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Recovery Fund: c'è l'accordo, coinvolgere Regioni nel piano interventi
Eugenio Giani, presidente della regione Toscana, osserva che in tema di Recovery Fund "il centralismo delle scelte, nella lettura che io ho fatto delle 150 pagine che sono state pubblicate 3-4 giorni fa dalla Presidenza del Consiglio, mi porta a vedere mega progetti che, sono convinto, saranno difficilmente realizzabili proprio per la loro grande entità a causa della lunghezza delle procedure e dei tempi legati a Via, Vas, processi partecipativi”.
Se il Recovery plan destina “solo nove miliardi di euro alla sanita', c'e' qualcosa che non torna”, afferma Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni.
Bonaccini interviene anche sul Mes: "Mi rimetto alle decisioni del Governo anche se confidiamo che si possa fare. Rispetto chi non e' d'accordo, ma ricordo che la pandemia ha cambiato le carte in tavola". Bonaccini quindi aggiunge: "Ci era stato detto che non si accedeva al Mes perche' i fondi per la sanita' sarebbero tornati col Recovery fund. Ma nove miliardi sono un quarto dei 36 miliardi del Mes", ribadisce Bonaccini. Quindi, "voglio condividere l'appello del ministro Roberto Speranza perche' le risorse siano molto superiori".
"Mi pare che non ci sia ancora la completa comprensione delle risorse destinate alla messa a terra dei progetti sul territorio- evidenzia Bonaccini- in Emilia-Romagna abbiamo gia' chiari i progetti da finanziare e condivido che le priorita' siano la digitalizzazione e la sostenibilita' ambientale".
All'incontro col Governo, dunque, "chiederemo come e quanto essere coinvolti", afferma Bonaccini: "Al Governo ho detto di evitare liti tra i ministeri, perche' serve un progetto condiviso e complessivo. Alle Regioni ho detto di evitare progetti che non siano strategici per i prossimi decenni ma che guardano solo a prendere piu' voti domattina. Detto questo, non esiste nessun Governo in grado di mettere a terra 209 miliardi in sei anni senza il contributo delle Regioni. E non c'e' una Regione che da sola puo' farcela senza l'indirizzo nazionale”.
Dopo il passaggio sul Recovery, c'è anche un nuovo e importante traguardo europeo raggiunto con l'intesa dei leader sul testo sulla lotta ai cambiamenti climatici, per il taglio delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030, superando gli ultimi scogli di alcuni Paesi dell'Est ancora fortemente dipendenti dal carbone per i propri fabbisogni energetici. Un percorso verso la neutralità climatica nel 2050, spiega la presidente della commissione Ue, Ursula Von der Leyen.
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Recovery: Giani,megaprogetti sono difficilmente realizzabili
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( gs / 11.12.20 )
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Nasce la "scuola per lo sviluppo sostenibile" per le Regioni
Un’iniziativa di ASviS, Cinsedo, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, RUS e SNA
(Regioni.it 3968 - 11/12/2020) Sarà inaugurata il 16 dicembre la Scuola per lo sviluppo sostenibile per le Regioni e le Province autonome, organizzata dall’ASviS in collaborazione con il Centro interregionale di studi e documentazione (CINSEDO), la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, insieme alla Rete delle Università per lo sviluppo Sostenibile (RUS), la Scuola Nazionale di amministrazione (SNA) e con il contributo di TERNA, della Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) e dell’ENI.
La scuola fornisce una formazione di alto profilo sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, con particolare attenzione all’attuazione dell’Agenda 2030 attraverso le politiche di competenza delle Regioni e delle Province autonome. Il percorso formativo si rivolge a dirigenti e funzionari delle Regioni e delle Province autonome per approfondire le tematiche legate allo sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di accrescere il livello di consapevolezza, impegno, responsabilità e leadership degli enti territoriali nell'attuare l’Agenda 2030, in piena sinergia con le politiche nazionali ed europee. In particolare, la scuola fornisce le conoscenze per definire obiettivi, strumenti, priorità e azioni necessarie al fine di garantire l’uso uniforme degli strumenti di programmazione e attuazione territoriale con la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e i nuovi strumenti finanziari dell’Unione europea.
“Sono sempre stato convinto – ha sottolineato Stefano Bonaccini, Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome - che la prospettiva dello sviluppo sostenibile, nella sua accezione ampia fissata dai cardini di Agenda 2030, sia un percorso necessario per un’azione di governo efficace. Ed il fatto che temi come il green deal o la digitalizzazione siano stati posti alla base del piano Next Generation dell’Unione Europea è una dimostrazione ulteriore della necessità di guardare strategicamente ad un modo nuovo di concepire ogni intervento amministrativo. Per tale motivo abbiamo accettato questa nuova ‘sfida’ suggerita da ASviS: una scuola per lo sviluppo sostenibile che aiuti a crescere funzionari e dirigenti della Regioni e delle Province autonome, fino a formare una nuova classe dirigente, in grado di cogliere una possibile svolta culturale, educativa ed imprenditoriale. Credo che la politica – ha concluso Bonaccini - abbia il dovere di porre la pubblica amministrazione alla guida di questa ‘rivoluzione” di scenario che deve coinvolgere giovani ed imprese per formare una classe dirigente in grado di muoversi in Europa e nel mondo in maniera nuova, attenta, capace di cogliere i diversi fenomeni, in qualche modo ‘rivoluzionaria’ “
“La creazione di un percorso di formazione per chi sarà chiamato a prendere decisioni a livello territoriale è in linea con la missione dell’ASviS e con il processo di territorializzazione dell’Agenda 2030 auspicato dall’Onu e dalla Commissione europea – evidenzia il portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini. “Questa iniziativa vuole generare un cambiamento culturale profondo, che ponga la sostenibilità al centro della programmazione a livello territoriale, stimolando riflessioni sul tipo di Paese che vogliamo costruire. L’ASviS, anche attraverso il Rapporto sui Territori pubblicato in questi giorni, intende contribuire a questo processo di trasformazione, fornendo ai decisori gli strumenti per decidere come costruire un futuro più resiliente e sostenibile”.
Il lancio della scuola si terrà online mercoledi 16 dicembre con i saluti istituzionali del Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Stefano Bonaccini e con una lectio magistralis del portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini. Le lezioni si svolgeranno con un approccio ibrido, alternando momenti di formazione asincrona (e-learning e documenti a disposizione dei discenti) a momenti di formazione sincrona (14 webinar) a partire dall'8 gennaio.
Nasce la Scuola per lo sviluppo sostenibile per le Regioni e le Province autonome Un’iniziativa di ASviS, Cinsedo, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, RUS e SNA
( red / 11.12.20 )
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Conte: Parlamento decida deroghe su spostamenti in comuni limitrofi a Natale e Capodanno

CORONAVIRUS: CONTE, 'SU SPOSTAMENTI ECCEZIONI CON GRANDE CAUTELA, PARLAMENTO SOVRANO'

COVID. BONACCINI: PER LE FESTE SERVE IL BUON SENSO, NIENTE ESODI
( red / 11.12.20 )
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Toti: sull'Ilva l'importante è che si trovi una rotta

A.Mittal: Toti, che non sia una ennesima falsa partenza A Genova ha un milione di metri quadri, che portino lavoro
( gs / 11.12.20 )
Documento della Conferenza delle Regioni, dell'Anci e dell'Upi del 5 novembre
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Statistiche Spid: osservazioni sulle linee guida

La Conferenza delle Regioni, l'ANCI e l'UPI hanno però formulato alcune raccomandazioni contenute in un documento comune che si riporta di seguito.
Parere ai sensi dell’articolo 71, comma 1, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n.82
Punto 7) Odg Conferenza Unificata
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l’ANCI e l’UPI esprimono parere favorevole con la raccomandazione che in riferimento alle modalità tecniche di trasmissione dei dati statistici di SPID attraverso un canale applicativo dedicato (Piattaforma di acquisizione dati statistici), le cui modalità tecniche saranno definite nelle Linee Guida “Infrastruttura acquisizione dati statistici”, quest’ultime vengano condivise in tempi e modalità tali da poterne prendere visione da parte delle Amministrazioni regionali e locali.
Inoltre si evidenzia che l’adeguamento dei sistemi dei soggetti tenuti ad adottare il nuovo sistema attraverso un cronoprogramma avente un arco temporale dai 3 ai 6 mesi dovrà tener conto, oltre che dell’emanazione delle Linee Guida oggetto del presente parere, anche delle relative Linee Guida “Infrastruttura acquisizione dati statistici”.
Si raccomanda, altresì, che non vi sia alcun impatto finanziario dall’applicazione delle presenti Linee Guida sulle Amministrazioni regionali e locali e che vengano individuate in tutti i provvedimenti che introducono innovazioni tecnologiche le risorse e le modalità di supporto e di accompagnamento che possano aiutare le amministrazioni locali, in particolare i comuni più piccoli, anche per evitare che tali innovazioni non siano diffusamente implementate.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l’ANCI e l’UPI si rendono disponibili a partecipare ad un coordinamento tecnico tra IdP, SP pubblici (le Regioni in primis) ed AGID per convenire sulle metodologie di raccolta ed analisi dei dati statistici e sulle modalità tecniche di trasmissione.
Roma, 5 novembre 2020
Link all'atto della Conferenza Unificata del 5 novembre: Parere, ai sensi dell'articolo 71, comma 1, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, sullo schema di Linee guida per le statistiche SPID
( red / 11.12.20 )
Documento della Conferenza delle Regioni del 23 novembre
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Raccomandazioni per le modifiche al Registro nazionale aiuti di Stato: rinviata l'intesa

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nell’esprimere l’intesa sull’adeguamento e sulle modifiche al Registro Nazionale Aiuti di Stato, raccomanda al Governo di assumere le seguenti ulteriori iniziative, finalizzate al miglioramento del Registro Nazionale Aiuti e delle sue funzionalità.
In particolare, la Conferenza propone
- di procedere alla modifica del decreto 115 del 2017 per tenere conto della disciplina anticrisi introdotta con il regime Quadro Temporaneo dalla Commissione europea;
( red / 11.12.20 )

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
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Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
Registrazione r.s. Tribunale Roma n. 106, 17/03/03