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Regioni.it

n. 4541 - venerdì 6 ottobre 2023

Sommario
- L'Italia delle Regioni: l'intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
- L'Italia delle Regioni: l'intervento del presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni
- L'Italia delle Regioni: Fedriga, intervento innanzi al Presidente della Repubblica
- L'Italia delle Regioni: il saluto del presidente Cirio
- L'Italia delle Regioni: l'intervento di Michele Emiliano
- L'Italia delle Regioni: le proposte

Conclusioni del Vice- Presidente della Conferenza delle Regioni

+T -T
L'Italia delle Regioni: l'intervento di Michele Emiliano

Torino, 2 ottobre 2023

(Regioni.it 4541 - 06/10/2023) PRESIDENTE MICHELE EMILIANO

2 OTTOBRE 2023

Conclusioni del Vice- Presidente della Conferenza delle Regioni, Michele Emiliano

 https://www.regioni.it/italiadelleregioni/

Desidero anzitutto rivolgere un ringraziamento al Nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto questa mattina, per la Sua costante presenza e il sentito sostegno al nostro impegno nei territori.
Ringrazio, inoltre, tutti i colleghi Presidenti e i Ministri qui presenti oggi e che interverranno nelle prossime ore, per la collaborazione e cooperazione con cui onorano il ruolo di rappresentanti delle Istituzioni e delle Regioni e delle Province autonome italiane.
Mi rivolgo, soprattutto, ai nostri cittadini che stanno seguendo anche adesso in streaming il nostro dibattito e a partire dai quali prendono vita le politiche sui territori, per lo stimolo che ci forniscono a fare sempre meglio. Li ringrazio perché è anche a partire dalla loro operosità, dalle loro iniziative, dalla solidarietà che esprimono nelle comunità che va oltre i confini regionali, che le nostre politiche traggono forza e motore.
A distanza di un anno stiamo rinnovando il nostro impegno per il Paese. Questa mattina il Presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga, a cui va la mia personale stima e il riconoscimento per la capacità di rappresentare tutte le Regioni italiane, ha tracciato la cornice del nostro agire, dando anticipazioni di prospettiva agli impegni che ci attendono.  
Portare all’attenzione pubblica e alla conoscenza dei cittadini il nostro dibattito è un compito necessario in un contesto nazionale e internazionale che ha bisogno di rinnovare i suoi capisaldi, le fondamenta democratiche e onorare quei punti essenziali della nostra Costituzione, che rappresentano il cuore pulsante della comunità nazionale.
Le sfide che ci hanno sorpresi negli ultimi tre anni e che ci attendono in futuro richiedono un elevato grado di compartecipazione istituzionale. Non siamo più in una fase di contenimento ma in un momento storico di grande cambiamento. In questo scenario dobbiamo certamente ringraziare la reattività delle nostre istituzioni europee che hanno saputo cogliere l’occasione di immaginare un percorso che va oltre il contesto emergenziale, accelerando quelle trasformazioni necessarie in un’ottica verde, inclusiva, sostenibile e di coesione, sebbene siamo soltanto all’inizio di un percorso.
Il PNRR - repowerEU è il banco di prova della capacità delle istituzioni italiane di collaborare e a questa sfida non ci siamo mai sottratti. Tuttavia, come Regioni avremmo voluto essere parte attiva nelle scelte strategiche ma non siamo stati coinvolti nella programmazione e decisione degli investimenti.
Siamo invece soggetti attuatori, limitatamente ad alcune parti. Un ruolo lontano da quello che la Costituzione ci riconosce nelle materie oggetto degli interventi del Piano.
In questo momento stiamo collaborando a un efficientamento dei meccanismi di spesa dei fondi, in particolare dedicati alla coesione, chiedendo che sia fatto tesoro delle esperienze virtuose di tutte le Regioni da nord a sud.
Perché, se è vero che tutti auspichiamo ad un cambiamento significativo dei paradigmi dello sviluppo è anche vero che ciò non si può fare ignorando la buona esperienza consolidata.
Rappresentiamo un Paese che è differenziato e per questo ricco di conoscenze e competenze. La collaborazione è il valore aggiunto al raggiungimento delle scelte che compiamo.
Siamo sempre più convinti che sia necessario restituire ai cittadini un’immagine chiara e concreta del nostro modo di collaborare. E con il Festival delle Regioni puntiamo a rendere chiaro il nostro operare sui grandi temi del futuro del Paese.
E in un contesto di profonda trasformazione globale il tema delle infrastrutture, materiali e immateriali, e della loro solidità è prioritario. Per tale motivo il Festival di questo anno è dedicato alle infrastrutture e per questo abbiamo chiesto la partecipazione del Governo e di autorevoli stakeholder.
Questa mattina, dopo gli interventi del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e del Ministro per il Sud, gli Affari Europei e il PNRR, Raffaele Fitto, si son tenute due importanti tavole rotonde. Una dedicata alle grandi Infrastrutture motore del Paese e l’altra dedicata alle grandi manifestazioni internazionali.
L’esperienza dimostra che la realizzazione di un evento di grande richiamo internazionale su un singolo territorio ha un impatto positivo per l’intero Paese. Le manifestazioni internazionali sono grandi attrattori di interesse. Una finestra che si estende ben al di là della durata dell’evento e che apre grandi opportunità.
Abbiamo la fortuna di essere uno dei Paesi più visitati per le nostre ricchezze culturali e paesaggistiche e per il buon vivere che offriamo. Si tratta di un’eredità da rispettare che dobbiamo valorizzare. Ma in un contesto di crisi economica internazionale, di sofferenza del tessuto imprenditoriale e sociale, dobbiamo avere il coraggio di osare di più, puntando sulle grandi scelte strategiche come la candidatura di Expo Roma 2030, come ha detto il Presidente Fedriga questa mattina, che sosteniamo.
E dobbiamo anche avere il coraggio di dare fiducia ai territori e alle istituzioni che li rappresentano perché le alleanze creano il vero valoreL’esperienza della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha testimoniato in questi anni ancor più la capacità di fare sintesi delle differenze. E ha dimostrato che, quando è necessario operare per il bene comune, non vi sono ostacoli di opinioni e appartenenze politiche. Per questo, rappresentiamo un interlocutore affidabile per il Governo e anche per gli stakeholder sui territori. È nostro compito, infatti, ascoltare e cogliere le opportunità che loro stessi ci suggeriscono.  
Il dibattito dei Tavoli di questo pomeriggio è dedicato al tema delle infrastrutture in tutte le sue declinazioni: grandi opere, porti, logistica, trasporti, sistema idrico, digitalizzazione, infrastrutture della conoscenza, sanità, sociale e del lavoro.
Ciò che a mio avviso non dobbiamo perdere di vista nello sviluppo del dibattito e nelle scelte strategiche che compiamo è l’obiettivo della perequazione a garanzia dei diritti di cittadinanza di tutti i cittadini.
La perequazione e gli interventi per colmare i divari di sviluppo presenti nel nostro Paese non possono essere perseguiti da un unico soggetto ma devono prevedere l’apporto di tutti gli attori istituzionali. Le infrastrutture sono la dorsale di un Paese unito e moderno e devono essere la priorità di tutti i livelli di Governo.
Non esiste sviluppo se qualcuno dei nostri concittadini è lasciato indietro. Il perdurare delle disparità fra i territori non solo non garantisce il pieno diritto di cittadinanza ma continua a rappresentare il principale ostacolo al progresso e un intralcio alla coesione sociale.
Desidero a questo punto ringraziare tutti gli autorevoli stakeholder che hanno accettato di partecipare al dibattito dei nostri tavoli e che con noi accettano le sfide che ci apre il futuro. 
E sul futuro desidero concentrare le conclusioni del mio intervento.
Lo scenario globale in cui stiamo vivendo è uno scenario complesso che, come amministratori pubblici, ci troviamo a governare. Crisi climatica e disastri ad essa connessi, crisi economico sociali, per lo più aggravate dalla guerra in corso, crisi della comunità globale, per shock in parte non prevedibili e per l’estrema povertà di una parte del mondo.
C’è un preoccupante fenomeno a livello nazionale che deve unire i nostri sforzi. Mi riferisco all’aumento della emigrazione giovanile. L’ISTAT in un recente rapporto ha evidenziato la significativa ripresa dell’emigrazione dei giovani non solo del Mezzogiorno e non solo all’interno del nostro Paese. Molti giovani emigrano all’estero, sintomo di una scarsa attrattività dell’Italia nello scenario internazionale. È necessario invertire questa tendenza insostenibile di fuga del nostro capitale umano.
Vi saluto, pertanto, con l’auspicio che i nostri sforzi possano restituire il desiderio ai giovani di investire con noi nel nostro amato Paese perché, quando coinvolgi i giovani in un grande progetto, la comunità riparte e ridiventa accettabile ogni sacrificio.
Vi aspetto a settembre 2024 in Puglia, dove ospiteremo la terza edizione del Festival delle Regioni, facendo tesoro di quanto emergerà in questi giorni e di quanto realizzeremo nel prossimo anno. Buon lavoro.

https://www.regioni.it/italiadelleregioni/



( red / 06.10.23 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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