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Regioni.it

n. 4321 - giovedì 23 giugno 2022

Sommario
- Assistenza territoriale: in Gazzetta Ufficiale la riforma
- PNRR: al via le Reti di Facilitazione Digitale, la Conferenza delle Regioni approva il piano
- Consiglio dei ministri 22 giugno su alcune leggi regionali
- Emergenza siccità: confronto protezione civile-ministero politiche agricole
- Emergenza siccità: Cirio, Bardi, Fontana, Giani e Bonaccini
- Omicron 5: risale la pandemia

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Emergenza siccità: Cirio, Bardi, Fontana, Giani e Bonaccini

(Regioni.it 4321 - 23/06/2022) "Il Consiglio dei Ministri ieri si è riunito e noi attendevamo già per ieri la dichiarazione dello stato di emergenza perché come il capo del Dipartimento nazionale Protezione civile, Fabrizio Curcio, ci ha confermato nell'incontro di ieri a Roma, i numeri e i parametri sia del Piemonte sia della Lombardia sono già da stato di emergenza"., ha sottolneato il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, intervenendo oggi a 'The Breakfast Club' su Radio Capital.  Sulla mancata decisione, Cirio ha, quindi, spiegato: "la motivazione è anche comprensibile ed è legata al fatto che le Regioni interessate sono diverse, Piemonte e Lombardia si sono mosse per prime, io già venerdì scorso ho depositato la richiesta dello stato di emergenza mentre altre sono intervenute con la richiesta solo nei giorni scorsi pertanto devono ancora documentare tutti gli elementi e quindi il Governo attende una posizione nazionale". "La necessità dello stato di emergenza è un presupposto fondamentale ogni volta che c'è una calamità naturale", ha ribadito Cirio che a proposito del no della Valle D'Aosta alla richiesta di aiuto avanzata dal Piemonte ha spiegato: "non è una questione di solidarietà, ognuno fa quello che può, anche la Valle D'Aosta vive una riduzione dei suoi bacini del 50%, abbiamo avuto interlocuzioni anche con il Canton Ticino dove la situazione è analoga. La solidarietà tra Regioni c'è però per aiutare gli altri devi essere forte di tuo e in questo momento le Regioni italiane nel campo dell'acqua sono tutte in grande debolezza".
"Ferma restando l'assoluta priorità dell'acqua potabile per tutti i cittadini, come previsto dalla  ormativa, in caso di scarsità del bene acqua sono pronto a firmare un provvedimento per dare le nostre risorse irrigue in maniera privilegiata alle imprese agricole lucane rispetto a quelle di altre regioni. La risorsa idrica della Basilicata è un bene vitale dei lucani", ad affermarlo è il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, sulla sua pagina Facebook.
In Lombardia  per ora la situazione legata all'uso civile dell'acqua "è ancora sotto controllo, ma ogni giorno che passa la situazione peggiora. Maggiori problemi ci sono per l'aspetto dell'irrigazione agricola". Così il presidente della Regione, Attilio Fontana, rispondendo ad una domanda sull'emergenza siccità ai microfoni di TgCom24."Abbiamo gestito la situazione nel miglior modo possibile, senza che ci fossero danni. Ma è chiaro che la situazione rischia di precipitare se non inizierà ad arrivare un po' di acqua dal cielo". Fontana ha spiegato poi che quella attuale "è una situazione di una gravità che in Lombardia non si è mai verificata. Noi sono due mesi che stiamo cercando di monitorare la situazione e stiamo cercando di utilizzare nel miglior modo possibile l'acqua che rimane. Il concetto vero su cui dobbiamo essere da subito chiari è che bisogna salvaguardare da un lato l'aspetto dell'uso civile e dall'altro lato l'agricoltura". Il Presidente ha poi ricordato le misure messe in campo dalla Regione. Dall'accordo con gli agricoltori "sul momento della semina" che ha permesso "di riempire un po' più i laghi per rilasciare l'acqua quando i campi ne hanno maggiormente bisogno", all'accordo "con i gestori dei bacini idroelettrici, per cercare di avere in queste settimane una disponibilità maggiore di rilascio di acqua". Adesso, conclude Fontana, "dobbiamo raggiungere un accordo con la Svizzera per il lago Maggiore, perché i bacini sono svizzeri". Un accordo che però sarà difficile perché, come già detto dall'assessore regionale alla Montagna, Massimo Sertori, anche i bacini svizzeri sono in grave sofferenza, con una capienza che al momento è del 20%.
"Ritengo che nel breve tempo sia importante la flessibilità, ovvero la possibilità per ogni sindaco di capire qual è lo stato del proprio territorio. Se poi la situazione diventerà più drammatica è evidente che dovremo intervenire a livello regionale". Lo afferma il presidente della Regione, Eugenio Giani, rispondendo a una domanda sulla necessità di ordinanze per limitare l'uso dell'acqua, in considerazione del prolungato periodo di siccità. "In questo momento- aggiunge il governatore- la nostra regione, e questo l'ho potuto verificare nel summit di ieri a Roma, sta leggermente meglio rispetto alle altre, perché abbiamo fatto come istituzioni delle scelte strategiche, penso al lago di Bilancino e a una serie di invasi che consentono di raccogliere le acque reflue e di distribuirle in maniera controllata". Giani, sul lungo periodo, punta invece a sbloccare l'iter della realizzazione di invasi e bacini idrici con una legge regionale. "È chiaro ormai - fa notare in proposito - che i cambiamenti climatici sono strutturali e per abituarci nel periodo estivo a sopportare momenti di grande siccità abbiamo bisogno di un'altra organizzazione sul territorio". Il nemico da abbattere è l'eccesso di burocrazia. Giani menziona come caso paradigmatico il lago di Montepiano, nel comune di Vernio (Prato), che a seguito di una frana non è stato ancora ripristinato per varie lungaggini in fase di autorizzazione. "Abbiamo trovato i soldi - evidenzia Giani - ma i cavilli burocratici, le norme sul paesaggio, le norme sul territorio hanno creato una babele di no che anche un lago che già c'era non l'abbiamo potuto ricreare. Basta con questa burocrazia che penalizza degli interventi che sono necessari". "Le condizioni di siccità sono simili al 2003 e il 30% delle falde idriche sotterranee sono caratterizzate da abbassamenti significativi con tendenza al peggioramento. Al lago di Bilancino sono invasati al momento 65 milioni di metri cubi, erano 67 milioni 20 giorni fa, e insieme al lago di Montedoglio, anch'esso molto carico, costituiscono le nostre riserve idriche più importanti in grado di garantire approvvigionamento ai vari territori".
A dirlo è il presidente della Regione, Eugenio Giani, che in una comunicazione social si rivolge direttamente ai cittadini per fare il punto sulla situazione di prolungata assenza di piogge. "Avvieremo un percorso per intervenire in modo strutturale-aggiunge- ma oggi è necessario l'impegno di ciascuno di noi: l'acqua è un bene prezioso, non sprechiamola". "Ritengo che nel breve tempo sia importante la flessibilità, ovvero la possibilità per ogni sindaco di capire qual è lo stato del proprio territorio. Se poi la situazione diventerà più drammatica è evidente che dovremo intervenire a livello regionale". Lo afferma il presidente della Regione, Eugenio Giani, rispondendo a una domanda sulla necessità di ordinanze per limitare l'uso dell'acqua, in considerazione del prolungato periodo di siccità. "In questo momento- aggiunge il Presidente-  la nostra regione, e questo l'ho potuto verificarenel summit di ieri a Roma, sta leggermente meglio rispetto alle altre, perché abbiamo fatto come istituzioni delle scelte strategiche, penso al lago di Bilancino e a una serie di invasi che consentono di raccogliere le acque reflue e di distribuirle in maniera controllata". Giani, sul lungo periodo, punta invece a sbloccare l'iter della realizzazione di invasi e bacini idrici con una legge regionale. "È chiaro ormai- fa notare in proposito- che i cambiamenti climatici sono strutturali e per abituarci nel periodo estivo a sopportare momenti di grande siccità abbiamo bisogno di un'altra organizzazione sul territorio". Il nemico da abbattere è l'eccesso di burocrazia. Giani menziona come caso paradigmatico il lago di Montepiano, nel comune di Vernio (Prato), che a seguito di una frana non è stato ancora ripristinato per varie lungaggini in fase di autorizzazione. "Abbiamo trovato i soldi- evidenzia Giani- ma i cavilli burocratici, le norme sul paesaggio, le norme sul territorio hanno creato una babele di no che anche un lago che già c'era non l'abbiamo potuto ricreare. Basta con questa burocrazia che penalizza degli interventi che sono necessari".
Dopo la dichiarazione dello stato di crisi regionale per la siccità da parte dell'Emilia-Romagna, l'Agenzia per i servizi idrici, Atersir, ha predisposto e girato ai sindaci l'ordinanza tipo da adottare "per limitare gli sprechi d'acqua e per la tutela delle risorse idropotabili nel periodo estivo", come fa sapere la stessa Atersir. La Regione aspetta però soprattutto una mossa a livello del Governo nazionale. "Speriamo che arrivi presto la decisione di stato di emergenza nazionale, che ci siano risorse conseguenti e interventi prioritari", ha detto stamane il presidente Stefano Bonaccini.  Ieri "abbiamo posto un tema complessivo, un grido d'allarme da parte di tutte le regioni- prosegue il governatore Pd- ma è evidente che c'è chi è più esposto dal punto di vista geografico e delle necessità del proprio territorio. Abbiamo chiesto di avere risorse e investimenti per far fronte ad un problema che è  già drammatico".


( red / 23.06.22 )
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