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Regioni.it

n. 4357 - martedì 6 settembre 2022

Sommario
- Lombardia: piano efficientamento Pronto soccorso
- Assegno unico: i dati dell'Osservatorio Statistico Inps
- Sustainability Days in Alto Adige
- Vaiolo delle scimmie: riscontrato incremento nell'ultima settimana
- Sicurezza stradale: parte attuazione Piano nazionale 2030
- Caro energia: l'allarme di Fish e legacoopsociali per servizi a disabili

+T -T
Assegno unico: i dati dell'Osservatorio Statistico Inps

On line sul sito dell'Istituto anche le novità in materia di maternità, paternità e congedo parentale

(Regioni.it 4357 - 06/09/2022) E’ stato pubblicato l'aggiornamento dell'Osservatorio Statistico sull'Assegno Unico Universale. Nei primi cinque mesi di competenza sono stati erogati alle famiglie assegni per oltre sei miliardi di euro. I pagamenti hanno riguardato complessivamente 8,6 milioni di figli (esclusi quelli dei nuclei beneficiari di reddito di cittadinanza), e i richiedenti che hanno ricevuto almeno un assegno sono stati 5,3 milioni. L'importo medio mensile per richiedente è risultato pari a 233 euro ed è stato pagato in media per 1,6 figli per ciascun richiedente, mentre l'importo per ciascun figlio è risultato, sempre in media, di 145 euro. Circa il 46% degli assegni pagati per figlio si riferisce a beneficiari appartenenti a nuclei con Isee inferiore ai 15mila euro, con l'erogazione del massimo dell'assegno, mentre più del 20% dei figli appartiene a nuclei familiari che non hanno presentato Isee e quindi beneficiari dell'importo minimo. Nel mese di luglio, la concentrazione di importi più elevati si ha al Sud (il valore massimo pari a 166 euro per ciascun figlio si  registra in Calabria) mentre gli importi meno consistenti si  registrano al Centro e al Nord (il valore minimo si registra nella  Provincia autonoma di Bolzano, dove per ciascun figlio si ha in media  un importo mensile per figlio pari a 132 euro).
Sempre l’Inps, con il messaggio 4 agosto 2022, n. 3066, ha illustrato le novità introdotte dal decreto legislativo 30 giugno 2022, n. 105 in materia di maternità, paternità e congedo parentale e fornisce le prime indicazioni utili per il riconoscimento delle relative indennità, entrate in vigore dal 13 agosto 2022. Le nuove disposizioni normative promuovono un miglioramento della conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare per tutti i lavoratori che svolgono ruoli di cura come genitori o prestatori di assistenza, puntando anche al raggiungimento di una effettiva parità di genere sia sul lavoro che in famiglia. Tra le novità principali, è previsto il congedo di paternità obbligatorio di 10 giorni fruibile dal padre lavoratore dipendente tra i due mesi precedenti e i cinque successivi al parto, anche in caso di nascita o morte perinatale del bambino. I giorni di congedo sono fruibili dal padre anche durante il congedo di maternità della madre lavoratrice e sono compatibili con la fruizione (non negli stessi giorni) del congedo di paternità cosiddetto “alternativo”. Per le lavoratrici autonome il diritto all’indennità giornaliera è ora riconosciuto anche nei periodi antecedenti i due mesi prima del parto, in caso di “gravi complicanze della gravidanza o di persistenti forme morbose che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza”, accertate dalla ASL. Per quanto riguarda il congedo parentale, il diritto all’indennità viene esteso fino ai 12 anni d’età del bambino, rispetto ai sei anni precedentemente previsti, con una diversa ripartizione dei periodi indennizzabili che complessivamente possono arrivare fino a un massimo di nove mesi e non più sei. L’Istituto fornirà ulteriori istruzioni in una circolare che sarà pubblicata successivamente.


( red / 06.09.22 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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