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Regioni.it

n. 3968 - venerdì 11 dicembre 2020

Sommario3
- Recovery Fund: c'è l'accordo, coinvolgere Regioni nel piano interventi
- Nasce la "scuola per lo sviluppo sostenibile" per le Regioni
- Conte: Parlamento decida deroghe su spostamenti in comuni limitrofi a Natale e Capodanno
- Toti: sull'Ilva l'importante è che si trovi una rotta
- Statistiche Spid: osservazioni sulle linee guida
- Raccomandazioni per le modifiche al Registro nazionale aiuti di Stato: rinviata l'intesa

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Recovery Fund: c'è l'accordo, coinvolgere Regioni nel piano interventi

(Regioni.it 3968 - 11/12/2020) “Ben vengano tutte le proposte per migliorare la capacità amministrativa dello Stato” sul Recovery Plan, afferma il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel giorno dell'accordo europeo sul Recovery.
“Quello che va chiarito – dichiara Conte - è che questa struttura non vuole e direi non può esautorare i soggetti attuatori dei singoli progetti, che saranno amministrazioni centrali e periferiche. Noi però abbiamo bisogno di una cabina di monitoraggio, altrimenti perderemmo soldi”.
Nel giorno del Consiglio Ue che “si può definire storico”, è avvenuto “un altro passo avanti per rendere concreto il programma di risorse del Recovery Fund. Abbiamo raggiunto questo risultato senza rinunciare a nessuno dei nostri principi, abbiamo ribadito il principio dello stato di diritto”.
Mentre sull'emergenza pandemia Conte sottolinea che è stata ribadita la necessità di rafforzare il coordinamento nell'Unione: "Se ci riusciremo cercheremo di organizzare il Vaccino-Day per dimostrare che l'Europa parte insieme".
Il presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci, evidenzia il problema del confronto sul Recovery plan: “leggo ogni tanto i titoli sui giornali sull'argomento ma non mi pare che il governo nazionale si sia confrontato con la Regione siciliana per capire quali siano le priorità”.
“Noi abbiamo - prosegue Musumeci - una nostra idea su come utilizzare i fondi prevedendo strategiche infrastrutture per tirare fuori la Sicilia dalla marginalità in cui si trova. Fino ad ora nonostante le sollecitazioni al Ministero delle infrastrutture, non c'è stato un confronto sereno e razionale da parte del governo nazionale con la Regione per capire da dove cominciare. Riteniamo che ci siano opere medie e grandi da realizzare, cominceremo con le mega opere nella misura in cui sapremo quali e quanti progetti potranno essere presentati ed entro quale periodo”.
“Credo che il dialogo sia essenziale e sono convinto che - aggiunge Musumeci - nelle prossime settimane arriverà il confronto. Il discorso sul ponte è aperto da 140 anni, per noi ci vuole questo collegamento stabile sullo Stretto di Messina per consentire il celere movimento di persone e merci”.
Eugenio Giani, presidente della regione Toscana, osserva che in tema di Recovery Fund "il centralismo delle scelte, nella lettura che io ho fatto delle 150 pagine che sono state pubblicate 3-4 giorni fa dalla Presidenza del Consiglio, mi porta a vedere mega progetti che, sono convinto, saranno difficilmente realizzabili proprio per la loro grande entità a causa della lunghezza delle procedure e dei tempi legati a Via, Vas, processi partecipativi”.
Se il Recovery plan destina “solo nove miliardi di euro alla sanita', c'e' qualcosa che non torna”, afferma Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni.
Bonaccini interviene anche sul Mes: "Mi rimetto alle decisioni del Governo anche se confidiamo che si possa fare. Rispetto chi non e' d'accordo, ma ricordo che la pandemia ha cambiato le carte in tavola". Bonaccini quindi aggiunge: "Ci era stato detto che non si accedeva al Mes perche' i fondi per la sanita' sarebbero tornati col Recovery fund. Ma nove miliardi sono un quarto dei 36 miliardi del Mes", ribadisce Bonaccini. Quindi, "voglio condividere l'appello del ministro Roberto Speranza perche' le risorse siano molto superiori".
"Mi pare che non ci sia ancora la completa comprensione delle risorse destinate alla messa a terra dei progetti sul territorio- evidenzia Bonaccini- in Emilia-Romagna abbiamo gia' chiari i progetti da finanziare e condivido che le priorita' siano la digitalizzazione e la sostenibilita' ambientale".
All'incontro col Governo, dunque, "chiederemo come e quanto essere coinvolti", afferma Bonaccini: "Al Governo ho detto di evitare liti tra i ministeri, perche' serve un progetto condiviso e complessivo. Alle Regioni ho detto di evitare progetti che non siano strategici per i prossimi decenni ma che guardano solo a prendere piu' voti domattina. Detto questo, non esiste nessun Governo in grado di mettere a terra 209 miliardi in sei anni senza il contributo delle Regioni. E non c'e' una Regione che da sola puo' farcela senza l'indirizzo nazionale”.
Dopo il passaggio sul Recovery, c'è anche un nuovo e importante traguardo europeo raggiunto con l'intesa dei leader sul testo sulla lotta ai cambiamenti climatici, per il taglio delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030, superando gli ultimi scogli di alcuni Paesi dell'Est ancora fortemente dipendenti dal carbone per i propri fabbisogni energetici. Un percorso verso la neutralità climatica nel 2050, spiega la presidente della commissione Ue, Ursula Von der Leyen.


Recovery: Musumeci, nessun confronto con Regione siciliana


Recovery: Giani,megaprogetti sono difficilmente realizzabili


Recovery: Zingaretti, impegno corale per risolvere problemi


RECOVERY FUND: SPERANZA "9 MLD SULLA SANITÀ NON SONO SUFFICIENTI"


++ Recovery: Zingaretti,nessuno deve chiedere marcia indietro ++


[Bolzano] Bilancio 2021: guardare oltre la pandemia per obiettivi importanti

++ Recovery Fund: Speranza, proporrò in Cdm aumento per Sanità +


RECOVERY FUND: SPERANZA "NO RETORICA CON RISORSE INSUFFICIENTI"


[Friuli Venezia Giulia] Recovery Fund: Zilli, Fvg ha 5 linee indirizzo strategico partecipate

 



( gs / 11.12.20 )

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Nasce la "scuola per lo sviluppo sostenibile" per le Regioni

Un’iniziativa di ASviS, Cinsedo, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, RUS e SNA

(Regioni.it 3968 - 11/12/2020) Sarà inaugurata il 16 dicembre la Scuola per lo sviluppo sostenibile per le Regioni e le Province autonome, organizzata dall’ASviS in collaborazione con il Centro interregionale di studi e documentazione (CINSEDO), la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, insieme alla Rete delle Università per lo sviluppo Sostenibile (RUS), la Scuola Nazionale di amministrazione (SNA) e con il contributo di TERNA, della Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) e dell’ENI.  
La scuola fornisce una formazione di alto profilo sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, con particolare attenzione all’attuazione dell’Agenda 2030 attraverso le politiche di competenza delle Regioni e delle Province autonome. Il percorso formativo si rivolge a dirigenti e funzionari delle Regioni e delle Province autonome per approfondire le tematiche legate allo sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di accrescere il livello di consapevolezza, impegno, responsabilità e leadership degli enti territoriali nell'attuare l’Agenda 2030, in piena sinergia con le politiche nazionali ed europee. In particolare, la scuola fornisce le conoscenze per definire obiettivi, strumenti, priorità e azioni necessarie al fine di garantire l’uso uniforme degli strumenti di programmazione e attuazione territoriale con la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e i nuovi strumenti finanziari dell’Unione europea.
“Sono sempre stato convinto – ha sottolineato Stefano Bonaccini, Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome - che la prospettiva dello sviluppo sostenibile, nella sua accezione ampia fissata dai cardini di Agenda 2030, sia un percorso necessario per un’azione di governo efficace. Ed il fatto che temi come il green deal o la digitalizzazione siano stati posti alla base del piano Next Generation dell’Unione Europea è una dimostrazione ulteriore della necessità di guardare strategicamente ad un modo nuovo di concepire ogni intervento amministrativo. Per tale motivo abbiamo accettato questa nuova ‘sfida’ suggerita da ASviS: una scuola per lo sviluppo sostenibile che aiuti a crescere funzionari e dirigenti della Regioni e delle Province autonome, fino a formare una nuova classe dirigente, in grado di cogliere una possibile svolta culturale, educativa ed imprenditoriale. Credo che la politica – ha concluso Bonaccini - abbia il dovere di porre la pubblica amministrazione alla guida di questa ‘rivoluzione” di scenario che deve coinvolgere giovani ed imprese per formare una classe dirigente in grado di muoversi in Europa e nel mondo in maniera nuova, attenta, capace di cogliere i diversi fenomeni, in qualche modo ‘rivoluzionaria’ “
“La creazione di un percorso di formazione per chi sarà chiamato a prendere decisioni a livello territoriale è in linea con la missione dell’ASviS e con il processo di territorializzazione dell’Agenda 2030 auspicato dall’Onu e dalla Commissione europea – evidenzia il portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini. “Questa iniziativa vuole generare un cambiamento culturale profondo, che ponga la sostenibilità al centro della programmazione a livello territoriale, stimolando riflessioni sul tipo di Paese che vogliamo costruire. L’ASviS, anche attraverso il Rapporto sui Territori pubblicato in questi giorni, intende contribuire a questo processo di trasformazione, fornendo ai decisori gli strumenti per decidere come costruire un futuro più resiliente e sostenibile”.
Il lancio della scuola si terrà online mercoledi 16 dicembre con i saluti istituzionali del Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Stefano Bonaccini e con una lectio magistralis del portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini. Le lezioni si svolgeranno con un approccio ibrido, alternando momenti di formazione asincrona (e-learning e documenti a disposizione dei discenti) a momenti di formazione sincrona (14 webinar) a partire dall'8 gennaio.
 
Nasce la Scuola per lo sviluppo sostenibile per le Regioni e le Province autonome Un’iniziativa di ASviS, Cinsedo, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, RUS e SNA

 



( red / 11.12.20 )

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Conte: Parlamento decida deroghe su spostamenti in comuni limitrofi a Natale e Capodanno

(Regioni.it 3968 - 11/12/2020) “C'è grande sensibilità parlamentare”. Conte chiede al Parlamento di essere corresponsabile nelle decisioni di introdurre eventuali deroghe ai divieti di spostamento durante le feste natalizie: il Parlamento, che è "sovrano", potrà introdurre delle "eccezioni" ai divieti di spostamento tra i comuni previsti dal Governo, ma con "grande cautela" e "attenzione", perché non deve saltare "l'impianto complessivo" delle misure pensate nel loro insieme per prevenire una "terza ondata" di contagio.
“Non dobbiamo creare occasioni di convivialità” – ribadisce Conte - tra persone che "abitualmente non convivono" durante le feste natalizie: “se poi il Parlamento, assumendosene tutta la responsabilità, vuole introdurre qualche eccezione per “i comuni più piccoli, che possa consentire una circolazione in un raggio chilometrico contenuto....si è aperta una riflessione anche intorno al Governo”.
“Chi vive in una grande città – rileva Conte - e ha i congiunti prossimi ha la possibilità di muoversi. Chi è in paesini più piccoli, può avere qualche difficoltà”.
“Condivido la gran parte delle misure che il Governo ha adottato”, afferma Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza della regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, e ribadisce la richiesta che nei giorni di Natale e Capodanno ci si possa spostare tra comuni limitrofi: “A Roma, Milano o Bologna ci si può spostare di decine di chilometri per pranzare magari col papa' o il nonno solo. Ma abbiamo casi, essendo l'Italia un paese di piccoli o piccolissimi Comuni, in cui non si possono fare 500 metri perche' c'e' il confine. Non dico che bisogna dare il via libera a tutti, sarei un irresponsabile, ma in alcuni casi di ricongiungimento famigliare, per non lasciare solo una persona anziana o bisognosa, mi pare che il buon senso potrebbe spingere a quello che mi pare il presidente del Consiglio stia valutando".
Per Bonaccini resta il tema della “terza ondata” e non bastano i divieti a fermarla: "Noi dobbiamo chiedere alle persone comportamenti responsabili. Tocca anche ad ognuno di noi, al di là dei provvedimenti o delle scelte delle istituzioni, non bisogna scherzarci perchè avete visto cosa significa”.
 
CORONAVIRUS: CONTE, 'SU SPOSTAMENTI ECCEZIONI CON GRANDE CAUTELA, PARLAMENTO SOVRANO'

 
COVID. BONACCINI: PER LE FESTE SERVE IL BUON SENSO, NIENTE ESODI

 



( red / 11.12.20 )

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Toti: sull'Ilva l'importante è che si trovi una rotta

(Regioni.it 3968 - 11/12/2020) “L'importante è che si trovi una rotta”, afferma il presidente della regione Liguria Giovanni Toti, riferendosi all’accordo ex-Ilva: “Se l'ingresso dello Stato in Ilva vorrà dire un rilancio dell'azienda, ci trova d'accordo. Se vuol dire un'ennesima falsa partenza come quelle che abbiamo visto negli ultimi anni, sarà un'altra occasione perduta”.
ArcelorMittal e Invitalia hanno firmato un accordo che consente alla società controllata dal Mef di entrare al 50% e poi salire al 60% nella compagine azionaria della Am Investco che gestisce gli impianti siderurgici in Italia.
“Se l'ingresso dello Stato dentro Ilva – rileva Toti - vorrà dire un rilancio dell'azienda, ci troverà d'accordo, se sarà l'ennesima falsa partenza come quelle vissute negli ultimi anni, francamente sarà un'altra occasione persa”.
Per Toti si deve decidere “cosa fare di una produzione strategica come l'acciaio per la seconda potenza manifatturiera dell'Europa, che si cominci a investire in un'azienda che per quanto riguarda Genova è un'eccellenza assoluta. Spero che arrivi un piano industriale e si torni a parlare di occupazione, non di cassa integrazione, che si cominci a parlare di recupero di posti di lavoro, visto che investiamo un milione di metri quadri delle aree più pregiate del porto di Genova per ospitare uno stabilimento storico del Paese, che una volta dava lavoro a molte migliaia di persone oggi si è ridotto a circa mille occupati".
 
A.Mittal: Toti, che non sia una ennesima falsa partenza A Genova ha un milione di metri quadri, che portino lavoro


( gs / 11.12.20 )

Documento della Conferenza delle Regioni, dell'Anci e dell'Upi del 5 novembre

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Statistiche Spid: osservazioni sulle linee guida

(Regioni.it 3968 - 11/12/2020) La Conferenza Unificata del 5 novembre ha registrato il parere favorevole di Regioni ed Enti locali sulle linee guida relative alle statistiche del sistema pubblico di identità digitale (Spid).
La Conferenza delle Regioni, l'ANCI e l'UPI hanno però formulato alcune raccomandazioni contenute in un documento comune che si riporta di seguito.
Posizione sullo schema di linee guida per le statistiche Spid
Parere ai sensi dell’articolo 71, comma 1, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n.82
Punto 7) Odg Conferenza Unificata
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l’ANCI e l’UPI esprimono parere favorevole con la raccomandazione che in riferimento alle modalità tecniche di trasmissione dei dati statistici di SPID attraverso un canale applicativo dedicato (Piattaforma di acquisizione dati statistici), le cui modalità tecniche saranno definite nelle Linee Guida “Infrastruttura acquisizione dati statistici”, quest’ultime vengano condivise in tempi e modalità tali da poterne prendere visione da parte delle Amministrazioni regionali e locali.
Inoltre si evidenzia che l’adeguamento dei sistemi dei soggetti tenuti ad adottare il nuovo sistema attraverso un cronoprogramma avente un arco temporale dai 3 ai 6 mesi dovrà tener conto, oltre che dell’emanazione delle Linee Guida oggetto del presente parere, anche delle relative Linee Guida “Infrastruttura acquisizione dati statistici”.
Si raccomanda, altresì, che non vi sia alcun impatto finanziario dall’applicazione delle presenti Linee Guida sulle Amministrazioni regionali e locali e che vengano individuate in tutti i provvedimenti che introducono innovazioni tecnologiche le risorse e le modalità di supporto e di accompagnamento che possano aiutare le amministrazioni locali, in particolare i comuni più piccoli, anche per evitare che tali innovazioni non siano diffusamente implementate.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l’ANCI e l’UPI si rendono disponibili a partecipare ad un coordinamento tecnico tra IdP, SP pubblici (le Regioni in primis) ed AGID per convenire sulle metodologie di raccolta ed analisi dei dati statistici e sulle modalità tecniche di trasmissione.
Roma, 5 novembre 2020

Link al documento approvato della Conferenza delle Regioni del 5 novembre: Posizione sullo schema di linee guida per le statistiche spid

Link all'atto della Conferenza Unificata del 5 novembre: Parere, ai sensi dell'articolo 71, comma 1, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, sullo schema di Linee guida per le statistiche SPID


( red / 11.12.20 )

Documento della Conferenza delle Regioni del 23 novembre

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Raccomandazioni per le modifiche al Registro nazionale aiuti di Stato: rinviata l'intesa

(Regioni.it 3968 - 11/12/2020) La Conferenza Unificata del 23 novembre ha rinviato l'intesa sull’adeguamento e sulle modifiche al Registro Nazionale Aiuti di Stato.  Le Regioni erano però pronte a sancirla sia pure con alcune raccomandazioni. I suggerimenti, contenuti in un documento, sono stati comunque trasmessi al Governo in attesa che il tema torni all'ordine del giorno della Conferenza Unificata.
Si riporta di seguito la posizione della Conferenza delle Regioni.
Conferenza Unificata – punto 7)
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nell’esprimere l’intesa sull’adeguamento e sulle modifiche al Registro Nazionale Aiuti di Stato, raccomanda al Governo di assumere le seguenti ulteriori iniziative, finalizzate al miglioramento del Registro Nazionale Aiuti e delle sue funzionalità.
In particolare, la Conferenza propone
-
di procedere alla modifica del decreto 115 del 2017 per tenere conto della disciplina anticrisi introdotta con il regime Quadro Temporaneo dalla Commissione europea;
- di modificare il Registro nazionale aiuti, dal punto di vista informatico, in modo da permettere una nuova visura degli aiuti anticrisi, soprattutto tenuto conto della proroga per tutte le Amministrazioni della disciplina europea;
- di proseguire nell’utile confronto e percorso di chiarimenti da parte delle amministrazioni centrali in tema di obblighi regionali circa il monitoraggio, la trasparenza e le relazioni richieste dalla normativa europea, rispetto ai quali il Registro garantisce per la quasi totalità;
- che il Governo si impegni a condividere in tempo reale eventuali informazioni tecniche, anche pervenute dalla Commissione europea, e a collaborare fattivamente sulle soluzioni applicative (es. eventuali miglioramenti RNA, rapporto RNA/SARI, rapporto RNA/relazioni).
Roma, 23 novembre 2020.


( red / 11.12.20 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
via Parigi, 11 - 00185 - Roma
Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
Registrazione r.s. Tribunale Roma n. 106, 17/03/03

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