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Regioni.it

n. 4200 - venerdì 10 dicembre 2021

Sommario3
- 13 dicembre: conferenza nazionale sulla disabilità
- Condizioni e costi dell'insularità: convegno promosso e organizzato dalla Regione Siciliana
- Disabilità: Camera ha approvato il 9 dicembre il Ddl delega, il 18 novembre dalle Regioni parere positivo
- Export delle Regioni: crescita sostenuta nei primi 9 mesi del 2021
- Fedriga: grazie ai vaccini sarà un Natale diverso da quello del 2020
- Gruppo di studio sul riequilibrio della rappresentanza di genere nei procedimenti di nomina: seminario conclusivo del 1° dicembre

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13 dicembre: conferenza nazionale sulla disabilità

Nella terza sessione - 17.30 - 18.30 - dedicata al tema "Un Nuovo Patto sulle disabilità tra Stato, Regioni ed Enti Locali" è previsto l'intervento del presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga

(Regioni.it 4200 - 10/12/2021) Lunedì 13 dicembre si terrà la Conferenza Nazionale sulla disabilità, promossa dal Ministro per le disabilità, Erika Stefani, con la partecipazione e il saluto del presidente del Consiglio, Mario Draghi. L'evento è in programma dalle 9.30 presso la sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Via di Santa Maria in Via, 37b a Roma).
Nel corso della Conferenza saranno anche presentati i risultati della Consultazione pubblica avviata il 20 ottobre scorso (fino al 20 novembre) “Verso un piena inclusione delle persone con disabilità” con il fine di creare una società sempre più inclusiva in linea con i principi della Convenzione ONU. Sono state inviate oltre 300 proposte da parte di cittadini ed associazioni in risposta alla consultazione che sono state classificate per le differenti aree tematiche: accessibilità, mobilità all’interno dell’UE, vita indipendente, percorsi formativi inclusivi, inclusione lavorativa di qualità, cultura, sport e turismo accessibile, best practices.
Le sessioni di lavoro della Conferenza in programma saranno poi dedicate ad alcune di queste tematiche e vi parteciperanno, oltre ai rappresentanti di governo e associazioni, esponenti della società civile, docenti universitari e rappresentanti dell’Osservatorio Nazionale Disabilità.
La Conferenza sarà anche l’occasione per presentare le politiche per la disabilità nel PNRR, a partire dalla Legge delega sulla disabilità, all’esame in questi giorni del Parlamento. Seguiranno alcuni focus sui fattori abilitanti per il Progetto di Vita Indipendente nel PNRR (accessibilità, inclusione lavorativa di qualità, istruzione e nuove competenze, sport) nonché una riflessione su un nuovo Patto sulle disabilità tra Stato, Regioni ed Enti locali.
Nella terza sessione - 17.30 - 18.30 - dedicata al  tema "Un Nuovo Patto sulle disabilità tra Stato, Regioni ed Enti Locali" è previsto l'intervento del presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga.
Le conclusioni della Conferenza saranno affidate al Ministro per le disabilità.
Sarà possibile seguire la Conferenza in diretta sulla pagina Facebook dell'Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità.

Programma:

VI CONFERENZA NAZIONALE SULLA DISABILITÀ
Roma - 13 dicembre 2021
Sala Polifunzionale - Via di S. Maria in Via, 37
DISABILITÀ: LA PERSONA AL CENTRO
Verso la piena inclusione delle persone con disabilità

9.00     Registrazione partecipanti
SALUTI ISTITUZIONALI
9.30    Mario Draghi
Presidente del Consiglio dei Ministri
INTRODUZIONE AI LAVORI
9.45     Erika Stefani
Ministro per le Disabilità
10.00 - 11.45
PRIMA SESSIONE
Le politiche per la disabilità nel PNRR
Verso una piena inclusione delle persone con disabilità: La Legge delega sulla disabilità
Erika Stefani - Ministro per le Disabilità
ne parliamo con:
Vincenzo Falabella - Presidente FISH
Nazaro Pagano - Presidente FAND
Pasquale Tridico - Presidente dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale
Lisa Noja - Relatrice alla Camera dei Deputati per il DDL delega al Governo in materia di disabilità
Gilda Sportiello - Relatrice alla Camera dei Deputati per il DDL delega al Governo in materia di disabilità
Il Mainstreaming disabilità nel PNRR: la Direttiva alle Amministrazioni titolari di progetti, riforme e misure
in materia di disabilità
Giampiero Griffo - Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico presso l’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità
11.45 - 13.00
SECONDA SESSIONE
I fattori abilitanti per il Progetto di Vita Indipendente nel PNRR
Disabilità e Accessibilità
Barbara Casagrande - Direttore Generale per l’edilizia statale, le politiche abitative e la riqualificazione urbana e gli interventi Speciali - Dipartimento per le opere pubbliche, le politiche abitative e urbane, le infrastrutture idriche e le risorse umane e strumentali - Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile
ne parliamo con:
Adolfo Baratta - Associato di Tecnologia dell’Architettura dell’Università degli Studi di Roma Tre ed esperto del Ministro Enrico Giovannini su Qualità dell’Abitare
Christina Conti - Associato di Tecnologia dell’Architettura presso l’Università degli Studi di Udine
Gabriele Favagrossa - Coordinatore Gruppo di Lavoro “Accessibilità” - Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità
Claudio Celeghin – Responsabile del servizio web e community dell’AGID (Agenzia per l’Italia Digitale)
Modera i lavori Paola Severini Melograni
PAUSA PRANZO
13.00 - 14.00
14.00 - 15.00
Disabilità e inclusione lavorativa di qualità
Andrea Orlando - Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
ne parliamo con:
Franco Bettoni - Presidente dell’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro)
Laura Calafà - Ordinario di Diritto del Lavoro dell’Università degli Studi di Verona
Alberto Fedeli - Coordinatore gruppo di lavoro “Lavoro e Occupazione” - Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità
Claudio Di Berardino - Coordinatore Vicario XI Commissione della Conferenza delle Regioni
15.00 - 15.45
I percorsi di autonomia per le persone con disabilità nel PNRR
Angelo Marano - Direttore Generale per la lotta alla povertà e la programmazione sociale - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
ne parliamo con:
Gianluca Abbate - Consigliere Nazionale del Notariato con delega al Terzo settore e sociale
Elena Carnevali - Deputata presso la Camera dei Deputati
Roberto Speziale - Coordinatore gruppo di lavoro disabilità e non autosufficienza del Forum del Terzo Settore
15.45 - 16.45
Disabilità, Istruzione e Nuove Competenze
Videomessaggio del Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi
Rossano Sasso
- Sottosegretario di Stato all’Istruzione
ne parliamo con:
Annalisa Cecchetti - Coordinatore gruppo di lavoro “Definizione della condizione di disabilità” - Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità
Maria Rita Parsi - Psicopedagogista e Psicoterapeuta
Antimo Ponticiello - Direttore Generale della Direzione Generale per lo studente, l’Inclusione e l’Orientamento Scolastico - Ministero dell’Istruzione
Luigi Maria Sicca - Coordinatore del Dottorato in “Law and Organisational Studies for people with disabilities” - Scuola Superiore Meridionale - Università degli Studi di Napoli Federico II
16.45 - 17.30
Disabilità e Sport
Valentina Vezzali - Sottosegretario allo Sport
ne parliamo con:
Daniele Cassioli - Atleta e Componente del Consiglio Nazionale del Comitato Italiano Paralimpico
Francesco Ghirelli - Presidente Lega Pro
Luca Pancalli - Presidente Nazionale del Comitato Italiano Paralimpico
Giusy Versace - Deputata presso la Camera dei Deputati
17.30 - 18.30
TERZA SESSIONE
Un Nuovo Patto sulle disabilità tra Stato, Regioni ed Enti Locali
ne parliamo con:
Massimiliano Fedriga - Presidente della Conferenza delle Regioni - in collegamento
Erika Stefani - Ministro per le Disabilità
Luca Vecchi - Delegato al welfare dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) - in collegamento
Modera i lavori Gianluca Nicoletti
CONCLUSIONI
Erika Stefani - Ministro per le disabilità

Cartella stampa:
Programma della Conferenza
Report della Consultazione pubblica "Versa una piena inclusione delle persone con disabilità"
Slide di presentazione dei risultati della Consultazione pubblica
Ddl Legge delega sulla disabilità
Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità [ITA]



( red / 10.12.21 )

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Condizioni e costi dell'insularità: convegno promosso e organizzato dalla Regione Siciliana

Lo studio è stato presentato il 10 dicembre alla Camera dei Deputati, Sala del Refettorio

(Regioni.it 4200 - 10/12/2021) "Il tema dell'Insularità, in passato ritenuto marginale è oggi al centro dell'attenzione perché cruciale per la nostra Italia e le persone che vivono nelle isole. Bisogna mettere in campo una serie di misure per riconoscere l'eguaglianza, per realizzare continuità territoriale e infrastrutture ma anche fiscalità di sviluppo. È necessario intervenire con nuove riforme costituzionali e legislative che diano il giusto riconoscimento alle isole senza distinzione tra quelle considerate maggiori e minori". Così Gaetano Armao, Vicepresidente della Regione Siciliana, Presidente dell'intergruppo insularità del Comitato Europeo delle Regioni nel corso della conferenza "Condizioni e costi dell'Insularità". In seguito alla crescente attenzione a livello nazionale e comunitario sull'insularità intesa come discontinuità territoriale, la conferenza intende promuovere il dibattito sulle criticità di natura economica, logistica, ambientale, sociale e demografica che ne derivano e sulle azioni politiche necessarie per attenuare la condizione di svantaggio delle isole rispetto al continente.
La conferenza si è aperta con i saluti istituzionali di Apostolos Tzitzikostas, Presidente del Comitato europeo delle Regioni; Rosario Sanchez Grau, Ministro Regionale Finanze ed Affari Esteri Governo delle Isole Baleari; Vasco Alves Cordeiro, Primo Vicepresidente del Comitato europeo delle Regioni, Componente del Parlamento Regionale delle Azzorre. Al centro degli interventi la necessità di non lasciare indietro nessuno in Europa e riconoscere il ruolo delle isole. Per Giuseppe Fasolino, Assessore della Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, Regione Sardegna "Qualcosa sta cambiando e i primi risultati li cominciamo a vedere. Stiamo lottando affinché ci venga riconosciuto il peso della nostra condizione. Non si può parlare di sviluppo se non si risolve il problema di insularità che ci pone in una posizione di svantaggio in termini di collegamenti, infrastrutture, energia. Oggi però nasce un nuovo percorso. Sardegna e Sicilia sono unite. Insieme porteremo avanti un percorso di politiche interne e nei confronti del Governo per combattere problemi comuni, di popolazioni che vivono la diseguaglianza dell'insularità".
Lo studio "Stima dei costi dell'insularità per la Sicilia" commissionato dal Governo della Regione Siciliana prende in considerazione i costi dei trasporti e le conseguenze sugli operatori economici e i vari settori di attività, stimando l'impatto della riduzione dei prezzi sul Pil in una percentuale pari al 6,8 per cento. L'Isola risulta oppressa da una penalità quantificabile in sei miliardi di euro all'anno. Oltre l'impatto regionale bisogna considerare la comunità di 17 milioni di abitanti che vivono nelle duemila isole che fanno parte di Paesi aderenti all'Unione Europea. Da qui la necessità di garantire l'attuazione del terzo comma dell'articolo 174 del Tfue che prevede un occhio di riguardo alle regioni insulari, inevitabilmente, sfavorite rispetto a quelle continentali. 
Enzo Bianco, Presidente del Consiglio Nazionale Anci ha posto l'accento sull'importanza di lavorare in sinergia: "Quando ci sono battaglie importanti bisogna essere uniti e difendere gli interessi del Paese ed è quello che la delegazione italiana ha dimostrato di saper fare nel Comitato delle Regioni dell'Unione Europea. Le isole sono una straordinaria opportunità per l'Italia. Le risorse del Pnrr sono importanti e vanno utilizzate per risolvere questioni che sono strutturali non di un momento o per ottenere consenso. La questione insulare è strategica. Per la Sicilia e la Sardegna si pone il problema della distanza dal continente che deve essere risolta. Come Anci siamo pronti a impegnarci perché parta una politica di attenzione nei confronti di un tema così importante".
Nel corso del convegno, accademici e politici, tra i quali Tommaso Edoardo Frosini, Professore di Diritto Costituzionale, Università SOB di Napoli; Gino Scaccia, Capo dell'Ufficio legislativo del Ministro per gli affari regionali e le autonomie e Omar Chessa, professore di Diritto Costituzionale Università di Sassari hanno analizzato la condizione dell'insularità delineando il campo degli interventi normativi che si rendono necessari. Mary Prezioso, professoressa di geografia economica, Università di Roma Tor Vergata nel suo intervento ha analizzato il valore/disvalore prodotto dall'alta vulnerabilità dell'insularità nel quadro delle politiche europee e nazionali. Rispetto alla performance delle isole italiane, ha evidenziato una capacity building non sempre ottimale nella realizzazione di offerte progettuali nel quadro della programmazione 2020 e post. Giovanni Ruggieri, professore di Economia del Turismo, Università di Palermo ha analizzato le condizioni economiche delle isole. 


( red / 10.12.21 )

Documento della Conferenza delle Regioni del 18 novembre

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Disabilità: Camera ha approvato il 9 dicembre il Ddl delega, il 18 novembre dalle Regioni parere positivo

Ora il provvedimento andrà all'esame del Senato

(Regioni.it 4200 - 10/12/2021) Primo via libera dell'Aula della Camera il 9 dicembre al ddl  Delega al governo in materia di disabilita'. I voti a favore sono 379  (hanno votato si' anche le forze di opposizione), e nessun voto  contrario. Il provvedimento, collegato alle riforme nell'ambito del  Pnrr, passa ora all'esame del Senato e prevede  innanzitutto una delega al governo per il riassetto delle  disposizioni vigenti in materia di disabilità.
Il principale  obiettivo è assicurare un progetto di vita personalizzato e  partecipato diretto a consentire alle persone con disabilita' di  essere protagoniste della propria vita e di realizzare una effettiva inclusione nella società.
Tra le  novità, oltre alla riorganizzazione dell'intera normativa in materia  (il governo deve adottare, entro 20 mesi dalla data di entrata in  vigore della legge, uno o piu' decreti legislativi per la revisione  ed il riordino delle disposizioni vigenti in materia di disabilita'),  si prevede - si legge in una scheda di sintesi pubblicata dall'Agi - una revisione dei processi valutativi di base, unificando  tutti gli accertamenti concernenti l'invalidita' civile, la cecita'  civile, la sordita' civile, la sordocecità, l'handicap, anche ai  fini scolastici, la disabilita' prevista ai fini del collocamento  mirato e ogni altra normativa vigente in tema di accertamento  dell'invalidita'. La finalita' e' quella di garantire un'omogenea  valutazione su tutto il territorio nazionale, e di realizzare, anche  a fini deflattivi del contenzioso giudiziario, una semplificazione e  razionalizzazione degli aspetti procedurali e organizzativi del  processo valutativo di base.
Il ddl, inoltre, dispone una valutazione  multidimensionale della disabilità, mediante un progetto  personalizzato e al fine di garantire al soggetto una vita  indipendente. E' anche prevista la riqualificazione dei servizi  pubblici in materia di inclusione e accessibilita'. La finalità perseguita è quella di garantire alla persona con disabilità il riconoscimento della propria condizione, anche mediante una valutazione della stessa congruente, trasparente ed agevole, tale da  consentire il pieno esercizio dei suoi diritti civili e sociali ivi  inclusi i diritti alla vita indipendente e alla piena inclusione
sociale e lavorativa, nonche' l'effettivo e pieno accesso al sistema  dei servizi, delle prestazioni, dei trasferimenti finanziari previsti  e di ogni altra relativa agevolazione, per promuovere l'autonomia  della persona con disabilita' e il suo vivere su base di pari  opportunita' con gli altri, nel rispetto dei principi di  autodeterminazione e di non discriminazione. Il progetto individua i  sostegni e gli accomodamenti ragionevoli che garantiscano l'effettivo
godimento dei diritti e delle liberta' fondamentali, tra cui la  possibilita' di scegliere, in assenza di discriminazioni, il proprio  luogo di residenza e un'adeguata soluzione abitativa, anche  promuovendo il diritto alla domiciliarita' delle cure e dei sostegni  socio-assistenziali.
La delega prevede  l'istituzione di un Garante nazionale delle disabilita' per la tutela  e promozione dei diritti delle persone con disabilita', avente natura  indipendente e collegiale. Tra le funzioni del garante, raccogliere  segnalazioni da persone con disabilita' che denuncino discriminazioni  o violazioni dei propri diritti, anche attraverso la previsione di un
centro di contatto dedicato; vigilare sul rispetto dei diritti e  sulla conformita' alle norme e ai princi'pi stabiliti dalla
Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con  disabilita', dalla Costituzione, dalle leggi dello Stato e dai
regolamenti; svolgere verifiche, d'ufficio o a seguito di  segnalazione, sull'esistenza di fenomeni discriminatori; formulare  raccomandazioni e pareri alle Amministrazioni e ai concessionari  pubblici interessati; promuovere una cultura del rispetto dei diritti  delle persone con disabilita' attraverso campagne di
sensibilizzazione e comunicazione e progetti di azioni positive, in  particolare nelle istituzioni scolastiche, in collaborazione con le  Amministrazioni competenti per materia; infine, trasmettere  annualmente una relazione sull'attivita' svolta alle Camere, nonché  al Presidente del Consiglio dei ministri ovvero all'Autorità  politica delegata in materia di disabilità.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha espresso il 18 novembre (nella riunione della Conferenza Unificata)  un parere favorevole sul disegno di legge recante: “delega al governo in materia di disabilità” (collegato alla manovra di bilancio per l’anno 2022 e ha condivide l’impostazione generale e i contenuti delle diverse parti del provvedimento che rappresentano interventi molto importanti ed innovativi per le persone con disabilità.



( red / 10.12.21 )

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Export delle Regioni: crescita sostenuta nei primi 9 mesi del 2021

(Regioni.it 4200 - 10/12/2021) Nel terzo trimestre l'Istat stima una crescita congiunturale delle esportazioni per il Nord-ovest (+4,6%) e il Nord-est (+2,0%), un lieve calo per il Centro (-0,3%) e una flessione più ampia per il Sud e Isole (-1,1%).
Nel periodo gennaio-settembre 2021 l'export mostra una crescita su base annua molto sostenuta e diffusa a livello territoriale: l'aumento delle vendite all'estero è particolarmente elevato per le Isole (+34,5%), intorno alla media nazionale per il Nord-ovest (+21,7%) e il Nord-est (+20,2%), relativamente più contenuto per il Centro (+17,3%) e il Sud (+10,2%). Nei primi nove mesi dell'anno, l'incremento tendenziale dell'export interessa tutte le regioni italiane a eccezione della Basilicata (-6,5%) ed è più marcato per Sardegna (+53,6%), Calabria (+32,5%), Friuli- Venezia Giulia (+31,0%).
La performance positiva della Lombardia (+21,3%) fornisce il contributo più elevato alla crescita su base annua dell'export nazionale (5,6 punti percentuali). Nello stesso periodo, l'aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo da Lombardia, Veneto  e Lazio e di macchinari e apparecchi n.c.a. da Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte spiega per 4,2 punti percentuali la crescita dell'export nazionale. All'opposto, la contrazione dell'export di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Lazio, Marche, Veneto, Liguria e Lombardia fornisce un contributo negativo di 0,8 punti alla variazione delle esportazioni. Nei primi nove mesi dell'anno, i contributi maggiori alla crescita tendenziale dell'export nazionale derivano dall'aumento delle vendite della Lombardia verso Germania (+23,4%), Francia (+22,8%) e Spagna (29,2%), della Toscana verso gli Stati Uniti (+59,5%) e dell'Emilia-Romagna verso Germania (+22,0%), Stati Uniti (+29,5%) e Francia (+22,1%).
Per contro, apporti negativi provengono dalla diminuzione delle esportazioni del Lazio verso Stati Uniti (-36,2%), Russia (-49,3%), Turchia (-43,4%) e Romania (-47,0%) e della Basilicata verso gli Stati Uniti (-46,4%).
L'analisi provinciale dell'export mostra performance positive per quasi tutte le province italiane: i contributi positivi più elevati si rilevano per Milano, Torino, Brescia, Firenze, Roma, Vicenza e Bergamo. Si segnalano le dinamiche negative di Latina, Ascoli Piceno, Rovigo e Potenza.

Download dal sito dell'Istat:
- Testo integrale e nota metodologica (pdf 1256 kb)
-
Serie storiche (xlsx 62 kb)
-
Tabelle e grafici aggiuntivi (zip 327 kb)


( red / 10.12.21 )

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Fedriga: grazie ai vaccini sarà un Natale diverso da quello del 2020

(Regioni.it 4200 - 10/12/2021) Grazie ai vaccini, il prossimo sarà "un Natale molto diverso rispetto a quello dell'anno scorso. Penso che sarà un Natale migliore - ha sottolineato il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga -, naturalmente non ci sarà ancora la normalità, però potremmo fare tutte quelle cose che l'altro anno non potevamo fare perché ricordo eravamo in zona rossa. E grazie all'ultimo Decreto, che permette di tenere aperte le attività, anche in caso di zona arancione, sarà un Natale completamente diverso da quello del 2020".
Poi a Trieste il Presidente Fedriga, nel corso dell'evento di presentazione del  francobollo commemorativo per il 140esimo anniversario della  fondazione del quotidiano Il Piccolo, ha toccato il tem,a della qualità dell'informazione in quest'epoca di pandemia.
"Le follie veicolate dai social durante la  pandemia hanno contribuito a modificare il mio approccio nei  confronti dell'informazione. Oggi ritengo ancora piu' importante il  giornalismo di qualità che si poggia su una solida deontologia
professionale e che va assolutamente valorizzato. Per me adesso è  molto piu' marcata la distinzione fra chi fa informazione in modo  trasparente e assumendosi precise responsabilita' e chi utilizza gli  strumenti tecnologici esclusivamente per divulgare falsità".
"Dal mio punto di vista - ha sottolineato  Fedriga - è in gioco la liberta' dei cittadini che non significa  pensare o fare qualsiasi cosa. Si tratta invece di avere a nostra  disposizione gli strumenti per fare scelte sempre piu' consapevoli.
In questo ambito l'informazione gioca un ruolo importantissimo". "Il  mio auspicio - ha concluso il Presidente - e' che Il Piccolo possa  dedicare maggiore spazio alle grandi inchieste e agli approfondimenti  di carattere giornalistico su temi magari meno noti e che  difficilmente vengono trattati dall'informazione digitale".


( red / 10.12.21 )

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Gruppo di studio sul riequilibrio della rappresentanza di genere nei procedimenti di nomina: seminario conclusivo del 1° dicembre

(Regioni.it 4200 - 10/12/2021) Si è tenuto il 1° dicembre – presso la sede dell’Avvocatura Generale dello Stato (Sala Vanvitelli)  il "seminario conclusivo" del “Gruppo di studio” sul “riequilibrio della rappresentanza di genere nei procedimenti di nomina”.
La ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità, Elena Bonetti, a margine della presentazione dei risultati del Gruppo, ha sottolineato  che "Il governo guidato dal presidente Draghi sta dando alle Pari Opportunità una spinta propulsiva straordinaria ed estremamente concreta. Lo abbiamo fatto - ha spiegato Bonetti - nella individuazione della Prima Strategia nazionale della Parità di genere, poi nell'aver imposto la parità di genere come uno degli assi prioritari del PNRR che si tradurrà in una modifica anche delle regole. Ad esempio, negli appalti pubblici riferiti ovviamente
alla spesa dei fondi che arrivano dall'Europa. Lo facciamo con la riforma del Family Act. Il presidente Draghi e tutto il governo porta avanti una visione delle Pari Opportunità che non è solamente ascrivibile ad una giustizia nei confronti delle donne ma necessario per il pieno raggiungimento della nostra democrazia e quindi di uno sviluppo sociale ed economico per
tutte e per tutti".
Quanto alle proposte che emergono dai risultati del Gruppo di studio sul riequilibrio della rappresentanza di genere nei procedimenti di nomina presentati il 1° dicembre possono essere sintetizzati in quattro punti:
1) Trasparenza nelle procedure di nomina;
2) quote modulate sulla base degli organismi da comporre;
3) circolazione delle informazioni sulle posizioni disponibili;
4) continuo monitoraggio sui dati e sul rispetto della normativa, attraverso la creazione di un Osservatorio nazionale per la parità di genere (Osservatorio nazionale per l'eguaglianza di genere nei procedimenti di nomina), da istituirsi presso il Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il Gruppo, composto da nove docenti universitarie di diritto costituzionale, istituzioni di diritto pubblico e di diritto comparato, è stato istituito da Bonetti nell'aprile del 2021 presso il dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio.
"La partecipazione delle donne ai processi decisionali - scrivono nella premessa gli estensori del documento - resta uno dei punti deboli dell'uguaglianza di genere in Italia. Le donne sono ormai il 35% dei Parlamentari e il 42% dei componenti italiani al Parlamento europeo; la rappresentanza femminile è aumentata nelle Assemblee elettive degli enti locali e delle Regioni, pur con risultati non omogenei sul territorio nazionale. Se si estende l'analisi ad ambiti esterni alle istituzioni, altrettanto positivi sono i dati relativi alla presenza femminile negli organi di amministrazione e controllo delle società quotate".
Tuttavia, continua il testo, "i dati sono incoraggianti dove l'intervento del Legislatore statale, ma anche regionale, ha regolamentato la partecipazione con norme di riequilibrio. Viceversa, nei settori
dove non si è intervenuti con la legge, la presenza femminile rimane molto limitata; persiste un significativo gender gap in rilevanti istituzioni i cui componenti sono nominati o eletti da organi politici, cioè dal Governo, dal Parlamento in seduta comune, dalle Camere o dai loro Presidenti. Ô come se, in assenza di espresse e specifiche norme di riequilibrio, il dato "culturale" della politica come tradizionale monopolio maschile tendesse a prevalere continuando così a limitare l'impegno e la presenza delle donne nei luoghi decisionali e sbarrando loro la strada". "Nel complesso - si spiega ancora - sembra mancare nel nostro ordinamento una adeguata considerazione dell'eguaglianza di
genere laddove si sia di fronte a nomine dei vertici di enti o istituzioni i cui componenti sono scelti da organi politici, che godono di una ampia discrezionalità. Tutto ciò impone di intervenire a livello normativo, andando ad incidere sui procedimenti di nomina, in modo tale da tutelare, ad un tempo, l'eguaglianza di genere, la trasparenza dei procedimenti e il buon andamento della pubblica amministrazione".
"Se oggi abbiamo raggiunto qualche risultato sulla parità di genere in molti mondi, non ultimo
quello della rappresentanza politica, trovo che ci sia molto da fare per quanto riguarda il livello apicale delle nomine sia statali, sia delle partecipate. Perciò trovo questo
appuntamento molto opportuno".  Ha sottolineato la Ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie, Maria Stella Gelmini. Nei Cda delle partecipate "c'è stato un miglioramento ma bisogna ancora intervenire". Inoltre la presenza femminile nel Parlamento europeo "dal 2014 è pari al 40% e nelle istituzioni italiane emerge un lento, ma costante aumento della presenza femminile, superando una donna ogni 3 delegate". Infine "sul fronte regionale – ha aggiunto Gelmini - è rispettata la parità con qualche difficoltà nelle regioni a statuto speciale e mi è stato chiesto di porre la questione nelle commissioni paritetiche".
La Ministra Luciana Lamorgese ha comunque sottolineato che anche le Regioni si stanno adeguando con interventi normativi positivi.
Secondo la Ministra Gelmini c’è però l’opportunità di mettere a fuoco sia dal punto di vista culturale che normativo questi aspetti, grazie al PNRR che pone fra i suoi obiettivi quelli dell’inclusione, del superamento dei divari territoriali, ma anche quello di un miglioramento della condizione femminile. Interventi che solo apparentemente possono apparire distanti dalle questioni al centro del seminario del 1° dicembre, ma che in realtà costruiscono un tessuto sociale favorevole alla parità. Il riferimento è ai temi dell’istruzione, della conciliazione dei tempi vita-lavoro e dell’abbattimento degli stereotipi di genere. Punti contenuti nella ratio e negli interventi che accompagneranno la messa a terra del PNRR e che – secondo la Ministra - aiuteranno anche ad affrontare diverse angolazioni del problema dell’equilibrio di genere e ad aumentare la presenza delle donne anche all’interno dell’apparato dello Stato laddove si procede per nomina e non per elezione. Un grande compito da interpretare tutti insieme e far sì che si vada avanti in un  lento costante e inesorabile miglioramento verso la parità di genere .
Rispetto ai dati relativi alla parità di genere, per il Sottosegretario Roberto Garofoli, in Italia c’è nel lavoro un divario di genere acclarato dalla crisi pandemica, per questo è necessario un enforcement normativo e di investimenti. Sotto questo profilo il PNRR  l’occasione per superare progressivamente tutti i divari tutti che ostacolano lo sviluppo del Paese. Il Pnrr deve innescare un processo che porti a un equilibrio migliore nel quale la parità di genere diventi connotato spontaneo nel mandato delle istituzioni.
La relazione di Elisabetta Catelani (Università di Pisa) ha fatto il punto sul riequilibrio della rappresentanza di genere nelle Regioni e negli enti territoriali, partendo dalla constatazione che la natura composta del nostro ordinamento implica una rispettosa attenzione all’autonomia costituzionalmente riconosciuta alle entità substatali e obbliga a mettere in campo strumenti diversi a seconda del livello di governo coinvolto con il fine di assicurare la piena applicazione di quei principi di uguaglianza di genere formale e sostanziale sanciti oltre che dall’art. 3 della Costituzione, anche dall’art. 51 e 117.7. La natura della potestà statale di fronte alle regioni impone una relazione di coordinamento centro-periferia rispettosa del riparto di competenze disegnato dal Titolo V della Costituzione, ma che, al contempo, presuppone una dinamica che va oltre il mero approccio basato sulle competenze. Bisogna propiziare prima di tutto una pratica del dialogo, una cultura della decisione partecipata che passa attraverso il confronto nelle sedi della cooperazione con il fine non solo di tracciare confini di azione politica, ma anche di definire piattaforme di responsabilità condivisa. Lo Stato può farsi parte attiva per innescare un circuito virtuoso di collaborazione in seno all’organo che più di ogni altro, rebus sic stantibus, può farsi scenario di pratiche di collaborazione, la Conferenza Stato-Regioni, la cui funzione di facilitatore delle relazioni Centro- periferia è ampiamente riconosciuta. Tenendo comunque conto anche del fatto che le regioni hanno autonomia organizzativa ed il tema delle nomine sotto alcuni profili rientra nell’ambito delle scelte d’indirizzo politico. Questo non esclude – ha sottolineato Catelani -  che possano essere individuati i principi generali che le stesse regioni dovranno poi attuare con la propria legislazione, principi che, in assenza di una legislazione d’attuazione, devono tuttavia valere nei confronti delle regioni “inadempienti”. Si può quindi ipotizzare una normativa “cedevole”, che si limiti a fissare alcuni principi generali.

Gruppo di studio sul Riequilibrio della rappresentanza di genere nei procedimenti di nomina : documento di lavoro


( red / 10.12.21 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
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