Sommario3
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Staine: Terzo settore fondamentale per welfare

(Regioni.it 4477 - 15/03/2023) “Le politiche sociali non possono prescindere dal contributo del Terzo settore. E’ essenziale per rafforzare le nostre azioni sul territorio”, dichiara Emma Staine (assessore regione Calabria), coordinatore della Commissione politiche sociali della Conferenza delle Regioni, partecipando al Forum Terzo settore che si è svolto al Senato per la presentazione del Manifesto per “un nuovo sistema di welfare”.
“Per rispondere in modo sempre più adeguato alle richieste socio-sanitarie – aggiunge Staine – e alle richieste dei cittadini più fragili, è fondamentale riuscire ad unire tutte le forze in campo. I servizi assistenziali delle Regioni e quelli del Terzo settore devono coordinarsi e integrarsi, solo così costruiamo il futuro del nostro welfare. Con questa consapevolezza lavoriamo affinché gli interventi di prossimità, di assistenza territoriale, anche privata, abbiano gli stessi obiettivi di collaborazione e di risposta sul territorio.
Arrivano segnali positivi in tal senso da parte del Governo e le Regioni li colgono operativamente nel cercare di ridurre gli spazi di frammentazione delle misure, favorendo l’integrazione e il coordinamento delle risposte pubbliche e così la dispersione di risorse e massimizzare gli interventi.
Siamo tutti indispensabili al rafforzamento e al miglioramento delle politiche sociali”.
( gs / 15.03.23 )
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PNRR: occasione imperdibile
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(Regioni.it 4477 - 15/03/2023) Nell’attuazione del PNRR occorrono partecipazione e unità. Per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, nato da una svolta nelle politiche europee, a lungo sollecitata anche dalle organizzazioni sindacali, costituisce per la crescita un'occasione imperdibile, affidata ora alla responsabilità di tutte le parti, politiche, istituzionali, economiche, sociali. Occorrono partecipazione e unità nell'impegno".
Anche per il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, bisogna fare un lavoro di squadra.
“Duecentotrenta miliardi di Pnrr – dichiara Zaia - sono una grande opportunità, forse l'ultimo treno che passa dalle nostre parti. Direi di fare in modo che si possa fare un lavoro di squadra, e fare in modo che si possa negoziare nella maniera più opportuna".
"Dal Pnrr - rileva Zaia - abbiamo avuto come Regione 22-23 milioni di euro per il recupero di un borgo. Adesso, onestamente avremmo altre priorità a livello nazionale. Noi siamo felici, però immagino che ci sia un'altra priorità. È fondamentale che chi rappresenta la frontline, e che partecipa ai tavoli più importanti, promuova ancora di più questo negoziato, perché noi abbiamo oggi un problema di occupazione, abbiamo un problema di digital divide, e abbiamo problemi che forse nella graduatoria del negoziato di allora non erano nei primi posti. Abbiamo anche un problema di crisi economica, che poi è causata dall'aumento dei costi delle materie prime, dei costi energetici, che comunque cozzano sulle nostre imprese. Questo significa Pil che non ci sarà più”.
Il ministro Fitto sostiene che “il dibattito a livello Ue sulla permanenza della politica di coesione dovrebbe preoccuparci. Dovremmo evitare di trovarci di fronte ad una difficoltà: la messa in discussone della politica di coesione che impatta piu' su alcuni Paesi e immaginare riorganizzazione di queste risorse".
Per il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, “abbiamo avviato un tavolo molto positivo con Regioni, Province e Comuni che ha portato a un parere favorevole al decreto sul Pnrr e le politiche di coesione. E' importante mantenere anche il confronto sul Repower, la riorganizzazione del Pnrr e la politica di coesione. Auguro un dialogo. Con le Regioni siamo in una fase molto positiva".
( gs / 15.03.23 )
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Istat: nel 2022 aumenta l'occupazione
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(Regioni.it 4477 - 15/03/2023) Il tasso di occupazione nel Nord (68,1%) è di 21,5 punti superiore a quello del Mezzogiorno (46,7%) e il tasso di disoccupazione nelle regioni meridionali (14,3%) è quasi tre volte quello del Nord (5,1%).
Scende la disoccupazione, secondo l’ultima indagine Istat del 2022. Il tasso di disoccupazione è sceso all'8,1% (-1,4 punti percentuali) mentre le persone in cerca di lavoro sono diminuite di 339mila unità, a 2.027.000.
I disoccupati sono diminuiti sotto quota due milioni a 1 milione 971mila unità. Gli occupati nella media del 2022 sono cresciuti invece di 545mila unità sul 2021 e il tasso di occupazione è salito sale al 60,1% (+1,9 punti).
Nel quarto trimestre il tasso di disoccupazione è sceso al 7,8% (-0,1%) e quello di inattività al 34,2% (-0,3 punti).
Il numero di occupati risulta in aumento e si attesta a 23 milioni 250 mila (+120 mila, +0,5% rispetto al terzo trimestre 2022); la crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+166 mila, +1,1%) ha più che compensato il calo di quelli a termine (-36 mila, -1,2% in tre mesi) e degli indipendenti (-9 mila, -0,2%).
L’aumento è più intenso per i 35-49enni e nel Nord. Il tasso di disoccupazione scende al 7,8% (-0,1 punti in tre mesi) e quello di inattività al 34,2% (-0,3 punti).
A livello territoriale, il tasso di occupazione aumenta maggiormente nel Centro (+2,3 punti) rispetto al Nord (+1,7 punti) e al Mezzogiorno (+1,8 punti), mentre quello di disoccupazione diminuisce in maggior misura nelle regioni meridionali (-2,1 punti) in confronto al Centro e al Nord (-1,7 e -0,9 punti, rispettivamente); il calo del tasso di inattività è invece simile per territorio.
In tutte le ripartizioni il tasso di occupazione ha superato i valori del 2019: di +0,2 punti nel Nord, +1,2 punti nel Centro e +1,8 punti nel Mezzogiorno, diminuendo gli elevati divari territoriali che rimangono comunque molto consistenti.
( gs / 15.03.23 )
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Zes: in Sicilia si punta al potenziamento
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(Regioni.it 4477 - 15/03/2023) Lo Zes avviato in Sicilia porta risorse per molte aziende. Le Zone economiche sociali muovono risorse per 110 milioni.
E’il dato economico più significativo sull'impatto nella regione delle due Zone economiche speciali, dell'est e dell'ovest dell'Isola.. E per quanto riguarda il Pnrr, le risorse che il piano Ue mette a disposizione delle Zes del Mezzogiorno ammontano complessivamente a 630 milioni.
Alla Sicilia andranno 118 milioni. Così ripartiti: 56,8 a favore della Zona economica speciale della Sicilia Occidentale; 61,4 da spendere in quella Orientale. Per l'assessore regionale alle Attività produttive, Tamajo, le Zes sono uno snodo strategico. Per questo "puntiamo a potenziarne l'azione in termini di nuovo personale e sul piano della comunicazione". E quanto alla Zes della Sicilia occidentale, anche allargandone l'area. "Entro quest'anno - ha annunciato - la costa sud del palermitano, e il territorio di Brancaccio in particolare, saranno ricompresi nella Zona".
( gs / 15.03.23 )
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Istat: al Centro-nord più dell'80% degli stranieri
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(Regioni.it 4477 - 15/03/2023) Nel 2021, rileva l'Istat, la dinamica naturale e migratoria internazionale della popolazione straniera residente è ampiamente positiva, ma il saldo naturale degli stranieri residenti (positivo in tutte le regioni) è in calo rispetto al 2019 (-15,4%).
Gli stranieri risiedono prevalentemente in Italia settentrionale (59% del totale), ripartizione in cui si concentrano anche i cittadini italiani per acquisizione (66,5%).
Al Nord sono 132mila, con un’incidenza del 53,9% sul totale. Quasi un quarto degli stranieri sceglie come meta di destinazione il Mezzogiorno (57mila, 23,4%; +39% sul 2020) e oltre un quinto si dirige al Centro (55mila, 22,7%; +23%).
La Lombardia (47mila, 19% del totale) è la regione che in termini assoluti accoglie più iscrizioni di cittadini stranieri dall’estero, seguita dal Lazio e dall’Emilia-Romagna (entrambe 24mila, 10% del totale).
La Lombardia (47mila, 19% del totale) è la regione che in termini assoluti accoglie più iscrizioni di cittadini stranieri dall’estero, seguita dal Lazio e dall’Emilia-Romagna (entrambe 24mila, 10% del totale).
E' al Centro-nord che preferibilmente gli stranieri eleggono la residenza. Nel Nord Italia si concentra il 59% della popolazione straniera (2 milioni 973mila).
Il Nord-ovest è l’area più attrattiva, accogliendo oltre un terzo dei cittadini di origine non italiana. Un quarto della popolazione straniera risiede nel Centro (24,7%; 1 milione 241mila unità) ed è più contenuta la presenza nel Sud e nelle Isole (rispettivamente l’11,6% e il 4,6%). Quasi un terzo della popolazione straniera risiede in comuni con oltre 100mila abitanti, il 12% in comuni con oltre 250mila abitanti. Significativa è la presenza di cittadini stranieri in comuni di media dimensione (da 5mila a 20mila abitanti, 27,5%), mentre nei piccoli comuni (fino a 5mila) risiede solamente il 12,3%.
Il Nord-ovest è l’area più attrattiva, accogliendo oltre un terzo dei cittadini di origine non italiana. Un quarto della popolazione straniera risiede nel Centro (24,7%; 1 milione 241mila unità) ed è più contenuta la presenza nel Sud e nelle Isole (rispettivamente l’11,6% e il 4,6%). Quasi un terzo della popolazione straniera risiede in comuni con oltre 100mila abitanti, il 12% in comuni con oltre 250mila abitanti. Significativa è la presenza di cittadini stranieri in comuni di media dimensione (da 5mila a 20mila abitanti, 27,5%), mentre nei piccoli comuni (fino a 5mila) risiede solamente il 12,3%.
Tra gli stranieri diminuiscono le nascite (-4,8% sul 2020) e aumentano i decessi (+8,6 %), comportamento demografico che sembra risentire ancora dell’impatto pandemico.
Le immigrazioni di cittadini stranieri sono in ripresa (+27% sul 2020) dopo il vistoso calo dovuto alla chiusura delle frontiere, ma non recuperano i livelli
pre-pandemici.
pre-pandemici.
A livello nazionale il tasso di crescita naturale si attesta al 9,2‰ e varia dal +11,3‰ del Veneto al +5,3‰ della Sardegna. Il decremento della componente naturale si riscontra in modo marcato nelle province autonome di Bolzano/Bozen e Trento, che dal 2019 al 2021 passano entrambe dal 13‰ al 10‰; il calo meno evidente si registra in Sardegna (dal 5,5‰ al 5,3‰). Le nascite di bambini da genitori entrambi stranieri si concentrano nelle regioni dove non solo la presenza straniera è più diffusa e radicata, ma dove sono anche più avanzati i processi di integrazione: nel Nord-est (20,6% del totale delle nascite) e nel Nord-ovest (20,1%). L’Emilia-Romagna ha l’incidenza più alta di nati stranieri (24,0%), la Sardegna la più bassa (4,4%). Il tasso di natalità nel complesso della popolazione residente straniera è pari all’11,2‰. Il primato è detenuto dal Veneto (13,0‰), seguito dalla Valle d’Aosta/Vallée d'Aoste e dall’Emilia-Romagna con il 12,9‰. In Sardegna si rileva il valore più basso (7,4‰).
Nel 2021 le acquisizioni di cittadinanza sono 121.457 (23,5‰ residenti; -7,8% rispetto al 2020). Si tratta prevalentemente di donne (il 50,7% in media nazionale), con differenze a livello regionale che vanno dal massimo della Valle d’Aosta/Vallée d'Aoste (il 55,5% di donne sul totale delle acquisizioni) all’Abruzzo dove si riscontra una maggiore presenza di uomini (solo il 46,6% di donne). Le acquisizioni di cittadinanza si sono registrate prevalentemente nel Nord-ovest (38,5%) dove la presenza straniera è più radicata, con la Lombardia a fare da traino con il 24,3% di acquisizioni sul totale nazionale. In rapporto alla popolazione i valori più elevati si riscontrano in Valle d’Aosta/Vallée d'Aoste (54,1‰ residenti) e nella provincia autonoma di Trento (52,8‰); mentre in Campania si registra il valore più basso (9,6‰).
Nell’ultimo triennio le regioni che hanno visto accrescere in modo lineare il numero di acquisizioni in rapporto alla popolazione sono state la provincia autonoma di Trento (che è passata dal 35,3‰ del 2019 al 52,8‰ del 2021) e l’Emilia-Romagna (dal 22,7‰ al 29,3‰), mentre valori decrescenti si riscontrano in Umbria (dal 31,5‰ al 23,1‰), in Abruzzo (dal 37,2‰ al 22,0‰) e in Puglia (dal 18,3‰ al 14,3‰).
Nell’ultimo triennio le regioni che hanno visto accrescere in modo lineare il numero di acquisizioni in rapporto alla popolazione sono state la provincia autonoma di Trento (che è passata dal 35,3‰ del 2019 al 52,8‰ del 2021) e l’Emilia-Romagna (dal 22,7‰ al 29,3‰), mentre valori decrescenti si riscontrano in Umbria (dal 31,5‰ al 23,1‰), in Abruzzo (dal 37,2‰ al 22,0‰) e in Puglia (dal 18,3‰ al 14,3‰).
( gs / 15.03.23 )
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App reclutamento nella Pubblica amministrazione
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(Regioni.it 4477 - 15/03/2023) Si prevede un’apposita App per le assunzioni nella Pubblica amministrazione. E sarà l'Università degli Studi di Napoli Federico II a svilupparla, come prevede il Protocollo d'intesa con il Dipartimento della funzione pubblica presentato in occasione della tappa a Napoli di "Facciamo semplice l'Italia. PArola ai territori": il percorso nelle città italiane grandi e piccole del ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, per raccogliere indicazioni e proposte.
Si tratta in particolare del reclutamento nell'amministrazione centrale attraverso la App di inPA, per consultare anche su smartphone, in modo più facile, le offerte del Portale del reclutamento della Pubblica Amministrazione.
"Negli ultimi 2 anni tra la sostituzione del turnover e le nuove assunzioni andiamo verso 350.000 ingressi nella pubblica amministrazione. E' una sfida enorme", afferma il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, che combatte la "narrazione di una pubblica amministrazione che e' diversa dalle altre organizzazioni del mondo. Noi dobbiamo essere capaci, anche prendendo spunto dall'eccellenza del privato, di introdurre nella pubblica amministrazione quelle dinamiche che consentano di avere un capitale umano che funzioni".
inPA è il portale del reclutamento dove e' possibile inserire il proprio profilo, trovare opportunita' professionali nella Pubblica amministrazione e partecipare ai concorsi. Si apre cosi' la nuova campagna di comunicazione di inPa, trasmessa sui canali Rai.
inPA e' la piattaforma digitale del Dfp resa disponibile con risorse europee e con il Pnrr per favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro.
inPA rappresenta uno strumento innovativo, attraverso il quale le amministrazioni centrali e locali possono selezionare le professionalita' necessarie a rispondere in modo veloce alle esigenze di cittadini e imprese. Si vuole rendere sempre piu' efficiente il sistema dei concorsi pubblici, fornendo ai nostri territori le competenze necessarie ad affrontare le sfide del presente e del futuro.
"Negli ultimi 2 anni tra la sostituzione del turnover e le nuove assunzioni andiamo verso 350.000 ingressi nella pubblica amministrazione. E' una sfida enorme", afferma il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, che combatte la "narrazione di una pubblica amministrazione che e' diversa dalle altre organizzazioni del mondo. Noi dobbiamo essere capaci, anche prendendo spunto dall'eccellenza del privato, di introdurre nella pubblica amministrazione quelle dinamiche che consentano di avere un capitale umano che funzioni".
inPA è il portale del reclutamento dove e' possibile inserire il proprio profilo, trovare opportunita' professionali nella Pubblica amministrazione e partecipare ai concorsi. Si apre cosi' la nuova campagna di comunicazione di inPa, trasmessa sui canali Rai.
inPA e' la piattaforma digitale del Dfp resa disponibile con risorse europee e con il Pnrr per favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro.
inPA rappresenta uno strumento innovativo, attraverso il quale le amministrazioni centrali e locali possono selezionare le professionalita' necessarie a rispondere in modo veloce alle esigenze di cittadini e imprese. Si vuole rendere sempre piu' efficiente il sistema dei concorsi pubblici, fornendo ai nostri territori le competenze necessarie ad affrontare le sfide del presente e del futuro.
( gs / 15.03.23 )

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
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Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
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