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Regioni.it

n. 4260 - martedì 22 marzo 2022

Sommario
- Zelensky al Parlamento italiano: servono altre pressioni perché la Russia cerchi la pace
- Distribuzione farmaci: Moratti in audizione, "Dobbiamo chiederci se il modello attuale ha ancora senso"
- Emergenza Ucraina: a Palmanova, vertice delle Istituzioni in protezione civile e visita all'hub di stoccaggio mezzi e materiali
- Farmaci: distribuzione "diretta" e "per conto", osservazioni e proposte
- Proposte per compensare gli effetti della crisi Ucraina–Russia sul comparto agricolo ed agroalimentare italiano
- PNRR: Fioroni, puntare sulla pianificazione ed evitare la frammentazione coinvolgendo le Regioni

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PNRR: Fioroni, puntare sulla pianificazione ed evitare la frammentazione coinvolgendo le Regioni

Articolo su "Riparte l'Italia"

(Regioni.it 4260 - 22/03/2022) Michele Fioroni (Assessore Sviluppo economico della Regione Umbria) è intervenuto nel  Think Tank Quotidiano "Riparte l’Italia", piattaforma web che raccoglie contributi di idee e ricerche per superare la crisi in atto. L'argomento trattato dall'assessore umbro riguarda le "Politiche industriali e il Pnrr" rispetto all’assenza di pianificazione e al rischio della frammentazione.
"Si è molto parlato in questi giorni di politica energetica e di come questa abbia bisogno di pianificazione. Un’analisi dura ed impietosa quella emersa sul nostro paese, ma anche sull’Europa" scrive Fioroni. "Siamo un paese trasformatore, che genera ricchezza trasformando materie prime e utilizzando fonti energetiche provenienti da altri paesi. Peccato che per energia e materie il nostro paese, non solo non abbia autosufficienza, ma dipenda da un numero ristretto di fornitori". E "Dipendere per il 40% del gas e il 20% del petrolio dalla Russia, era un rischio noto. Eppure in questi anni, anche a livello europeo, poco è stato fatto sia per ridurre la dipendenza dalla Russia, sia per revisionare il mix energetico piuttosto che cercare nuove modalità per favorire l’autosufficienza".
Nel suo articolo Fioroni fa una disamina dello scenario intenazionale rispetto alle politiche energetiche ed industriali con un focus sulla pianificazione dell’Oriente:  i piani quinquennali, l'espansione della Cina e gli investimenti in Africa e Sudamerica, il vaccino cinese Sinovax.
"E’ evidente - scrive Fioroni - che se dovessimo limitarci a osservare lo scenario appena tracciato con occhio impietoso, sembrerebbe già tutto scritto. Una guerra già persa, non fatta di bombe e carri armati, ma di cinica pianificazione. L’Europa ha cercato, con gli strumenti di programmazione settennali, di costruire un modello di pianificazione che si concentrasse su obiettivi comuni e precisi che peccano tuttavia, per eccessivo genericità. La forza del modello di pianificazione cinese sta proprio nella specificità degli obiettivi alla base del piano. Non si parla di favorire la transizione della mobilità verso modelli più sostenibili, ma di acquisire in cinque anni la supremazia mondiale sul mercato della auto elettriche. Concentrazione degli obiettivi e massa critica, questo il segreto".
Per questo - aggiunge l'assessore dellUmbria - non possiamo perdere la sfida del PNRR, lo strumento di pianificazione forse più simile a quello cinese. Poche priorità ma ben delineate, modalità d’attuazione chiare e poca frammentazione, la partita si giocherà tutta qui. Il modello dei bandi messo in campo dal governo non sembra per ora andare del tutto in questa direzione. Già la spartizione delle misure tra i ministeri è elemento che genera confusione. Un esempio su tutti, l’energia è tema dello sviluppo economico o della transizione verde? Piuttosto che, il trasferimento tecnologico riguarda le imprese o le università. Il rischio che il nostro PNRR cerchi più un equilibrio tra ministeri e ministri, piuttosto che traiettorie di sviluppo è evidente. Per inciso, aver tolto energia e commercio estero dallo sviluppo economico, un errore madornale.
"Se pensiamo che il successo del nostro piano debba passare attraverso la capacità dello scarico a terra degli 8.000 comuni italiani i dubbi sull’attuazione rimangono tanti. Piuttosto che frammentare le misure tra una pletora di Enti - rimarca Fioroni - sarebbe opportuno cercare un maggiore coinvolgimento delle Regioni, l’equivalente degli Stati americani e  delle province cinesi, unici soggetti istituzionali avvezzi con gli strumenti di una programmazione a medio lungo termine, quella dei settennati europei.
Se pensiamo inoltre a come negli ultimi anni la legge di bilancio sia stata di fatto l’unico strumento di programmazione nel nostro paese ci rendiamo conto di come l’attuale classe politica si sia prevalentemente concentrata su una visione  di breve periodo, più simile a una trimestrale di cassa di un’azienda che alla pianificazione economica ed energetica.
Appare evidente - conclude Fioroni - che sarà nei sistemi di pianificazione il terreno di contesa per un nuovo ordine mondiale. Una guerra non  ancora persa, ma la strategia va cambiata senza troppi compromessi, equilibri istituzionali e politici, o non ci sarà scampo".

 
 


( red / 22.03.22 )
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