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Regioni.it

n. 4161 - giovedì 14 ottobre 2021

Sommario
- Politiche attive per il lavoro: via libera delle Regioni all’intesa sul programma Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL) e al riparto prima quota risorse
- Audizione del ministro Cingolani sul Piano per la Transizione Ecologica
- Green Pass: meglio un vaccino che le aziende chiuse
- Pandemia: Ema, in approvazione anche farmaco antiCovid
- Porti e Green Pass: Fedriga, dialogo e volontà di soluzioni
- Incendi boschivi: emendamenti al Ddl di conversione in legge del DL 120/2021

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Audizione del ministro Cingolani sul Piano per la Transizione Ecologica

Governo impegnato per eliminare i Sad, i sussidi ambientalmente dannosi

(Regioni.it 4161 - 14/10/2021) Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, ha annunciato, in audizione alle commissioni Ambiente di Camera e Senato, il Governo è al lavoro per eliminare “i Sad, i sussidi ambientalmente dannosi". Ciò "è importante perché secondo la normativa Ue vanno rimossi" e "tutti i paesi ci stanno lavorando", ma la loro eliminazione "ha un impatto su numerose fasce, come trasporti e settore agricolo". Ma "dobbiamo dare un segnale non ambiguo sul fatto che i Sad vanno rimossi”, si tratta di circa “19 miliardi, cifre importanti - rileva Cingolani- ma dobbiamo farlo senza creare scompensi sociali che sarebbero in questo periodo duri per settori che hanno già subito il Covid". "Non sono pronto a anticipare le varie idee sul tavolo del Cipe, ma per fare un esempio se riduciamo o annulliamo i Sad di supporto a certi carburanti fossili", come il gasolio per autotrazione, "questo Sad potrebbe andare a compensare i costi del lavoro". Ad esempio "per un autotrasportatore piccolo pagare di più il carburante ma avere uno sgravio sulla dichiarazione dei redditi" potrebbe essere una soluzione, rileva Cingolani, e "all'Italia farebbe fare una eccellente figura", perché se "eliminare i Sad non è negoziabile ciò ci farebbe fare un salto nel ranking del costo del lavoro che non ci vede in ottima posizione". Ciò detto, "ne stiamo discutendo a livello allargato", aggiunge il ministro, con il tema "agganciato a quello dell'Ets", il sistema europeo di scambi di quote di CO2.
Per quanto riguarda la promozione dell'economia circolare e del cambiamento del ciclo dei rifiuti il PNRR punta a "una cinquantina di impianti per l'economia circolare" e ad "arrivare al 10% massimo di discarica". Questo "il vero grande obiettivo che ci poniamo, circolarizzando tutto il resto. E' appena uscito il bando, sono quasi 2 miliardi per il potenziamento del mercato delle materie prime seconde, quindi la costruzione di una cinquantina di impianti per l'economia circolare che devono andare verso l'altra grande sfida europea che è quella della percentuale di rifiuti che viene riciclata". "Il target più ambizioso è arrivare a una raccolta differenziata di rifiuti attorno all'80%, una raccolta differenziata intelligente, fatta molto bene, per cui quanto meglio e fatta tanto più si potrà riciclare la materia prima in seconda”. Insomma, "arrivare al famoso 65-10-25 (65% differenziata, 10% in discarica, 25% umido da recuperare, ndr), cioè un 65% di rifiuto riciclato completamente, gli diamo una seconda vita con un risparmio di anidride carbonica enorme, al netto di ciò che verrà in qualche maniera valorizzato, riutilizzato, trasformato, in discarica non ci può andare più del 10%". E’ "un punto fondamentale, un cambiamento epocale rispetto al modello che abbiamo, con i problemi che ci crea la discarica. Arrivare al 10% massimo di discarica è il vero grande obiettivo che ci poniamo circolarizzando tutto il resto"
Non c’è dubbio che un "grande pilastro, forse uno dei più grandi" del PNRR è "quello della promozione dell'economia circolare, della bioeconomia e dell'agricoltura italiana" e in questo ambito c'è "un grossissimo sforzo per circolarizzare il patrimonio economico dell'agricoltura italiana". "C'è stata una riunione con Confagricoltura e vedremo Coldiretti nei prossimi giorni, ci sono in corso diverse discussioni condivise con il ministero delle Politiche agricole sul fatto che con opportune metodologie si può aumentare l'efficienza energetica delle nostre aziende agricole", segnala Cingolani.
Ciò si può ottenere "con il fotovoltaico sui tetti e la rimozione dell'amianto, il fotovoltaico verticale, la circolarizzazione delle biomasse leggere e delle deiezioni animali per fare biogas e eventualmente biometano - spiega il ministro - incentivando la sostituzione di mezzi agricoli che vanno con vecchi carburanti cambiandole con altre di nuova generazione che inquinano pochissimo".
Infine rispetto alla riduzione dell'inquinamento atmosferico "nel piano descriviamo alcune azioni. Penso ad esempio all'importanza della pianura padana, che in questo momento è oggetto di una forte multa dovuta all'infrazione per inquinamento. Stiamo mettendo in atto una serie di piani come la rinaturalizzazione del bacino del Po che riguarda 5 regioni. Poi ci sono tecnologie connesse al riscaldamento, all'efficientamento energetico, alla manifattura che dovrebbero dare un forte impulso alla riduzione dell'inquinamento in Pianura padana e non solo".


( red / 14.10.21 )
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