(Regioni.it 4136 - 08/09/2021) “Io farò la terza, la quarta, la quinta ed anche la sesta dose, se sarà necessario”, afferma  il presidente della regione Campania, Vincenzo de Luca. Lo farei "per dimostrare che il vaccino è sicuro nella misura in cui sono sicuri tutti gli altri medicinali".

Per la terza dose "organizzativamente ci stiamo già preparando- aggiunge De Luca - intanto perché abbiamo delle scadenze inevitabili e la prima riguarda il personale sanitario. Chi si è vaccinato a gennaio avrà ora delle difese immunitarie più basse”.

Sulla terza dose interviene anche il presidente della regione Veneto Luca Zaia: "Se sarà necessaria la terza dose, per i fragili, gli immunodepressi ci vuole però attenzione anche per gli  anziani, per i grandi anziani”.

“Se il piano per la terza dose passa – spiega Zaia - così qualche perplessità ce l'ho. Dovrebbe riguardare non solo i fragili ma anche i grandi anziani,  molti dei quali hanno tra poco 10 mesi di vaccinazioni. Penso ad  esempio ai 30.000 ospiti delle nostre case di riposo. Quindi spero che non ci si fermi agli immunodepressi, ma anche si valuti anche il resto della popolazione - auspica Zaia - E' più logico arrivare a determinare il tempo di risposta della difesa anticorpale. Deve  esserci un parametro valido per tutta la popolazione, ad esempio i 10  mesi dalla vaccinazione. E, Spero che il Cts si esprima anche sulla  fasce d'età, tipo over 60, e ci dica dopo quanti mesi si può valutare  la terza iniezione”.

Eugenio Giani, presidente della regione Toscana, ritiene che “sia molto importante, in questo momento ancora di più, intensificare la campagna di vaccinazione".

“E’ un dovere civico vaccinarsi, - evidenzia Giani – e quindi noi ci stiamo apprestando a aprire il più possibile i nostri hub, a promuovere con i nostri camper la vaccinazione fra i giovani, per poter arrivare al 30 settembre a quegli obiettivi di superare il 80% non dei vaccinabili ma dell'intera popolazione, comprendendo quindi anche i bambini da zero a 12 anni e purtroppo non potranno essere vaccinati perché ancora non c'è l'oggetto scientifico di una potenziale vaccinazione fra i bambini”.