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Regioni.it

n. 3846 - giovedì 21 maggio 2020

Sommario3
- Dl Rilancio: Bonaccini (Regioni), subito un incontro con il Governo  
- Dl Rilancio: rischi per i bilanci regionali
- Dl rilancio: annunci, spiegazioni e analisi del provvedimento
- Fase 2: l'andamento delle riaperture tra anticipi e conferme
- Agricoltura: osservazioni sul Decreto "Aiuti de minimis "
- Avvio dell'anno scolastico e svolgimento esami di Stato: emendamenti al decreto

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Dl Rilancio: Bonaccini (Regioni), subito un incontro con il Governo  

(Regioni.it 3846 - 21/05/2020) “Ho chiesto al Presidente del Consiglio un incontro urgente con il Governo per affrontare il tema delle minori entrate delle Regioni, rispetto al quale il Decreto Rilancio dà una prima ma parziale risposta”, lo ha dichiarato il Presidente Stefano Bonaccini al termine della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
“Una delegazione ristretta della Conferenza delle Regioni – ha spiegato - è pronta a rappresentare l’urgenza di affrontare con risorse adeguate le esigenze legate alle minori entrate. L’importo previsto dal decreto per farvi fronte, pari a 1,5 miliardi di euro, è del tutto insufficiente – come abbiamo già avuto modo di rappresentare al Governo – ed è inadeguato rispetto al peso del comparto Regioni nella spesa pubblica.
Siamo pronti a presentare al Governo – ha proseguito Bonaccini - le nostre proposte per fare in modo che all’interno di una manovra statale prevista in deficit per decine di miliardi si possano trovare le risorse per la copertura integrale delle minori entrate.
Occorre anche su questo tema un percorso di massima collaborazione istituzionale per non mettere a repentaglio una serie di servizi fondamentali per i cittadini e la tenuta stessa dei bilanci delle Regioni. Per questo però – ha concluso Bonaccini - è urgentissimo un confronto Governo-Regioni”.

 


Decreto Legge Rilancio: Bonaccini (Regioni), subito un incontro con il Governo



( red / 21.05.20 )

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Dl Rilancio: rischi per i bilanci regionali

Tabelle potenziamento servizi sanitari

(Regioni.it 3846 - 21/05/2020) “Se il Governo vuole chiudere le Regioni, lo dica: si comporta con il decreto-legge "Rilancio" come se non ci fosse stata nessuna interlocuzione precedente. Il fondo di 1,5 miliardi per tutte le Regioni e per le Province autonome è insostenibile”, dichiara il presidente della regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga.
“La posta prevista dal decreto-legge 34 - sottolinea Fedriga secondo quanto riporta una nota - lascia solo 1,5 miliardi per le Regioni e le Province autonome per ristorarle delle minori entrate, a fronte di una manovra statale in deficit da 55 miliardi che si aggiunge ai 25 miliardi del decreto 'Cura Italia'. La nostra Regione – precisa Fedriga- non solo non beneficia dei proventi della tassa di soggiorno e dei fondi alle Province che qualcuno prima di noi ha abolito, ma si vede tolto anche il gettito Irap, non prevedendo le coperture e facendo pagare questa scelta di fatto al Friuli Venezia Giulia”.
“E' incomprensibile il fatto che il Governo ci chieda in questa fase di sommare alle perdite dovute al crollo del Pil un contributo alla finanza pubblica: equivale a pretendere di svenarci per buttare una goccia nel mare. Chiediamo rispetto”.
"Siamo partiti con responsabilità e spirito di leale collaborazione. Il risultato è che ci sentiamo presi in giro da un Governo che evidentemente punta a fare cassa sulle spalle dei territori", sostiene il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. "Non ci crede nessuno - sottolinea Fugatti - che nell'approvare un decreto da 55 miliardi, lo Stato riesca a trovare appena 1,5 miliardi quando il reale fabbisogno è di oltre 5 miliardi. Gli equilibri su cui poggiavano i conti dello Stato sono saltati e se questa è la risposta, è chiaro che non si è voluto ascoltare minimamente i territori. Significa impedire non solo a noi, che per statuto gestiamo con le nostre forze sanità, scuola e tante altre competenze, ma anche alle Regioni ordinarie di assicurare ai propri cittadini servizi essenziali come la salute ad esempio".
“Tutti si riempiono la bocca del 'Modello Genova' ma nessuno a Roma ha il coraggio di applicarlo. – sostiene Giovanni Toti, presidente della regione Liguria - Si preferisce burocrazia e confusione. Così come sono i decreti del Governo si rischia il fallimento di Regioni e Comuni”.
“I fondi stanziati non bastano a pagare l'aggravio di lavoro e le perdite di molti settori, quindi i cittadini rischiano di vedersi togliere con una mano quel che si fa finta di dare con l'altra. - interviene - Ad esempio sul trasporto pubblico locale, che dovrebbe aumentare la propria offerta per evitare assembramenti, ma in realtà nella legge non ci sono nemmeno i soldi per gli attuali servizi”.
“Nel decreto si stanziano soldi per investimenti su sanità e opere pubbliche, ma se il Governo non avrà il coraggio di fare leggi semplici per spenderli, resteranno tutti lì fermi, senza produrre posti di lavoro e occupazione”.
I conti in rosso delle Regioni a causa dell'emergenza sanitaria, in particolare di quelle a Statuto speciale come la Sardegna per garantire servizi essenziali come Sanità e Trasporti sono evidenziati dalla regione che  ha un bilancio fondato per l'80% sulle entrate erariali. Dalle  stime della Regione, vista la riduzione del gettito determinata dall'emergenza Covid-19, alle casse mancheranno tra i 600 e i 700 milioni di euro. Per le Regioni lo Stato ha messo a disposizione un fondo di 1,5 miliardi, 150 milioni destinati alla Sardegna, insufficienti secondo il presidente della Regione Christian Solinas e l'asserore del Bilancio Giuseppe Fasolino.
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in merito alle ex zone rosse escluse dal fondo Covid, ritiene incredibile la “decisione da parte del Governo. E' sconcertante che si sia solo immaginato di escludere le ex zone rosse (Vallo di Diano, area Ariano Irpino) dal Fondo dedicato alle aree colpite gravemente dell'emergenza Covid. Chiediamo che si corregga immediatamente questa disposizione da parte del Governo".
Il Veneto ricorrerà contro le norme contenute nel Decreto Rilancio riguardanti i fondi per le "zone rosse", da cui sono state escluse le aree della regione, annuncia il presidente Luca Zaia, secondo cui "questo decreto verrà buttato nel cestino e dovrà essere riscritto, perché a mio avviso è assolutamente imbarazzante".

Coronavirus - Fase 2: Tabella relativa ai potenziamenti sanitari nelle Regioni - aggiornata al 21.05.2020



( gs / 21.05.20 )

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Dl rilancio: annunci, spiegazioni e analisi del provvedimento

Tabelle richieste e interventi

(Regioni.it 3846 - 21/05/2020) Per il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte “il dl semplificazione è il primo tassello della rinascita” e affrontando il tema del decreto “Rilancio” spiega nell’informativa alla Camera che ci sarà, tra l’altro, un taglio dell’Imu per alberghi e bonus vacanze. Per Conte “il sistema bancario può e deve fare di più” e nel dl Rilancio “fra le agevolazioni  fiscali a beneficio delle imprese, viene prevista l'esenzione del  saldo e acconto Irap”. La misura “trattiene all'interno delle imprese 4 miliardi di euro di liquidità, ne beneficeranno 2 milioni di  imprese”. “Siamo consapevoli – precisa Conte - che il turismo richiede ulteriori interventi, che ci riserviamo di attivare non appena sarà  definito il piano dei finanziamenti alla ripresa in sede europea”. E’ un comparto, quello del turismo, che “mobilita oltre il 13% del nostro Pil, e che  è stato messo a dura prova dall'impatto globale del Covid-19”. Inoltre nel provvedimento Rilancio, spiega Conte, “prevediamo, poi, misure  specifiche per le persone con disabilità. Aumentiamo di 12 giornate i  permessi retribuiti complessivi nei mesi di maggio e giugno per le  persone con disabilità e i loro familiari. Stanziamo anche 150 milioni di euro complessivi in favore del Fondo per le non autosufficienze,  del Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive di  sostegno, e di un nuovo Fondo di sostegno per le strutture  semi-residenziali dedicate alle persone con disabilità”.
Dal 25 maggio test sierologici volontari su campione, implementazione dei test molecolari.  Infine un appello da parte di Conte: "fate le vacanze in Italia". 
Via libera definitivo dell'Aula del Senato al decreto Covid. Nel contempo il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, annuncia un piano da 20 miliardi in 12 mesi: “mettere a terra' fra 15 e 20 miliardi di opere nei prossimi dodici mesi, oltre agli 11 miliardi che abbiamo già avviato nei mesi passati”. La sospensione del codice appalti "non so cosa significhi - afferma De Micheli -. Dobbiamo migliorarlo prendendo le cose buone che ci sono e correggendo quelle che non hanno funzionato". Si deve andare avanti sulla qualificazione delle stazioni appaltanti "superando il blocco che si è creato nei mesi scorsi". Poi, le procedure negoziate sotto la soglia Ue dei cinque milioni di euro; la semplificazione delle procedure di finanziamento delle grandi opere, a partire dai contratti di programma di Anas e Rfi; la semplificazione delle autorizzazioni e la riduzione dei livelli di progettazione.
Per approvare il decreto legge, ci vorranno "un paio di settimane, compreso il confronto con gli stakeholders e le regioni, le province e i comuni".  Nell'allegato al Def, "che porteremo in Consiglio dei ministri a giugno, abbiamo un piano da 196 miliardi, tutti già finanziati, da realizzare per i prossimi 15 anni. Una notizia: in questi giorni abbiamo consegnato i lavori dell'Alta velocità Brescia-Verona per un importo di 514 milioni e abbiamo finanziato la progettazione dell'Alta velocità Salerno-Reggio Calabria per 40 milioni. I lavori per questa opera saranno finanziati dal 2021, tre miliardi". Fra le altre misure "nel decreto rilancio,  all'articolo 207, siamo riusciti a inserire la norma che porta le anticipazioni per le imprese appaltatrici al 30%". Per quanto riguarda la ripresa dei trasporti, si fa l'esempio di quello aereo, dove con le nuove linee guida, "si arriverà al 66% di occupazione dei posti".
Anche "nell'epoca post Covid-19, i sistemi fieristici dovranno continuare a essere un punto fermo per la promozione delle nostre eccellenze.- rileva Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e della regione Emilia-Romagna-  A questo proposito, ho parlato questa mattina con il ministro Gualtieri: la prossima settimana faremo un incontro con i presidenti delle fiere e il ministro per capire quali possano essere le opportunità o possibilità sia nel Decreto rilancio del Governo sia anche in possibili investimenti ad hoc per il futuro".
L'Inps ha autorizzato ad aprile oltre 772 milioni di ore di cassa integrazione con una crescita rispetto allo stesso periodo del 2019 del 2.953%. Boom della cassa ordinaria (+9.509%) e di quella in deroga (+239.056%) legate all'emergenza Covid e calo della straordinaria (-30,3%). Il 98% delle ore autorizzate è con causale Covid 19. Sono state 144.203 a marzo le domande di disoccupazione con un aumento del 37,2% rispetto a un anno fa. Tra marzo e aprile, inoltre, l'Inps fa sapere che i morti in Italia sono stati 156.429, cioè 46.909 in più rispetto a quelli attesi. Al Nord i decessi sono aumentati dell'84% rispetto alla media degli anni precedenti, del 11% al Centro e del 5% al Sud.
L'assessore della regione Toscana a Lavoro, formazione ed istruzione, Cristina Grieco, rileva che "il fatto che centinaia di migliaia di lavoratori in tutta Italia siano ancora in attesa della cassa integrazione in deroga è gravissimo ed inaccettabile. Come inaccettabile è che si tenti di dare la responsabilità dei ritardi dei pagamenti alle Regioni, in particolare modo a quelle che hanno espletato le pratiche di loro competenza in tempi record, come la nostra".
Infine le elezioni Regionali, quelle Comunali, il referendum costituzionali e le suppletive di Camera e Senato potrebbero svolgersi già a settembre. Lo prevede un emendamento della relatrice al decreto sul rinvio in autunno delle elezioni presentato in commissione Affari costituzionali alla Camera.



( gs / 21.05.20 )

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Fase 2: l'andamento delle riaperture tra anticipi e conferme

Tabelle leggi e ordinanze

(Regioni.it 3846 - 21/05/2020) “Se il peggio è alle spalle lo dobbiamo ai cittadini che hanno modificato i loro stili di vita”. Dichiara il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nell'informativa  alla Camera sulla Fase 2. Ma Conte avverte: “non è il tempo dei party, delle movide, e degli assembramenti” e annuncia che ci saranno dal 25 maggio test sierologici volontari su campione, implementazione dei test molecolari.
"Proprio se ami la movida oggi non la fai", afferma il presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio. "La possibilità di prendere un aperitivo in libertà c'è, ma non è la movida - sottolinea Cirio -. Se vogliamo tornare alla movida dobbiamo impostare un percorso graduale che ci riporterà alla movida. Ma proprio se ami la movida oggi non la fai".
Anche Zaia evidenzia le segnalazioni su "assembramenti di giovani fuori dai bar. Ne ho parlato con i colleghi presidenti di Regione: è un problema che rilevano tutti, siamo tutti preoccupati perché c'è un clima di festa, di 'liberi tutti che deve preoccuparci". Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia,  rileva l'evoluzione dell'epidemia: "dall'apertura del 18 maggio dobbiamo aspettare una settimana/dieci giorni, e se si rileveranno nuovi contagi ed un rinfocolarsi dell'epidemia dovremo andare a nuove chiusure, nuove restrizioni e magari quarantene per eventuali nuovi focolai: ricordo che bastano 2- 3 casi in una stessa località perchè venga considerato un nuovo focolaio". "Per questo - ribadisce Zaia - ci vuole molta prudenza e rinnovo la mia preghiera per accettare questo piccolo sacrificio dell'uso della mascherina almeno fino al 2 giugno".
Stesse affermazioni da parte di Stefano Bonaccini: "Dobbiamo evitare il rimbalzo curva dei contagi e questo penso che sia il primo compito a cui una istituzione deve richiamare tutti: chi torna al lavoro - in quel caso ci sono protocolli molto stringenti - e chi esce per incontrare altri o per divertirsi. Bisogna richiamare al rispetto delle regole, all'uso delle mascherine, al rispetto del distanziamento, proprio perché ci giochiamo tanto, se non tutto, in queste settimane", dichiara il presidente della regione Emilia-Romagna.
Per quanto riguarda gli spostamenti tra regioni, il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, sostiene che “dipenderà dalle condizioni della regione. Se è una regione a basso rischio, probabilmente sarà consentito lo spostamento dal 3 giugno. Se una regione è ad alto rischio di sicuro non potrà ricevere ingressi da altre regioni, ma speriamo non sia così”. “Oggi le regioni italiane – afferma Boccia - sono tutte a basso rischio e tre a medio rischio, ma parliamo di dati che abbiamo alle spalle”.
Stefano Bonaccini è per la riapertura tra tutte le regioni il 3 giugno, ma stando attenti ai contagi. Perche' "e' evidente che questo paese prima o poi dovra' riaprire almeno la mobilita' interregionale, anche se per motivi di lavoro e salute ci si e' sempre spostati".
"Ricordo che il Veneto - precisa il presidente Luca Zaia - per la crisi legata al coronavirus ha perso finora 50 mila posti di lavoro, 35 mila nel settore del turismo: il Veneto è la prima regione turistica d'Italia con un fatturato di 18 mld di euro: E quindi , nel rispetto delle regole sanitarie spero si vada ad una Schengen sanitaria:  e che non ci siano più limiti dettati dalle quarantene nei paesi d'arrivo dei turisti, una soluzione potrebbe essere quella dei tamponi alla partenza dal paese d'origine". Quindi Zaia si augura che" il ministero degli esteri faccia sentire forte la sua voce perchè non si senta più parlare di 'corridoi' di flussi turistici diretti da Germania ed Austria verso la Croazia che tagliano fuori le spiagge dell'Adriatico".
La Regione Emilia-Romagna anticipa e fissa a sabato 23 maggio l'avvio ufficiale della stagione balneare in riviera, che inizialmente era prevista per lunedì 25, ribadendo la raccomandazione di evitare il concentramento solo in alcune porzioni di spiaggia, per facilitare e garantire sicurezza e distanziamento tra le persone.
“Dopo la pubblicazione dei protocolli con le linee guida balneari post emergenza coronavirus - spiega l'assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini - diversi stabilimenti si sono organizzati e sono pronti e attrezzati per garantire servizi in sicurezza già dai prossimi giorni. Abbiamo quindi ritento fosse giusto, dopo la lunga chiusura, consentire di accogliere i primi clienti già da questo fine settimana”.
I protocolli con le linee guida balneari post emergenza coronavirus prevedono una superficie minima a ombrellone di 12 metri quadrati (indicativamente 4 e 3 metri tra paletti degli ombrelloni e delle file); 1,5 metri tra le attrezzature di spiaggia, come lettini e sdrai sulla battigia; numerazione e assegnazione delle postazioni o degli ombrelloni; steward appositamente formati per accompagnare gli ospiti all'ombrellone o al lettino; pasti ordinati attraverso un servizio di delivery con consegna per la consumazione all'ombrellone-lettino, oppure in aree ristorazione in grado di garantire il distanziamento sociale; aree giochi per bambini delimitate e con un numero massimo di presenze consentite; servizi igienici, docce e cabine pulite e disinfettate ogni giorno e ad ogni cambio di clientela. E poi spiagge libere con la possibilità, da parte dei Comuni, di prevedere accessi contingentati.
Impegno della Regione Lazio per i luoghi della cultura. Sono infatti online da oggi sul sito  tre nuovi bandi per sostenere Musei, Biblioteche e Archivi storici e per il sostegno agli Ecomusei regionali e alle loro attività. ''Un ulteriore passo avanti - spiega il presidente Nicola Zingaretti - per rafforzare un settore essenziale per la nostra Regione, qual è quello culturale, e stimolare la ripresa con un forte piano di rilancio. È fondamentale sostenere in questa fase l'intero comparto della cultura affinché la ripartenza avvenga non solo in totale sicurezza ma in prospettiva di una migliore fruizione dell'importante patrimonio di conoscenza e bellezza che i musei, gli ecomusei, le biblioteche e gli archivi del Lazio custodiscono'".


Dossier su Emergenza Coronavirus: provvedimenti Governo, Decreti legge, Ordinanze regionali e Protezione civile



( gs / 21.05.20 )

Documento della Conferenza delle Regioni del 7 maggio

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Agricoltura: osservazioni sul Decreto "Aiuti de minimis "

Accolto l'emendamento presentato, sancita l'intesa in Conferenza Stato-Regioni

(Regioni.it 3846 - 21/05/2020) Il 7 maggio, nel corso della Conferenza Stato-Regioni che si è svolta in videoconferenza, è stata sancita l’intesa sullo schema di decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali che disciplina la definizione dell'importo totale degli aiuti de minimis concessi ad una impresa unica e la ripartizione fra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano dell'importo cumulativo massimo degli aiuti "de minimis" concessi alle imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli. La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha, però, legato il proprio consenso all’accoglimento dell’emendamento contenuto in un documento inviato al governo.
Si riporta di seguito il testo integrale del documento ed il link all'atto della Conferenza Stato-Regioni.
Posizione sullo schema di decreto del ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali che disciplina la definizione dell'importo totale degli aiuti de minimis concessi ad una impresa unica e la ripartizione fra lo stato, le regioni e le province autonome di trento e bolzano dell'importo cumulativo massimo degli aiuti "de minimis" concessi alle imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli
Intesa, ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281
Punto 7) Odg Conferenza Stato Regioni
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome esprime l’intesa condizionata all’accoglimento del seguente emendamento:
Integrare il testo in ogni sua parte in cui compaiono (Artt. 2 co 3, 4 co 3 e 5 co 3) le parole “linee guida sull’utilizzo del registro aiuti di Stato SIAN” con le parole “, fatte salve le modalità vigenti di registrazione”.
Roma, 7 maggio 2020


Link al documento della Conferenza delle Regioni del 7 maggio 2020: Posizione sullo schema di decreto del ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali che disciplina la definizione dell'importo totale degli aiuti de minimis concessi ad una impresa unica e la ripartizione fra lo stato, le regioni e le province autonome di trento e bolzano dell'importo cumulativo massimo degli aiuti "de minimis" concessi alle imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli

Link all'atto della Conferenza Stato-Regioni  del 7 maggio 2020: Intesa, ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sullo schema di decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali che disciplina la definizione dell'importo totale degli aiuti de minimis concessi ad una impresa unica e la ripartizione fra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano dell'importo cumulativo massimo degli aiuti "de minimis" concessi alle imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli


( red / 21.05.20 )

Documento della Conferenza delle Regioni del 7 maggio

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Avvio dell'anno scolastico e svolgimento esami di Stato: emendamenti al decreto

(Regioni.it 3846 - 21/05/2020) Parere favorevole della Conferenza Unificata – che si è svolta il 7 maggio in videoconferenza – al DL n. 22 dell’8 aprile 2020, recante: “Misure urgenti sulla regolare conclusione e l'ordinato avvio dell'anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”.
Il via libera della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome è stato, però, subordinato, all'accoglimento di prime proposte di emendamento al testo e alla richiesta di inserimento di articoli aggiuntivi, contenuti in un documento (che era già stato predisposto per la Conferenza Unificata del 23 aprile, poi rinviata).
Le Regioni hanno anche chiesto di prevedere, nell’ambito dei provvedimenti che saranno adottati dal Governo per la fase 2, che sia consentita, al pari del sistema delle attività produttive, la ripresa anche dei corsi di formazione professionale e relativi stage e tirocini, rimuovendo la sospensione prevista dal DPCM 9 marzo 2020.
Si riporta di seguito la parte introduttiva del documento ed i link al testo integrale e all'atto della Conferenza Unificata.
Posizione sul d.l. n. 22 dell’8 aprile 2020, recante: “misure urgenti sulla regolare conclusione e l'ordinato avvio dell'anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”Prime valutazioni
Punto 13) Conferenza Unificata 7 maggio
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha esaminato il Decreto legge e ha ritenuto di formulare prime proposte di emendamento al testo del decreto legge e di proporre l’inserimento di articoli aggiuntivi.
Si chiede, altresì, di prevedere, nell’ambito dei provvedimenti che saranno adottati dal Governo per la fase 2, che sia consentita, al pari del sistema delle attività produttive, la ripresa anche dei corsi di formazione professionale e relativi stage e tirocini, rimuovendo la sospensione prevista dal DPCM 9 marzo 2020.

Link al documento della Conferenza delle Regioni del 23 aprile 2020: Posizione sul DL n. 22 dell’8 aprile 2020, recante: “Misure urgenti sulla regolare conclusione e l'ordinato avvio dell'anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”

Link all'atto della Conferenza Unificata del 7 maggio 2020: Parere ai sensi dell'articolo 9 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sul disegno di legge per la conversione in legge del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22 recante Misure urgenti sulla regolare conclusione e l'ordinato avvio dell'anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato


( red / 21.05.20 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
via Parigi, 11 - 00185 - Roma
Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
Registrazione r.s. Tribunale Roma n. 106, 17/03/03

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