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23 maggio giornata nazionale della legalità: 30 anni fa la strage di Capaci

Le riflessioni del Capo dello Stato e dei Presidenti delle Regioni
"Del tutto al contrario di quanto avevano immaginato gli autori del vile attentato, allo smarrimento iniziale - ha sottolineato il Capo dello Stato - seguì l’immediata reazione delle Istituzioni democratiche. Il dolore e lo sgomento di quei giorni divennero la drammatica occasione per reagire al violento attacco sferrato dalla mafia; a quella ferocia la nostra democrazia si oppose con la forza degli strumenti dello Stato di diritto. Altrettanto significativa fu la risposta della società civile, che rifiutò di subire quella umiliazione e incoraggiò il lavoro degli investigatori contribuendo alla stagione del rinnovamento".
"Onorare oggi la memoria di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino - ha spiegato Mattarella - vuol dire rinnovare quell’impegno, riproponendone il coraggio e la determinazione. L’impegno contro la criminalità non consente pause né distrazioni". "Raccogliere il testimone della “visione” di Giovanni Falcone - ha concluso il Presidente della Repubblica - significa affrontare con la stessa lucidità le prove dell’oggi, perché a prevalere sia – ovunque, in ogni dimensione - la causa della giustizia; al servizio della libertà e della democrazia.
Il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, scrive in un post su facebook: "Il 23 maggio di trent’anni fa, nella strage mafiosa di Capaci, perdeva la vita il giudice Giovanni Falcone, insieme agli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e sua moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato. Onore alla loro memoria. Il vostro sacrificio non sarà dimenticato, mai.
"Questa giornata, in Puglia, ha una particolare importanza perché nella strage di Capaci sono morti con Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Vito Schifani anche due cittadini pugliesi, gli agenti della scorta Antonio Montinaro e Rocco Dicillo. Due regioni, la Sicilia e la Puglia, da quel giorno si sono unite in un vincolo indissolubile di dolore e al tempo stesso di speranza". Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo questa mattina a una Giunta straordinaria per presentare il progetto regionale 'Storie di Antimafia in Puglia' dedicato alla memoria delle vittime innocenti di mafia e alla cultura della legalità, nel trentennale della strage di Capaci. Alla presentazione, oltre agli assessori regionali, sindaci e studenti, ha partecipato anche Tilde Montinaro, sorella dell'agente di scorta Antonio Montinaro. "Da quel 23 maggio - ha aggiunto Emiliano - un Paese intero si è riconosciuto dalla parte giusta. Dopo questo evento tutto ciò che probabilmente abbiamo dimenticato, e cioè quella divisione che aveva reso più difficile la lotta alla mafia, fu riunificato dalla morte di Giovanni Falcone e poi di Paolo Borsellino". "L'antimafia sociale - ha concluso - nasce in Italia proprio da una intuizione di Giovanni Falcone e anche di Paolo. Erano entrambi consapevoli che non era sufficiente fare solo processi per sconfiggere la mafia, ma occorreva altro".
"L'insegnamento lasciato dai magistrati Falcone e Borsellino - sottolinea il presidente della Regione Molise, Donato Toma -.vive nelle nostre coscienze e ci sprona a continuare a credere in un futuro in cui i fenomeni mafiosi possano essere completamente debellati, come lo stesso Falcone auspicava. Al di là dell'evento celebrativo, il cui significato, sicuramente importante, è quello di avere a mente, raccontare e trasmettere i profondi valori insiti nel sacrificio di quanti hanno lottato e continuano a lottare contro le mafie, va ribadito con forza un concetto: la cultura della legalità è una pianta da irrorare quotidianamente con azioni e comportamenti positivi, individuali e collettivi, che la rendano forte e indistruttibile".
"Il ricordo di quella tragedia non si spegne. Sia sempre un monito contro le mafie e per la legalità", scrive su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
"Ci vogliono ancora anni per poter sradicare la mafia. Per fortuna la strage di via d'Amelio, e prima quella di Capaci, hanno segnato una svolta perché - ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, al suo arrivo al foro italico di Palermo, per la manifestazione per il trentennale della strage di Capaci - hanno spiegato ai siciliani che combattere la mafia non è solo un problema dei magistrati o delle forze dell'ordine, ma un problema di ognuno di noi, ciascuno nel proprio campo. È da allora la Sicilia è cambiata, anche se naturalmente ancora non abbiamo vinto".
"Falcone e Borsellino - ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi- erano due magistrati, accomunati da un altissimo senso dello Stato, custodi dei valori della giustizia e del rispetto delle leggi. L'impegno nostro e delle istituzioni deve essere quello di tenere alti questi valori e trasmetterli alle nuove generazioni come collante del vivere civile. Nella nostra regione - ha proseguito - i recenti fatti di cronaca che hanno interessato in particolare il Metapontino, destano non poche preoccupazioni, segnalando il rischio concreto di infiltrazionidi organizzazioni criminali. Dobbiamo tenere alta la guardia e assicurare i cittadini che lo Stato e le istituzioni sono al loro fianco. Rinforzando, dove è necessario, il presidio delle forze dell'ordine, che già svolgono un lavoro encomiabile per garantire la sicurezza e la legalità. Agiamo per non lasciare soli i nostri cittadini e proteggere le nostre comunità. E' questo l'insegnamento che ci hanno lasciato Falcone e Borsellino e sul quale - ha concluso Bardi - dobbiamo proseguire".
"La legalità parte sempre dal comportamento di ogni singola persona, occorre imparare quotidianamente a rifiutare ogni tipo di atteggiamento che ci metta in contrasto con il principio della legalità: dire sempre 'no' anche quando è banale". Lo ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, parlando durante l'iniziativa per la Giornata della Legalità, in occasione del 30/o anniversario della Strage di Capaci, alla Facoltà di Ingegneria della Politecnica Marche.
"La coscienza della legalità - ha ribadito Acquaroli - nasce anche nei momenti più banali. Le istituzioni - ha ricordato - spesso sono richiamate alla semplificazione: se ci fosse una società dove la legalità raggiungesse un livello altissimo, semplificare sarebbe più agevole. - ha proseguito - per sburocratizzare occorre investire sulla legalità, soprattutto per dare un futuro ai giovani".
"Ricordare quel tragico evento e coloro che vi hanno perso la vita è un dovere morale e civile. La memoria di Giovanni Falcone e della sua attività contro Cosa nostra va preservata e deve essere un monito affinché tutti, a partire dalle istituzioni, continuino a lottare contro qualsiasi tentativo della criminalità organizzata di infiltrarsi nella società civile. Così si onora il ricordo di Falcone e si fa in modo che il sacrificio suo e di chi morì a Capaci non sia stato invano". Lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, in occasione del 30° anniversario dalla strage di Capaci.
''La cosa che ha stupito di più è la conoscenza del fenomeno e della specificità delle mafie rispetto alla criminalità comune''. Lo ha detto Gianpiero Cioffredi, Presidente dell'Osservatorio Sicurezza e Legalità della Regione Lazio, nel corso della presentazione del sondaggio rivolto ai giovani sulla conoscenza delle mafie. ''Quando si dice qual è la modalità più efficace di contrasto alle mafie si parla di unione tra polizia e forze sociali per batterle''. ''Non si ricordano le vittime portando solo corone ai monumenti ma con la coerenza 365 giorni l'anno'', ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti nel corso della presentazione de sondaggio ''I sondaggi dimostrano una forte consapevolezza sui fatti di 30 anni fa ma un po' meno in merito alla presenza della mafia nel Lazio. Mi ha colpito che il 71% degli intervistati riconosce la pericolosità della mafia rispetto alla criminalità organizzata'' ha detto Zingaretti. ''Giovedì 26 a piazza S. Silvestro esporremo l'auto del giudice Falcone assieme a degli studenti e sarà un luogo di ritrovo'', ha continuato Zingaretti. ''Stiamo lavorando per presentare una nuova edizione di Lazio senza mafie, questo è l'unico rapporto pubblicato da una istituzione. Il nostro compito è presentare un quadro esaustivo della lotta alla mafia". ''Se c'è una cosa simbolica in questo trentennale è che i boss mafiosi di allora oggi sono tutti in carcere, da quel giorno di trent'anni fa è accaduto qualcosa che ha fatto vincere lo Stato e la democrazia: questo sondaggio è la base di quello che programmeremo da oggi in poi'' ha concluso il presidente della Regione Lazio.
"E dovere delle istituzioni onorare sempre la memoria di chi, come il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e gli uomini della sua scorta, sono rimasti vittime della mafia. Il loro ricordo, soprattutto verso le nuove generazioni, deve essere anche un monito per non abbassare la guardia e a contrastare qualsiasi forma di fenomeno mafioso". Lo ha affermato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, su twitter, ricordando"una delle pagine più tristi e più gravi - ha detto - della storia d'Italia".
"A trent'anni dalla strage di Capaci - scrive sui suoi profili social il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca - ricordiamo il sacrificio di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo, degli agenti della scorta Vito Schifani, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e di quanti, magistrati, servitori dello Stato, forze dell'ordine, giornalisti, nella lotta alle mafie hanno perso la vita per dare all'Italia un'occasione di rinascita e riscatto".
(foto: Annalisa Ceolin by flicker)
( red / 23.05.22 )
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Conferenza delle Regioni mercoledì 25 maggio

Pubblicato l'ordine del giorno
( red / 23.05.22 )
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"Decreto Aiuti": audizione della Conferenza delle Regioni il 25 maggio
Il confronto sul DL 50/2022 è in programma per le ore 15.00
( red / 23.05.22 )
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Conclusa la quinta edizione di Fiera Didacta Italia, protagonista la "Scuola delle Regioni"
(Regioni.it 4301 - 23/05/2022) Alla Fortezza da Basso di Firenze si è conclusa la quinta edizione di FIERA DIDACTA ITALIA, riconfermandosi come l'appuntamento annuale di riferimento sul futuro e l'innovazione del mondo della scuola in Italia. La mostra chiude con una crescita del numero degli eventi (893 in totale), degli espositori e dei giornalisti accreditati rispetto all'edizione 2019 (l'ultima in presenza prima dello stop per la pandemia), facendo registrare oltre 19.000 visitatori.
"Scuola e innovazione rappresentano il binomio su cui fondare il futuro delle giovani generazioni di oggi e di domani. Un obiettivo che deve riunire pubblico e privato, istituzioni e mondo dell'impresa, docenti e studenti, nella consapevolezza che l'esperienza scolastica non può essere ricondotta soltanto al rapporto tra insegnamento e apprendimento". Così, in un messaggio, la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, per l'inaugurazione di Fiera Didacta (vedi anche "Regioni.it" n.4300). "La difficile prova della didattica digitale, in particolare, con tutte le sofferenze sociali e psicologiche registrate tra
adolescenti e bambini, deve ricordarci che la scuola è prima di ogni altra cosa partecipazione alla vita di relazione", ha aggiunto Casellati.
Passa dalla collaborazione e dall'ascolto delle esigenze di tutti i soggetti coinvolti la costruzione del nuovo modello ITS. Nel convegno su ITS (Istruzione Tecnica Superiore) a Didacta , tenutosi il 21 maggio, si è dibattuto sui lavori in corso per dar forma al sistema dell'Istruzione tecnica superiore. Attesa la terza lettura in Senato per poi approdare all'approvazione della Camera, la riforma dell'ITS sembra ormai prossima all'approvazione.
"Siamo orgogliosi di ospitare Didacta in Toscana, che grazie a questa manifestazione si trasforma un po' nella capitale del mondo dell'innovazione della scuola e della formazione, scuola e formazione di tutti". Così il presidente della Regione, Eugenio Giani, intervenendo agli "Stati generali dell'istruzione: Its, la nuova istruzione tecnica superiore e il mondo del lavoro". Insieme a Giani, l'assessora regionale all'istruzione, formazione, lavoro e università Alessandra Nardini di fronte a una numerosa platea dove sedevano i ministri dell'Istruzione e per gli Affari regionali Patrizio Bianchi e Maria Stella Gelmini.
''Una manifestazione importante adesso che stanno iniziando ad arrivare i finanziamenti del Pnrr che stanzia 1,5 miliardi di euro fino al 2026 per la riforma degli Its, Istituti Tecnici Superiori, con l'obiettivo proprio di migliorarne la qualità e di diffonderne la conoscenza così da renderli un'alternativa concreta alle università facendone un volano per l'occupazione giovanile dopo gli studi - ha proseguito Giani - Gli Its, come li ha definiti il presidente Draghi, sono un ''pilastro educativo'' e come accade da anni già in altri Paesi europei, dalla Francia alla Germania, ci proiettano nel futuro, ricordandoci che le società più prospere sono quelle che preparano meglio i loro giovani a gestire i cambiamenti''.
“A dieci anni dall'avvio di questa costruzione, è ormai matura la consapevolezza del valore sel sistema ITS” ha puntualizzato Mariastella Gelmini, ministra agli Affari regionali. “Parlare di ITS aignifica parlare di futuro, significa scegliere la strada del potenziamento della filiera produttiva del Paese. Non è solo il bisogno di colmare il mismatch tra formazione e lavoro, ma rafforzare le filiere produttivebche danno identità al Paese”. “Il testo licenziato dal Senato è largamente condiviso, ma restano le criticità sulle quali resta fondamentale il confronto, anche con le Regioni”. In questo contesto la ministra Gelmini ha sottolineato il ruolo chiave della Conferenza Stato-Regioni, luogo privilegiato in cui “trovare un percorso che, partendo dalle esigenze dei territori costruisca un percorso dal basso di linee condivise, una cornice nazionale, attraverso un dialogo costante”. Per un sistema che funzioni davvero, ha concluso la ministra, “serve la responsabilità di tutti, le Regioni devono essere ascoltate, dobbiamo fare sistema”.
E sul valore aggiunto che le realtà territoriali posso offrire alla costruzione del sistema ITS ha posto l'accento anche l'assessora Istruzione e Formazione della Regione Toscana Alesssandra Nardini, coordinatrice della Commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome: “Per vincere la sfida del PNRR occorre avere visione del futuro e questo vale anche per l'ITS. Quando pensiamo alle scelte che in questo ambito promuoviamo dobbiamo dare forza alle realtà, alle diverse esigenze territoriali in cui queste avranno effetti e nonnsolo nell'immediato, ma ai vantaggi che in maniera prospettica potremo avere nel futuro”. “La riforma ITS in corso di approvazione ha tenuto conto in parte delle osservazioni e delle proposte avanzate dalle Regioni, ma anche se restano alcune criticità, le Regioni non chiederanno di fermare il testo perchè crediamo questa riforma sia necessaria” ha dichiarato l'assessore al Lavoro e alla Formazione della Regione Lazio, Claudio Di Berardino, coordinatore della Commisione Istruzione della Conferenza delle Regioni e e delle Province autonome. Ma resta un punto che Di Berardino sottolinea come questione da affrontare ancora: “Se è vero che gli ITS devono interecettare le novità e le esigenze dei territori è necessario rivedere ruoli e funzioni delle Regioni, non per il protagonismo delle istituzioninterritoriali, ma per il successo del sistema stesso”.
"Sicuramente gli Its - ha sottolineato la ministra degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, nel corso dell'evento - vedono una trasversalità di competenze, è stato fatto un lavoro di sinergia con il ministro Bianchi, dovremmo rafforzare all'interno della Conferenza Stato-Regioni il punto di vista delle Regioni che hanno appunto un ruolo molto importante in questo ambito. Il missmatch tra formazione ed occupazione va sistemato, dentro una riforma degli Its che dia forza questo indirizzo di studio". E "il raccordo poi fra associazioni di categoria con il mondo dell'impresa è un elemento fondamentale per il successo degli Its".
Anche il ministro all'Istruzione Patrizio Bianchi ha voluto rimarcare il ruolo delle Regioni: “Il sistema nazionale deve investire su ITS perchè questo significa investire sul nostro Paese. In questo quadro le Regioni devono essere il legame con il terrirorio da cui partire per conoscere le reali esigenzie. Occorre superare il conflitto e ricucire il Paese nel rispetto di tutti”.
Puntare su ITS, ha ricordato il ministro, è importante per alzare il livello delle competenze di tutto il Paese: è il momento di decidere se vogliamo essere “un Paese che rincorre o che vuole essere all'avanguardia”.
"Il lavoro sugli Its è fondamentale perché è la scuola che serve a ricucire e alzare tutto il sistema delle competenze del nostro Paese. L'Italia è tutta da mettere in formazione, non si deve parlare solo di formazione dei ragazzi: riprendiamo intanto a pensare la scuola come una parte strutturata del Paese e non come un mondo a parte", ha detto il ministroche poi è tornato anche sul tema degli incidenti nel percorso scuola-lavoro anche in relazione all'ultimo episodio che ha coinvolto un ragazzo di 17 anni a Merano: "Voglio rivolgere un pensiero al ragazzo di Merano - ha affermato -. I morti sul lavoro in questo paese sono troppi, il numero tollerabile è zero, non di più".
"Stiamo firmando un accordo ulteriore con il Ministero del Lavoro: devono valere le regole di sicurezza sul lavoro per tutti", ha ricordato Patrizio Bianchi, ministro dell'Istruzione, a margine di Didacta Italia, a Firenze, rispondendo ai giornalisti. "Non dimentichiamo - ha aggiunto Bianchi - che questo è il Paese col più alto indice di morti sul lavoro, non solo per i ragazzi. Cominciamo a distinguere le diverse scuole: queste sono scuole che lavorano già sulla formazione professionale, il che vuol dire che la nostra attenzione deve estendersi a tutto il comparto, non soltanto quindi alla parte statale o non soltanto alla parte dei corsi tradizionali, i licei, e gli istituti tecnici; sono tutti figli nostri".
Per la ministra degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, "Il tema della sicurezza sul lavoro è un tema centrale per il governo. Noi abbiamo anche con il ministro del Lavoro assunto delle posizioni precise in questo ambito, è chiaro che la sicurezza deve estendersi anche all'alternanza-scuola lavoro, agli stage e agli Its". "E' un tema che il governo sente molto - ha aggiunto -. In Francia e Germania il numero degli Its è superiore rispetto a noi: è un gap che va colmato. Il Pnrr rappresenta l'occasione per raggiungere questo obiettivo, insieme alle riforme".
Centrale - nell'ambito dei temi affrontati nel corso di didacta - l'innovazione. "Sul digitale - ha detto il ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi - stiamo facendo un forte intervento, abbiamo una linea specifica per un uso responsabile e critico. Ad esempio molti ragazzi possono perdersi nei social. Stiamo formando molto i docenti che devono ritrovare, e lo stanno facendo, il senso dell'essere l'adulto di riferimento. Questo è importante".
Sulla povertà educativa, ha aggiunto il ministro, "abbiamo messo in campo molti strumenti, in particolare tutta la parte del Pnrr che riguarda la dispersione scolastica. Abbiamo già firmato il primo patto educativo per Napoli, i patti educativi danno la capacità di coinvolgere tutta la comunità intorno alla propria scuola. E' questo che abbiamo fatto e abbiamo già investito 500 milioni per la parte da 12 a 18 anni e altri 500 milioni per la seconda opportunità, per ragazzi 'dispersi'. E' importante che tutta la comunità si stringa attorno alla propria scuola, soprattutto quando i ragazzi iniziano a perdere colpi".
A Didacta Italia l'assessore allo sviluppo economico della Regione Umbria, Michele Fioroni, e il direttore generale Its Umbria Academy, Nicola Modugno, hanno presentato una "proposta progettuale pilota per la formazione Cloud e Cyber Security negli ITS per l'Industria e la Pubblica Amministrazione". Il settore Ict rappresenta una componente strategica per l'espansione e la modernizzazione dell'economia europea e il mercato dell'Ict a livello nazionale si è posto come vero protagonista della ripresa del 2021. E' infatti in crescita esponenziale il fabbisogno di personale con competenze digitali.
In questo quadro, la Regione Umbria - spiega l'ente - ha espresso la volontà di essere nel novero delle Regioni guida rispetto alla definizione ed attuazione dei progetti di rango nazionale in tema di sicurezza cibernetica. "In una società guidata dai dati - ha detto l'assessore regionale -, la loro protezione è elemento essenziale. La proposta progettuale ha come obiettivo di agire in maniera significativa su una debolezza endemica rappresentata dalla mancanza di competenze in tema cybersecurity. In particolar modo, è la stessa pubblica amministrazione ad avere elementi di fragilità lungo tutta la sua rete". "E' necessario, dunque, costruire una filiera della formazione professionale in ambito digitale. La proposta progettuale pilota - ha spiegato - vuole costituire una sorta di 'template' che potrà essere realizzata all'interno di contesti regionali come casi di prima sperimentazione: Regione Umbria ed Emilia-Romagna, attraverso l'implementazione di corsi Its, si candidano come luoghi di sperimentazione".
Per il terzo anno sono tornati a Didacta i Pez Award: i riconoscimenti assegnati ai migliori Progetti Educativi Zonali per l'infanzia e l'età scolare, che da 10 anni costituiscono un fiore all'occhiello delle politiche educative e scolastiche su cui la Regione Toscana investe 6 milioni ogni anno per contrastare la dispersione e promuovere il successo scolastico. Sono 14 i premi assegnati per le aree inclusione disabilità, inclusione stranieri, contrasto al disagio, orientamento, contrasto agli stereotipi di genere. Quattro i premi alla carriera di insegnanti che si sono particolarmente impegnati nello sviluppo dei Pez.
Assegnati anche i premi per il concorso ''Il lavoro del futuro: generazione z'', promosso dall'assessorato all'istruzione, formazione e lavoro della Regione Toscana per promuovere il sistema duale (l'ex alternanza Scuola-Lavoro), facendo raccontare a ragazze e ragazzi attraverso un video le competenze organizzative e di esecuzione acquisite attraverso i Percorsi per le Competenze Trasversali e di Orientamento (Pcto) nei diversi ambiti dell'Ambiente/Green, dello Sviluppo Digitale, del ''Futuro dell'Europa visto dai Giovani nell'Anno europeo a loro dedicato''. Sono stati 15 gli Istituti che hanno partecipato tra Istituti tecnici e professionali e Licei Artistici. Riconoscimenti anche al Concorso nazionale Progetti Digitali IeFP, i percorsi di Istruzione e formazione professionale alternativi alla scuola superiore che consentono di ottenere una qualifica professionale immediatamente spendibile nel mercato del lavoro. Al centro, progetti multimediali nei settori toccati dalle attività formative; cyberbullismo, security, fake news, coding o robotica. Il concorso, promosso nell'ambito della collaborazione tra Associazione Italiana per l'Informatica ed il Calcolo Automatico (Aica) e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, era rivolto ad Agenzie formative e Istituti scolastici, al fine di incentivare lo sviluppo delle competenze digitali e delle capacità critiche e creative dei giovani. Nel corso dell'evento presso lo stand della Regione Toscana sono stati premiati i due progetti toscani vincitori, agenzia Formetica e Isi ''Sandro Pertini'' di Lucca, e sono state assegnate due menzioni speciali come riconoscimento simbolico per l'impegno e la creatività ai progetti, tra cui quello dell'Isis di San Giovanni Valdarno.
Si è trattato di 'tre momenti molto speciali'', ha commentato l'assessora a istruzione, formazione e lavoro Alessandra Nardini. ''Occasioni di questo tipo ci consentono di toccare da vicino gli effetti delle politiche e delle misure che mettiamo in campo, di far circolare le idee, di confrontarsi reciprocamente. Oggi la Regione è in grado di svolgere, nell'ambito delle sue competenze, un ruolo importante per innovare la scuola, renderla più inclusiva, capace di garantire a tutte e tutti pari opportunità. Per noi gli le progettualità e le azioni che promuoviamo e sosteniamo ogni anno sono un investimento per il futuro, non un costo''. ''Incontrare finalmente in presenza ragazze e ragazzi, insegnanti, dirigenti scolastici - ha concluso - è il modo migliore per ribadire come la consapevolezza della centralità dell'educazione, dell'istruzione e della formazione, scaturita dalla pandemia sia autentica, patrimonio condiviso, da non disperdere''.
A Didacta 2022, assieme alla Regione Toscana, c'è stata anche Arti, l'agenzia regionale toscana per l'impiego, che su tutto il territorio organizza una rete di oltre 60 tra centri e sportelli territoriali, presente allo stand della Regione nel padiglione Cavaniglia e in Palazzina Lorenese ha proposto tre eventi: seminari rivolti alle classi IV e V delle scuole secondarie superiori, che si svolgono nella modalità ''Didacta in classe'', in presenza e in collegamento con ragazze e ragazzi dai propri istituti. ''È importante e sono felice della presenza della nostra Agenzia regionale per l'impiego - spiega l'assessora regionale all'istruzione, formazione e lavoro Alessandra Nardini - sia per promuovere e far conoscere i servizi erogati e le possibilità offerte dai nostri servizi pubblici per l'impiego, sia perché riteniamo fondamentale rafforzare la connessione tra mondo dell'istruzione e della formazione e mondo del lavoro. Dobbiamo assolutamente superare il disallineamento, il mismatch, che esiste tra domanda e offerta di lavoro. Questo è fondamentale per rispondere al fabbisogno formativo segnalato dalle imprese ma soprattutto per garantire occupazione giovanile, un obiettivo centrale per Regione Toscana''.
Anche la Costituzione della Repubblica italiana è stata al centro di uno degli incontri della fiera Didacta, in corso a Firenze, in cui è stato presentato il protocollo regionale per lo studio e l'approfondimento della Costituzione nelle scuole toscane dal titolo "La Costituzione si impara a scuola: formazione storica, ricerca e promozione della Costituzione per lo sviluppo di percorsi di cittadinanza attiva". Oltre all'assessora regionale all'istruzione e cultura della Memoria della Toscana, Alessandra Nardini, erano presenti Giacomo Tizzanini dell'Ufficio Scolastico Regionale, Bruno Possenti per Anpi Pisa e Toscana, il professor Saulle Panizza dell'Università di Pisa, Matteo Mazzoni, direttore dell'Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'Età Contemporanea ed il professor Pietro Finelli della Domus Mazziniana. La mattinata è stata l'occasione per promuovere la conoscenza del Protocollo regionale sottoscritto nell'aprile del 2021 e finalizzato ad approfondire i valori e i principi espressi nella Costituzione. "Fin dall'inizio di questa legislatura ho lavorato per estendere una esperienza virtuosa, nata nel territorio pisano su impulso dell'Anpi, a tutto il territorio regionale - spiega l'assessora Nardini - perché non possiamo sottovalutare il riemergere di pericolosi rigurgiti nazifascisti e quindi occorre rafforzare la conoscenza dei valori e dei principi della nostra bellissima Costituzione: democrazia, libertà, solidarietà, pari opportunità, inclusione sociale e pluralismo culturale".
A Didacta si è respirato "grande entusiasmo, tanta voglia di fare, tante esperienze che il mondo della scuola costruisce e offre. Tutto mostra che la scuola è “in cammino”, ha sottolineato ancora il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi:“Didacta svolge il ruolo di raccogliere e comprendere le migliori esperienze – ha sottolineato il ministro - facendo patrimonio comune del grande impegno di questi due anni. La scuola è questo: uno straordinario sforzo comune per permettere a ognuno di partecipare alla vita collettiva”. Visitando gli spazi espositivi allestiti in Fiera ha ribadito che questa manifestazione “non è solo una mostra, ma è l’orgoglio di mostrare quanto fatto e stiamo facendo tutti”. Durante la visita alla Fiera, il ministro Bianchi ha voluto visitare anche lo stand “La scuola delle Regioni” nel quale ha avuto occasione di conoscere alcuni dei progetti territoriali presentati a Didacta.L'assessore Lavoro e Formazione della Regione Puglia Sebastiano Leo ha mostrato le iniziative portate alla manifestazione, seguito poi dalle Regioni Piemonte, Liguria, Sardegna, Lazio e la Provincia autonoma di Bolzano.
“La Puglia in questi anni ha avviato una vera e propria rivoluzione in materia di scuola e istruzione con l'obiettivo di dare le necessarie risposte ai ragazzi e alle ragazze per prepararli ed accompagnarli ad affrontare al meglio le sfide del mercato del lavoro”. Cosi Sebastiano Leo, assessore al Lavoro, Formazione e Scuola, della Regione Puglia, ha spiegato il criterio alla base dell'innovativa iniziativa realizzata dalla Regione, presentata il 21 maggio allo stand “La scuola delle Regioni”, curato da Tecnostruttura con la Conferenza delle Regioni, a Didacta Italia. “Studio in Puglia +++” è un progetto innovativo che integra tutti gli elementi del sistema di istruzione analizzando contenuti, “contenitori” e fabbisogni territoriali sia per agevolare gli utenti finali sia per offrire un supporto all'individuazione delle politiche da intraprendere. Partendo, quindi, dall'ottica di una necessaria visione d'insieme, la Regione ha costruito un sistema che evidenzia e raccoglie tutti i segmenti che compongono il sistema dell'istruzione: dalla fascia 0-6 anni, passando al diritto allo studio, dall'anagrafe dell'edilizia scolastica al sistema IeFP, fino al sistema ITS e sistema universitario che comprende, nell'ottica della sostenibilità della formazione permanente, anche i servizi dell'università della terza età. “Tutti gli elementi del sistema devono essere considerati come pezzi di un puzzle, che insieme ci consentono una lettura integrata dell'intero sistema dell'istruzione: questa integrazione, interoperabilità tra settori ci agevola nella preparazione dei nostri giovani verso il mondo del lavoro”, ha spiegato l'assessore Leo. “E in questo ambito, nell'ottica di rafforzare il supporto verso le nuove generazioni, vogliamo promuovere ad approfondire la collaborazione tra Regioni per costruire percorsi e progetti che vadano nella stessa direzione”.
Nella seconda giornata della "Scuola dellle Regioni" a Didacta hanno avuto luogo le presentazioni delle esperienze delle Regioni Emilia–Romagna, Piemonte, Puglia e della Provincia autonoma di Bolzano.
La Regione Piemonte ha presentato il Progetto “Training of food production operators”, vincitore del “VET excellence award 2022”, il premio per l’eccellenza nell'Istruzione e formazione professionale (IFP), promosso dalla Commissione Europea, nella categoria dei progetti cofinanziati dal FSE/FSE+, nell’ambito della Settimana europea delle competenze per l’istruzione e formazione professionale, che si è svolta dal 16 al 20 maggio. La Regione Piemonte, con il sostegno del Fondo sociale europeo, ha promosso ai giovani discenti una cultura della sostenibilità nella produzione e nel consumo alimentare lungo la filiera agroalimentare.
La Regione Emilia-Romagna ha presrntato prima l’esperienza del Centro di formazione professionale Nazareno di Carpi (MO), e poi, a seguire, il progetto “Spazio all’educazione: linee guida per le scuole dell’Emilia-Romagna” e infine il progetto “Lauree professionalizzanti e passerelle ITS-Università”.
La Provincia autonoma di Bolzano ha illustrato il progetto “Successo Formativo”. E infine la Regione Puglia, oltre alla presentazione del progetto “StudioinPuglia+”, ha allestito un'esposizione dei progetti architettonici per la realizzazione di Poli per l’infanzia, fruibile in tutte le giornate della Fiera. (Pad. Cavaniglia - stand C7).
Come di consueto, nello spazio espositivo dello stand, organizzato da Tecnostruttura con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, saranno disponibili informazioni e materiale illustrativo delle attività svolte o in progress.
Nella seconda giornata di Fiera, sabato 21 maggio, lo spazio espositivo ospita le Regioni Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia e la Provincia autonoma di Bolzano, che distribuiranno materiale informativo, tra cui, ad esempio, approfondimenti su progetti ITS del Piemonte, sul progetto dedicato alle minoranze linguistiche della Puglia e sulle iniziative di “Orientamenti” della Regione Liguria. La Regione Lazio ospita, inoltre, la scuola ITIS Pacinotti Archimede di Roma che presenta Chappy, un robot in grado di effettuare misurazioni di carattere medico e lanciare una chiamata di emergenza in caso di bisogno, progetto vincitore d diverse competizioni tra cui la RomeCup Fondazione Mondo Digitale 2022.
Nella giornata di chiusura di Didacta Italia, la Fiera ha renso omaggio a Maria Montessori, a 70 anni dalla scomparsa, con una mostra tematica e con il “Montessori Day”, una giornata no stop dedicata alla pedagogista ricordata per il suo innovativo metodo didattico che ha focalizzato l’attenzione sullo studente e sul bambino. Tra gli eventi del “Montessori Day”, il convegno “Maria Montessori e la scuola del terzo millennio: gli scenari, le prospettive, le sfide”, che metterà a fuoco quanto di fecondo la visione montessoriana ha non solo nella scuola, ma anche nella società del terzo millennio, e lo spettacolo teatrale “Donne tutte sorgete!”, il cui titolo si rifà alle parole con le quali la Montessori nel 1906 si rivolse alle donne italiane attraverso le pagine del quotidiano “La Vita”, spronandole a iscriversi alle Commissioni elettorali delle proprie città per chiedere il voto. Nello stand “La scuola delle Regioni”, organizzato da Tecnostruttura con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, si sono tenute due presentazioni a cura della Regione Lazio: il progetto Officina Pasolini/Laboratorio artistico e Hub culturale e “Apprendere le professioni del cinema contemporaneo” (appuntamento curato dalla Scuola d’Arte cinematografica “Gian Maria Volontè” Centro di alta formazione della Regione Lazio).
Le Regioni Lazio, Liguria, Piemonte e Puglia, inoltre, hanno animato lo spazio espositivo, mettendo a disposizione materiale informativo su progetti ITS del Piemonte, sul progetto dedicato alle minoranze linguistiche della Puglia e sulle iniziative di “Orientamenti” della Regione Liguria.
( red / 23.05.22 )
Documento della Conferenza delle Regioni dell'11 maggio
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Misure urgenti per l'attuazione del Pnrr: emendamenti al decreto

Per le Regioni “Tali interventi normativi, devono essere resi stabili anche oltre il 31 dicembre 2026, termine di durata del PNRR in quanto le spese per il passaggio al cloud non si esauriranno in quella data inoltre l’utilizzo del cloud comporterà un incremento delle spese di noleggio piattaforma e gestione servizi attualmente considerata spesa corrente”.
Un ulteriore emendamento è relativo alle Anticipazioni di cassa per gli enti strumentali non beneficiari del contributo annuale di finanziamento regionale. La proposta “definisce il tetto relativo alle anticipazioni secondo un diverso parametro, la media aritmetica dell'ammontare delle entrate registrate, a qualsiasi titolo, sul conto di Tesoreria negli ultimi tre esercizi non potendo calcolarsi la percentuale su trasferimenti di fondi correnti da Regione, inesistenti”.
Inoltre per facilitare l’accesso ai finanziamenti dei comuni delle Regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e Bolzano “si ritiene opportuno precisare che tra i destinatari dei fondi statali istituiti dall'articolo 31bis del decreto-legge 152/2021 presso il Ministero dell'Interno per le assunzioni a tempo determinato dei Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti attuatori di interventi a valere sulle risorse del PNRR, sono compresi anche i comuni delle regioni a statuto speciale e delle province autonome. La richiesta trova giustificazione nel coinvolgimento dei piccoli Comuni delle autonomie speciali nell'attuazione degli interventi PNRR, del tutto analogo a quello dei Comuni del restante territorio”.
Per quanto riguarda le “Misure di sostegno del settore aeroportuale” la Conferenza delle Regioni propone la “sospensione tassa addizionale comunale sui diritti di imbarco di passeggeri sugli aeromobili”.
Il documento integrale
( red / 23.05.22 )
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( red / 23.05.22 )

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