Sommario3
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Internazionalizzazione: condividere strategie

(Regioni.it 4460 - 17/02/2023) “Se vogliamo concretamente fare sistema Paese è fondamentale condividere con le Regioni anche le strategie di internazionalizzazione e investimenti esteri”, dichiara alla Cabina di regia per l’internazionalizzazione il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga.
“La Conferenza delle Regioni promuove – spiega Fedriga - di rafforzare la sinergia con tutti gli attori istituzionali e del comparto economico e finanziario. Servono azioni coordinate per ottimizzare i risultati. Va quindi afforzata la governance multilivello per creare reti organizzative forti, strutturate e più efficaci per “allacciare i territori”
Per lo sviluppo dei territori va migliorata la competitività, così si accresce la capacità e l’immagine dell’Italia nel mondo e si rafforza il sistema Paese.
Le stesse linee strategiche per l’internazionalizzazione devono vedere un reale coinvolgimento del livello regionale anche a valle della Cabina di Regia.
Pertanto auspico che nel Comitato per il Made in Italy nel Mondo (CIMIM) sia presente un rappresentante della Conferenza delle Regioni, anche per la stretta correlazione con le attività della Cabina di Regia.
Servono anche reali meccanismi di condivisione dei programmi attuati da ICE-Agenzia nell’ambito del Piano Made in Italy. Un maggiore coinvolgimento delle Regioni su promozione e sostegno delle filiere produttive potrà migliorare sia l’internazionalizzazione che l’innovazione digitale ed ecologica prevista dal PNRR.
Per quanto riguarda l’attrazione degli investimenti esteri – aggiunge Fedriga – la Conferenza delle Regioni ha di recente organizzato una due giorni a Trieste, Selecting Italy, dedicata al tema, che ha consentito un efficace confronto tra livelli istituzionali, stakeholders e mondo accademico e di elaborare proposte concrete per rendere maggiormente attrattivo il nostro paese. Valorizzando e promuovendo l’offerta e le esperienze territoriali possiamo attrarre più investimenti esteri e superare così la logica di una concentrazione dei talenti, delle professionalità e degli investimenti solo nelle grandi città. Recuperare competitività è possibile solo se coinvolgiamo tutto il territorio nazionale, altrimenti indeboliamo il sistema Paese.
Tra le proposte emerse a Trieste si evidenzia l’introduzione di misure di semplificazione anche con riferimento alle ZES e alle ZLS e una “regionalizzazione” delle catene del valore anche per superare le criticità dell’approvvigionamento di materie prime che abbiamo registrato con le recenti crisi”.
( gs / 17.02.23 )
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Governo vara misure su PNRR e Superbonus

(Regioni.it 4460 - 17/02/2023) Il Consiglio dei Ministri del 16 febbraio ha esaminato una serie di provvedimenti, tra questi la Relazione sull’attuazione della politica di coesione europea e nazionale in Italia e le Disposizioni urgenti per l’attuazione del PNRR.
E’ stato approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune.
Il provvedimento riguarda la revisione del sistema della governance del PNRR, il rafforzamento della capacità amministrativa dei soggetti chiamati ad attuare gli interventi previsti dal PNRR e dal PNC, accelerazione e semplificazione delle procedure PNRR in vari settori, l’attuazione delle politiche di coesione, di politica agricola comune e di politica giovanile.
Si rafforzano i poteri sostitutivi in caso di mancato rispetto da parte delle Regioni degli impegni finalizzati all’attuazione del PNRR: si dimezzano i termini per provvedere in caso di inerzia da parte del soggetto attuatore; si prevede la possibilità che il commissario possa svolgere una pluralità di atti e/o interventi (e non solo un singolo atto) e provvedere all’esecuzione dei progetti PNRR o PNC, assicurando il coordinamento operativo delle varie amministrazioni e soggetti coinvolti.
Si prevedono anche disposizioni per l’accelerazione e lo snellimento di procedure in materia di appalti pubblici e grandi opere: estensione a tutti gli appalti PNRR e PNC, comprese le infrastrutture connesse, delle procedure “supersemplificate” già previste per l’edilizia penitenziaria, ferroviaria e giudiziaria, in materia di conferenza dei servizi, VIA e acquisizione degli assensi dei Beni Culturali; inoltre si dimezzano i termini per l’esproprio e quelli per l’espressione del parere da parte della Conferenza unificata per le opere PNRR e si ampliano le funzioni del Comitato speciale istituito presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici.
Per la scuola s’interviene sull’edilizia scolastica prevedendo che gli enti locali interessati agli interventi previsti dal PNRR possano utilizzare le economie di gara derivanti dai ribassi d’asta e che i soggetti attuatori possano procedere all’affidamento diretto per servizi e forniture (anche di ingegneria e architettura) entro un determinato importo (inferiore a euro 215.000,00); si accelerano le procedure per le scuole “innovative” (previste da progettualità PNRR) affidando ai vincitori del concorso di progettazione la direzione dei lavori con procedura negoziata.
Si potenziano le politiche di coesione e la politica agricola comune, con l’internalizzazione presso il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’Agenzia per la coesione territoriale.
Si costituisce presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste l’Autorità di gestione nazionale del piano strategico della PAC 2023-2027, con conseguenti disposizioni organizzative anche relative all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA).
Si istituisce, infine, l’Agenzia italiana per la gioventù, ente pubblico non economico dotato di personalità giuridica, la quale subentra a tutti gli effetti nelle funzioni attualmente svolte dall’Agenzia nazionale per i giovani.
Per quanto riguarda la revisione del Superbonus edilizia è stato approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di cessione di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali.
Il testo interviene, in particolare, per modificare la disciplina riguardante la cessione dei crediti d’imposta relativi a spese per gli interventi in materia di recupero patrimonio edilizio, efficienza energetica e “superbonus 110%”, misure antisismiche, facciate, impianti fotovoltaici, colonnine di ricarica e barriere architettoniche.
L’oggetto dell’intervento non è il bonus, bensì la cessione del relativo credito, che ha potenzialità negative sull’incremento del debito pubblico.
Dall’entrata in vigore del decreto, con l’eccezione di specifiche deroghe per le operazioni già in corso, non sarà più possibile per i soggetti che effettuano tali spese optare per il cosiddetto “sconto in fattura” né per la cessione del credito d’imposta. Inoltre, non sarà più consentita la prima cessione dei crediti d’imposta relativi a specifiche categorie di spese; resta invece inalterata la possibilità della detrazione degli importi corrispondenti.
Si abrogano le norme che prevedevano la possibilità di cedere i crediti.
Inoltre è stato approvato in esame preliminare un “Regolamento recante approvazione delle modifiche allo Statuto dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (decreto del Presidente della Repubblica – esame preliminare)”.
"Sono preoccupato perché si immagina di gestire il Pnrr con una spinta alla centralizzazione che diventa preoccupante e illusoria. - dichiara il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca - Circola l'idea di concentrare nel Tar Lazio il contenzioso legato al Pnrr. Sarebbe un disastro. Quando saremo compulsati come Conferenza delle Regioni esprimeremo parere fortemente contrario, se questa idea dovesse essere presentata. E' qualcosa di incredibile".
"In occasione del varo del Pnrr - aggiunge De Luca - si sta comprendendo l'essenzialità della pubblica amministrazione anche per il rilancio di un sistema economico. Ancora non lo si è compreso fino in fondo. Noi parliamo di quasi 200 miliardi di euro ma non diciamo mai che il 62% di queste risorse sono debito per l'Italia. Nel passato abbiamo verificato che non sono bastate le risorse finanziarie, c'è un'altra strettoia per l'Italia. anche con una previsione economica migliore rispetto a quello che potevamo temere. Ricordiamo che nell'ultimo ventennio l'Italia è passata in ambito europeo dal 18% di Pil al 14%. Siamo obbligati a correre per bloccare questa tendenza al declino".
"Sono preoccupato perché si immagina di gestire il Pnrr con una spinta alla centralizzazione che diventa preoccupante e illusoria. - dichiara il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca - Circola l'idea di concentrare nel Tar Lazio il contenzioso legato al Pnrr. Sarebbe un disastro. Quando saremo compulsati come Conferenza delle Regioni esprimeremo parere fortemente contrario, se questa idea dovesse essere presentata. E' qualcosa di incredibile".
"In occasione del varo del Pnrr - aggiunge De Luca - si sta comprendendo l'essenzialità della pubblica amministrazione anche per il rilancio di un sistema economico. Ancora non lo si è compreso fino in fondo. Noi parliamo di quasi 200 miliardi di euro ma non diciamo mai che il 62% di queste risorse sono debito per l'Italia. Nel passato abbiamo verificato che non sono bastate le risorse finanziarie, c'è un'altra strettoia per l'Italia. anche con una previsione economica migliore rispetto a quello che potevamo temere. Ricordiamo che nell'ultimo ventennio l'Italia è passata in ambito europeo dal 18% di Pil al 14%. Siamo obbligati a correre per bloccare questa tendenza al declino".
Il Consiglio dei ministri ha infine esaminato anche alcune leggi delle regioni e delle province autonome e ha quindi deliberato di impugnare la legge della Regione Veneto n. 30 del 23/12/2022, “Legge di stabilità regionale 2023”, in quanto talune disposizioni si pongono in contrasto con la normativa statale in materia di armonizzazione dei bilanci pubblici, violando l’articolo 117, comma 2, lett. e) della Costituzione, nonché l’articolo 81, relativamente alla copertura finanziaria.
Inoltre, il Consiglio dei Ministri ha deliberato di non impugnare:
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la legge della Regione Trentino Alto Adige n. 7 del 19/12/2022 “Legge regionale collegata alla legge regionale di stabilità 2023”;
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la legge della Regione Trentino Alto Adige n. 8 del 19/12/2022 “Legge regionale di stabilità 2023”;
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la legge della Regione Trentino Alto Adige n. 9 del 19/12/2022 “Bilancio di previsione della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol per gli esercizi finanziari 2023-2025”;
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la legge della Regione Lombardia n. 30 del 20/12/2022 “Modifiche alla legge regionale 24 giugno 2015, n. 17 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto della criminalità organizzata e per la promozione della cultura della legalità)”;
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la legge della Provincia autonoma di Bolzano n. 15 del 22/12/2022 “Modifiche alla legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13, “Ordinamento dell’edilizia abitativa agevolata””;
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la legge della Regione Calabria n. 48 del 23/12/2022 “Rendiconto generale e rendiconto consolidato relativi all’esercizio finanziario 2021”;
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la legge della Regione Calabria n. 54 del 23/12/2022 “Modifiche all’articolo 1 della legge regionale 7 luglio 2021, n. 24 (misure di impulso allo sviluppo dell’industrializzazione e dell’insediamento di attività produttive)”;
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la legge della Regione Veneto n. 31 del 23/12/2022 “Collegato alla legge di stabilità regionale 2023”;
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la legge della Regione Veneto n. 32 del 23/12/2022 “Bilancio di previsione 2023-2025”;
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la legge della Regione Abruzzo n. 36 del 27/12/2022 “Ordinamento del Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo in versione Telematica - BURAT”;
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la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 23 del 28/12/2022 “Bilancio di previsione per gli anni 2023-2025”;
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la legge della Regione Umbria n. 17 del 21/12/2022 “Disposizioni per la formazione del Bilancio di previsione 2023-2025 della Regione Umbria (Legge di stabilità regionale 2023)”;
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la legge della Regione Umbria n. 18 del 21/12/2022 “Bilancio di previsione della Regione Umbria 2023-2025”;
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la legge della Regione Basilicata n. 42 del 29/12/2022 “Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2019 dell’Agenzia Regionale Lavoro e Apprendimento Basilicata - ARLAB”;
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la legge della Regione Basilicata n. 43 del 29/12/2022 “Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2020 dell’Agenzia Regionale Lavoro e Apprendimento Basilicata - ARLAB”;
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la legge della Regione Basilicata n. 44 del 29/12/2022 “Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2021 dell’Agenzia Regionale Lavoro e Apprendimento Basilicata - ARLAB”;
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la legge della Regione Basilicata n. 45 del 29/12/2022 “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione Basilicata e dei suoi organismi ed enti strumentali, per l’esercizio finanziario 2023”;
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la legge della Regione Campania n. 17 del 29/12/2022 “Rendiconto generale della Regione Campania per l’esercizio finanziario 2021”;
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la legge della Regione Lombardia n. 32 del 28/12/2022 “Promozione e valorizzazione della filiera agroalimentare brassicola regionale”;
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la legge della Regione Sardegna n. 23 del 23/12/2022 “Rendiconto generale della Regione Sardegna per l’esercizio finanziario 2021 e Rendiconto consolidato della Regione Sardegna per l’esercizio finanziario 2021”.
( gs / 17.02.23 )

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Edilizia: revisione Superbonus e soluzione crediti
Toti: pronti al confronto, in particolare in Conferenza delle Regioni
(Regioni.it 4460 - 17/02/2023) In merito alla revisione del Superbonus edilizia, il presidente della regione Basilicata, Vito Bardi, aveva sottolineanto - prima del varo del provvedimento del Governo - come la regione fosse pronta ad intervenire: "La nostra proposta è pronta", auspicando "una soluzione di buon senso per aiutare le imprese".
Critico il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, alla norma varata, in quanto "con un decreto-legge, blocca definitivamente e con effetto immediato lo sconto in fattura per le imprese e la cessione dei crediti di imposta relativi al Superbonus e agli altri bonus edilizi. Non solo: diventa impossibile per gli Enti locali acquistare i crediti incagliati, il che significa condannare alla chiusura decine di migliaia di imprese, fermare almeno 100mila cantieri, mandare sul lastrico migliaia di famiglie e far perdere il lavoro a 150mila persone occupate nel settore edile e nell'indotto".
Critico il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, alla norma varata, in quanto "con un decreto-legge, blocca definitivamente e con effetto immediato lo sconto in fattura per le imprese e la cessione dei crediti di imposta relativi al Superbonus e agli altri bonus edilizi. Non solo: diventa impossibile per gli Enti locali acquistare i crediti incagliati, il che significa condannare alla chiusura decine di migliaia di imprese, fermare almeno 100mila cantieri, mandare sul lastrico migliaia di famiglie e far perdere il lavoro a 150mila persone occupate nel settore edile e nell'indotto".
Anche il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, esprime perplessità: "il Governo è alle prese con il disegno di legge sull'autonomia regionale differenziata, mentre all'atto pratico, come in questo caso, mette sotto tutela gli enti locali rispetto all'utilizzo delle proprie risorse".
Si parla del blocco agli acquisti dei crediti edilizi per gli enti territoriali sancito dal decreto varato dal governo. "La conferma del divieto di intervento da parte delle Regioni genera una situazione di allarme nel settore" prosegue sottolineando che "una norma di questi tipo rischia di creare problemi anche sul fronte del Pnrr" visto che "ci sono una serie di opere collegate al Piano nazionale di ripresa e resilienza dove a lavorare sono le stesse imprese che hanno effettuato i lavori per i Superbonus o i bonus, che non riescono a incassare". Secondo Toti "se queste aziende si bloccano a farne le spese sarà la tempistica del Piano".
Si parla del blocco agli acquisti dei crediti edilizi per gli enti territoriali sancito dal decreto varato dal governo. "La conferma del divieto di intervento da parte delle Regioni genera una situazione di allarme nel settore" prosegue sottolineando che "una norma di questi tipo rischia di creare problemi anche sul fronte del Pnrr" visto che "ci sono una serie di opere collegate al Piano nazionale di ripresa e resilienza dove a lavorare sono le stesse imprese che hanno effettuato i lavori per i Superbonus o i bonus, che non riescono a incassare". Secondo Toti "se queste aziende si bloccano a farne le spese sarà la tempistica del Piano".
"Quello dei crediti fiscali relativi al Superbonus è un tema di stringente attualità e grande importanza, che riguarda decine di imprese in Italia ed in Liguria e rischia di incidere negativamente sul fondamentale percorso di riqualificazione energetica degli edifici, strategico in questa fase per quanto riguarda la transizione ecologica. Confidiamo che, se verranno confermati i divieti di intervento da parte delle Regioni, nel caso le norme non consentissero questo tipo di operazione, il Governo individui una soluzione alternativa. Siamo ovviamente pronti al confronto, in particolare in Conferenza delle Regioni su questo tema così delicato, con l'obiettivo di arrivare ad una soluzione condivisa. Nel frattempo, Regione Liguria prosegue il lavoro di approfondimento per poter procedere nella direzione dell'intervento, a meno che dal Governo non arrivi un'indicazione contraria".
( gs / 17.02.23 )

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Accorpamento scuole: continuano ricorsi alla Consulta
(Regioni.it 4460 - 17/02/2023) Dopo i ricorsi di Campania e Toscana alla Consulta sul provvedimento del Governo che prevede l'accorpamento delle scuole, anche la Giunta della regione Puglia decide di ricorrere alla Corte Costituzionale contro l'accorpamento di istituti scolastici sul territorio.
Si causano così disagi sia all'utenza che ai docenti secondo l'assessore regionale all'Istruzione della Puglia Sebastiano Leo "le decisioni arbitrarie e mai condivise con le Regioni da parte del Governo nazionale, e del ministro Valditara in particolare, hanno con un colpo solo attaccato diversi principi primo tra tutti quello all'istruzione e all'uguaglianza con l'accorpamento in Puglia di circa 60 dirigenze". "Quello che è più grave - aggiunge Leo - è che mentre il Governo stabilisce i tagli, le Regioni avranno l'onere di dover decidere quali. Forse il Governo intende avviare l'autonomia differenziata pensando di penalizzare il Sud e di scaricare le responsabilità sulle regioni? La nostra è una rivendicazione di uno dei principi fondamentali della nostra democrazia è costituzione. È antitetico parlare di superamento delle povertà educative e dei gap sociali e tagliare sulla scuola, la nostra più potente arma contro le povertà. Nessuno toccherà la scuola pubblica, fulcro di democrazia".
Si causano così disagi sia all'utenza che ai docenti secondo l'assessore regionale all'Istruzione della Puglia Sebastiano Leo "le decisioni arbitrarie e mai condivise con le Regioni da parte del Governo nazionale, e del ministro Valditara in particolare, hanno con un colpo solo attaccato diversi principi primo tra tutti quello all'istruzione e all'uguaglianza con l'accorpamento in Puglia di circa 60 dirigenze". "Quello che è più grave - aggiunge Leo - è che mentre il Governo stabilisce i tagli, le Regioni avranno l'onere di dover decidere quali. Forse il Governo intende avviare l'autonomia differenziata pensando di penalizzare il Sud e di scaricare le responsabilità sulle regioni? La nostra è una rivendicazione di uno dei principi fondamentali della nostra democrazia è costituzione. È antitetico parlare di superamento delle povertà educative e dei gap sociali e tagliare sulla scuola, la nostra più potente arma contro le povertà. Nessuno toccherà la scuola pubblica, fulcro di democrazia".
La Regione Puglia chiederà alla Consulta, come già proposto da altre Regioni, "che sia dichiarata incostituzionale la norma statale che costringerebbe tra l'altro l'accorpamento di istituti scolastici sul territorio, causando disagi sia all'utenza che ai docenti".
Anche Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, dichiara che nei prossimi giorni annuncerà l'impugnazione del provvedimento del Governo sui tagli alla scuola pubblica di fronte alla Corte costituzionale.
Anche Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, dichiara che nei prossimi giorni annuncerà l'impugnazione del provvedimento del Governo sui tagli alla scuola pubblica di fronte alla Corte costituzionale.
( gs / 17.02.23 )
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Schillaci su politiche sanitarie

(Regioni.it 4460 - 17/02/2023) “Già dal 2001 le regioni hanno un ruolo fondamentale nella gestione della Sanità. Tanto che una percentuale del loro bilancio tra il 70 e l'85 per cento è dedicato alla Sanità”, spiega il ministro della Salute Orazio Schillaci, sottolineando che "accanto al problema economico, abbiamo bisogno di nuovi modelli organizzativi".
"Le liste d'attesa sono un problema annoso della nostra Nazione, si ripropone ciclicamente ad intervalli annuali o semestrali. Questo vuol dire che oltre ad avere più fondi, e li abbiamo messi nell'ultimo Milleproroghe, per abbattere le liste d'attesa bisogna anche saperle gestire bene, cioè bisogna come prima cosa guardare all'appropriatezza; secondo, non chiuderle; terzo, mettere a disposizione del cittadino sia la sanità pubblica sia quella privata convenzionata, allargando l'offerta che è disponibile nei centri di prenotazione".
"Uno dei primi atti che ho fatto da ministro è stato quello di mandare i Nas a verificare la situazione dei 'medici gettonisti', perché rappresenta una priorità che abbiamo subito preso a cuore. Trovo allucinante, passatemi il termine, che in uno stesso ospedale ci sia chi percepisca il triplo di chi è assunto. Sicuramente interverremo con provvedimenti legislativi".
"Quello che vediamo- aggiunge Schillaci- è il risultato di una politica che negli anni ha fatto ammettere troppi pochi studenti ai corsi di laurea in Medicina. Oggi paghiamo quello che è stato sbagliato nella programmazione degli ultimi 10 anni".
Ora dobbiamo cercare di rendere "più attrattive alcune specialità, come la medicina di emergenza e urgenza e il pronto soccorso. Abbiamo su questo istituito un tavolo al ministero". Infine, sempre per Schillaci, mancano "tragicamente, più dei medici, gli infermieri. È un'emergenza su cui stiamo lavorando".
Schillaci affronta anche il tema dell’Autonomia differenziata: “Purtroppo ci sono oggi molte differenze tra regioni. Nel 2023 è inaccettabile che le aspettative di vita dipendano dal livello di istruzione, da quanto si guadagna e da dove si nasce".
Secondo Schillaci se “una regione rappresenta un modello virtuoso possa diventare da esempio per altre ma dobbiamo assicurare a tutti, specie in sanità, le stesse possibilità, indipendentemente da dove si nasce".
Non è solo un problema di risorse: "È chiaro che è importante averle, ma conta anche come si sfruttano i fondi e il ruolo del ministero deve essere quello di guida per le regioni, per costruire modelli virtuosi di management sanitario e aiutare le realtà più in difficoltà”.
Il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, interviene sull'autonomia differenziata, sottolinenado che bisogna fare attenzione: "siamo arrivati a un punto limite oltre il quale c'e' la rottura dell'unita' nazionale".
"Se il Dl approvato dal governo continua a parlare di residuo fiscale, l'Italia e' perduta. Il pericolo vero e mortale e' di ritrovarci da qui a pochi mesi con regioni autorizzate ad approvare contratti integrativi per la sanita' e scuola. A quel punto l'Italia non e' piu' l'Italia e sarebbe piu' corretto dire che il tema del mezzogiorno e' fuori dall'agenda politica del paese".
Il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, interviene sull'autonomia differenziata, sottolinenado che bisogna fare attenzione: "siamo arrivati a un punto limite oltre il quale c'e' la rottura dell'unita' nazionale".
"Se il Dl approvato dal governo continua a parlare di residuo fiscale, l'Italia e' perduta. Il pericolo vero e mortale e' di ritrovarci da qui a pochi mesi con regioni autorizzate ad approvare contratti integrativi per la sanita' e scuola. A quel punto l'Italia non e' piu' l'Italia e sarebbe piu' corretto dire che il tema del mezzogiorno e' fuori dall'agenda politica del paese".
( gs / 17.02.23 )
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Confronto costante con rappresentanze sociali

(Regioni.it 4460 - 17/02/2023) “La Conferenza delle Regioni crede in un rapporto costante con le rappresentanze sociali per tenere unito il Paese e trovare soluzioni con tutti gli attori impegnati nella costruzione dell’Italia”, dichiara il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, nell’intervento al congresso nazionale della FP-Cgil il 15 febbraio (“Rigenerazioni- il lavoro nei servizi pubblici crea il futuro”), dichiara il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga.
La capacità competitiva di un Paese passa attraverso la risposta che le amministrazioni pubbliche riescono a dare ai cittadini. –sottolinea Fedriga - Ma uno dei problemi principali da risolvere "è quello della carenza del personale nella PA." All’avvenuto blocco negli anni ora si somma la scarsa partecipazione concorsuali.
"La carenza di personale è ancora più grave nel settore sanitario". E' stato aperto un tavolo con il ministero della Salute, "a cui partecipo come presidente della Conferenza delle Regioni", per cercare di trovare soluzioni alla "carenza strutturale di medici e infermieri, soprattutto nel settore delle emergenze-urgenze". Bisogna mantenere il servizio sanitario "ai livelli di eccellenza che ora abbiamo", potenziando la medicina territoriale.
Nella Pubblica amministrazione è indispensabile trovate soluzioni nuove, puntando con decisione su innovazioni e semplificazioni.
Nella Pubblica amministrazione è indispensabile trovate soluzioni nuove, puntando con decisione su innovazioni e semplificazioni.
( gs / 17.02.23 )

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
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