Header
Header
Header
         

Regioni.it

n. 4594 - giovedì 9 maggio 2024

Sommario
- Audizione Regioni su governance UE
- Nuova governance Ue: Corte dei conti rileva taglio risorse
- Ufficio parlamentare di bilancio: nuove regole Ue agli enti territoriali operazione complicata
- Def 2024: parere in coordinamento Finanza pubblica
- Agricoltura: decreto legge per affrontare emergenze
- Festival dello Sviluppo sostenibile

+T -T
Nuova governance Ue: Corte dei conti rileva taglio risorse

(Regioni.it 4594 - 09/05/2024) “Il concorso che, come nel caso delle regioni, opera nelle more dell’adozione delle nuove regole di governance europea, si configura come taglio di risorse ai trasferimenti da erogare dal bilancio dello Stato, quantificato per ciascun ente in misura proporzionale alla spesa corrente al netto della missione 12 (diritti sociali e politiche della famiglia), delle risorse ricevute per attuazione del PNRR e di quelle nazionali relative ad alcuni specifici programmi di investimento". E' quanto evidenzia in Audizione della Corte dei conti davanti alle Commissioni congiunte Bilancio della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle prospettive di riforma delle procedure di programmazione economica e finanziaria e di bilancio relative alla riforma della Governance economica europea”.
La Corte dei conti afferma che “appare in primo luogo abbastanza plausibile prevedere che gli attuali vincoli di coerenza tra la sessione di bilancio e gli impegni assunti a livello europeo rimangano in tutta la loro cogenza, al di là di singoli interventi correttivi sulle varie normative, in riferimento ai richiami a tal riguardo tanto della legge n. 243 del 2012 quanto della legge n. 196 del 2009. Ciò ovviamente tenendo conto della modifica dei documenti di riferimento, come prima accennato, in un contesto in cui comunque permangono – all’interno del Piano – oltre che la nuova regola della spesa, i vincoli quantitativi riferiti ai saldi di bilancio ed al debito”.
La nuova governance europea, secondo la Corte, "renderà necessario arrivare ad una compiuta definizione sia delle risorse necessarie per i livelli essenziali di assistenza sia, anche nei riguardi di eventuali riforme della autonomia differenziata, una compiuta ed attenta valutazione delle risorse. Proprio perchè i cambiamenti che questi possono comportare nel volume delle risorse gestite dalle regioni, in primis, ma anche dalle amministrazioni locali comporteranno la costruzione di un meccanismo di compartecipazione al controllo della spesa molto più compelsso". "Quindi - secondo la Magistratura contabile - il punto fondamentale è quello da un lato di arrivare ad una più compiuta definizione del federalismo fiscale, dando le risorse necessarie alle amministrazioni, dall'altro definire attentamente i fabbisogni per i diritti civili a tutti i livelli di governo".
L'attenzione sui LEA e la quantificazione delle risorse nel caso di autonomia differenziata sono due elemnti fondamentali per poter governare e coinvolgere le amministrazioni nel controllo della spesa".
La Corte dei conti quindi aggiunge che “di fronte al nuovo impianto della regola fiscale europea che si basa sulla centralità dell’indicatore di spesa netta quale perno operativo del braccio preventivo, le opzioni per un ridisegno del concorso delle autonomie territoriali necessitano un’attenta ponderazione. La praticabilità dell’adozione anche a livello territoriale di un sistema basato su un tetto di spesa potrebbe risultare diversa tra enti territoriali.
La suprema Magistratura contabile pertanto rileva che “nel caso delle amministrazioni regionali e degli enti sanitari, i margini di manovra sembrano particolarmente ridotti. E questo a ragione della rilevanza della spesa sanitaria in capo ai bilanci regionali e al conseguente meccanismo di definizione dei Fabbisogni sanitari nazionali standard per la garanzia dei Livelli essenziali di assistenza. La previsione di copertura con nuove entrate nel caso di eccedenze di spesa rispetto al programmato rappresenta, almeno per questa voce, un meccanismo di salvaguardia che ha consentito finora di mantenere la spesa entro i limiti previsti”.
Si afferma anche che “il concorso che opera nelle more dell’adozione delle nuove regole di governance europea (come espressamente indicato dal legislatore anticipando un chiaro orientamento a favore del coinvolgimento delle autonomie territoriali in quelli che saranno i nuovi obiettivi di finanza pubblica), si configura come riversamento che le regioni devono operare al bilancio dello Stato, quantificato per ciascun ente in misura proporzionale agli impegni di spesa corrente al netto della missione 12 (diritti sociali e politiche della famiglia) e della missione 13 (tutela della salute). L’intervento, quindi, mira a determinare una compressione della spesa corrente e rimette alla piena autonomia di ciascuna amministrazione l’individuazione delle singole voci su cui conseguire risparmi, salvaguardando l’area delle politiche assistenziale e sanitaria. Il percorso avviato in via provvisoria presenta quindi elementi che potrebbero essere tenuti in considerazione anche nella messa a punto della regola definitiva”.
"Come emerge dalle stime del Def 2024, per l'Italia la concreta attuazione della riforma richiederà sforzi significativi, specie dopo la fase 2025-2027, connotata da elementi di transitorietà. L'auspicio è che a livello europeo cresca, nei prossimi anni, la consapevolezza che la governance economica dell'Ue dovrà anche contribuire a rispondere alle difficili sfide connesse alle crisi in atto (climatica, energetica, geopolitica, ecc.) e alle relative implicazioni in termini di maggiori investimenti per la produzione di beni pubblici europei". Ad affermarlo è la Corte dei Conti nel corso dell'audizione parlamentare in merito all'indagine conoscitiva in materia di governance economica europea. "Per il pieno successo del processo riformatore è ora necessaria un'adeguata traslazione delle nuove regole negli ordinamenti nazionali", sottolinea la Corte dei Conti.

 

https://www.corteconti.it/HOME/StampaMedia/Notizie/DettaglioNotizia?Id=dd4ddc06-c09d-4d44-9995-767cc39a6ee3



( gs / 09.05.24 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
via Parigi, 11 - 00185 - Roma
Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
Registrazione r.s. Tribunale Roma n. 106, 17/03/03

Conferenza Stato-Regioni
Conferenza Stato-Regioni

Conferenza delle Regioni e Province autonome
Conferenza delle Regioni

Conferenza Unificata (Stato-Regioni-Enti locali)
Conferenza Unificata



Go To Top