello familiare esclusivamente composto da un padre e una madre, tralasciando completamente la possibilità che esistano famiglie omogenitoriali e che anche in questo caso debbano essere previste misure di riconoscimento dei benefici di congedo parentale a entrambi i genitori e di sostegno alle necessità di conciliazione;
4. Art. 6 - Delega al governo per sostenere la spesa delle famiglie per la formazione dei figli e il conseguimento dell’autonomia finanziaria dei giovani:
-alla lettera c) si prevedono agevolazioni fiscali per la locazione destinate alle giovani coppie, si potrebbe invece incentivare l’autonomia dei figli, anche singoli, come prerequisito per sperimentare la vita indipendente e potere successivamente mettere su famiglia. Pertanto si propone di modificare come segue l’art. 6, lett. c):
c) prevedere agevolazioni fiscali per la locazione dell’immobile adibito ad abitazione principale in favore dei giovani/delle giovani, che intraprendano un percorso di vita autonoma, fuori dal nucleo famigliare di origine, aventi età non superiore a trentacinque anni alla data di presentazione della domanda;
5. E’ auspicabile condividere con le Regioni i contenuti dei Decreti Legislativi attuativi del presente disegno di legge, fin dalla loro genesi;
6. Si ritiene necessario che sia individuato all’interno del DDL, il soggetto competente al riconoscimento e all’erogazione dell’”assegno universale”, di cui all’art. 2. Non è indifferente definire, sin da ora, se l’erogazione dell’assegno sarà curata da ente previdenziale (es INPS) o dai Comuni (Enti locali);
7. Si ritiene inoltre necessario sostenere alle famiglie i cui figli frequentano le scuole paritarie, rafforzando gli interventi a favore dei nidi privati e delle scuole paritarie perché ormai fortemente radicati nel sistema dei servizi;
8. Ribadire l’attenzione alle famiglie numerose e si sollecita una maggiore attenzione alle famiglie con problemi di disabilità. Il disegno di legge all'esame prevederebbe il solo incremento dell’assegno universale. In realtà famiglie in cui sono presenti minori o persone disabili hanno necessità di un sistema di servizi e supporti più articolato. Pertanto si consiglia di integrare il documento di legge rafforzando gli interventi a favore delle famiglie con problemi di disabilità;
9. Si ribadisce quanto già manifestato nel parere reso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome lo scorso luglio in merito alla necessità che i contributi economici previsti dal disegno di legge siano cumulabili con gli altri benefici e prestazioni di natura assistenziale a favore della famiglia erogati da regioni, province autonome e enti locali in quanto queste ultime misure non dovrebbero essere computate per il calcolo dell’assegno unico e universale.
La Conferenza Unificata del 17 dicembre ha sancito l'intesa sul decreto del ministro dell'istruzione, recante i criteri per l'erogazione delle borse di studio per l'anno 2020, a favore degli studenti iscritti alle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado. La  condivisione de provvedimento è stato però accompagnata da alcune raccomandazioni della Conferenza delle Regioni riportate nel seguente documento.
Intesa, ai sensi dell'articolo 9, comma 4, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 63,
Punto 9) O.d.g. Conferenza Unificata
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome esprime l’intesa con le seguenti raccomandazioni, in gran parte già presentate in occasione dei decreti di riparto delle precedenti annualità.
In particolare, si ribadisce:
- il ritardo nella comunicazione da parte del Ministero delle risorse e nell’adozione del decreto nonostante le richieste delle Regioni di prevedere un avvio contestuale, all’inizio dell’anno, di tutte le misure che attengono al diritto allo studio, al fine di consentire una migliore programmazione degli interventi.
- La necessità di semplificare le modalità di trasmissione degli elenchi dei beneficiari: su questo punto era stata richiesta dalle Regioni già nel 2018 l’attivazione – mai attuata - di un tavolo tecnico, con la presenza anche del Garante della Privacy, per individuare modalità di trattamento del dato per agevolare e semplificare le verifiche sui dati dei beneficiari, nonché per integrare e rendere coerenti tra di loro i diversi strumenti previsti in materia di diritto allo studio scolastico.
- La necessità di avviare l’erogazione delle borse di studio tempestivamente a seguito della ricezione dell’elenco regionale.
- L’esigenza di avviare una riflessione sull’eventuale revisione dei criteri di riparto, sui quali in questi anni si è dato assenso anche in ragione della tempistica molto serrata. Inoltre con riferimento al decreto 2020, sarebbe opportuno disporre dei dati che sono stati utilizzati dal Ministero per effettuare il riparto.
- Nella logica della razionalizzazione dei flussi finanziari e del perseguimento di maggior efficienza dei procedimenti e della semplificazione verso le famiglie, era già stata evidenziata la possibilità che le risorse fossero trasferite alle Regioni (o ad altri enti da queste comunicati) che esplicano il ruolo di programmazione di tutti gli interventi, al fine di evitare sovrapposizioni e duplicazioni di enti erogatori dei benefici.
- Con specifico riferimento al decreto di assegnazione delle risorse 2020, infine, si propone che sia specificato che “Eventuali residui, anche riferiti a precedenti annualità, con specifici atti potranno essere assegnati alle Regioni negli anni successivi per le medesime finalità”, qualora il Ministero evidenzi risorse riferite a borse di studio non riscosse dalle famiglie, alla chiusura del periodo di riscossione e pertanto per consentire il massimo utilizzo delle risorse.
Nella stessa Conferenza Unificata del 17 dicembre le Regioni hanno espresso l'intesa sul decreto ministeriale recante “criteri e modalità per l'erogazione, l'anticipazione e la liquidazione dei contributi allo spettacolo dal vivo". Un'intesa concessa dalle Regioni a condizione però che si preveda un aumento al 70% della percentuale di anticipazione per il 2021 e con la richiesta di una modifica all’Allegato A relativamente alla sezione Circo. Le Regioni hanno inoltre evidenziato l'urgenza di intervenire sui soggetti non beneficiari di Fondo Unico dello Spettacolo, coinvolgendo le istituzioni regionali nella programmazione della quota del fondo emergenze per lo spettacolo dal vivo, al fine di meglio individuare misure di sostegno dirette alle piccole realtà locali.
Giudizio favorevole ma "condizionato" sul decreto del ministro per le pari opportunità e la famiglia, recante istituzione di un programma per la realizzazione in tutto il territorio nazionale di centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere. Le condizioni e le proposte emendative della Conferenza delle Regioni sono contenute in un documento (che si riporta di seguito) consegnato al Governo nel corso della Conferenza Unificata del 17 dcembre durante la quale è stata anche sollecitata la costituzione di un gruppo di lavoro per la riformulazione condivisa del testo.
Parere ai sensi dell’art. 105 quater del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 
Punto 14) Odg Conferenza Unificata
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, pur apprezzando lo sforzo di dare attuazione alla norma e di attivare tempestivamente politiche di prevenzione e contrasto a fenomeni discriminatori, ha evidenziato le seguenti rilevanti criticità:
1) Si ritiene prematuro definire in modo così puntuale i requisiti dei centri e soprattutto di case di accoglienza per vittime di discriminazioni e violenze motivate da orientamento sessuale e identità di genere, trattandosi di un intervento innovativo ovvero non supportato da adeguati elementi conoscitivi sul sistema di servizi e strutture di accoglienza deputate allo scopo; sarebbe più opportuno implementare, in questa prima fase, soluzioni più flessibili, che dovrebbe configurarsi come una sperimentazione. Inoltre i requisiti proposti, che sono mutuati da quelli dell'Intesa del 27/11/2014, per i quali le Regioni e le Province autonome hanno già espresso una posizione critica ovvero di riflessione sulla loro revisione, sono in fase modifica e come tale la loro riproposizione non risulta opportuna;
2) Si rileva inoltre, l'esigenza di valorizzare il ruolo delle Regioni e delle Province autonome, prevedendo un loro coinvolgimento attivo nella definizione del redigendo programma e delle emanande linee guida. Dalla lettura dello schema del DPCM il ruolo delle Regioni appare marginale, limitandosi ad una semplice trasmissione dati.
La Conferenza delle Regioni e delle Province esprime, pertanto, parere condizionato all’accoglimento delle richieste emendative così come evidenziate nello schema allegato, nonché alla costituzione di un gruppo di lavoro per la riformulazione condivisa del testo.
 

Link al documento approvato della Conferenza delle Regioni del 17 dicembre: Osservazioni e proposte al ddl 2561 “deleghe al governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia”.

Link al documento approvato della Conferenza delle Regioni del 17 dicembre: Posizione sullo schema di decreto del ministro dell'istruzione, recante i criteri per l'erogazione delle borse di studio per l'anno 2020, a favore degli studenti iscritti alle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado

Link all'atto della Conferenza Unificata del 17 dicembre: Intesa, ai sensi dell'articolo 9, comma 4, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 63, sullo schema di decreto del Ministro dell'istruzione, recante i criteri per l'erogazione delle borse di studio per l'anno 2020, a favore degli studenti iscritti alle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado



Link all'atto della Conferenza Unificata del 17 dicembre: Intesa, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 15 novembre 2005, n. 239, sullo Schema di decreto ministeriale recante “Criteri e modalità per l'erogazione, l'anticipazione e la liquidazione dei contributi allo spettacolo dal vivo, a valere sul Fondo Unico per lo Spettacolo, di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163 per l'anno 2021, ai sensi dell'articolo 183, comma 5, del D.L. 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 e Modifiche all'articolo 44 del decreto ministeriale 27 luglio 2017"



( red / 08.01.21 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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