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Regioni.it

n. 4591 - giovedì 18 aprile 2024

Sommario
- Sicurezza sul lavoro: Regioni chiedono pieno coinvolgimento su norme
- Ue: Regioni, Province e Comuni al centro agenda strategica europea
- Corte dei Conti: pandemia, risorse e servizi sanitari
- Istat: salute e qualità della vita
- Sistema di controllo assistenza sanitaria: Intesa con raccomandazioni
- Promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della povertà: via libera all'intesa

+T -T
Istat: salute e qualità della vita

(Regioni.it 4591 - 18/04/2024) L’Istat pubblica due rapporti del 2023 che interessano anche il settore della salute: 1) RAPPORTO BES: IL BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA; 2) LA SODDISFAZIONE DEI CITTADINI PER LE CONDIZIONI DI VITA. Sulla soddisfazione per la situazione economica personale si conferma il divario tra Nord e Mezzogiorno: le regioni settentrionali con il 63,3% si distanziano da quelle del Meridione di quasi 10 punti percentuali (53,4%); nel Centro il tasso di soddisfatti si attesta al 60,8%: “Il Nord è la ripartizione in cui la quota di persone che esprime una soddisfazione elevata per la vita è maggiore (49,1%), a seguire il Centro (45,7%) e il Mezzogiorno (43,8%) (Figura 2). La regione con il più elevato livello di soddisfazione resta il Trentino-Alto Adige (60,1%), mentre quella con il livello più basso la Campania (38,7%), come nel 2022. Rispetto al 2022 si assiste però a un incremento nella quota di persone con alti livelli di soddisfazione nell’Italia meridionale (43,0%, +2,5 punti percentuali), che conduce a una lieve riduzione dei divari territoriali”.
Inoltre per quanto riguarda la salute si rileva nel rapporto Istat: “Nel 2023 il 79,7% degli individui di oltre 14 anni si dichiara molto o abbastanza soddisfatto per il proprio stato di salute. La soddisfazione degli uomini è superiore a quella delle donne (l’82,4% dei primi rispetto al 77,2% delle seconde) con un divario che diviene particolarmente evidente in età anziana (63,5% contro 50,2% tra gli ultrasettantacinquenni). In relazione all’anno precedente il dato è stabile. La soddisfazione per la salute scende ovviamente al crescere dell’età: tra i più giovani si rileva una soddisfazione che sfiora il 93% nella classe 14-17 anni per poi diminuire progressivamente con l’avanzare degli anni fino a scendere al punto minino di 55,6% tra gli over75. Sul piano territoriale il Nord presenta un’81,6% di soddisfatti per la salute, a seguire il Centro con l’80,1%, quindi il Mezzogiorno con una quota pari al 76,9%”.
Sempre per quanto riguarda la salute, nel Rapporto Bes, si evidenzia come “Le province autonome di Trento e Bolzano si collocano tra le realtà più virtuose, con 5 indicatori su 15 che assumono i valori massimi di benessere, mentre la Campania e la Basilicata si attestano più spesso delle altre aree del Paese sui valori minimi (rispettivamente in 5 e in 4 indicatori su 15). Tra gli indicatori con maggiore variabilità territoriale rispetto alla media nazionale ci sono la speranza di vita in buona salute alla nascita (con il valore migliore rispetto alla media nazionale nella provincia autonoma di Bolzano e il valore più critico in Basilicata), la mortalità infantile (con il livello peggiore in Calabria e il migliore in Valle d’Aosta) e la mortalità per incidenti stradali (per la quale il valore minimo rispetto alla media nazionale si osserva in Abruzzo e quello più elevato in Basilicata). Per gli stili di vita, l’eterogeneità regionale più elevata si osserva per la sedentarietà, l’abuso di alcol e un’adeguata alimentazione, mentre è meno marcata per abitudine al fumo ed eccesso di peso. Per l’indicatore sulla sedentarietà, la Basilicata registra un valore di quasi il 60% superiore rispetto alla media italiana (53,7% vs la media italiana del 34,2%), mentre il valore minimo si rileva nella provincia autonoma di Bolzano, dove solo circa il 15% delle persone di 14 anni e più non praticano né sport né attività fisica. La proporzione maggiore di persone che consuma giornalmente quantità adeguate di frutta e verdura si osserva in Piemonte (+54% rispetto al valore medio italiano) e la più bassa in Basilicata (-57% dalla media). Si differenzia invece l’andamento territoriale per il consumo di alcol a rischio, per il quale si osservano valori più critici in alcune regioni del Nord, in particolare in Valle d’Aosta il consumo a rischio riguarda il 24,2% delle persone, quello più virtuoso si rileva in Sicilia (9,3%). L’indice di salute mentale, la speranza di vita alla nascita e la speranza di vita senza limitazioni nelle attività a 65 anni rappresentano gli indicatori il cui livello è meno variabile tra le regioni. La provincia autonoma di Bolzano presenta i valori più elevati rispetto alla media italiana per l’indice di salute mentale, mentre la provincia autonoma di Trento è in cima alla graduatoria sia per la speranza di vita alla nascita sia per la speranza di vita senza limitazioni nelle attività a 65 anni. In particolare, nella PA di Trento si osserva la più elevata vita media attesa alla nascita, pari a 84,2 anni, cui si contrappone la Campania con il livello più basso di sopravvivenza atteso (80,9 anni). In Campania si rilevano i valori più critici per l’indice di salute mentale, mentre in Calabria e Sicilia per la speranza di vita senza limitazioni nelle attività a 65 anni (8,7 anni).

https://www.istat.it/it/archivio/295254

https://www.istat.it/it/archivio/296333




( gs / 18.04.24 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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