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Regioni.it

n. 3992 - mercoledì 27 gennaio 2021

Sommario3
- Conferenza delle Regioni convocata per il 28 gennaio
- Crisi di Governo: il dibattito coinvolge i Presidenti delle Regioni
- Vaccini: tra mancata consegna, contestazioni, autarchia e ritorno alla normalità
- Giornata della Memoria: ricordare è un dovere di umanità e civiltà
- Conferenza Unificata il 28 gennaio
- Conferenza Stato-Regioni il 28 gennaio

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Conferenza delle Regioni convocata per il 28 gennaio

(Regioni.it 3992 - 27/01/2021) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome è stata convocata per giovedì 28 gennaio alle ore 12.00 (esclusivamente in videoconferenza). 
All’ordine del giorno i temi che saranno affrontati dalla Conferenza Unificata e dalla Conferenza Stato-Regioni che il ministro Francesco Boccia ha convocato (con modalità di videoconferenza) rispettivamente alle 15.00 e alle 15.15 dello stesso 28 gennaio.
La Conferenza delle Regioni affronterà però anche altri temi fra cui:
politiche sociali
- proposte di revisione del Decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40 recante: “Istituzione e disciplina del servizio civile universale (articolo 8 della legge 6 giugno 2016, n. 1069;
politiche agricole
- proposta per dei nuovi criteri di riparto dei fondi FEASR 2021-2022;
emergenza Covid-19
- valutazioni sulle determinazioni assunte dal Comitato Tecnico Scientifico sulla proposta di “Linee guida per l'utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte degli sciatori amatoriali";
istruzione e salute
- problematiche relative all’assistenza sanitaria per le studentesse e gli studenti universitari fuori sede;
immigrazione
comunicazione del Coordinatore della Commissione speciale Immigrazione ed italiani all’Estero in merito agli esiti del Tavolo di Coordinamento nazionale del 27 gennaio 2021.
Gli ordini del giorno (ed eventuali integrazioni) della Conferenza delle Regioni, della Conferenza Unificata e della Conferenza Stato-Regioni sono consultabili nella sezione “rapporti istituzionali” del sito www.regioni.it.
Conferenza delle Regioni il 28 gennaio alle 12.00 - Previste la Conferenze Unificata e la Conferenza Stato-Regioni per le ore 15.00 e 15.15
 

( red / 27.01.21 )

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Crisi di Governo: il dibattito coinvolge i Presidenti delle Regioni

Il PNRR al centro del confronto fra le istituzioni regionali e l'esecutivo

(Regioni.it 3992 - 27/01/2021) "Oggi il Capo dello Stato avvierà le consultazioni. Ripongo nel Presidente della Repubblica la massima fiducia, convinto che con saggezza potrà indicare la strada migliore per il nostro Paese". A scriverlo su Facebook è il presidente della Toscana, Eugenio Giani.
Il dibattito sul possibile esito della crisi di Governo finisce inevitabilmente per coinvolgere anche i Presidenti delle Regioni.
"Con una pandemia da battere e un Recovery Plan da 220 miliardi da spendere tutte le forze europeiste devono fare una scelta di campo, ha ragione Romano Prodi", così Il Presidete dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini che in un'intervista alla Repubblica dice: "Serve uno scatto sul profilo riformista nel mio partito. Senza arroganze ma anche senza timidezze". A cominciare dalla suddivisione delle risorse del Recovery, che deve tener conto del Nord produttivo: "I fondi devono arrivare in modo robusto anche qui, dove abbiamo dimostrato di saper spendere bene i fondi europei. Sennò sarebbe un paradosso. Aprire la crisi è stato un grave errore. Ma andare al voto ora sarebbe altrettanto irresponsabile. E se la ragione che ha portato a strappare è il Recovery Plan, l'esito rischia di essere quello di non riuscire a presentare un piano all'Europa o di affidarne la realizzazione alla destra sovranista. Aggiungo - prosegue il Presidente dell'Emilia-Romagna - che un eventuale veto sul nome di Conte indebolisce le stesse ragioni di merito per cui Italia Viva dice di avere rotto col governo. Detto questo credo ora sia il tempo di ricomporre. Quanto al mio partito, se uno scatto serve è sul profilo riformista e sull'iniziativa da assumere per essere baricentro politico di una nuova maggioranza. Senza arroganza, ma anche senza timidezze - sostiene Bonaccini -. La nostra voce va alzata sui contenuti e sulle sfide. E poi mi aspetto un messaggio alla parte più dinamica del Paese. Diciamo che gli investimenti del Recovery Fund devono arrivare in maniera robusta anche nelle regioni che hanno investito prima e meglio le risorse europee, il contrario sarebbe un bel paradosso. Ancora, l'Italia è in infrazione per la qualità dell'aria: doveroso intervenire su Taranto, ma ricordo che c'è anche il bacino padano, l'area più grande e inquinata d'Europa. Se si fermano le aree territoriali che più corrono poi chi lo ripaga il debito pubblico?". E infine a proposito del ruolo delle regioni nel Recovery plan il presidente della Conferenza delle Regioni dice: Mi chiedo anche se qualcuno può davvero pensare di spendere 220 miliardi senza regioni ed enti locali. Per pensarlo bisogna non aver mai gestito risorse pubbliche. Certo, tra le amministrazioni ci sono differenze, ma come si realizzano le scuole, gli ospedali o le opere contro il dissesto idrogeologico in Emilia-Romagna preferirei discuterlo coi sindaci anziché coi dirigenti dei ministeri, con tutto il rispetto".
Tema quello del Pnrr afftonato anche dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei (Coordinatrice della Commissione Affari Internazionali ed Europei della Conferenza delle Regioni) in un'intervista al Sole 24 Ore.  "Si continua a parlare dei 209 miliardi del Recovery fund ma si è capito che arriveranno solo se saremo in grado di realizzare i progetti, di spendere le risorse? Altrimenti anziché prenderli dovremo restituire quanto ci è stato anticipato. Il tema  ancora non risolto, posto all'unanimità dalle Regioni al Governo - ha aggiunto -, è sul ruolo che dobbiamo ricoprire in questo percorso, vale per le Regioni così come per gli enti locali". Secondo Tesei il governo finora ha chiesto "una lista" a ciascuna Regione "dei progetti disponibili, che rispondessero alle missioni indicate dall'Europa". La presidente ha quindi parlato di un piano che "manca di concretezza" e resta molto "vago", anche perché senza "alcuni interventi strutturali, a partire dalla riforma della pubblica amministrazione, dalla rivisitazione dell'intero processo autorizzativo", difficilmente "saremo in grado di realizzare quanto abbiamo ipotizzato".
"Noi abbiamo iniziato a lavorare ad agosto - ha sottolineato la Presidente dell'Umbria - e i progetti devono essere presentati entro aprile ma in tutti questi mesi dal Governo non è giunta alcuna risposta sul nostro ruolo". Per Tesei "non si tratta di desiderio di protagonismo" ma senza un "confronto costante e una chiara ripartizione dei ruoli" sarà molto complicato se non impossibile intervenire "visto che in molti casi si tratta di interventi su cui le Regioni, dalla sanità al lavoro, hanno competenza esclusiva o
concorrente".
Di qui la richiesta ad applicare quella "leale collaborazione istituzionale di cui spesso si parla ma che non si è realizzata" e senza la quale "difficilmente saremo in grado di rispettare la scadenza per la realizzazione dei progetti del 2026 e su questo siamo tutti d'accordo, a prescindere dal colore politico delle nostre giunte".
Tornando al tema della crisi in corso, Giovanni Toti, presidente della Liguria e leader di Cambiamo!, a margine di una conferenza stampa a Genova, ha detto di  aver "parlato con tutti i nostri parlamentari e anche con l'amico Biasotti, mi sembra che siano tutti sulla stessa linea e anche le loro dichiarazioni non lasciano adito a dubbi: disponibili a un governo di unità nazionale che dia risposte serie e con personalità serie e incapaci, non disponibili a Conte ter, Conte quater che siano invece accrocchi riuniti con maggioranze raccogliticce ed eterogenee. Quello che diciamo noi al Capo dello Stato e' quello che stiamo dicendo pubblicamente, non abbiamo un doppio linguaggio: il governo Conte 2 era inadeguato ad affrontare importanti temi del momento - ha aggiunto Toti -. C'e' bisogno dello sforzo di tutti e, in questo senso, il nostro movimento politico c'e', ma deve essere un governo che sia all'altezza delle sfide e sostenuto da un'ampia maggioranza parlamentare che sappia fare anche quelle riforme per cui magari la prossima legislatura non sia come questa, con governi di colori diversi, fino all'ultimo governo variopinto che forse uscira' da questa crisi". "Ora vi sono emergenze impellenti per il Paese: la definizione del Recovery, la campagna vaccinale che stenta a partire, il tema dell'equilibrio della sanita' delle Regioni, a marzo lo sblocco dei licenziamenti e una crisi economica che incombe sul Paese", ha aggiunto Toti che manifesta comunque ''Piena fiducia che il Presidente Mattarella saprà dare uno sbocco a questa crisi ben conoscendo le difficoltà e le opportunità che il Paese ha di fronte. Piano di vaccinazione, Recovery, licenziamenti e crisi economica, conti delle Regioni: per affrontare questi temi servono competenza e maggioranze larghe e forti". Poi il Presidente della Liguria sulla sua pagina Facebook annota: "No a governi confusi e raccogliticci. Ora è il momento della serietà, della generosità, dell'impegno".
"Ho paura che il colore del prossimo Governo sarà un colore sbiadito. Dentro c'è di tutto e il contrario di tutto. E' una situazione in cui si raccatta qualsiasi cosa passi per avere la maggioranza: questo non può essere il Governo di un paese, di qualsiasi colore politico sia", ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine della cerimonia per la Giornata della Memoria, oggi a Trieste. "O c'è un governo in grado di dare una direzione - ha puntualizzato - soprattutto nel mezzo di una pandemia e di una crisi economica, altrimenti a pagarne le conseguenze saranno i cittadini di questo Paese". Di fronte all'eventualità di un esecutivo di responsabilità nazionale la Lega, ha aggiunto, pensa che "la via maestra sia tornare al voto con un programma politico certo e chiaro. Dopodiché sta nelle mani del Presidente della Repubblica con le consultazioni, e ci fidiamo di lui, trovare le migliori soluzioni possibili". "Ormai - ha concluso - è diventato poco di moda dirlo: io sono ancora innamorato del principio democratico che siano cittadini a scegliere la maggioranza, la linea politica e chi governa. Forse sono un illuso, ma pare che chi parla di elezioni sembri il demone. Evidentemente a qualcuno questa democrazia non piace più perché non vince le elezioni. Ma questo è il principio democratico, si può anche perdere. Lo comunico a qualcuno che ha governato ormai da 10 anni senza mai vincere: grande abilità politica, poca responsabilità rispetto la volontà dei cittadini".  Quanto alla prospettiva di un Conte-ter "E' un'ipotesi in campo e l'unica credibile perché Conte possa avere un nuovo governo a sua guida", risponde a Mattino Cinque il presidente del Friuli Venezia Giulia. "Devo dire che è uno spettacolo tristissimo per il paese. Se la logica è 'cambiamo un governo tenendo per la terza volta lo stesso presidente del Consiglio ma con la possibilità di spartirsi di più gli incarichi' penso che sia un problema per il Paese, indipendentemente dal colore politico del Governo". Rispetto poi ad una candidatira del leader di Forza italia al Quirinale, Fedriga pensa che Silvio Berlusconi sia una parte della storia politica italiana importante. Non sono un parlamentare, però sono presidente di Regione: se mi chiameranno a votare il presidente della Repubblica mi sembra un buon nome".
Per governare ci vogliono numeri solidi, soprattutto in questo momento storico, e le dimissioni di Conte certificano "che i numeri non li ha". Lo dice in un'intervista a La Repubblica il Presidente del Veneto Luca Zaia, che vede improbabile un Conte ter: premesso che "la partita è nelle mani del presidente Mattarella - spiega - a me sembra difficile pensare che chi si dimette per mancanza di numeri possa poi fare una magia". Con i numeri "di oggi mi sembra inevitabile il voto" aggiunge. 
"Prendiamo atto- ha aggiuntyo poi Zaia - che il Presidente del Consiglio con le sue dimissioni certifica che i numeri non ci sono e quindi ci potevano anche risparmiare questa settimana, dieci giorni di esibizioni di maggioranza. Siamo nelle mani del presidente Mattarella, non so cosa scegliera', ma immagino sara' li con la calcolatrice in mano per capire se ci sono i numeri perche' altrimenti e' difficile governare".
"Se ci sono le condizioni perché ci sia un Governo, lo si faccia in fretta per poter dare risposte ai cittadini, se queste condizioni non ci sono, si restituisca la voce agli elettori e quanto prima si formi un esecutivo autorevole in grado di contrattare con l'Europa tutto ciò che è nel Recovery fund e di dare riposte sanitarie ed economiche ai cittadini logorati da questa crisi". Così il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas sulla crisi di Governo. "Siamo in piena emergenza - ha spiegato Solinas - viviamo una pandemia sanitaria ed economica che sta mettendo in ginocchio l'intero Paese, bisogna fare in fretta".
"Speriamo che il Capo dello Stato ci metta nelle condizioni di poter avere un governo a cui affidarci, su cui poter contare, che ci rappresenti in maniera vera e concreta anche in Europa. Perché dobbiamo andare a tirare fuori gli attributi anche in Europa, a battere i pugni sul tavolo soprattutto in Europa", ha affermato nel corso di una diretta Facebook il presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì.
"L'esito della crisi di governo? Credo sia imprevedibile, era imprevedibile una crisi in piena pandemia o prevedibile ma si sperava che alla fine avrebbe prevalso il senso istituzionale in un momento così complicato". Così il presidente delle Marche Francesco Acquaroli ha risposto a una domanda dei cronisti a margine della seduta del Consiglio regionale dedicata in parte al Giorno della Memoria. "L'Auspicio? Preferisco da figura istituzionale e territoriale non commentare le evoluzioni nazionali - ha aggiunto - credo sempre, però, che in democrazia quando non c'è una certezza bisogna dare parola agli elettori".
Infine
Nicola Zingaretti (presidente della regione Lazio e segretario Pd), in un passaggio della sua relazione alla direzione nazionale del Pd ha sottolineato che  "Negli attuali equilibri parlamentari figli  della sconfitta del 2018, Giuseppe Conte, rappresenta un punto di  equilibrio credibile".
Crisi: Zingaretti, Conte punto equilibrio credibile

==Recovery: Tesei, i fondi solo se realizziamo progetti

**GOVERNO: TOTI, 'FIDUCIA IN MATTARELLA, SERVONO MAGGIORANZE LARGHE E FORTI'**
Governo: Fedriga, sarà di colore sbiadito, c'è dentro tutto

( red / 27.01.21 )

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Vaccini: tra mancata consegna, contestazioni, autarchia e ritorno alla normalità

(Regioni.it 3992 - 27/01/2021) Sul fronte vaccini la situazione resta ingarbugliata. L’Unione europea contesta l’azienda AstraZeneca e chiede il rispetto del contratto vaccini  e quindi lo svincolo dalla clausola di segretezza per la pubblicazione del contratto con l’Ue, che contesta la produzione delle dosi nel solo Belgio.
Il ministro della salute, Roberto Speranza, ribadisce che “lo Stato italiano entra con capitale pubblico in ReiThera, l'azienda di Castel Romano che sta sviluppando il vaccino antiCovid. E’ una scelta giusta e importante. Da questa crisi dobbiamo uscire più forti per garantire la salute delle persone oggi e domani".
Milioni di dosi del vaccino dell'azienda Reithera potranno essere somministrate da settembre.
Per il presidente dell'Aifa, Giorgio Palù, “questa è solo una delle prime pandemie che vedremo perché dal mondo animale ne arriveranno altre”.
Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, spiega  che il Paese “si deve adeguare: deve avere una capacità di fuoco maggiore di sequenziare il virus SarsCov2, a fronte delle sue varianti, e capacita di monitoraggio anche ai fini di misure di contenimento”.
“Una volta vaccinato il personale sanitario ed i soggetti fragili e over-80 nella fase 2, sono necessarie le riaperture. E' un atto dovuto: in sicurezza, ma è necessario riaprire e questo passa attraverso uno stretto monitoraggio”, afferma il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, sottolineando come “scoprire tempestivamente le varianti del virus significa poter fare una programmazione di convivenza con questo virus e mettere a punto nuove armi”.
Intanto proseguono le seconde dosi del vaccino tra i sanitari della Campania, in attesa che aumentino le dosi in deposito per riprendere con le prime vaccinazioni, che dovrebbero partire dal 6 febbraio.
Quindi si pianifica la fase successiva della vaccinazione. Dal primo febbraio, infatti, Pfizer ha assicurato che la fornitura di vaccini tornerà a livelli normali.
Il contratto con la casa farmaceutica Pfizer per la consegna dei vaccini antiCovid “poteva essere migliore” sostiene il vicepresidente della regione Lombardia e assessore al Welfare, Letizia Moratti: “Era ed e' stato un contratto stipulato in una situazione di emergenza - spiega Moratti -, una situazione nella quale non si conosceva l'esito che avrebbero avuto i vaccini in fase di autorizzazione. Forse avrebbe potuto essere un contratto migliore, questo però è il contratto che c'è”.
“Quello che il Governo pensa di fare è tutelare attraverso azioni giudiziarie la mancata consegna. E' un percorso condiviso con la conferenza Stato-Regioni - sottolinea Moratti -, ma sono i governi gli interlocutori con la Ue: questa partita è nelle mani del Governo, noi naturalmente la sosteniamo”.

 
++ Speranza,Stato entra con capitale pubblico in ReiThera ++


++ Palù,questa è prima pandemia ma ne arriveranno altre ++

Sileri,dopo vaccinazioni fase 2 necessarie riaperture

++ Vaccini: Moratti, fase 1 in Lombardia si chiuderà 5 marzo ++


( gs / 27.01.21 )

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Giornata della Memoria: ricordare è un dovere di umanità e civiltà

Le dichiarazioni del Capo dello Stato e dei Presidenti delle Regioni

(Regioni.it 3992 - 27/01/2021) Si è svolta al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la celebrazione del "Giorno della Memoria". La cerimonia è stata condotta dall'attrice Eleonora Giovanardi, che ha letto brani di Aharon Appelfeld, Yitzhak Katzenelson, e Nedo Fiano. Gli artisti Claudio Cavallaro e Massimo Spada hanno eseguito musiche di Mendelssohn, Andy Statman e Castelnuovo-Tedesco. Nel corso della celebrazione, aperta dalla proiezione di un filmato dal titolo "Il Giorno della Memoria", realizzato da Rai Cultura, sono intervenuti Eraldo Affinati, scrittore e insegnate, e la Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni; Sami Modiano, sopravvissuto all'Olocausto, ha portato la sua testimonianza e alcuni studenti hanno intervistato la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. La cerimonia si è conclusa con il discorso del Presidente della Repubblica. Erano presenti i Presidenti del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati e della Camera dei Deputati, Roberto Fico e il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. Prima della Cerimonia il Capo dello Stato e la Ministra dell'Istruzione, si sono collegati in videoconferenza con le scuole vincitrici del concorso nazionale "I giovani ricordano la Shoah".
"La Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza - ha sottolineato il  Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della  cerimonia al Quirinale - ha cancellato le ignominie della dittatura ma non intende  dimenticarle, non vanno dimenticate. Per questa ragione la Memoria e'  un fondamento della Repubblica che si basa sui principi di  eguaglianza, liberta' e dignita' umana" contro "la barbarie

dell'arbitrio, della violenza e della sopraffazione"..  Auschwitz " è la costruzione più disumana mai concepita dall'uomo, uomini contro l'umanità, una spaventosa fabbrica di morte". ha aggiunto Mattarella.  "Una mostruosa costruzione- aggiunge- realizzata nel cuore della civile ed evoluta Europa in un secolo che pure si era aperto nella fiducia del progresso, della scienza e delle istituzioni democratiche". Per questo "Ricordare esprime un dovere di umanita' e di civiltà".
Concetti che sono stati sviluppati anche dai Presidenti delle Regioni e delle Province autonome nelel dichiarazioni diffuse fra ieri ed oggi
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Il riconoscimento del valore della memoria "come dovere di fronte ai fatti tragici accaduti, garante della nostra identità, la memoria deve unire e pacificare". Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, intervenendo ieri in Consiglio regionale in occasione della seduta aperta - senza pubblico per le disposizioni anti-Covid - la cui prima parte è stata dedicata al Giorno della Memoria (vedi anche "Regioni.it" di ieri con le dichiarazioni di Stefano Bonaccini, Massimiliano Fedriga e Luca Zaia). "Per questo il Giorno della Memoria - ha aggiunto il Presidente - non può essere considerato come patrimonio di parte ed è nostro dovere evitare che possa essere utilizzato come qualcosa di strumentale, è simbolo che si estende per condannare tutti i crimini contro l'umanità, per motivi ideologici, politici o religiosi, come sottolineato dall'Europa in una risoluzione". Acquaroli ha parlato della necessità di Memoria e "consapevolezza, per non ripetere gli errori del passato, è importante per noi e per i più giovani, giovani figli e figlie di madri e padri che non hanno vissuto gli orrori e i crimini che hanno calpestato la dignità degli esseri umani". La Giornata della Memoria, ha proseguito Acquaroli "E' un simbolo che si estende e ci porta a ricordare tutti i crimini commessi contro l'umanità, per motivi ideologici, politici o religiosi. - ha aggiunto - Tutti, nessuno escluso. Questa è anche l'impostazione dell'Europa, espressa con la risoluzione approvata dal Parlamento Europeo nel settembre 2019, sull'importanza della memoria europea per il futuro dell'Europa. Con questa risoluzione il Parlamento europeo ha condannato tutte le forme di totalitarismo che hanno schiacciato i popoli europei".
"Ricordare per non dimenticare, testimoniare affinche' le giovani generazioni comprendano che la conoscenza della Shoah sia un dovere morale e civile. È necessario abbandonare l'indifferenza, prendere parte, dibattere, meditare perche' non venga sottovalutato un periodo storico caratterizzato dall'orrore di cio' che e' stato uno dei piu' grandi genocidi, se non il piu' grande, che la storia annoveri e di cui si abbia contezza. Accadimenti raccapriccianti che resteranno impressi nella memoria di ognuno di noi". Così il presidente della Regione Molise, Donato Toma, in occasione del Giorno della Memoria. "Il 27 gennaio del 1945 - ricorda Toma - le truppe sovietiche fecero il loro ingresso nel campo di concentramento di Auschwitz. Furono i primi testimoni oculari delle crudeli e spietate persecuzioni perpetrate a danno del popolo ebraico, deportato in massa nei campi di concentramento e sterminato a seguito della cosiddetta "soluzione finale", decisa e messa in atto dai nazisti. La Legge 211 del 20 luglio 2000 ha istituito una data, il 27 gennaio, e in questa giornata, ogni anno, sono tante le iniziative promosse, anche e soprattutto nelle scuole. Un segnale d'attenzione importante, direi fondamentale. Per comprendere fino in fondo quanto sia avvenuto, significative sono le testimonianze di coloro che hanno vissuto quei giorni, sempre piu' pochi, in verita', man mano che passano gli anni. Nella nostra terra, in Molise, abbiamo avuto un autorevole testimone dell'Olocausto che, in più occasioni, ci ha offerto interessanti spunti di riflessione. Il commendatore Giovanni Tucci - dice Toma nel suo intervento -, venuto a mancare lo scorso mese di dicembre, ha dedicato gran parte della propria vita alla narrazione dell'esperienza diretta da lui vissuta in un campo di lavoro in Polonia.  Il vissuto di don Giovanni, che ricordiamo sempre con rispetto e ammirazione, rimanda, tra l'altro, ad un'altra evidenza storica poco nota: alcuni Comuni molisani furono scelti per la localizzazione dei campi di concentramento che il regime fascista individuò in alcune zone dell'Italia centrale e meridionale, ritenute non strategiche dal punto di vista militare. In essi avrebbero dovuto essere internati "sudditi nemici atti a portare le armi o che comunque potessero svolgere attivita' dannosa per lo Stato". In effetti, vi furono rinchiusi, in condizioni disumane, ebrei, cittadini di altre nazionalita', minoranze etniche, oppositori del regime". "Una brutta pagina che, insieme alle leggi razziali e alla deportazione degli italiani di origine ebraica, ha coinvolto, purtroppo, in azioni esecrabili anche l'Italia fascista e monarchica di quegl'anni. Violenza, terrore, atrocita' non hanno monarchica di quegl'anni. Violenza, terrore, atrocita' non hanno confini territoriali, temporali e ideologici. La memoria - dice il presidente della Regione Molise -, la ricostruzione fedele degli eventi, l'introspezione dei fatti filtrati da un patrimonio di democrazia acquisito e consolidato, la maturita' e la consapevolezza che taluni abomini non debbano piu' accadere e occorra essere sempre vigili per prevenirne eventuali recrudescenze, sono sicuramente motivo di crescita e di miglioramento per la societa' e attualizzano, al di la' del ricordo, il messaggio profondo insito nella celebrazione di questa giornata".
"Mi unisco al doloroso ricordo, che si eleva oggi in ogni angolo del mondo da ogni coscienza libera, delle sofferenze indicibili patite da una moltitudine di persone. Un ricordo che impegna tutti noi a tramandare la memoria della Shoah, a riflettere sulle sue radici e sulle sue terribili conseguenze", ha dichiarato il Presidente della Sardegna, Christian Solinas.  "Il Giorno della Memoria induce ad una riflessione che non può e non deve esaurirsi su ciò che accadde quasi 80 anni fa, ma che deve interrogarci ancora oggi sulle radici della violenza che, purtroppo, in molti, troppi casi si mostrano ancora presenti nel mondo, generando odio e discriminazione. Sono i frutti malvagi di una perversa concezione dell’uomo e della società, che hanno trovato espressione in varie sfaccettature, tutte accomunate dalla cieca volontà di sopprimere l’avversario, il debole, il diverso, l’ostacolo alla propria volontà di dominio. La Shoah, dunque, trascende il limite storico e diventa un perenne monito all’umanità’, un monito che dobbiamo continuare ad ascoltare perché ciò che accadde non accada mai più. La persecuzione nazista ha ucciso milioni di donne, uomini, bambini perché ebrei. Un peso insopportabile per l’umanità’, un orrore incancellabile. Ricordare, dunque, perché la coscienza umana sia una sentinella sempre attenta ai segnali di violenza che si riaffacciano nella nostra società sofferente. Perché il valore sacro di ogni vita umana - ha comncluso Solinas - sia sempre al primo posto.
"Non c'è futuro senza ricordo. Oggi tutti ricordiamo le vittime dell'Olocausto ma è in ogni giorno delle nostre vite, e non solo in quello della Memoria, che dobbiamo tenere alta l'attenzione sui fenomeni di discriminazione e odio che ci circondano". Lo sottolinea il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, stamani via facebook. "Mai come negli ultimi anni, complice la rete e l'utilizzo massivo dei social, si sono infatti riproposte teorie del complotto o negazioniste di un periodo storico, l'Olocausto, che rappresenta ancora una ferita profonda per la nostra società e una sofferenza sempre viva per un popolo sterminato un'ideologia folle. - commenta Toti - Ignoranza, odio, paura, pregiudizi e stereotipi restano ancora oggi i nemici più pericolosi, da combattere per non ripetere gli errori del passato".
Sempre su Facebook  scrive anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. "Il 27 gennaio 1945 furono abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, il luogo simbolo dell'odio nazista e della Shoah, dove furono uccise milioni di persone innocenti. Sono stato tante volte in quel luogo di morte e persecuzione, insieme a migliaia di ragazze e ragazzi con i quali abbiamo ricordato la pagina piu' buia della nostra storia attraverso le voci, le testimonianze, le lacrime dei sopravvissuti. A loro dico sempre grazie, per il coraggio con cui portano avanti la missione di tenere vivo il ricordo doloroso della Shoah. Quest'anno non sarà possibile, a causa del Covid. Ma la memoria non si puo' fermare - prosegue -. Anche oggi, mentre siamo assorbiti da un'emergenza sanitaria, sociale ed economica con pochi precedenti, sono vietate distrazioni. Viviamo in una fase di estrema fragilita', ed e' proprio nei momenti di difficolta' che rialzano la testa estremismi e fanatismi, cosi' come della bestia nascosta dell'antisemitismo. Per questo dobbiamo tenere gli occhi ben aperti: la memoria sulla tragedia prodotta dal nazifascismo e' indispensabile per tenere vive le ragioni e la necessita' della democrazia e dei valori che la sorreggono, e per sbarrare la strada a chi vorrebbe di nuovo dividere gli esseri umani soffiando sulle paure e sulle angosce delle persone. Andare alla radice dell'odio e comprendere come l'uomo fini' in quel vortice di crudelta' e' la piu' importante condizione per poter dire MAI PIÙ".

“Non una celebrazione semplicemente rituale, ma ricordo e attualizzazione degli insegnamenti della storia. Il Giorno della Memoria è questo. È scoprire, riscoprire, trasmettere, soprattutto alle nuove generazioni, e rendere attuale il significato di quanto accaduto”. È quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, che sottolinea come sia  "necessario non far calare il sipario sul passato, condannare con convinzione la Shoah, onorare la memoria delle vittime, ricordare i rastrellamenti nelle città. Non possiamo dimenticare e dobbiamo continuare a fare quanto possibile, ciascuno nel ruolo che ricopre, affinché quell’orrore – conclude Tesei - non si ripeta in nessuna forma”.
“L’Olocausto è una ferita indelebile nella storia dell’umanità, che in quel momento perdeva l’essenza stessa del suo essere”., scrive su Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. “Memoria e cultura – conclude il governatore - sono preziosi antidoti contro l’odio, contro il male e indispensabili ingredienti per formare uomini e donne capaci di vivere in armonia nel rispetto delle diversità. Ai più giovani dobbiamo trasmettere la conoscenza del passato e la responsabilità del presente, solo così garantiremo un futuro di pace e democrazia”.
“La giornata della memoria deve essere anche per tutti i lucani una importantissima occasione per riflettere sugli errori del passato e per immaginare un presente e un futuro in grado di mettere al centro l’umanità, le persone con i loro bisogni e le loro aspettative”, afferma il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. “Già oggi, nel pieno di una tragica pandemia, e domani, quando il coronavirus sarà ormai solo un triste ricordo, occorrerà immaginare un nuovo umanesimo dove le relazioni fra le persone dovranno assumere un significato ancora più importante. Purtroppo, in diverse parti del mondo dove si pensava che le radici della democrazia fossero ben salde e profonde, assistiamo quotidianamente a manifestazioni che richiamano l’odio razziale con episodi di violenza, di discriminazione, di intolleranza. Questa pandemia, pur nella sua tragicità, ci ha insegnato che la dignità umana ha un valore che non può essere barattato con nessun’altra cosa al mondo e che non può essere messo in discussione con le leggi del mercato. Per tutte queste ragioni, nella giornata della memoria è quanto mai necessario rivolgere un pensiero, una riflessione, ai tragici avvenimenti che colpirono l’Europa nella seconda guerra mondiale, alla shoah, ovvero allo sterminio degli ebrei vittime del genocidio nazista. La data scelta simbolicamente è quella del 27 gennaio, in ricordo del giorno del 1945 in cui l’Armata rossa liberò il campo di sterminio di Auschwitz. L’apertura dei cancelli di questo luogo mostrò al mondo intero non solo i testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati in quel lager nazista. In seguito, furono scoperti altri campi di sterminio costruiti dai nazisti per perpetrare il loro disegno ai confini dell’inimmaginabile. Sei milioni di Ebrei furono uccisi nella Shoah, i sopravvissuti ai lager hanno continuato a portare nella loro anima il dramma di quell’esperienza che segnò per sempre la loro vita. E fra loro anche molti lucani. Ne voglio ricordare solo uno, in rappresentanza dei tanti, Marcello Romano, agricoltore di Pisticci, che visse l’esperienza in un campo di concentramento nazista, dal 9 Settembre 1943 al 5 Maggio 1945. Ogni anno che passa sono sempre meno i testimoni di quella tragedia. E allora il tempo che scorre ci deve dare una ulteriore forza e responsabilità, quella di non dimenticare e, ogni anno, di riflettere sempre più in profondità su quegli avvenimenti per evitare che si ripeta una delle più grandi tragedie dell’umanità”.

"Nella Giornata della memoria - dice il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci - desidero rivolgere un pensiero commosso alle vittime innocenti della Shoah. Giornate come questa devono essere uno stimolo alla riflessione collettiva oltre che un monito, soprattutto per le nuove generazioni. Non si può prescindere dalla lettura attenta degli avvenimenti che hanno segnato la nostra storia recente. È nostro dovere non dimenticare la tragedia dell'Olocausto e con essa le vittime siciliane deportate nei campi di concentramento. Storie terribili, che meritano condanna e memoria".
“L’Olocausto - commenta il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano - è una delle vicende più drammatiche della storia dell’umanità. L’unico dovere che ci rimane, dopo questa scelleratezza infinita, è quello di ricordare. La Regione Puglia segue il treno della Memoria, lo fa da tanti anni insieme ad altri enti e ad altre Regioni e questo ci riempie di orgoglio. Importante che i nostri ragazzi possano vedere con i propri occhi e sentire quella voce che non c’è più fisicamente ma che registrata resta nelle cose, negli eventi, nei luoghi che sono stati conservati, per evitare che qualcuno dica che la Shoah in realtà non c’è mai stata. Ricordare oggi è più difficile a causa delle regole anti covid e quindi il Treno della Memoria quest’anno riparte, rimanendo fermo ma facendo viaggiare la mente, attraverso documenti, incontri, dibattiti. Io sono grato a tutti gli organizzatori di questa straordinaria avventura che da tanti anni rende migliore la Puglia”.
Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano ha ricordato il viaggio fatto lo scorso anno con gli studenti di Promemoria Auschwitz. "L’imperativo", secondo Arno Kompatscher, è quello di “restare vigili e mai indifferenti”. "L’anno scorso ho potuto visitare i campi di Auschwitz e Birkenau assieme a un gruppo di ragazzi altoatesini, tirolesi e trentini di Promemoria Auschwitz. E’ stata un’esperienza davvero molto forte e molto toccante". In quella occasione il presidente disse che "camminare su pietre intrise del dolore che qui è stato provato da centinaia di migliaia di esseri umani indifesi, privati della libertà e della dignità in quanto ebrei, sinti, omosessuali o semplici oppositori politici, e farlo assieme ad un folto gruppo di giovani molto motivati, è un'esperienza che toglie il fiato e che dà ulteriore forza e convinzione nel portare avanti valori come la democrazia, la libertà, l'uguaglianza, la pace". Per il  presidente della Provincia autonoma, quindi, è ancora oggi necessario "mettere in guardia sui rischi del diffondersi di sentimenti come il nazionalismo, il razzismo e il disprezzo degli altri esseri umani". Ogni anno che passa i testimoni della barbarie diventano sempre meno "e per questo – aggiunge Kompatscher - diventa sempre più importante tenere vivo il ricordo di ciò che successe, per fare in modo che non avvenga mai più". 
"Rinnoviamo tutta la nostra vicinanza alla comunità ebraica e ricordiamo la più grande tragedia del secolo scorso, la Shoah, nel giorno in cui, 76 anni fa, con l'apertura dei cancelli di Auschwitz, l'umanità ha perso la sua innocenza". Così in un post su Facebook il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. "Abbiamo il dovere della memoria, soprattutto di fronte alla ripresa di episodi di intolleranza, odio e antisemitismo, anche attraverso la Rete, come quelli che hanno coinvolto Liliana Segre. Dobbiamo trasmettere ai giovani - conclude il Presidente - i valori fondamentali del rispetto e della tolleranza per evitare che in futuro si consumino nuove tragedie" .
"Il vaccino" contro il ripetersi di orrori come la Shoah "è la memoria, trasmessa alle nuovegenerazioni". Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente dellaRegione Toscana, che oggi a Firenze ha preso parte a una cerimonia commemorativa al Memoriale di Auschwitz, in occasione della Giornata della Memoria.    Secondo Giani le ideologie che propugnano "la distruzionedegli altri per rendere più pura la razza umana, come fu ilnazismo, "le vediamo su Internet, nel negazionismo con cuialcuni teorizzano che quello che è accaduto è stato esagerato edenfatizzato. Dobbiamo contrastarle con una educazione verso i giovani a capire quello che è avvenuto. La Regione si impegna moltissimo attraverso i viaggi della Memoria, anche se il Covid quest'anno ce lo ha impedito: i viaggi verso Auschwitz, i campi di sterminio, per vedere quella drammatica ed atroce realtà".


Giorno memoria: Giani, ricordare è vaccino per i giovani

  
[Lombardia] LNews-GIORNATA DELLA MEMORIA, PRESIDENTE FONTANA: OLOCAUSTO È FERITA INDELEBILE

 
MEMORIA. TOMA: ABBANDONARE INDIFFERENZA È DOVERE MORALE E CIVILE "IN MOLISE RICORDIAMO CON RISPETTO AUTOREVOLE TESTIMONE OLOCAUSTO"

 
[Sardegna] MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE CHRISTIAN SOLINAS PER LA “GIORNATA DELLA MEMORIA”
 
Giorno Memoria: Toti, vigilare contro odio e discriminazione

Giorno Memoria: Acquaroli, è un dovere, unisca e pacifichi 

 
SHOAH: ZINGARETTI "NIENTE DISTRAZIONI, MEMORIA NON SI PUÒ FERMARE"

 
[Umbria] giorno della memoria, presidente tesei: non possiamo dimenticare e dobbiamo continuare a far sì che quell’orrore non si ripeta in nessuna forma

 
Mattarella: «Sta a noi impedire che quel che di così turpe è avvenuto si ripeta»


MEMORIA. DE LUCA: RICORDIAMO SHOAH, LA PIÙ GRANDE TRAGEDIA DEL SECOLO SCORSO

Link video a Emiliano =>
http://rpu.gl/IrlAG



( red / 27.01.21 )

+T -T
Conferenza Unificata il 28 gennaio

On line ordine del giorno

(Regioni.it 3992 - 27/01/2021) E' convocata la Conferenza Unificata in seduta ordinaria, per giovedì 28 gennaio 2021, alle ore 15.00 e si terrà in collegamento con modalità di videoconferenza dalla Sala riunioni del I piano di Via della Stamperia, n. 8 in Roma, per esaminare il seguente ordine del giorno:
Approvazione dei report e dei verbali delle sedute del 21 e del 25 gennaio 2021
1. Intesa, ai sensi dell’articolo 1, comma 5, della legge 6 ottobre 2017, n. 158, sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri concernente la definizione dell’elenco dei piccoli Comuni rientranti nelle tipologie di cui all’articolo 1, comma 2, della medesima legge n. 158 del 2017.


28/01/2021 - Conferenza Unificata

( red / 27.01.21 )

+T -T
Conferenza Stato-Regioni il 28 gennaio

Pubblicato l'ordine del giorno

(Regioni.it 3992 - 27/01/2021) E' convocata la Conferenza Stato Regioni in seduta ordinaria, per giovedì 28 gennaio 2021, alle ore 15.15 e si terrà in collegamento con modalità di videoconferenza dalla Sala riunioni del I piano di Via della Stamperia, n. 8 in Roma, per esaminare il seguente ordine del giorno:
Approvazione dei report e dei verbali delle sedute del 21 e del 25 gennaio 2021
1. Parere, ai sensi dell’articolo 2, comma 4, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sullo schema di decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, concernente i termini e le modalità di presentazione delle domande per l’accesso ai mutui da parte dei Consorzi di bonifica, ai sensi dell’articolo 225, comma 5, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77. (ECONOMIA E FINANZE)
Codice sito 4.6/2021/8 - Servizio riforme istituzionali, finanza pubblica e rapporti internazionali
2. Informativa, ai sensi dell’articolo 5, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 luglio 2014, sul Piano triennale 2020-2022 dell’Agenzia per la coesione territoriale. (SUD E COESIONE TERRITORIALE)
Codice sito 4.7/2021/2 - Servizio riforme istituzionali, finanza pubblica e rapporti internazionali
3. Intesa, ai sensi dell’articolo 5bis del decreto legislativo n. 502/1992, come introdotto dal decreto legislativo n. 229/1999, sulla proposta del Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, di Accordo di programma Addendum Stralcio con la Regione Siciliana relativo al Programma straordinario di investimenti in sanità ex articolo 20, legge n. 67/1988. (SALUTE)
Codice sito 4.10/2021/8 - Servizio sanità, lavoro e politiche sociali
4. Parere, ai sensi dell’articolo 2, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sullo schema di decreto legislativo recante disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al Regolamento (UE) 2017/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 maggio 2017, sul mercurio. (DAGL - GIUSTIZIA -SALUTE)
Codice sito 4.10/2021/2 - Servizio sanità, lavoro e politiche sociali
5. Acquisizione della designazione, in sostituzione, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera d) del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, del rappresentante delle Regioni e delle Province autonome, in seno al Comitato tecnico sanitario presso il Ministero della salute, di cui al Decreto del Ministro della salute 26 settembre 2018. (SALUTE)
Codice sito 4.10/2021/5 - Servizio sanità, lavoro e politiche sociali
6. Designazione, in sostituzione, ai sensi dell’articolo 12, comma 2, della legge 21 ottobre 2005, n. 219, di un responsabile delle strutture di coordinamento intraregionale e interregionale in seno al Comitato direttivo del Centro nazionale sangue. (SALUTE)
Codice sito 4.10/2021/4 - Servizio sanità, lavoro e politiche sociali
7. Designazione, ai sensi dell’articolo 59, comma 1, lett. d), del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, di due rappresentanti della Conferenza Stato-Regioni in seno al Consiglio nazionale del Terzo settore. (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Codice sito 4.4/2020/1 - Servizio sanità, lavoro e politiche sociali
8.  Approvazione, ai sensi delle Intese Rep Atti 236/CSR del 23 dicembre 2015, Rep. Atti 64/CSR del 14 aprile 2016, Rep Atti 182/CSR del 26 ottobre 2017 e Rep Atti n. 149/CSR del 1° agosto 2018, delle relazioni riguardanti l’attività svolta nel primo triennio del Programma mattone Internazionale salute ProMIS (anni 2016-2019). (SALUTE)
Codice sito 4.10/2020/95 - Servizio sanità, lavoro e politiche sociali
9.  Intesa, ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sullo schema di decreto recante integrazioni al Decreto Ministeriale 12 luglio 2019 n. 7442, in materia di riconoscimento e controllo delle organizzazioni di produttori del settore dell’olio di oliva e delle olive da tavola e loro associazioni. (POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI)
Codice sito 4.18/2021/1 – Servizio politiche agricole e forestali



28/01/2021 - Conferenza Stato-Regioni

( red / 27.01.21 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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