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Regioni.it

n. 3984 - martedì 19 gennaio 2021

Sommario
- Emergenza Covid-19: didattica in presenza a scuola, urge confronto Governo-Regioni
- Taglio vaccini Pfizer rischia di rallentare campagna vaccinazione
- Vaccinazioni: in Piemonte accordo con medici di medicina generale
- Riaprono musei nelle regioni in fascia gialla
- Conferenza Unificata il 21 gennaio
- Pareggio di bilancio delle Regioni e monitoraggio del rispetto degli obiettivi: raccomandazioni sul decreto

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Emergenza Covid-19: didattica in presenza a scuola, urge confronto Governo-Regioni

La richiesta al termine della Conferenza delle Regioni del 18 gennaio

(Regioni.it 3984 - 19/01/2021) La Conferenza delle Regioni che si è riunita ieri sera ha chiesto all'unanimità un confronto con il ministro Speranza nelle prossime ore per affrontare il tema delle riavvio della didattica in presenza nelle scuole in questa fase di emereza da Covid-19. In particolare occorrerà superare alcune incongrenze fra le dichiarazioni  del Cts, le decisioni dei Tar e ad alcune posizioni espresse in passato e diverse da oggi, dello stesso Cts, dell'Iss e del consulente del ministro Speranza.
Il tema - unitamente all'ennesimo ritardo della Pfizer che rischian di rallentare la campagna di vaccinazione in Italia (vedi notizia successiva) - sarà affrontato questa sera dopo le 20.00 nel corso di un vertice con il Governo. .
C'è "l'assoluta necessità di un chiarimento, anche di natura normativa, che risolva" la situazione "di incertezza che va a discapito in primo luogo di studenti, genitori e di chi nella scuola lavora". E' questa la ragione per cui il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, ha scritto questa mattina ai ministri della Salute Roberto Speranza e per gli Affari regionali, Francesco Boccia, chiedendo proprio un incontro urgente.
A chiarire la situazione, per alcuni aspetti paradossale, ci aveva già pensato lo stesso Presiente Bonaccini con un post pubblicaro su facebook domenica 17 gennaio. "Mi permetto di osservare che sulla scuola - aveva scritto il Presidente dell'Emilia-Romagna - continua una situazione di incertezza che va a discapito in primo luogo di studenti, genitori e di chi nella scuola lavora.  il 16 gennaio "l'Istituto superiore di sanità ha parlato del rischio di pandemia fuori controllo, un'affermazione molto forte e preoccupante". Poi il 17 gennaio il consulente del ministero della Salute ha evocato la necessità di un lockdown generalizzato". Ma nella setssa giornata del 17 gennaio , però, "il Cts si è riunito per spiegarci che le sue stesse valutazioni di qualche mese fa sull'incompatibilità della scuola in presenza per la zona gialla sono superate e che la didattica in presenza ora è addirittura compatibile con la zona arancione. Il Cts farebbe anche salve le diverse valutazioni rispetto all'andamento dell'epidemia nei territori, riconoscendo quindi la necessità di eventuali ordinanze regionali. Ma i diversi Tar accolgono o bocciano le ordinanze regionali a prescindere dall'andamento dell'epidemia, come si è visto negli ultimi giorni.
Ho rispetto della scienza e ho rispetto delle sentenze": Quindi da lunedì 18 gennaio anche i ragazzi delle scuole secondarie superiori dell'Emilia-Romagna sono tornati in presenza almeno al 50%. "Non ho alcuna intenzione di accrescere il caos. Il fatto poi che avremo Regioni in zona gialla con la didattica a distanza anche per le scuole elementari e Regioni in zona arancione con la didattica in presenza anche per le scuole superiori è una contraddizione che non spetta a me risolvere. Ci penserà il Governo, quando riterrà".
Il Tar dell'Emilia-Romagna ha sospeso l'efficacia dell'ordinanza dell'8 gennaio 2021 con cui il presidente della Regione aveva disposto la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori fino al 23 gennaio 2021. Il ricorso era stato presentato da 21 genitori ed è stato accolto. e così da lunedì 18 gennaio le scuole superiori dell’Emilia-Romagna hanno ripreso le lezioni in presenza al 50%. La Regione si è dimostrata pronta, come lo era già dal 7 gennaio, quando però l’andamento epidemiologico aveva spinto la Giunta a rinviare l’avvio della didattica in aula nelle scuole secondarie di secondo grado, garantendo comunque la regolare ripartenza per materne, elementari e medie.  “Le sentenze si rispettano, siamo abituati così, pertanto lunedì siamo pronti a partire- aveva dichiarato Bonaccini-. Non ci sono problemi a farlo in così poco tempo, a dimostrazione che la nostra decisione era motivata dall’andamento epidemiologico e non da difficoltà organizzative, che non esistono nemmeno ora. Avevamo lavorato per tempo, assieme a Comuni e Province, Ufficio scolastico regionale, sindacati, Aziende di trasporto pubblico locale e Prefetture, per mettere a punto un piano regionale condiviso, basato sul potenziamento dei trasporti - oltre 550 bus aggiuntivi: 350 già in strada da settembre più altri 200 adesso, per un investimento della Regione di oltre 23 milioni di euro - e orari d’ingresso scaglionati lì dove serva, d’intesa con le scuole e le comunità locali. Quel piano c’era e c’è, quindi non abbiamo nulla da improvvisare”.
Sul l ricorso in Ventoil Presidente Luca Zaia aveva dichiarato "Vedremo la qualità del ricorso al Tar per riaprire le scuole e porteremo le nostre argomentazioni. In una regione con un tasso di contagi come il Veneto il giudice amministrativo si assume la responsabilità della sua decisione. Se decidesse di farci riaprire le scuole, vedremo le motivazioni di natura sanitaria, siamo a disposizione con i nostri tecniciper spiegare la situazione sanitaria del Veneto, chiedo quindi che il parere del giudice amministrativo sia espresso anche sulfronte sanitario"".
In Sicilia in linea col Dpcm, svolgeranno attività didattica in presenza i servizi educativi per l’infanzia, la scuola dell’infanzia, la primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado. Tutte le altre classi scolastiche e le Università continueranno con la didattica a distanza. Resta la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori e per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Il Presidente della Puglia, Michele Emliano si era detto "estremamente preoccupati per quanto l'Istituto superiore di Sanità ha oggi reso pubblico e per quanto il Governo ha fatto di conseguenza, rendendo più rigide le regole di zonizzazione al punto da mandare in zona arancione molte regioni italiane. L'Istituto superiore di sanità ci chiede di mantenere inalterate le misure di contenimento della curva epidemiologica. Ed una delle misure adottate in Puglia per ottenere tale contenimento è l'alleggerimento della didattica in presenza attraverso la libera scelta della didattica digitale integrata da parte delle famiglie che lo desiderino. Tale metodo non impedisce la didattica in presenza per coloro che la ritengono necessaria e, contemporaneamente, non obbliga le famiglie che temono il contagio all'obbligo di frequenza in presenza. È un sistema che certamente richiede grande sacrificio ai docenti nel gestire entrambe le didattiche, ma è anche il miglior compromesso tra due esigenze apparentemente contrapposte che invece in questo modo realizza pienamente il diritto allo studio e il diritto alla salute.
In Liguria "Abbiamo deciso, consultandoci con la nostra task force sanitaria, di andare avanti con la didattica a distanza per le scuole superiori ancora per una settimana", ha annunciato su Facebook il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti."Comprendiamo l'esigenza dei ragazzi che vogliono tornare in aula ma - ha spiegato Toti - crediamo sia giusto che ciò avvenga agendo con prudenza e sicurezza. E lo decidiamo a prescindere da Tar che sta sospendendo nelle altre regioni le ordinanze di chiusura, frutto di una interpretazione delle competenze che andrebbe chiarita al più presto dal governo per evitare di aggiungere ulteriore confusione a una situazione già complicata".Nei prossimi giorni - ha aggiunto - serve ancora tenere alta l'attenzione, non solo per salvaguardare la salute di tutti noi ma anche per rispetto delle tante persone che stanno facendo maggiori sacrifici dal punto di vista lavorativo. Seguiamo le regole e impegniamoci tutti affinché i nostri dati possano migliorare ulteriormente per permetterci così di tornare al più presto alla normalità"".
"I Tar hanno deciso di fare gli epidemiologi e il comitato tecnico scientifico oggi dice che l'apertura delle scuole è compatibile con le aree di rischio. Ma come: prima le scuole aperte non erano compatibili con le aree gialle e ora sono compatibili con le aree arancioni? Non sarà un caso se il Governo ha deciso di abbassare le soglie, di rendere molto più rigorose le fasce. Abbiamo chiuso tutto il Paese ma siccome sulla scuola qualcuno si è intestardito e ha deciso di farne una battaglia politica ora si dovrebbero riaprire. Capisco il momento di difficoltà del Governo, ma non capisco l'incoerenza", ha poi detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti nel corso di una diretta sulla sua pagina facebook. "Io ho firmato un'ordinanza per tenere le scuole superiori chiuse questa settimana, e la confermo - ha detto ancora - Se il Tar non l'annullerà sarà così. Alla fine della settimana valuteremo la situazione e decideremo cosa fare. Certo la scuola è importante ma è ancora più importante salvare vite. Sappiamo tutti che i ragazzi fanno fatica e so che è un sacrificio per loro, ma mi sembra folle sostenere che un luogo come la scuola che prevede aumento di trasporto pubblico, affollamento in entrata e in uscita non sia pericoloso nell'attuale situazione. Chiudiamo i bar per evitare assembramenti davanti ai locali, non si capisce perché non dovremmo evitarli davanti alle scuole. Non sono un epidemiologo ma sono convinto che se per una settimana usiamo ancora qualche cautela in più non facciamo male. Cerchiamo di fare un sacrificio coerente tutti quanti, non cambiamo a seconda della convenienza politica. In Liguria abbiamo una settimana con incidenza di positivi sotto due casi ogni diecimila. Ci auguriamo che il trend positivo continui anche la prossima settimana grazie alle misure prese. Siamo già intorno all'1 di RT, tra pochi giorni potremmo tornare sotto e la successiva consolidare il dato, e per questa ragione vorremmo agire con grande prudenza anche nel mondo della scuola".
Secondo il Presidente della Toscana, Eugenio Giani "La scuola sta dimostrando di non appesantire" l'andamento dei contagi, per cui "laddove si tratta di fare un passettino in più sul piano del coraggio io invito i miei colleghi a farlo", anche se "sono nel cuore dei governatori che si trovano ad avere regioni che si trovano ad avere 3mila contagi al giorno: in questi casi li capisco". "Se noi riusciamo a rimanere in zona gialla - ha aggiunto Giani - è evidente che diamo respiro, a fronte dell'emergenza sanitaria, anche alla nostra economia, alla nostra emergenza sociale, e conseguentemente queste condizioni che ci riempiono di soddisfazione devono essere accompagnate dall'invito ad avere la mascherina, mantenere le distanze, evitare i contatti quando sono superflui, proprio perché sappiamo che il contatto stretto poi trasmette il virus ed allarga la diffusione del contagio". Il ministro Speranza, ha concluso il Presidente, "mi ha raccomandato di fare appelli tutti rivolti al massimo invito alla prudenza, a non abbassare la guardia".  “La scuola è per noi una priorità. Il nostro obiettivo è riuscire a tenerla sempre aperta. I presupposti ci sono. Per questo estendiamo la campagna di screening in ogni istituto superiore della Toscana. Dobbiamo continuare a essere responsabili e prudenti. Possiamo farcela, con l’aiuto e la collaborazione di tutti”.
Anche il Tar del Friuli Venezia Giulia, come già in altre regioni, ha accolto il ricorso presentato da genitori di studenti delle superiori e ha sospeso l'efficacia dell'ordinanza del 4 gennaio scorso del Governatore Massimiliano Fedriga che disponeva la chiusura delle scuole secondarie di secondo grado - con attività solo in didattica a distanza - fino alla fine del mese. Lo ha reso noto il Tgr Rai precisando che il ricorso scaturiva dai problemi sull'efficacia dell'azione didattica a distanza, sottolineando il divario tra le apparecchiature in possesso tra gli studenti e le conseguenze sulla salute psico-fisica dei ragazzi.
“Un pacchetto di misure per rientro a scuola in sicurezza, anche prima del 31 gennaio se la situazione in relazione alla pandemia lo permetterà”. E’ quanto ha annunciato questo pomeriggio il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli nel corso di una conferenza stampa insieme agli assessori all’Istruzione Giorgia Latini, ai Lavori Pubblici Francesco Baldelli e alla Sanità Filippo Saltamartini, convocata per illustrare gli interventi destinati alla scuola e finanziati dalla giunta con 5 milioni di euro per sanificare gli ambienti e migliorare l’areazione di ogni scuola di ordine e grado  e con 2 milioni per garantire la strumentazione tecnologica necessaria nei giorni di Dad. A questi provvedimenti si aggiunge la possibilità di tamponi gratuiti senza prenotazione per tutti gli studenti, i docenti e il personale scolastico. “Se l’indice Rt rimarrà inferiore a 1 e non si alzerà la curva dei casi asintomatici e sintomatici – ha proseguito il presidente Acquaroli – lunedì prossimo, 25 gennaio, potremo riaprire le scuole per lezioni in presenza al 50% senza aspettare il 31 gennaio, evenienza già prevista nell’ultima ordinanza firmata. Già da giorni stiamo valutando questa eventualità, quando il numero assoluto dei contagi e dei positivi sintomatici e asintomatici giornalieri che ci aveva tanto allarmato ad inizio anno, ha ricominciato a scendere in modo evidente. In questi giorni incontreremo il mondo della scuola e l’auspicio è quello di poter restituire al più presto ai nostri ragazzi e alle famiglie la normalità e la socialità”.
 

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[Marche] SCUOLA: LA GIUNTA ACQUAROLI ANNUNCIA UN PACCHETTO DI MISURE PER UN RIENTRO SICURO


[Trento] Prima Classe: il progetto per prevenire l’emergenza educativa generata dal Covid-19


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Scuola, Zaia: vediamo ricorso al Tar e daremo nostre motivazioni

SCUOLA. ZAIA: LE RIAPRO SOLO SE CONDIZIONI SANITARIE LO PERMETTONO


Scuola: Zaia, parere Cts smantella modello delle zone


Scuola, Bonaccini: anche dopo riunione Cts continua incertezza e caos


ANSA/Cts dà l'ok, domani si torna a scuola alle superiori


COVID. SCUOLA, BONACCINI: DA DOMANI IN EMILIA ROMAGNA SUPERIORI IN PRESENZA AL 50%


[Liguria] CORONAVIRUS, TOTI: "INCOERENTE TENERE CHIUSE SCUOLE IN ZONA GIALLA E APRIRLE IN ZONA ARANCIONE. LIGURIA PERFETTA NEL SEGUIRE LA PIANIFICAZIONE DEI VACCINI"


ANSA/Riparte scuola, tra caos Regioni e proteste studenti


[Friuli Venezia Giulia] Covid: Fedriga, nuova ordinanza per didattica a distanza da 18 a 31/1


++ Scuola: Tar Fvg accoglie ricorso contro ordinanza su Dad ++


Covid: Giani, invito presidenti Regioni a riaprire le scuole


Scuola: Bonaccini, governo dirimi questione


Scuola, Toti: in Liguria superiori chiuse ancora una settimana


[Puglia] VERSO NUOVA ORDINANZA SCUOLA, EMILIANO: “SUPERIORI IN DDI AL 100% PER UNA SETTIMANA, ELEMENTARI E MEDIE IN PRESENZA CON LIBERA SCELTA DI DDI PER LE FAMIGLIE”


[Sicilia] Covid: ordinanza di Musumeci, zona rossa con maggiori restrizioni


[Emilia - Romagna] Scuola. Riapertura delle superiori da lunedì 18 gennaio in Emilia-Romagna: le lezioni riprenderanno in presenza al 50%. Il presidente Bonaccini dopo il pronunciamento del Tar regionale: "Le sentenze si rispettano, questo il nostro modo di pensare. Nessun problema organizzativo per la riapertura in tempi così rapidi: pronti adesso come lo eravamo prima. Decisione sulla Dad presa unicamente sulla base dell'andamento epidemiologico. La preoccupazione di genitori e studenti è anche la nostra"


++ Scuola: Tar E-R accoglie ricorso contro ordinanza su Dad ++

 



( red / 19.01.21 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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