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Regioni.it

n. 4391 - martedì 25 ottobre 2022

Sommario
- Conferenza Regioni: proposte strategiche inviate al Governo
- Riforme: dichiarazioni Presidente del Consiglio Giorgia Meloni
- Autonomia: primi commenti al discorso del Premier
- Formazione: webinar Environmental Implementation Review – “EIR” 2022
- Veneto: centrali idroelettriche passano alla Regione
- Emilia-Romagna: nella Giunta nuovi assessori

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Autonomia: primi commenti al discorso del Premier

(Regioni.it 4391 - 25/10/2022) "Non avevo dubbi, perché siamo in linea, e la Costituzione è chiara. Quello che chiediamo non è altro che un federalismo fatto su misura, e ogni Regione può chiedere ciò che le spetta. E' nel programma del nuovo Governo, sostenuto con vigore e forza da chi ha voluto il referendum", dichiara il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, commentando le dichiarazioni del premier Giorgia Meloni alla Camera..
Per Zaia si tratta di "un banco di prova importante per il nuovo esecutivo. So che il ministro Calderoli sta già lavorando su questo fronte. Noi non abbiamo sprecato cinque anni, ma abbiamo incrociato cinque governi differenti e spero che la partita si concluda velocemente".
Per il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti,  il vero impegno del governo "è rimboccarsi le maniche", avendo una possibilità storica: "quella di entrare finalmente davvero in una terza repubblica italiana, in un equilibrio politico nuovo, che rende una destra e un centrodestra protagonisti". Toti rileva che "una geometria diversa da quella della seconda Repubblica, che potrebbe instaurare una nuova dialettica nel paese senza pregiudizi, senza conventio ad escludendum".
"Astenersi non significa entrare in maggioranza. Significa solo prendere atto dei segnali che sono pervenuti sul tema più importante che abbiamo sul territorio, che è quello della difesa e dello sviluppo dell'autonomia", dichiara il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher "L'astensione è dovuta al fatto che c'è stata una netta apertura, con una dichiarazione molto forte, indicando gli standard del 1992 che era la nostra richiesta, altrimenti il voto sarebbe stato contrario", ha chiarito Kompatscher. La frase contenuta nel discorso programmatico di Meloni, ha aggiunto il presidente altoatesino "non nasce oggi o ieri. L'avevamo chiesta già ai governi precedenti. Ed è contenuta - prosegue - anche nella missiva che la Conferenza delle Regioni ha inviato al governo: sono solo due pagine in cui si segnalano le cose più importanti da fare e c'è anche questo passaggio: attuazione dell'articolo 10 della legge costituzionale n. 3 del 2001, in cui si parla di adeguamento degli statuti al fine di ripristinare le competenze perse". Ciò vale per tutte le Regioni a statuto speciale, ma nel caso dell'Alto Adige, sottolinea Kompatscher, "questo è anche oggetto di impegno specifico di diritto internazionale nei confronti dell'Austria, perché, "nel 92 l'Austria ha detto che era compiuto quanto previsto dall'Accordo Degasperi-Gruber e quindi non si può scendere da quella situazione perché altrimenti si dovrebbe riaprire la vertenza internazionale". L'argomento sarà affrontato anche con il ministro alle Regioni, Roberto Calderoli, che Kompatscher incontrerà la prossima settimana. "Un conto è dire che c'è la volontà di ripristinare le competenze, ed è un messaggio importante, ma ora bisognerà vedere come procedere concretamente - spiega il presidente altoatesino - Oltre a questo il ministro ci ha annunciato che si parlerà anche di norme d'attuazione. Ce n'è una serie che sono state varate, che attendono i pareri ministeriali e vogliamo cercare di accelerarne il percorso".
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, si aspetta grandi cose per la regione "è un'opportunità eccezionale. Il presidente del consiglio che sta ottenendo la fiducia oggi è stato eletto nel collegio Aquila/Teramo, un legame con il nostro territorio molto profondo e sono sicuro che porterà grandi risultati per la nostra terra".
"Il ministro Calderoli mi ha chiamato sabato pomeriggio, immediatamente insediato. Immagino che adesso ci sarà una convocazione delle Regioni ed è la sede giusta per avanzare delle proposte". Così il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. "Già con i ministri Boccia e Gelmini avevamo indicato un'asticella che era quella che per procedere bisognava definire i cosiddetti livelli essenziali di prestazione, coinvolgere il Parlamento e non escluderlo". Bonaccini ha poi ribadito come, per lui, sostenere l'autonomia differenziata delle Regioni non implichi la richiesta, da parte dell'Emilia-Romagna "di un solo euro in più rispetto a quello che già otteniamo. Per noi - ha spiegato - l'autonomia differenziata non vuole dire più risorse, perché allora metteremmo in difficoltà o più in difficoltà chi già oggi lo è e questo nessuno di noi lo vuole. Noi parlavamo di programmabilità di investimenti da un lato, e dall'altro possibilità di semplificare in un Paese che di burocrazia rischia spesso di morire".
"Un discorso bellissimo, con linee guida chiare. Un programma coraggioso, vidimato dagli elettori lo scorso 25 settembre. Il centrodestra è pronto, con il contributo determinante di Forza Italia, a cambiare il Paese. Buon lavoro a Giorgia Meloni, a tutto il nuovo governo e ai ministri azzurri". Così su Twitter il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto.


( red / 25.10.22 )
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