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Regioni.it

n. 4015 - lunedì 1 marzo 2021

Sommario3
- PNRR: Tesei, Regioni pronte a collaborare con Governo Draghi
- La Pandemia colora il Paese di arancione, firmate 5 ordinanze dal Ministro Speranza
- Pandemia: risale curva contagi, più attenzione agli assembramenti
- Francesco Paolo Figliuolo nuovo Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19
- Agenzia del demanio e Regione Siciliana firmano intesa su patrimonio immobiliare regionale
- Consigli regionali: l'assemblea plenaria elegge Ciambetti coordinatore

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PNRR: Tesei, Regioni pronte a collaborare con Governo Draghi

(Regioni.it 4015 - 01/03/2021) Roma, 1 marzo 2021 (comunicato stampa) “Le Regioni e le Province autonome si augurano di collaborare presto con il Governo Draghi al piano di rilancio del nostro Paese”, dichiara Donatella Tesei (presidente regione Umbria), coordinatrice della Commissione Affari europei della Conferenza delle Regioni, nel corso di un’audizione alla 5° e 14° Commissione del Senato. Erano presenti anche Davide Carlo Caparini, (Coordinatore della Commissione Affari finanziari e Assessore della Regione Lombardia), Fulvio Bonavitacola, (Coordinatore della Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio e Vicepresidente della Regione Campania), Vito Bardi, (Presidente Regione Basilicata), Arno Kompatscher, (Presidente della Provincia autonoma di Bolzano), Donatella Catalfamo, (Assessore ai Trasporti della Regione Calabria), Barbara Zilli, (Assessore alle Finanze della Regione Friuli Venezia Giulia), Francesco Baldelli, (Assessore Ambiente, Territorio, Lavori pubblici e Trasporti della Regione Marche) e Francesco Calzavara,  (Assessore al Bilancio della Regione Veneto).
“Così come affermato dal Presidente del Consiglio – rileva Tesei - il coinvolgimento delle Regioni è fondamentale alla buona riuscita del PNRR. E’ infatti essenziale per la sua buona riuscita che Governo e Regioni lavorino insieme per rendere più concreta possibile la fase operativa sul territorio.
Non è pertanto più rimandabile un serio confronto con il Governo. Abbiamo infatti il dovere – spiega Tesei - di superare con slancio questa crisi sociale ed economica dovuta alla pandemia. Anche le risorse React EU e della Programmazione di coesione 2021-2027 sono un’opportunità che non possiamo sprecare come quelle del Recovery fund.
La Conferenza delle Regioni ha già predisposto un documento, utile per il lavoro istruttorio, nel quale si indicavano alcune priorità, che è stato consegnato alle Commissioni di Camera e Senato nel corso delle audizioni sul Recovery Fund e successivamente al Governo.
Abbiamo definito il ruolo delle Regioni, le linee di intervento, le modalità operative e di ripartizione delle risorse. Ma nel precedente Governo è mancata una sostanziale interlocuzione, nonostante questo le Regioni hanno continuato a lavorare su priorità progettuali e ambiti tematici individuati. Siamo quindi anche entrati nel merito delle cose da fare e su come realizzarle sul territorio, puntando sulla transizione sostenibile, dalla digitalizzazione alle politiche verdi e di equità sociale.
Le Regioni, infatti, intendono espletare il proprio ruolo istituzionale e trasformarsi in un volano per mandare avanti, unificare e semplificare sul territorio gli investimenti nell’ambito sempre d priorità condivise fra i livelli istituzionali. Vogliamo essere anche un punto di riferimento nella programmazione degli investimenti, perché siamo in grado non solo della messa a terra dei progetti ma di coniugare la loro specificità rispetto alle esigenze territoriali.
Insomma il complesso sistema della programmazione del Recovery e le sue tempistiche di attuazione implicano un coordinamento che metta insieme il ragionamento sulle cose da fare (la programmazione) con quello di come fare le cose (l’attuazione).
Voglio anche ricordare – aggiunge Tesei – che le Regioni hanno delle competenze esclusive e concorrenti assegnate dalla Costituzione in molti dei temi e settori toccati dalle risorse del Recovery.
Non è quindi pensabile che siano prese decisioni senza neanche una preventiva discussione con il livello istituzionale competente su aspetti qualificanti come la dimensione territoriale e quella attuativa.
E’ pertanto da chiarire quale deve essere il ruolo istituzionale delle Regioni e delle Autonomie locali in materia di PNRR. E’ ormai chiaro che il nuovo Governo intende rivedere l’impianto ed il merito, le Regioni sono pronte a lavorare su priorità delle cose da fare e l’integrazione e complementarità degli strumenti da utilizzare.
Serve una strategia integrata. Le Regioni – evidenzia Tesei - da luglio 2020 ricordano che Recovery Plan, REACT EU e Programmazione 2021 2027 sono tre parti di una stessa questione, e l’integrazione e la complementarità tra questi strumenti è una questione strategica. Serve una visione complessiva comune.
Del React EU – vero supporto per fronteggiare l’emergenza e favorire la ripartenza - non si è mai parlato con il precedente Governo. Nel PNRR consegnato al Parlamento, il suo utilizzo sembra già “deciso”, senza prevederne un’allocazione nella programmazione regionale, nonostante fonti della Commissione europea segnalino che esso debba essere usato anche nelle programmazioni regionali.
Mentre della Programmazione 2021-2027 non sono mai stati affrontati i nodi politici della complementarità e dell’integrazione dei contenuti e delle risorse finanziarie tra questi strumenti.
Bisogna affrontare queste partite insieme e prevedere meccanismi in cui un maggiore sforzo finanziario sia preso in carico dal Governo e non gravare sui bilanci regionali.
E’ inoltre ancora poco chiaro il livello di dettaglio degli interventi scelti. Ora serve un diverso metodo di lavoro, un disegno condiviso della governance, un confronto serrato su progettazioni, allocazioni territoriali e competenze istituzionali. Le nostre proposte sono sul tavolo da mesi, ma non abbiamo mai avuto interlocuzioni istituzionali.
Poi servono le riforme, che sono necessarie ad attuare gli strumenti e rispettare i tempi di spesa. Servono riforme rivolte a snellire i procedimenti e a semplificare e razionalizzare le norme.
E’ indispensabile una riforma del codice degli appalti che renda più veloce ed efficace l’esecuzione dei progetti. Servono delle semplificazioni in materia di autorizzazioni e delle procedure di spesa per il sistema delle Regioni e degli Enti Locali, “ingessato” dall’attuale normativa;
C’è inoltre l’esigenza di un “Piano di rafforzamento amministrativo” nazionale con l’immissione di nuove forze fresche e di un Fondo rotativo per la progettazione, perché solo una progettazione anticipata e seria permette la messa a terra con celerità degli interventi.
Le Regioni e le Province autonome sono pronte – conclude Tesei - alla sfida per rilanciare l’Italia e renderla capace di spendere le risorse europee, siamo quindi in attesa di un confronto con il Governo che ci permetta di trasferire il nostro lavoro e di renderlo concreto nell’ambito di una leale collaborazione istituzionale”.

link alla webtv del Senato:

https://webtv.senato.it/webtv_comm?video_evento=163201


Galleria Fotografica: Pnrr: Audizione Conferenza Regioni 01.03.2021


PNRR: Audizione Conferenza Regioni al Senato



( gs / 01.03.21 )

On line l'aggiornamento della tabella relativa alle ordinanze regionali pubblicata sul sito www.regioni.it

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La Pandemia colora il Paese di arancione, firmate 5 ordinanze dal Ministro Speranza

Molte Regioni adottano provvedimenti restrittivi, in diversi casi nella scuole torna la didattica a distanza, Sardegna "zona bianca"

(Regioni.it 4015 - 01/03/2021) Il ministro della Salute, Roberto Speranza, il 27 febbraio 2021 ha firmato, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di regia, cinque nuove Ordinanze volte a contenere la diffusione dell'epidemia da nuovo coronavirus. Le Ordinanze sono entrate in vigore oggi lunedì 1° marzo 2021.
La prima Ordinanza conferma per ulteriori quindici giorni per le Regioni Abruzzo, Toscana, Umbria e per la Provincia Autonoma di Trento e Bolzano, le misure disposte dall’Ordinanza del 12 febbraio 2021. Le citate Regioni restano quindi in area arancione.
La seconda Ordinanza dispone il passaggio in zona arancione per le Regioni Marche, Lombardia e Piemonte.
La terza Ordinanza dispone il passaggio in zona rossa per la Regione Basilicata.
La quarta Ordinanza dispone il passaggio in zona rossa per la Regione Molise.
La quinta Ordinanza dispone il passaggio in zona bianca per la Regione Sardegna.
Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle diverse aree in base ai livelli di rischio a partire dal 1 marzo 2021 è la seguente: area gialla: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta, Venet; area arancione: Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria; area rossa: Basilicata, Molise; area bianca: Sardegna.. La Regione Liguria alla scadenza dell’Ordinanza del 12 febbraio 2021 passa in area gialla.
Intanto nelle ore chehanno preceduto il wekend sono emananti ed entrati in vigore diversi provvediemnti restrittivi.
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha firmato l'ordinanza numero 6/2021 con la quale sospende le lezioni in presenza in tutto il territorio. "Con decorrenza dal 1 marzo 2021 e fino al 14 marzo 2021 - si legge nel documento - e' sospesa l'attivita' didattica in presenza dei servizi educativi per l'infanzia e dei servizi per l'infanzia (sistema integrato 0-6 anni) nonche' delle scuole di ogni ordine e grado, nonche' delle Universita'. Restano consentite in presenza "le attivita' destinate agli alunni con bisogni educativi speciali e/o con disabilita', previa valutazione, da parte dell'Istituto scolastico, delle specifiche condizioni di contesto e in ogni caso garantendo il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica a distanza". Alle aziende sanitarie locali e' demandata "la puntuale applicazione delle disposizioni relative alle Azioni di risposta Ricerca e Gestione dei contatti (contact tracing).  In conformita' alle conclusioni del Report settimanale del Ministero della Salute, e "alla luce della conferma della circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilita'", "si raccomanda alla popolazione di evitare tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il piu' possibile". Tra le motivazioni alla base della decisione di chiusura delle scuole, il fatto che "quale azione necessaria a contenere con efficacia un'ulteriore diffusione del virus, riducendone la crescita esponenziale, indispensabile a scongiurare serie criticita' del sistema sanitario nelle prossime settimane, i componenti dell'Unita' di crisi regionale hanno all'unanimita' individuato la temporanea sospensione delle attivita' didattiche in presenza delle scuole ed Universita'". In particolare, hanno pesato "la diffusione della variante inglese del virus presso le fasce piu' giovani della popolazione", e "i gravissimi rischi di propagazione negli ambienti familiari degli studenti". Ma anche "le problematiche, a tutt'oggi irrisolte, in ordine alla corretta applicazione delle misure di prevenzione individuate dalla circolare del Ministero della salute n.3787 del 31 gennaio 2021, che attestano la necessita' di aumentare lo spazio di distanziamento e di ridurre il tempo medio di permanenza in aula". E "l'esigenza di assicurare l'efficacia della campagna vaccinale in corso per il mondo della scuola, salvaguardando il personale docente e non docente dalle infezioni occasionate dalla presenza in classe, per il tempo occorrente ad effettuare la vaccinazione secondo il calendario previsto". E' necessario - si legge nell'ordinanza del Presidente Vincenzo De Luca, "Evitare tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e rimanere a casa il più possibile".
In Calabria  didattica in presenza al 50% prorogata al 13 marzo in tutte le scuole secondarie di secondo grado statali e paritarie, nelle scuole di istruzione e formazione professionale e nelle università. Lo prevede l'ordinanza firmata dal presidente ff della Regione Calabria che dispone ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell'emergenza Covid. Con il provvedimento sono prorogate, dall'1 e fino a tutto il 13 marzo 2021, le disposizioni e le raccomandazioni adottate con l'ordinanza del 30 gennaio. L'ordinanza, è scritto in una nota, si basa, tra gli altri, "sul report 41 del ministero della Salute, secondo cui, in riferimento alla situazione epidemiologica nazionale e alla luce 'dell'aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell'incidenza su tutto il territorio italiano', sono necessarie 'ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari'. Sussiste, perciò, 'la necessità di adottare misure più restrittive in ambito regionale', oltre a quella di 'limitare le occasioni di contagio, diminuendo, per quanto possibile, la percentuale di popolazione scolastica in presenza', anche alla luce del fatto che, dal 10 marzo, si darà avvio alla vaccinazione degli operatori scolastici". Le scuole proseguono dunque "a limitare la didattica in presenza a non più del 50% della popolazione studentesca, nel rispetto di tutte le misure di prevenzione vigenti e fatte salve le deroghe circa l'attività in presenza, già individuate nelle specifiche ordinanze emergenziali". Ô confermata la raccomandazione a un'organizzazione che preveda "la presenza in aula di non più del 50% degli studenti rispetto alla capienza prevista"; "di garantire e rendere pienamente fruibile la didattica integrata online, in modalità sincrona per la restante parte degli studenti non presenti in aula"; "di favorire la did per tutti gli studenti le cui famiglie ne facciano esplicita richiesta, nell'ottica di una migliore gestione organizzativa, anche alternativa al differenziamento degli orari di ingresso/uscita".
In Abruzzo un'ordinanza, emanata in in seguito all'aumento del numero dei contagi dal presidente della Regione Marco Marsilio ha stabillito la chiusuira delle scuole in tutto l'Abruzzo. Con l'ordinanza è prevista la didattica a distanza obbligatoria dalle elementari alle superiori. A convincere il presidente la conferma, da parte della Asl, che oltre al generale aumento dei contagi in regione una particolare criticità è stata riscontrata nella fascia di popolazione in età scolare. L'ordinanza non riguarda gli asili che restano aperti (salvo diverse disposizioni comunali). Quibdi "si applica la didattica a distanza, dalle elementari alle superiori, per agevolare la campagna vaccinale che nel frattempo e' stata indirizzata, tramite le Asl, verso il personale scolastico per arrivare il prima possibile a garantire quella copertura vaccinale che consenta una successiva riapertura piu' serena e sicura". Per le scuole, infatti, precisa una nota della Regione Abruzzo, "continua ad esserci, da parte delle Asl e del Comitato tecnico scientifico, la conferma dell'incremento dei contagi nella fascia in eta' scolare, come si sta verificando anche a livello nazionale". L'ordinanza firmata da Marsilio "proroga la zona rossa nella province di Chieti e Pescara solo per quei Comuni che continuano a mostrare una persistenza nei contagi e un'incidenza troppo elevata. Zona rossa che si restringe all'area metropolitana, eccezion fatta per qualche centro piu' distante come ad esempio Caramanico e Lanciano". Inoltre "continua il costante monitoraggio- precisa la notasotto particolare osservazione ci sono i Comuni della costa teramana piu' prossimi all'area metropolitana pescarese (Silvi, Pineto e Roseto degli Abruzzi), e i comuni di Atessa e Guardiagrele, per i quali nelle prossime 48 ore verra' effettuata una rivalutazione. Un altro elenco di comuni sara' sottoposto a sorveglianza per verificare se nei prossimi giorni continueranno a mostrare trend di crescita, nel qual caso si adotteranno specifiche misure rispetto alla fascia arancione loro attribuita".
In Basilicata si è riunita ''l'unità di crisi e sono stati elaborati i dati: emerge finora che i contagi sono aumentati proprio per le scuole. Per questo l'orientamento è di sospendere l'attività anche nelle scuole elementari e di prima media. E' questo il fattore che ha spinto il presidente della giunta regionale Vito Bardi a firmare un'ordinanza per lo stop all'attività didattica in presenza nelle scuole dopo la classificazione in zona rossa a partire da lunedì. L'ordinanza dispone la didattica a distanza al cento per cento, dal primo al 5 marzo, anche per le scuole elementari e le prime medie. Attraverso l'ufficio stampa della Giunta lucana, il Presidente ha evidenziato che "la situazione in Basilicata è decisamente sotto controllo. Infatti resta la regione d'Italia con la più bassa percentuale di occupazione di posti letto per covid (sei per cento in terapia intensiva ed appena 20 negli altri reparti covid) ciò vuol dire che si intercettano tutti i sintomatici in tempo tanto da riuscire a curarli in tempo a domicilio. Quindi il tracciamento e gli screening con tamponi hanno funzionato ancora di più proprio nel momento di maggior contagio con L'Rt a 1,51". "La decisione di chiudere le scuole, che ha trovato la piena condivisione di tutti gli attori dell'unità di crisi - ha aggiunto Bardi - è stata presa a seguito della velocità di trasmissione riscontrata in alcuni focolai registrati in alcune scuole lucane. Siamo consapevoli del grave disagio che questa chiusura comporta per le famiglie e soprattutto per le giovani generazioni, ma la decisione è stata presa per ridurre al massimo il rischio di conseguenze ancora più pesanti derivanti dal contagio del virus. Confidiamo, come sempre, nel comportamento dei cittadini improntato al massimo rispetto delle regole per evitare che - ha concluso il presidente della Regione - la cosiddetta terza ondata possa vanificare quanto di positivo è stato fatto fino ad oggi".
Da oggi 1° marzo, entra in vigore in Umbria la nuova ordinanza che, alla luce dell'andamento del situazione epidemiologica, sentito il parere del Comitato tecnico scientifico e sentito il Ministro della Salute Roberto Speranza, prevede alcune misure sia di carattere regionali sia specifiche per la Provincia di Perugia, senza l'individuazione di aree rosse. L'ordinanza sarà valida sino al 5 marzo. ''E' un'ordinanza che durerà sino al prossimo venerdì - ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei - in attesa del nuovo Dpcm. Continuando nei giusti comportamenti spero che già dalla settimana successiva si possano avere i presupposti per continuare a diminuire le misure restrittive, soprattutto per ciò che concerne la scuola''. Per quanto riguarda la scuola "a Perugia tornano in presenza - si legge - i servizi educativi della scuola dell'infanzia 0-36 mesi, statali e paritarie, mentre sono sospesi i servizi educativi della scuola dell'infanzia (3-6 anni). Rimane in vigore la didattica a distanza per gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado". A Terni e provincia "le attività didattiche delle scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, sono svolte in presenza nella misura del 50% della popolazione studentesca. Dai servizi per l'infanzia alla terza media rimane la didattica in presenza".Per tutta la regione, coprifuoco dalle ore 21. "Per tutta la regione - prosegue l'ordinanza - vietate le attività realizzate in presenza in spazi aperti o in luoghi chiusi da associazioni e circoli ricreativi e culturali, centri di aggregazione sociale, università del tempo libero e della terza età. Sono sospesi gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, tutte le attività di gare e competizioni riconosciute di interesse regionale, provinciale o locale dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano, dal Comitato Italiano Paralimpico e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, in relazione agli sport di squadra e di contatto svolti esclusivamente dalle associazioni e società dilettantistiche. Sospeso anche lo svolgimento degli allenamenti e preparazione atletica anche in forma individuale per gli atleti che militano nelle società e nelle associazioni dilettantistiche ed amatoriali degli sport di squadra e di contatto".
"Vediamo una chiara tendenza alla diminuzione delle infezioni. Anche se stiamo testando di più, i numeri assoluti stanno diminuendo e così il tasso di positività. Ora è sotto il 2 per cento". Lo ha detto Arno Kompatscher, che prima di firmare l'ordinanza, ha informato i capigruppo del Consiglio provinciale altoatesino. "Purtroppo non possiamo ancora abbassare la guardia: negli ospedali - soprattutto anche nelle unità di terapia intensiva - l'effetto delle misure si riverbera più tardi, come dimostra l'esperienza. Qui registriamo miglioramenti lievi ma non ancora decisivi". Anche le mutazioni del virus sono motivo di preoccupazione, ha sottolineato il presidente Kompatscher, come informa una nota: "Le misure in Alto Adige vengono eseguite secondo le linee guida del Ministero della Salute italiano e sono paragonabili ad altre aree in Europa. Sono arrivati in molti alle stesse conclusioni, compreso il nostro vicino del nord, il Tirolo". Sulla variante sudafricana, rilevata anche in Alto Adige, Kompatscher ha sottolineato: "Siamo consapevoli che lo sforzo nei Comuni interessati è particolarmente elevato a causa delle misure speciali vigenti in loco: per la popolazione così come per i dipendenti comunali, le forze dell'ordine e tutte le categorie coinvolte. Fortunatamente, i cittadini stanno attuando le misure in modo disciplinato e paziente e stanno aiutando a mantenere la diffusione entro i limiti facendo molti test". La priorità ora è quella di abbassare ulteriormente i numeri, ha detto il presidente della Provincia, spiegando i prossimi passi riguardo la campagna di vaccinazione e la risposta alla pandemia, come stabilito dalla Giunta provinciale mercoledì 24 febbraio, che ha stabilito norme in vigore fino al 14 marzo. Poi come annunciato, il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher ha firmato l'ordinanza contingibile e urgente n. 10/2021 che proroga fino al 14 marzo la gran parte delle restrizioni attualmente in vigore per contrastare l'epidemia di Covid-19. Restano dunque chiuse per altre due settimane le attività commerciali (salvo quelle la cui apertura è già consentita). Serrande giù anche per bar e ristoranti, e continuano le limitazioni per quanto riguarda gli spostamenti individuali e l'attività sportiva. Nelle scuole medie, superiori, e all'università fino al 14 marzo prosegue la didattica a distanza. Dal primo marzo i servizi alla prima infanzia, le scuole dell'infanzia e le scuole elementari passeranno alla didattica in presenza, salvo nei Comuni oggetto di restrizioni per la variante sudafricana. (Merano, Rifiano, Moso in Passiria e San Pancrazio, Lana, San Martino in Passiria e Malles Venosta). 
Il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli ha firmato un'ordinanza che dispone, a partire da sabato 27 febbraio, e fino al 5 marzo (giorno di scadenza dell'attuale Dpcm), la didattica a distanza al 100% in tutte le scuole superiori delle Marche. Nelle sole province di Ancona e Macerata la stessa modalità in Dad al 100% riguarderà anche le seconde e terze classi delle scuole medie. L'obiettivo è ridurre la pressione sul sistema sanitario regionale, alla luce di un incremento di contagi covid nelle fasce di età giovanili, a partire dalla provincia di Ancona, ma anche negli altri territori.Resta garantita, informa la Regione Marche, la possibilità di svolgere la presenza per i laboratori, gli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali. Un provvedimento necessario per contrastare la diffusione del virus in ambito scolastico e nelle classi di età maggiormente colpite - viene sottolineato -, intervenendo nelle province in base alla differente intensità di incidenza rilevata nelle diverse fasce di età. L'incidenza è maggiore nella provincia di Ancona e Macerata, specie nelle classi di età 11-13 anni e 14-18 anni. Tuttavia si segnala anche nelle restanti province un deciso incremento dei contagi nella classe 14-18 anni. Da questo si è reputato necessario l'intervento su tutto il territorio regionale. Nel provvedimento viene disposta anche la proroga fino al 5 marzo, a scadenza dell'attuale Dpcm, delle ordinanze già in vigore, che dispongono i limiti di spostamento in entrata e in uscita nel territorio provinciale di Ancona e le restrizioni per i 20 Comuni in zona arancione dell'Anconetano. 
Nel Lazio  "La provincia di Frosinone sarà zona arancione a partire dalle ore 00.01 di lunedì 1 marzo. E' in corso la predisposizione dell'ordinanza in seguito alla relazione epidemiologia della Asl di Frosinone e del Seresmi - Spallanzani". Lo ha comunica l'Unità di Crisi Covid-19 della Regione.
Da martedì 2 marzo, e per due settimane, la zona arancione scuro verrà estesa a tutti i comuni della Ausl Romagna, esclusi quelli del distretto di Forlì, e quindi quelli delle province di Rimini e Ravenna e del cesenate. E' in Arrivo la nuova ordinanza che lo prevede, a firma del presidente della Regione Emilia-Romagna, analoga a quelle già approvate per la Città metropolitana di Bologna e l’Imolese. L’obiettivo è lo stesso: arginare la diffusione del virus, a tutela della salute dei cittadini, in un’area peraltro molto vasta e densamente abitata. La decisione è stata presa oggi dopo le riunioni fra i sindaci dei territori coinvolti, insieme a Regione e Ausl Romagna. Il provvedimento è più restrittivo rispetto alle misure nazionali in vigore per la zona arancione in cui è collocata tutta l’Emilia-Romagna dal 21 febbraio scorso, e deriva dalle indicazioni medico-scientifiche che evidenziano una situazione di criticità, con l’andamento del contagio in costante crescita, anche fra i giovani e nelle scuole.
Le restrizioni introdotte sono le stesse previste dall’ordinanza in vigore nei comuni del Bolognese: no agli spostamenti, anche all’interno del proprio comune, e anche per visite a parenti e amici, se non per motivi di salute, lavoro e comprovate necessità, e limitazioni alle lezioni in presenza, sul modello di ciò che in sostanza avviene in zona rossa. Da martedì 2 marzo, quindi, l’attività didattica si svolgerà esclusivamente a distanza per tutte le scuole di ogni ordine e grado e per l’Università, mentre rimarrà in presenza per i servizi educativi 0-3 anni e le scuole d’infanzia. Non vengono invece sospese le attività economiche, nei limiti delle regole consentite in fascia arancione, comprese quelle per i servizi alla persona.
“Ancora una volta- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- accogliamo la richiesta di intervenire arrivata dalla sanità e condivisa coi territori. Insieme ai sindaci prendiamo una decisione difficile e sofferta, consapevoli tutti delle difficoltà e della stanchezza con sui sono alle prese da mesi attività economiche, famiglie, studenti, ma abbiamo il dovere di ascoltare le autorità sanitarie e fare tutto ciò che possiamo per fermare la ripresa del contagio, più veloce a causa di nuove varianti e ora in grado di colpire maggiormente anche giovani e giovanissimi. Siamo al lavoro col Governo per accelerare il più possibile la campagna vaccinale, per avere ristori veloci, anche in presenza di ordinanze regionali, e i congedi parentali, per non lasciare soli i genitori nel momento in cui si agisce sulla scuola. Tenere duro adesso, con molta probabilità vuol dire affrontare l’ultimo miglio e guardare ai prossimi mesi con maggiore fiducia. Facciamolo tutti, ancora una volta”.
"Da oggi in Sardegna ci sarà una riapertura graduale. L'ordinanza che entrerà in vigore consentirà a tutti ristoratori di tenere aperti gli esercizi fino alle 23, i bar fino alle 21 e tarderà l'orario del coprifuoco." Lo ha detto Christian Solinas, presidente della Regione Sardegna, prima zona bianca d'Italia, ospite su Radio24. "Se nel corso della prima settimana di allentamento vedremo indicatori con segno positivo procederemo con la riapertura di palestre, piscine e scuole di danza, fino al ritorno alla tanto agognata nuova normalità", ha spiegato Solinas. Dopo tre settimane consecutive con i dati del monitoraggio Iss-Ministero della Salute più che confortanti, la Sardegna diventa la prima regione in Italia a conquistare la zona bianca, anche se i recenti contagi dovuti alla variante inglese del virus hanno costretto i sindaci di La Maddalena e San Teodoro a proclamare nei rispettivi Comuni la zona rossa. Situazioni che, comunque, vengono definite sotto controllo in quanto già circoscritte. La Sardegna può vantare due parametri record: 29,47 casi per 100mila abitanti e Rt a 0.68. "Un grande risultato, ottenuto grazie all'impegno di tutti i cittadini sardi, ma un punto di partenza piuttosto che di arrivo", commenta con soddisfazione il presidente della Regione Christian Solinas, ribadendo di voler "proteggere la Sardegna con tutti gli strumenti che possano garantire severi controlli sanitari per coloro che entreranno nel nostro territorio". Ora che la Sardegna è zona bianca, infatti, diventa sempre più concreta l'ipotesi che a chi intende entrare nell'Isola sarà richiesta una certificazione della vaccinazione anti-Covid o del tampone effettuato prima dell'imbarco. "Dobbiamo però considerare questo riconoscimento - avverte Solinas - come un motivo in più per mantenere alta la guardia contro il virus, affinché lo sforzo non sia vanificato da atteggiamenti imprudenti". E infatti, secondo quanto si apprende, le riaperture saranno graduali e controllate, e comunque concordate costantemente con il Ministero e il comitato tecnico scientifico e contenute in un'ordinanza regionale che il governatore Solinas sta predisponendo. Di certo c'è che da lunedì 1 marzo ristoranti, pizzerie e bar resteranno aperti anche a cena, 12.000 locali sparsi in tutta la regione, con il conseguente slittamento del coprifuoco delle 22, che almeno nella prima settimana, non sarà abolito. Dovrebbero riaprire anche palestre e piscine (probabilmente dalla seconda settimana) e aumenterà la percentuale della didattica in presenza nelle scuole Superiori, attualmente al 50%. Si attende anche il via libera per cinema e teatri, mentre, secondo quanto previsto dal Dpcm che regola le varie zone colorate, fiere, congressi e discoteche restano chiusi anche in zona bianca.
Pistoia e Siena zone rosse per nove giorni a partire dal 27 febbraio. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha firmato le due ordinanze con le quali si dispongono provvedimenti restrittivi in tutti i comuni delle due province fino a domenica 7 marzo compresa. Il provvedimento si è reso necessario in nome del "principio di precauzione" raccomandato dalle indicazioni tecnico-scientifiche contenute nelle disposizioni nazionali. Si è quindi deciso di adottare provvedimenti limitativi degli spostamenti delle persone nonché la sospensione di alcune attività per evitare l'ulteriore diffusione del contagio in zone dove si è registrato un forte peggioramento del quadro epidemiologico.  Sono state quindi stabilite anche per queste due province le misure restrittive per il contenimento del contagio previste a livello nazionale per le aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto, secondo quanto previsto dal Dpcm del 14 gennaio 2021 (articolo 3). Si tratta delle stesse misure già in vigore nei Comuni di Chiusi e di Cecina e che, come si legge nel testo delle ordinanze, potranno essere eventualmente reiterabili sulla base dell'evoluzione del contesto epidemiologico.  Fra le altre restrizioni è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dal territorio comunale, nonchè all'interno del medesimo salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. E' consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata è consentito, nell'ambito del territorio comunale, una volta al giorno. Sono sospese le attivita' commerciali al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari e di prima necessità. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attivita' svolta, i mercati, salvo le attivita' dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Restano aperti edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie.

 
Ordinanze 27.02.2021 Ministero Salute, Regioni Abruzzo, Toscana, Umbria, Marche, Lombardia, Piemonte, Basilicata, Molise, Sardegna e PA Trento e Bolzano: Gazzetta Ufficiale n. 50 del 28.02.2021


Coronavirus: Tabella relativa alle leggi e alle ordinanze regionali - aggiornata al 01.03.2021



[Ministero della Salute] Covid-19, ministro Speranza firma nuove Ordinanze per contenere la diffusione del virus - 27.02.2021

Leggi 

Ordinanza ministeriale 27  febbraio 2021 - Misure urgenti di contenimento e gestione dell'emergenza Covid-19 - Regioni Abruzzo, Toscana, Umbria e per la Provincia Autonoma di Trento e Bolzano
Ordinanza ministeriale 27  febbraio 2021 - Misure urgenti di contenimento e gestione dell'emergenza Covid-19 - Regioni Marche, Lombardia e Piemonte
Ordinanza ministeriale 27  febbraio 2021 - Misure urgenti di contenimento e gestione dell'emergenza Covid-19 - Regione Basilicata
Ordinanza ministeriale 27  febbraio 2021 - Misure urgenti di contenimento e gestione dell'emergenza Covid-19 – Regione Molise
Ordinanza ministeriale 27  febbraio 2021 - Misure urgenti di contenimento e gestione dell'emergenza Covid-19 - Regione Sardegna

COVID: SOLINAS, 'DA DOMANI IN SARDEGNA RISTORANTI APERTI FINO ALLE 23, BAR ALLE 21'

Scuola: Calabria, prorogata presenza al 50% per superiori

Covid, scuole chiuse in tutto l'Abruzzo

SCUOLA. IN BASILICATA CHIUSE ANCHE ELEMENTARI E MEDIE NUOVA ORDINANZA DI BARDI FINO AL 5 MARZO

--COVID. AUMENTANO CONTAGI, ORDINANZA REGIONE ABRUZZO: SCUOLE CHIUSE

Covid: ordinanza Basilicata, dad per tutti fino al 5 marzo

ANSA-BOX/Sardegna zona bianca, è la prima regione promossa

Covid:Lazio, da lunedì provincia Frosinone zona arancione

Covid: E-R da 2/3 arancio scuro per Rimini, Ravenna e Cesena

Covid, De Luca: stare a casa il più possibile, evitare contatti

Scuola: ordinanza Campania, chiusa per troppi contagi e varianti

++ Bonaccini: se aumentano contagi chiudiamo altre scuole E-R ++

COVID: BARDI, 'CONTAGI AUMENTATI, ORDINANZA STOP A DIDATTICA IN PRESENZA DA LUNEDI' NELLE SCUOLE'

Covid: Kompatscher firma ordinanza per prolungare lockdown

Covid: Kompatscher, miglioramenti lievi ma non decisivi

++ Covid: in Umbria niente più zone rosse ++

++ Scuola:ordinanza Acquaroli, Dad al 100% superiori Marche ++

[Lazio] CORONAVIRUS; ZINGARETTI FIRMA ORDINANZA PER ISTITUIRE ZONA ROSSA NEL COMUNE DI MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO (FR)

[Toscana] Pistoia e Siena in zona rossa, Giani firma le ordinanze

[Emilia - Romagna] Covid. Da domani e fino al 14 marzo, zona arancione scuro per tutti i Comuni della Città metropolitana di Bologna. Firmata oggi l'ordinanza dopo la richiesta di intervento da parte della Conferenza dei sindaci. Per circoscrivere e contenere il contagio, stop a spostamenti interni, attività ricreative e sport. Da lunedì 1 marzo lezioni a distanza per scuole e Università, in presenza asili nido e materne

[Marche] MARCHE: IL PRESIDENTE ACQUAROLI HA FIRMATO L’ORDINANZA PER LA DIDATTICA A DISTANZA. DA DOMANI IN DAD AL 100% TUTTE LE SCUOLE SUPERIORI DELLA REGIONE, NELLE PROVINCE DI ANCONA E MACERATA ANCHE LE SECONDE E TERZE MEDIE.



( red / 01.03.21 )

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Pandemia: risale curva contagi, più attenzione agli assembramenti

(Regioni.it 4015 - 01/03/2021) La regione Sardegna è la prima zona bianca d'Italia in base alle nuove indicazioni del ministero della Salute. Ma nelle altre regioni la situazione è ancora sotto pressione pandemia e in particolare nel mese di marzo si prevedono ancora contagi in rialzo e scuole chiuse fin dalle elementari anche in zona arancione.
Per il ministro della Salute, Roberto Speranza, l’epidemia è ancora molto forte: “da tutte le regioni arrivano segnalazioni della curva che risale".
“La curva dei contagi sta risalendo in modo significativo e abbiamo bisogno ancora di batterci con energia”, dichiara Speranza: “basta vedere i numeri dei contagi dell'ultima settimana, che sono cresciuti in maniera significativa rispetto alle settimane precedenti”.
Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, sottolinea "la correlazione tra contagi e scuole ci sia, lo dice la letteratura scientifica", continua Zaia. "Noi non abbiamo una posizione precostituita ma abbiamo l'obbligo dell'oggettivita'", e anche per questo "abbiamo chiesto ufficialmente un parere del Cts sulla scuola, ormai nove giorni fa".
Mentre per il presidente Marsilio bisogna anche "allargare la platea dei destinatari del vaccino anti Covid agli studenti abruzzesi che hanno compiuto il diciottesimo anno di età", per Alessio D'Amato assessore alla Sanita'della Regione Lazio, "il rischio chiusura c'e' sempre perche' dipende da come corre il virus. Gia' sono stati adottati provvedimenti nelle zone rosse, come nella provincia di Frosinone. Noi speriamo di no, ma il rischio e' concreto. Anche perche' vedo che nei fine settimana c'e' un costante allenamento della tensione e quando si allenta la questione non e' mai positivo. Questo portera' sicuramente degli elementi critici nei prossimi giorni". E il presidente Nicola Zingaretti evidenzia il fatto che "con la campagna vaccinale siamo all'ultimo miglio nella battaglia contro il COVID19. È importante continuare a rispettare le regole, ogni assembramento e' una fabbrica di
contagi. La luce in fondo al tunnel e' vicina, non rimettiamo indietro le lancette dell'orologio".
Da oggi in Campania tutti gli studenti di qualsiasi ordine e grado sono nuovamente in didattica a distanza. Lo ha deciso la Regione Campania con un'ordinanza emessa nella giornata di sabato.

COVID: SOLINAS, 'DA DOMANI IN SARDEGNA RISTORANTI APERTI FINO ALLE 23, BAR ALLE 21' =


SCUOLA. VENETO CHIEDE DI RIVEDERE PARAMETRI PER TORNARE ALLA DAD

Covid, Zaia: correlazione contagi-scuole ma chiuderle è sconfitta

[Abruzzo] Covid, Marsilio: “Vaccinare tutti maggiorenni”. Presidente scrive a Speranza e Arcuri”.

COVID. ZINGARETTI: RISPETTARE REGOLE, OGNI ASSEMBRAMENTO È FABBRICA CONTAGI

++ Speranza, curva contagi sta risalendo in modo significativo +

Covid, Speranza: dovremo avere coraggio di decisioni adatte a sfida



( gs / 01.03.21 )

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Francesco Paolo Figliuolo nuovo Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19

(Regioni.it 4015 - 01/03/2021) "Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha nominato il Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo nuovo Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19. A Domenico Arcuri i ringraziamenti del Governo per l’impegno e lo spirito di dedizione con cui ha svolto il compito a lui affidato in un momento di particolare emergenza per il Paese". E' una nota del Governo Draghi, che spiega anche chi sia il Generale Francesco Paolo Figliuolo: originario di Potenza, ha maturato esperienze e ricoperto molteplici incarichi nella Forza Armata dell’Esercito, interforze e internazionale. Ha ricoperto l’incarico di Capo Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore della Difesa, dal 7 novembre 2018 è Comandante Logistico dell’Esercito. In ambito internazionale ha maturato esperienza come Comandante del Contingente nazionale in Afghanistan, nell’ambito dell’operazione ISAF e come Comandante delle Forze NATO in Kosovo (settembre 2014 – agosto 2015). Il Generale Figliuolo è stato insignito di numerose onorificenze. Tra le più significative la Decorazione di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia, la Croce d’Oro ed una Croce d’Argento al Merito dell’Esercito e NATO Meritorius Service Medal.
Si delinea anche così il nuovo piano vaccinale del Governo Draghi, impostando una crescita esponenziale delle vaccinazioni e indirizzando tra le 300mila e le 500mila somministrazioni al giorno ad aprile, per raggiungere l'obiettivo di 19 milioni di vaccinazioni al mese.
La nuova strategia anche alla luce dell'arrivo delle dosi di vaccino Johnson&Johnson ad aprile: previste 7,3 milioni nel secondo trimestre del 2021.
Inoltre è partita la sperimentazione del vaccino tutto italiano anti Covid-19 ideato dalla Takis di Castel Romano (Roma) e sviluppato in collaborazione con la Rottapharm Biotech di Monza.
Il primo volontario sano degli 80 previsti per la fase 1 è stato vaccinato oggi nell'ospedale San Gerardo di Monza, uno dei tre centri italiani che, in collaborazione con l'Università di Milano-Bicocca. E' coinvolto nella sperimentazione clinica con l'Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli e l'Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e l'Ospedale San Gerardo di Monza.
 
Nominato il nuovo Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 - 01.03.2021



( gs / 01.03.21 )

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Agenzia del demanio e Regione Siciliana firmano intesa su patrimonio immobiliare regionale

In Basilicata si punta sul recupero del tratto ferroviario dismesso Lagonegro-Spezzano Albanese

(Regioni.it 4015 - 01/03/2021) Il 25 febbraio il direttore dell’Agenzia del Demanio, Antonio Agostini, e il vicepresidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao,  hanno sottoscritto un rapporto di collaborazione istituzionale per l’avvio di iniziative di valorizzazione, razionalizzazione e digitalizzazioneel patrimonio immobiliare pubblico di ambito regionale. Obiettivo dell’accordo è la realizzazione di operazioni di sviluppo territoriale e innovazione tecnologica, orientate a implementare più efficaci strategie di modernizzazione nella gestione del patrimonio immobiliare pubblico della Regione, per contribuire alla crescita del tessuto economico, sociale e culturale della Sicilia.  L’intesa si inserisce nel percorso di collaborazione già avviato nel 2018 e delinea le modalità per favorire la digitalizzazione del patrimonio; per accelerare le procedure per il trasferimento dei beni di demanio storico artistico e idrico alla Regione Siciliana, ai sensi dell’art. 32 dello Statuto Speciale; per avviare iniziative di rigenerazione degli immobili pubblici e verificare nuove potenzialità di sviluppo e razionalizzazione del patrimonio di ambito regionale.
Una strategia importante anche perché il patrimonio immobiliare pubblico, dello Stato e degli enti territoriali - ha dichiarato il Direttore Antonio Agostini – rappresenta un valore sociale ed economico di fondamentale importanza per l’intero Paese e può costituire un fattore di crescita per l’economia, nell’attuale congiuntura negativa determinata dalla pandemia".
Nello specifico, il protocollo definisce le modalità per dotare la Regione Siciliana del Sistema informativo Address-Rems, di proprietà dell’Agenzia del Demanio, con l’obiettivo di favorire una gestione unitaria dell’intero patrimonio immobiliare regionale e degli enti pubblici controllati e agevolarne i processi di razionalizzazione e valorizzazione. "L’intesa, raggiunta dopo un proficuo confronto con l’Agenzia del Demanio – sottolinea il Vicepresidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao - contribuisce a determinare un rilevante passo in avanti per la gestione dei beni demaniali da parte della Regione Siciliana e con un sistema informatico avanzato, in linea con gli impegni programmatici del Governo Musumeci. La collaborazione con l’Agenzia, consente peraltro di accelerare il programma di trasferimenti dei beni demaniali dallo Stato, garantendo la piena attuazione dello Statuto che prevede che i beni allocati in Sicilia siano trasferiti alla Regione. Il confronto con le amministrazioni statali sull’innovazione trova un nuovo e positivo riscontro. Ringrazio il direttore Agostini per l’attenzione riservata alla nostra Regione e il dirigente generale del dipartimento regionale delle Finanze, Benedetto Mineo per il lavoro preparatorio". Per assicurare la concreta applicazione delle norme di attuazione dello Statuto siciliano in materia di beni demaniali, l’impegno è quello di procedere al trasferimento alla Regione di 47 beni, già individuati e privi di criticità, attualmente di proprietà dello Stato e non più utilizzati per usi governativi o per esigenze di difesa nazionale e di 8.063 aste fluviali appartenenti al demanio idrico.  In questa collaborazione si inserisce anche la volontà della Regione di aderire a “Valore Paese Italia”, il progetto dell’Agenzia del Demanio che, insieme a Mibact, Enit e Difesa servizi Spa, punta a promuovere il turismo sostenibile connesso alla valorizzazione di immobili di interesse storico-artistico e paesaggistico, e si propone di contribuire allo sviluppo economico e sociale dei territori italiani, grazie al partenariato pubblico-privato.
In basiloicata, invece, il presidente della Regione, Vito Bardi (intervenendo in streaming al convegno on line organizzato dall'Isem, Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea, del Cnr) ha sottolineato l'importanza del "progetto di recupero del dismesso tratto ferroviario Lagonegro-Spezzano Albanese" "perche' rappresenta una eccellente idea di sviluppo turistico moderno, ecosostenibile, di immersione e fruizione fisica e culturale diffusa nei luoghi dell'antica Lucania incastonati in un percorso che si sviluppa tra i Parchi nazionali dell'Appennino Lucano e del Pollino, tra le valli de Noce e del Mercure".  Il progetto si integra con quello della ciclovia Lagonegro-Rotonda-Spezzano Albanese, in fase di completamento e frutto dell'accordo di programma e dll'intesa tra la Regione Basilicata e i comuni interessati (Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Lagonegro, Lauria, Nemoli, Rivello, Rotonda e Viggianello), l'Agenzia del Demanio e le Ferrovie Appulo Lucane.
"Un progetto - ha concluso Bardi - che si coniuga e si interfaccia perfettamente con l'utilizzo dei territori nel periodo dell'emergenza Covid ma anche nella prospettiva, ci auguriamo a breve termine, di ritorno alle piene liberta' di spostamento dei cittadini in Italia e nel mondo". Dal presidente infine l'impegno a "sostenere e promuovere con convinzione, anche in collaborazione con l'Apt Basilicata, la realizzazione di questo nuovo attrattore in Basilicata".


[Sicilia] AGENZIA DEL DEMANIO E REGIONE SICILIANA FIRMANO INTESA PER PROMUOVERE LA  DIGITALIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE REGIONALE  

TURISMO. BASILICATA PUNTA SU RECUPERO FERROVIA LAGONEGRO-SPEZZANO ALBANESE


( red / 01.03.21 )

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Consigli regionali: l'assemblea plenaria elegge Ciambetti coordinatore

(Regioni.it 4015 - 01/03/2021) Ha avuto luogo il 26 febbraio l'Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.  Si è trattato di una seduta in presenza, presieduta dal Coordinatore facente funzioni Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale del Veneto. I lavori si sono svolti presso la Sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio, per osservare tutte le norme di sicurezza e distanziamento. L’Assemblea ha provveduto al rinnovo dei propri organi, come da Statuto, eleggendo Roberto Ciambetti (Presidente del Consiglio regionale del Veneto) Coordinatore per i prossimi trenta mesi. I Vice Coordinatori sono Emma Petitti (Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna) e Piero Mauro Zanin (Presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia). All’interno della delegazione delle Assemblee legislative al Comitato delle Regioni d’Europa sono stati nominati la Presidente Loredana Capone (Puglia) come membro effettivo e il Presidente Gianmarco Medusei (Liguria) come membro supplente.

 


( red / 01.03.21 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
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Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
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