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Regioni.it

n. 4422 - mercoledì 14 dicembre 2022

Sommario
- Redditi e regioni: analisi Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere
- Ue: Commissione su agricoltura ed energia
- Consiglio ministri: leggi regionali esaminate il 9 dicembre
- Siccità: firmati i decreti per le produzioni agroalimentari
- Personale scuola: Veneto chiede autonomia anche da subito
- Protezione civile: Musumeci incontra assessori regionali

+T -T
Redditi e regioni: analisi Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere

(Regioni.it 4422 - 14/12/2022) In sei regioni su 20 l'ammontare del reddito disponibile delle famiglie italiane non ha ancora recuperato nel 2021 i valori pre-Covid, rileva un’indagine del Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere sulle stime 2021 del reddito disponibile delle famiglie, analizza la capacità di spesa.
Quasi un terzo del reddito delle famiglie si concentra in Lombardia e Lazio, ma il Trentino Alto Adige è primo per reddito pro capite.
A fronte di un aumento complessivo a livello nazionale dell’1,5% tra il 2019 e il 2021, a ritrovarsi ancora con una perdita rispetto al 2019 sono in particolare le famiglie di Valle d'Aosta (-3,9%), Abruzzo (-2,2%), Molise (-1,5%), Trentino Alto Adige (-1,5%), Marche (-1,4%) e Piemonte (-0,2%). Mentre a livello provinciale il reddito disponibile delle famiglie diminuisce di più a Venezia (-5,1%), Rimini (-4,5%), Fermo (-4,5%), L'Aquila (-4,5%) e nuovamente Aosta (-3,9%). Sul lato opposto, invece, a poter contare su aumenti più elevati di reddito per le famiglie sono il Lazio (+5,0%), la Lombardia (+2,7%), la Sicilia (+2,7%), l’Umbria (+2,4%) e, a pari merito, la Campania e il Friuli-Venezia Giulia (+1,9%).
Nel 2021 la Lombardia concentra il 20,3% del reddito complessivo degli italiani, seguita da Lazio (10,4%) ed Emilia Romagna (8,9%). Ma guardando alla classifica dei valori pro capite sempre nel 2021 è il Trentino Alto Adige con 24.036 euro a conquistare il primo posto confermando la posizione già acquisita nel biennio precedente, mentre la Lombardia con 23.749 euro si posiziona seconda rinsaldando la posizione del 2020 sull’Emilia Romagna che scende al terzo posto con 23.336 euro.
Tra gli altri cambiamenti nel ranking regionale osservati tra il 2019 e il 2021 si segnalano la Valle d’Aosta che perde ben due posizioni (passa dal 5° al 7° posto), mentre oltre all’Emilia-Romagna ne perdono una Veneto (dal 9° al 10° posto) e Puglia (dal 16° al 17° posto). Guadagnano invece una posizione in aggiunta alla Lombardia, il Piemonte (dal 6° al 5° posto), il Friuli-Venezia Giulia (dal 7° al 6° posto), il Lazio (dal 10° al 9° posto) e la Basilicata (dal 17° al 16° posto, passando per un 15° nel 2020).


( gs / 14.12.22 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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