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Regioni.it

n. 4376 - martedì 4 ottobre 2022

Sommario
- Assisi: accesa la lampada d’Italia per la pace
- Pnrr: imprese 'donna', Corte dei conti su risorse al Sud
- Caro energia: proposte Conferenza delle Regioni
- Energia: nuovo elettrodotto di 480 km in corrente continua
- Registro sorgenti radiazioni ionizzanti: parere Conferenza Regioni
- Pnrr: 1,8 miliardi per riqualificare periferie grandi città

Documento della Conferenza delle Regioni del 14 settembre

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Caro energia: proposte Conferenza delle Regioni

(Regioni.it 4376 - 04/10/2022) La Conferenza delle Regioni fa una serie di proposte al Governo per intervenire sul caro energia e materie prime.
Il 14 settembre la Conferenza ha inviato una lettera, allegando il documento, al ministro per gli Affari Regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, al ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani e al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Roberto Garofoli.
Nella lettera si evidenzia l’impatto che il rialzo senza precedenti del caro energia e del costo delle materie prime energetiche ha sul tessuto produttivo del nostro Paese.
La Conferenza delle Regioni nel documento approvato  presenta alcune proposte sia emergenziali che a lungo e medio termine, dalla ricerca del nucleare pulito ad accelerare interventi che favoriscano la realizzazione di termovalorizzatori utili a produrre energia elettrica per le imprese energivore.

Le proposte sintetiche ed operative (proposte emergenziali)

- Potenziare la misura del credito di imposta in merito alla spesa sostenuta dalle imprese per l’acquisto della componente energetica (elettrica, gas, carburante), aumentandone le percentuali e prevedendo un’estensione anche alle piccole imprese, almeno fino al 31.12.2022., allargando la categoria dei beni strumentali inserendo gli impianti di produzione di energia di fonti rinnovabili;
- Potenziare la misura del micro credito liquidità: destinato solo a micro imprese, (che attualmente copre le esigenze sotto i 30/50 mila euro) al fine di incrementare la liquidità delle imprese;
- la crisi energetica potrebbe inoltre determinare come avvenuto per l’emergenza da Covid -19 l’erosione del capitale sociale per molte micro imprese. Nel caso in cui le perdite delle società erodano il capitale sociale in misura tale da non consentire la continuità aziendale, si chiede di prevedere il rinvio dell’esposizione delle perdite ai due anni successivi.
- ampliare la platea dei beneficiari del credito di imposta estendendolo anche alle imprese non energivore. In considerazione delle estreme difficoltà economiche derivanti dai consumi e dai costi correlati, si propone di ridefinire i parametri per incentivare le imprese in cui il consumo energetico ha alta incidenza rispetto al fatturato indipendentemente dal fatto che siano classificate come imprese energivore. Si propone altresì di ampliare la categoria dei beni strumentali inserendo gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.

Le proposte sintetiche ed operative (di medio/lungo periodo)

- definire misure specifiche per incentivare l’auto-produzione di energia rinnovabile delle imprese nonché la cessione della parte di energia eccedente ad altri soggetti. Ciò potrebbe essere realizzato attraverso l’introduzione di un bonus per gli investimenti sul modello dell’iperammortamento ovvero attraverso l’attivazione di una garanzia specifica dello Stato; a tal proposito si propone di introdurre, con normativa statale, ulteriori e più spinte semplificazioni del procedimento amministrativo per la realizzazione di sistemi di autoproduzione di energia per le imprese (cogenerazione, fotovoltaico, geotermico, minieolico, ecc.), in linea con gli esiti del meeting tenutosi a Senigallia e compendiati nel cd. “Manifesto di Senigallia”;
- accelerare provvedimenti che possono favorire la rapida installazione di impianti fotovoltaici anche mediante definizione dei criteri per le aree idonee;
- determinare misure efficaci finalizzate a trasferire gli extra-profitti delle imprese energetiche, inclusi i trader, a favore delle imprese soprattutto quelle cd. energivore;
- predisporre un piano emergenziale per la costruzione di infrastrutture energetiche;
- sostenere ‘tetto’ europeo al prezzo del gas e fissare un tetto nazionale al prezzo del gas facendosi carico (anche valutando uno scostamento di bilancio) dell’80% degli extra costi sostenuti da imprese (indifferentemente se energivore e non) e famiglie rispetto ai costi medi dell’anno precedente i rincari. Paesi europei hanno o stanno adottando misure del genere ad esempio fissando un tetto massimo ai prezzi dell'elettricità. Ad esempio l’Austria ha disposto il tetto di dieci centesimi per kWh per i primi 2.900 kWh di consumo per famiglia ovvero l'80% del consumo medio delle famiglie austriache per un periodo di 18 mesi
- modificare il meccanismo europeo che prevede l’obbligo di acquisto di quote ETS (Emissions Trading System) a carico delle imprese rendendolo più idoneo alla situazione critica dei mercati energetici e meno impattante per le aziende che già lottano con il caro energia;
- avviare la riforma del sistema di pricing del mercato elettrico, riconducendo il prezzo dell’energia al costo di generazione, valutandone anche le diverse fonti;
- ampliare la platea dei beneficiari del bonus energia estendendolo anche ai nuclei familiari con ISEE fino a 30 mila euro;
- istituire il reddito energetico nazionale;
definire in stretto raccordo con le Regioni, nell’ambito delle strategie finalizzate a ridurre le dipendenze tecnologiche, industriali ed energetiche, di una strategia di medio-lungo termine di politica industriale del sistema Paese, al fine di favorire prima la creazione sui territori di nuove catene del valore e di filiere e poi assicurarne il sostegno attraverso policy ed investimenti coordinati e massivi, sia nazionali che regionali, evitando gli incentivi “a pioggia” che non valorizzano le produzioni nazionale (es. incentivi autobus elettrici). Sotto tale profilo la Trasformazione digitale, la Transizione verde, la Crescita intelligente, le infrastrutture e la mobilità sostenibile, la ricerca rappresentano grandi aree di intervento strategico;
- promuovere una campagna istituzionale di informazione/comunicazione sull’uso razionale dell’energia, tesa all’efficienza e al risparmio energetico;
- rafforzare e rendere strutturali le politiche di efficienza energetica nel residenziale e nelle attività produttive;
- introdurre deroghe ai limiti imposti alla qualità dell’aria a fronte dell’impatto determinato dalle numerose richieste di conversione degli impianti esistenti a causa del caro energia.
- accelerare provvedimenti che possono favorire la realizzazione di termovalorizzatori utili a produrre energia elettrica per le imprese energivore;
 


( red / 04.10.22 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
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