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Regioni.it

n. 4243 - giovedì 24 febbraio 2022

Sommario
- Ucraina: le prime dichiarazioni dei Presidenti delle Regioni
- Ucraina: le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Mario Draghi
- Rincaro carburanti ed aumento energia elettrica: Fedriga, rischio blocchi approvvigionamenti, serve confronto con Governo
- Expo Dubai: il 26 febbraio la “Bellezza delle Regioni" al Padiglione Italia
- Ucraina: Ursula von der Leyen, presenteremo un pacchetto massiccio di sanzioni mirate ai leader Ue per l'approvazione
- Programmazione europea 2021/2027: emendamenti al Regolamento sul tavolo per il partenariato

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Ucraina: le prime dichiarazioni dei Presidenti delle Regioni

(Regioni.it 4243 - 24/02/2022) "Il Governo italiano condanna l'attacco della Russia all'Ucraina. E' ingiustificato e ingiustificabile". Lo ha afferma il presidente del Consiglio Mario Draghi questa mattina, sottolineando che "l'Italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Siamo al lavoro con gli alleati europei e della NATO per rispondere immediatamente, con unità e determinazione", Temi che sono poi stati spiegati meglio al termine al termine del Consiglio dei Ministri di oggi (vedi notizia successiva).
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato il consiglio supremo difesa, al Quirinale.
 "La situazione" dell'Ucraina "si è aggravata in modo drammatico. Penso che le criticità si potevano e si possono risolvere con il dialogo. Mi sembra però chiaramente che la Russia non abbia scelto il dialogo" e "ho paura che questa mancanza di dialogo comporterà e deve comportare una reazione da parte dell'Occidente. Non possiamo pensare che si rimanga nel silenzio assoluto". Lo ha detto all'Ansa il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, al Padiglione Italia di Expo 2020 Dubai. "Mi dispiace molto perché penso che la Russia possa e dovrà essere un partner importante europeo, ma in queste condizioni diventa impossibile andare avanti", ha aggiunto. "Io sono un facile ottimista e mi auguro che ancora con il dialogo si possa fermare il conflitto, anche se vedendo quanto è accaduto in queste ore mi sembra una situazione molto complicata da risolvere. Ma è altrettanto chiaro che in un modo o nell'altro dobbiamo difendere le democrazie occidentali, e dobbiamo difenderci reciprocamente rispetto ad azioni aggressive che  i Paesi compiono, perché altrimenti rischia di diventare una escalation senza fine".
"Ci siamo svegliati con le immagini che nessuno avrebbe voluto vedere. Con grande preoccupazione ascoltiamo le notizie che arrivano dall'Ucraina e condanniamo con forza l'aggressione militare russa". Lo scrive il Presidente della Liguria Giovanni Toti sui social. "La violenza e la distruzione non possono essere accettabili - scrive - . L'Occidente unito ha il dovere di intervenire con fermezza di fronte a questo attacco alla democrazia, a tutti noi. Appoggeremo il premier Draghi e il Governo italiano in ogni decisione che prenderà con gli alleati per riportare la pace". "Ora bisogna mettere in sicurezza energetica il Paese. Riaprire subito le centrali a carbone come ha fatto la Germania e aumentare l'estrazione del gas nazionale. Senza indugio e senza ostacoli burocratici".
"L'aggressione militare della Russia è inaccettabile. Ora uniti con l'Europa e gli Alleati per fermare la guerra e vicini al popolo ucraino". Così su Twitter il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
"Non ci sono giustificazioni, e non ce ne possono essere, a quello che sta accadendo. E' una follia criminale. E' inaudito che nel terzo millennio si debbano ancora ricevere notizie di città bombardate". E' questo il commento del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ai tragici sviluppi in atto tra Russia e Ucraina. "Peraltro - aggiunge Zaia - è una guerra che ci tocca da vicino, con tutte le gravi ricadute economiche che si stanno verificando. Abbiamo tutti il dovere, ognuno con i propri mezzi, purché pacifici, di fermare questa atrocita' e la Comunita' Internazionale deve impegnarsi a non rispondere alla violenza con
un'altra violenza".  "Ciò che sta accadendo è inaudito - prosegue il presidente del Veneto - a maggior ragione di fronte a un mondo devastato da una pandemia con milioni di morti. E in questo quadro ci troviamo di fronte al bombardamento di una comunita' in ragione di dichiarazioni assolutamente insostenibili di indipendenza o altri discorsi del genere". "Il dialogo, la diplomazia devono assolutamente prevalere su bombe, devastazione e morte - conclude Zaia - perche' siamo di fronte a un fatto da condannare in maniera totale. Non ci sono se e non ci sono ma. Intervenga la diplomazia e si blocchi questa azione folle".
Il Presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, esprime "piena solidarietà" al popolo ucraino ed auspica "una immediata azione diplomatica, che coinvolga tutti Paesi del mondo, compresa la Cina " per "formare le azioni militari con conseguente sui civili". "Prepariamoci a pesanti ricadute sul nostro Paese per quanto riguarda i costi dell'energia ", ha avvertito De Luca.
"L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia è un atto di guerra, unilaterale e sconsiderato". Per questo ora è necessario che "l'Europa parli con una voce sola e agisca di conseguenza". Lo ha chiesto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. "L'Italia ripudia la guerra e l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia è un atto di guerra, unilaterale e sconsiderato - ha scritto Bonaccini sui social -. Una violazione del diritto internazionale ingiustificabile da ogni punto di vista. La dichiarata necessità di sicurezza ai propri confini si è trasformata in un'aggressione armata, uno strappo cinico e premeditato al canale diplomatico che era e rimane l'unica strada possibile per la coesistenza pacifica e sicura". "Mai come ora l'Europa deve parlare con una voce sola e agire di conseguenza - ha ribadito -. E le iniziative della comunità internazionale non possono concedere un solo centimetro alla logica antidemocratica e alle azioni irresponsabili di chi pensa di poter calpestare impunemente il diritto dei popoli".
"E' terribile quello che ho visto stanotte perché devo dire che la concentrazione di ipocrisia che sta nella persona di Putin è incredibile. Continuamente, anche nelle dichiarazioni di stanotte, dice che sta attento solo alla sicurezza interna ma contemporaneamente manda i carri armati così come venivano mandati nel 1956 in Ungheria e nel 1968 nella allora Cecoslovacchia. Parliamo di un dittatore, dobbiamo portare grande solidarietà al popolo ucraino e la parola pace, intesa come basta con i carri armati". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati, a proposito dell'invasione russa in Ucraina. "Conosco bene - ha aggiunto - l'Ucraina: al di là della bella
presenza della comunità ucraina a Firenze, noi abbiamo il gemellaggio che io ho molto valorizzato negli anni successivi al 2000, gemellaggio con la città di Kiev. Dobbiamo operare affinché si interrompa questo ulteriore tentativo espansionistico della Russia. Non dimentichiamoci che da un punto di vista geografico se noi mettiamo ai capi del territorio del primo continente, l'Europa, dagli Urali al mare Atlantico, ci rendiamo conto che il centro geografico dell'Europa è l'Ucraina".
"Molte delle cose che sono accadute in questi anni rischiano di essere vanificate". Queste le parole del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a proposito dell'aggravarsi della situazione in Ucraina. "Voglio ricordare - ha sottolineato - che Bari è stata la sede del vertice italo-russo del 2007, un momento nel quale immaginavamo un dialogo talmente intenso tra la Federazione Russa, l'UE e l'Italia da contrastare in modo drammatico con le immagini dei carri armati che stanno invadendo l'Ucraina". Per il presidente Emiliano è necessario "uno sforzo complessivo per stare al fianco della degli Stati Uniti, dell'UE e della Nato per riaprire il dialogo con la Federazione Russa e con il suo popolo perché è evidente che quest'ultimo deve anche avere la possibilità, attraverso le sue leadership, di dire la sua. Il progetto di pace universale al quale stavamo lavorando rischia di essere travolto da questo momento in cui le immagini ricordano tempi che avremmo voluto dimenticare per sempre".
"L'aggressione militare della Russia nei confronti dell'Ucraina è da condannare fermamente. Non ci sono scusanti per quello che sta capitando nel Donbass. Trovo sconvolgente che nel 2022 ci troviamo ancora di fronte a uno scenario di guerra, lo trovo ancora più preoccupante di fronte a intere nazioni che sono state messe già a dura prova dal Covid che ha causato milioni di morti e messo a dura prova l'economia di famiglie e imprese". Così - in un post su Facebook - il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
"Mi auguro che non si risponda con le armi alla violenza, ma prevalga il dialogo, la diplomazia, ma soprattutto il buon senso di fronte a un conflitto che già sta provocando devastazione e morte anche nella popolazione civile", aggiunge Fugatti. 
"Esprimo preoccupazione e la mia profonda condanna per l'attacco all'Ucraina". Lo scrive in un post su Facebook il governatore delle Marche Francesco Acquaroli commentando l'invasione russa in corso in Ucraina. "Scene di guerra che mai avrei immaginato di dover ancora vedere, soprattutto in un momento come quello che l'intera comunità mondiale sta vivendo da ormai due anni- conclude Acquaroli- Spero che cessi subito il fuoco e prevalga il senso di responsabilità, con le diplomazie che riescano a far prevalere il diritto internazionale".
"Ho sentito questa mattina il Console Ucraino a Milano, Andrii Kartysh, per manifestargli la piena solidarieta' della Giunta regionale e dell'intera comunita' lombarda". A dirlo e' il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. "Mi sono informato sull'evoluzione della situazione e gli ho detto che per qualunque necessita' noi siamo qui. Mi ha rappresentato la situazione, staremo sempre in contatto per aggiornarci reciprocamente", ha sottolineato.
"Le drammatiche notizie di oggi - aggiunge il governatore leghista - sulla invasione russa della Ucraina, destano angoscia e preoccupazione. Una escalation militare alle porte dell'Europa che non avremmo mai pensato di vedere dopo quasi 80 anni di pace e stabilita' sul nostro continente. Ora e' il momento della coesione nazionale e della fermezza nel reagire unitariamente come Paese e come Europa, e condannare senza timidezze questo atto assurdo, che minaccia la stessa Europa, e puo' portare solo conseguenze negative, a partire dal dramma delle popolazioni coinvolte". Per Fontana "non ci sono giustificazioni alla guerra. A maggior ragione in un mondo che faticosamente sta uscendo dal dramma della pandemia. Avremmo bisogno di piu' coesione, piu' dialogo, piu' soluzioni condivise fra gli Stati per restituire serenita' e un futuro certo ai popoli. Per questo ribadisco - anche in queste ore che sembrano cancellare le possibilita' del dialogo - che la diplomazia deve assolutamente prevalere sulle armi per bloccare questa follia". "In questi anni Putin e' stato trattato come sono stati trattati tutti i capi di Stato di nazioni importanti come la Russia". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, il leghista Attilio Fontana, rispondendo a una domanda sulla guerra in Ucraina al termine di una conferenza stampa. 
"L'attacco della Russia all'Ucraina e' inaccettabile. Sono vicino alla popolazione ucraina, duramente provata in queste ore terribili e a fianco dell'Europa e della Comunita' Internazionale. Auspico la cessazione immediata di questa folle guerra e il rispetto del diritto internazionale". Lo scrive sul suo profilo Facebook Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo. 
"Ferma condanna dell'attacco russo" in Ucraina da parte della presidente della Regione Umbria Donatella Tesei. "E' necessario l'immediato cessate il fuoco e l'apertura di un tavolo diplomatico" scrive sul suo profilo Facebook. "L'Europa deve far fronte comune - ha sottolineato ancora Tesei - per bloccare il conflitto. Il dialogo è centrale per evitare vittime e scongiurare le ricadute economiche sugli Stati europei".





( red / 24.02.22 )
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