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Regioni.it

n. 4342 - martedì 26 luglio 2022

Sommario3
- Fedriga convoca la Conferenza delle Regioni per mercoledì 27 luglio
- Siccità da bollino "ultrarosso"
- Assistenza territoriale: il modello Lazio
- Il "manifesto" di Senigallia: un'agenda per lo sviluppo economico
- Ambiti territoriali sociali: risorse per assunzione assistenti sociali
- Innovazione tecnologica e digitalizzazione: assessori incontrano Assinter

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Fedriga convoca la Conferenza delle Regioni per mercoledì 27 luglio

(Regioni.it 4342 - 26/07/2022) Il Presidente Massimiliano Fedriga ha convocato la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 27 luglio alle ore 10.30. 
All’ordine del giorno i temi che saranno affrontati dalla Conferenza Unificata e dalla Conferenza Stato-Regioni che il ministro Mariastella Gelmini ha convocato (con modalità di videoconferenza) rispettivamente alle 13 e alle 13.15 dello stesso 27 luglio.
La Conferenza delle Regioni affronterà però anche altri temi fra cui:
infrastrutture, mobilità e governo del territorio
- proposta di ordine del giorno relativo alla proroga per l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti  (articolo 3, comma 6, del Decreto 2 agosto 2021, n. 315) recante riparto delle risorse destinate al rinnovo parco autobus suburbani ed extraurbani (Fondo complementare);
- proposta di ordine del giorno relativo alla proroga per l’assunzione delle Obbligazioni giuridicamente vincolanti (DM 361/2018), recante riparto del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, destinato a interventi per l’attrezzaggio tecnologico delle linee ferrovie regionali non interconnesse alla rete nazionale
- rinnovo della richiesta di un tavolo permanente con il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile e con il ministero dell’Economia per il monitoraggio e la risoluzione criticità riscontrate in sede di attuazione interventi previsti dal PNRR-PC-PSNMS.
salute
- documento in materia di valorizzazione della professionalità acquisita dal personale che ha prestato servizio anche durante l’emergenza COVID-19 nelle Aziende e negli Enti del Servizio Sanitario Nazionale (articolo 1, comma 268, lett. b della L. 234/2021);
- proposta di Linee guida per la definizione dei protocolli di intesa per la formazione delle professioni sanitarie (L. 251/2000);
- valutazione della bozza di convenzione quadro INAIL – Regioni e Province autonome per l’accesso ai servizi del Sistema Nazionale della Prevenzione (SINP) denominati Flussi informativi e Cruscotto infortuni;
- valutazioni sulla proposta del ministero della Salute di Protocollo d'Intesa con le Farmacie per la somministrazione dei vaccini anti SARS-CoV-2, dei vaccini antinfluenzali e per l'effettuazione dei test antigenici;
- proposta di proroga dei commi della Legge di Bilancio 2022 in materia di USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale);
sviluppo economico
Approvazione del calendario fieristico nazionale 2023;
protezione civile e agricoltura
Posizione da rappresentare in sede di audizione presso la Commissione Agricoltura del Senato sull’affare assegnato problematiche connesse alla realizzazione di un piano nazionale acqua per l’agricoltura;
sviluppo sostenibile
- Proposta di documento recante “Linee di policy regionali in materia di sviluppo sostenibile”.
 
Gli ordini del giorno (ed eventuali integrazioni) della Conferenza delle Regioni, della Conferenza Unificata e della Conferenza Stato-Regioni sono consultabili nella sezione “rapporti istituzionali” del sito www.regioni.it.

L’ordine del giorno della Conferenza Unificata convocata, in seduta ordinaria, per mercoledì 27 luglio 2022, alle ore 13.00, è ulteriormente integrato come segue:
15. Intesa, ai sensi dell’articolo 9, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sullo schema di decreto del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze di modifica del decreto n. 509/2021. Assegnazione e riparto risorse PNRR – Misura M2C2 – 4.1 “Rafforzamento mobilità ciclistica” sub-investimento “Ciclovie urbane”. (INFRASTRUTTURE E MOBILITA’ SOSTENIBILI – ECONOMIA E FINANZE)
16. Intesa, ai sensi dell’art. 29 del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, convertito in legge 21 maggio 2021, n. 69, sullo schema di decreto del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze di ripartizione definitiva delle risorse destinate alla compensazione minori ricavi tariffari relativi all’esercizio 2020 e di ripartizione dell’anticipazione per la compensazione minori ricavi tariffari relativi all’esercizio 2021. (INFRASTRUTTURE E MOBILITA’ SOSTENIBILI – ECONOMIA E FINANZE)
17. Intesa, ai sensi dell’articolo 1, comma 816, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, sullo schema di decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze relativo alla ripartizione definitiva delle risorse stanziate per i servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale da esercire al 31 dicembre 2021 per l'emergenza epidemiologica COVID-19, di cui all’articolo 51, comma 1, del decreto-legge n. 73, del 25 maggio 2021. (INFRASTRUTTURE E MOBILITA’ SOSTENIBILI - ECONOMIA E FINANZE)
18. Intesa, ai sensi del comma 3-quater dell’articolo 4 del decreto-legge n. 121 del 10 settembre 2021, sullo schema di decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, per il riparto delle risorse relative all’acquisto di mezzi su gomma ad alimentazione alternativa per i servizi di trasporto pubblico locale ID MONITOR 4622. (INFRASTRUTTURE E MOBILITA’ SOSTENIBILI - ECONOMIA E FINANZE)
19. Designazione, ai sensi dell’art. 9, comma 2, lett. d) del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, di tre rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome in seno al Gruppo di lavoro per l’aggiornamento e l’attuazione del Programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico, approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 dicembre 2021. (TRANSIZIONE ECOLOGICA).

L’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni, convocata, in seduta ordinaria, per mercoledì 27 luglio 2022, alle ore 13.15, è ulteriormente integrato come segue:
38. Designazione, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, del decreto del Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale 28 novembre 2014, in sostituzione di un rappresentante regionale supplente, in seno al Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo (CNCS) (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE).
39. Parere, ai sensi dell’art. 154, comma 3 bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sullo schema di decreto interministeriale recante disposizioni per la definizione dei criteri per incentivare l’uso sostenibile dell’acqua in agricoltura e per sostenere l’uso del Sistema Informativo Nazionale per la Gestione delle Risorse idriche in Agricoltura (SIGRIAN) per usi irrigui collettivi e di autoapprovvigionamento. (POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI).



( red / 26.07.22 )

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Siccità da bollino "ultrarosso"

Commissari i presidenti di Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto

(Regioni.it 4342 - 26/07/2022) Per “fronteggiare la situazione di deficit idrico in atto”, sono stati nominati commissari i presidenti delle regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto. Sono le regioni che hanno dichiarato lo stato di emergenza per la siccità e sono delegati “per la realizzazione degli interventi urgenti finalizzati alla gestione della crisi idrica, ciascuno per il proprio ambito territoriale”.
La protezione civile spiega inoltre che "i rilevanti afflussi turistici della stagione estiva in alcune zone possono determinare un ulteriore aggravamento del quadro generale delle esigenze idropotabili”, nel contempo sono presenti “le esigenze stagionali dei settore agricolo e zootecnico possono contribuire ad aggravare la situazione di deficit idrico in atto”. Pertanto è necessario “avviare prime misure urgenti allo scopo di scongiurare, nell'immediato, l'interruzione del servizio idrico”.
“Dobbiamo salvare ogni litro di acqua potabile a disposizione, perché le riserve sono finite", spiega l'assessore all'Ambiente della regione Piemonte, Matteo Marnati: "l'acqua che sta scendendo oggi sui bacini idroelettrici è acqua glaciale, dovuta purtroppo allo scioglimento dei ghiacciai per l'innalzamento dello zero termico, quindi non è una bella notizia: arriva acqua, ma stiamo perdendo le riserve".
"Siamo una delle realtà più virtuose a livello nazionale - sottolinea Marnati - ma abbiamo il dovere di abbattere la dispersione, sul 33% in media, che è ancora troppo alta. Più si sale in montagna più le percentuali di dispersione salgono a superare anche il 60%, più scendiamo in pianura e più arriviamo anche sotto il 20%. L'importante è sostituire le tubature dove gli acquedotti hanno oltre 50 anni".
Il Piemonte intende mettere in campo "un Piano Marshall per l'acqua, con investimenti globali che fino al 2026 sfiorano il miliardo di euro".
“Oggi – dichiara sempre Marnati - ci siamo voluti concentrare sulle perdite idriche, ma l'investimento globale sull'acqua è molto più ampio e c'è un piano da quasi 500 milioni solo per la ricerca idrica e per diminuire le perdite. Sono investimenti che è necessario far partire in tempi brevissimi".
“Una delle domande che faremo domani al ministro Roberto Cingolani – aggiunge Marnati - è su che fine hanno fatto i decreti che sono stati messi in campo sulla transizione ecologica: non c'è solo quella relativa all'acqua, c'è anche quella sull'idrogeno e quella relativa ai rifiuti. E poi ci sono le tempistiche: entro l'anno devono essere spesi una bella fetta dei fondi a disposizione".
“Finora in Piemonte sono stati fatti circa duemila interventi con le autobotti -rileva Marnati- ma ora ci sono tanti turisti, e in alcune aree la situazione sta precipitando. Fino a fine luglio abbiamo chiesto al Governo 7,6 milioni di euro di danni. Ora rifaremo il punto, ma sicuramente ci vorrà qualche milione specifico per le autobotti, perché spostare l'acqua costa".
Anche in Veneto il presidente Luca Zaia parla di "bollino ultrarosso" perché siamo "in disgelo anticipato di tre mesi" facendo appello "a un consumo parsimonioso".
L'emergenza idrica è per noi una brutta novità, purtroppo son più di 5 mesi che non piove in maniera importante. Manca una ricarica per le attività, per gli acquedotti. E’ un anno particolare per il Veneto, il 21 aprile 2022 abbiamo presentato la richiesta di Stato di Crisi al Governo, non vedendo risposte, abbiamo dichiarato autonomamente il 3 maggio autonomamente lo stato”.
Il Veneto paga “lo scotto delle sofferenze di aprile, il 4 luglio finalmente il Governo ha riconosciuto lo Stato e ha stanziato 4,8milioni di euro. Soldi  già in moto, spiega Zaia: "Con quel provvedimento io sono diventato commissario, c'è un'unità di crisi e i governatori delle Regioni diventano commissari, abbiamo avviato alcune attività”.
Tra queste, il contrasto, appunto, alla siccità: "questa notte abbiamo contrastato la risalita del cuneo salino che nel Po è arrivato a 21 chilometri. Di solito il sale, nei fiumi, si trova a 3-400 metri. Per la prima volta l'abbiamo trovato anche nel Livenza, dove non eravamo abituati".



( gs / 26.07.22 )

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Assistenza territoriale: il modello Lazio

(Regioni.it 4342 - 26/07/2022) Mentre il sottosegretario alla Salute Andrea Costa afferma che “l'obiettivo sia convivere con il virus, e la convivenza significa anche rivedere e rivalutare le regole in caso di positivi senza sintomi”, l’assessore alla sanità della regione Lazio, Alessio D'Amato, annuncia che nasce il modello Lazio per l’assistenza territoriale: "La Giunta regionale ha approvato nell'odierna seduta il documento di programmazione per il 'modello Lazio dell'assistenza territoriale'. L'obiettivo è quello di realizzare, in una gestione pubblica, una nuova rete territoriale con un'azione omogenea per ridurre le diseguaglianze e agevolare la presa in carico dei pazienti cronici. In particolare, il documento di programmazione riguarda le attività previste nelle 135 Case di comunità, nei 36 Ospedali di comunità e nelle 59 Centrali operative territoriali (COT) finanziati dalla Missione 6 del Pnrr. Un ruolo importante e strategico è quello relativo alla transizione digitale e tutti i sistemi di tele-medicina e tele-monitoraggio e di assistenza domiciliare".
"Un compito fondamentale – spiega sempre D’Amato - è quello dei Distretti sociosanitari per l'integrazione e la presa in carico proattiva che sarà basata sulla popolazione cronica, sul consumo dei farmaci, sull'indice di deprivazione socio-economico, sulla composizione della famiglia e sulle esposizioni ambientali - sottolinea D’Amato - . Il modello Lazio di riordino della rete territoriale è basato sulla multidisciplinarità di tutti i professionisti coinvolti.
E' la prima volta che nel Lazio si vara un documento di programmazione dell'attività territoriale recependo il Decreto ministeriale 77. L'intenzione è quella di riproporre i risultati positivi del modello Lazio nel contrasto alla pandemia anche nel potenziamento della rete dei servizi socio-sanitari”.



( gs / 26.07.22 )

Documento della Conferenza delle Regioni del 6 luglio

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Il "manifesto" di Senigallia: un'agenda per lo sviluppo economico

(Regioni.it 4342 - 26/07/2022) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella riunione del 6 luglio, ha approvato il "Manifesto di Senigallia", elaborato dalla commissione Sviluppo economico nel corso del meeting nazionale - che si è tenuto nella città marchigiana il 9 maggio, (vedi "Regioni.it" n.4291) - su “Prospettive di crescita e di sviluppo dei territori regionali, tra esigenze di innovazione, competitività e internazionalizzazione dei processi produttivi del sistema Paese” con lo scopo di proporre una riflessione comune più alta e propositiva su temi importanti e di straordinaria attualità che riguardano lo sviluppo dei territori. La manifestazione è stata presieduta dal Vice Presidente della Regione Marche, Mirco Carloni (ccordinatore della Commissione) e ha visto la partecipazione: del Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli e del Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. Erano presenti gli Assessori: Alessandro Galella (Basilicata), Vincenzo Colla (Regione Emilia-Romagna), Sergio Emidio Bini (Regione FVG), Guido Guidesi (Regione Lombardia), Vincenzo Cutugno (Regione Molise), Andrea Tronzano (Regione Piemonte), Alessandro Delli Noci (Regione Puglia), Leonardo Marras (Regione Toscana),, Michele Fioroni (Regione Umbria), Roberto Marcato (Regione Veneto).Era presente ed è intervenuto anche il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti.
"e' necessario - si legge nel docuemnto - definire un nuovo approccio, più complesso, articolato e integrato, di politica industriale strategica europea che contempli anche la gestione del rischio delle forniture, specialmente di quelle che incidono in maniera particolare sulla transizione digitale e green. E, sotto tale profilo, è palese come la gestione migliore delle catene del valore non possa limitarsi alla ricollocazione di produzioni estere nei singoli Paesi (reshoring) o all’avvicinamento dei fornitori strategici (nearshoring), ma vada impostata a livello europeo in modo strettamente collegato e integrato con le azioni dei singoli Stati membri, anche al fine di evitare che vi siano vantaggi solo per alcuni Paesi, acuendo di fatto le divisioni e le spinte competitive".
"L'odierna difficoltà di approvvigionamento delle forniture deve essere trasformata in occasione per ricreare posti di lavoro attraverso filiere corte, partendo da alcuni ambiti prioritari già promossi a livello europeo ed impostare una strategia di politica industriale comune che abbracci la ricerca e l’innovazione tecnologica, la difesa, la cyber security, l’aerospazio, i settori a forte intensità energetica, le energie rinnovabili, la digitalizzazione, l’elettronica e la salute".
Il documento sottolinea, fra l'altro, "l’importanza delle politiche regionali per lo sviluppo ed il rilancio dei sistemi produttivi territoriali soprattutto alla luce dell’attuale scenario geopolitico e di uscita dalla pandemia, nonché le straordinarie opportunità offerte dalla nuova programmazione UE dei fondi strutturali e dal PNRR, al fine di assicurare una celere ripresa e favorire la modernizzazione del Paese".
Per tutte queste ragioni è "evidente come fare sistema tra istituzioni sia vitale per sostenere lo sviluppo economico territoriale e nazionale; una forte sinergia che possa divenire un volano di crescita per superare le sfide di un periodo storico complesso come quello odierno".
Le Regioni hanno definito le proprie strategie di sviluppo territoriale in perfetta coerenza con i Programmi UE su cui occorre concentrare anche con la nuova programmazione tutti gli sforzi in coerenza con le linee del PNRR. La nuova programmazione dei fondi comunitari 2021-2027 (con un pacchetto di risorse pari a 75,622 mld di euro tra risorse UE e cofinanziamento nazionale), ha infatti previsto la definizione di priorità in continuità con le precedenti strategie di specializzazione intelligente (S3). In tale quadro, si inserisce il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) con i suoi 191,5 MLD di euro che rappresenta un’opportunità imperdibile di sviluppo, investimenti e riforme - tra cui la semplificazione della legislazione, la promozione della concorrenza, la riforma della pubblica amministrazione - per rafforzare il sistema produttivo, modernizzare la pubblica amministrazione e intensificare gli sforzi nel contrasto alla povertà e alle disuguaglianze, con un’attenzione al riequilibrio territoriale del Mezzogiorno".
"Ci si trova davanti a sfide inedite, ma allo stesso tempo di fronte ad opportunità uniche, in un panorama di crescente complessità in cui il ruolo delle politiche pubbliche risulta essenziale per fronteggiare i nuovi bisogni e per sostenere le sempre più vaste aree a fallimento di mercato in una logica di complementarità dei diversi livelli di governo".
"Per rendere efficiente e lungimirante questa strategia di sviluppo è necessario attivare la leva della sostenibilità che possa garantire nel tempo nuovi modelli di produzione e nuovi posti di lavoro, accompagnando però il tessuto produttivo nella transizione senza perdere quote di mercato e di occupazione".
"Nel disegnare [...] una nuova politica industriale non si può non pensare anche alla dimensione di politiche di incentivo legate all’inclusione, al sociale, alla formazione e alle nuove competenze legate ai settori innovativi del green e del digitale e alle nuove forme del lavoro. Si tratta di tematiche in cui la competenza regionale è evidente e che vedono già esperienze territoriali avanzate da valorizzare su tutto il territorio nazionale. Sul fronte regionale, andranno messe a fattor comune, sulla scorta delle esperienze pregresse e utilizzando la piattaforma di dialogo rappresentata dalla Conferenza delle Regioni, che si propone di istituzionalizzare, le buone pratiche su filiere lunghe in settori strategici ed andranno al contempo definite progettualità multiregionali per intercettare con più facilità finanziamenti nazionali ed europei".
Per le Regioni è qundi "necessario affrontare con il Ministro dello Sviluppo Economico, in un’ottica di leale collaborazione istituzionale, le diverse tematiche richiamate, con la finalità di rafforzare la cooperazione interistituzionale e di definire una strategia condivisa di politica industriale a medio e lungo termine e coordinata per evitare la sovrapposizione delle programmazioni e assicurare la maggiore efficacia nell’utilizzo delle risorse disponibili.
Il documento prospetta, infine, una "agenda di temi di lavoro comune che potrebbe avere ricadute positive in termini di sviluppo economico dei territori:
➢ nell’ambito delle strategie finalizzate a ridurre le dipendenze tecnologiche, industriali ed energetiche, occorre definire nel confronto con le Regioni una strategia di medio-lungo termine di politica industriale del sistema Paese, al fine di favorire prima la creazione sui territori di nuove catene del valore e di filiere e poi assicurarne il sostegno attraverso policy ed investimenti coordinati e massivi, sia nazionali che regionali. Bisogna infatti evitare incentivi a pioggia che non valorizzano le produzioni nazionale (es. incentivi autobus elettrici). Sotto tale profilo la Trasformazione digitale, la Transizione verde, la Crescita intelligente, le infrastrutture e la mobilità sostenibile, la ricerca rappresentano grandi aree di intervento strategico.
➢ Il recente contesto geopolitico ha fatto emergere una questione rilevante ovvero la fragilità energetica del Paese Italia e dell’Europa. Per cui le energie rinnovabili su cui avevamo puntato insieme con la Germania hanno evidenziato come in tale quadro mutato non siano assolutamente sufficienti e che la tenuta delle imprese si ha solo in quei Paesi europei che hanno puntato sul nucleare. Sarebbe opportuno rilanciare il tema del nucleare di 5° generazione per risolvere la problematica energetica e agganciare i nostri più vicini competitors. Sul piano degli incentivi finalizzati a sostenere le imprese sul piano energetico, anche ai fini di dare una risposta urgente al caro energia, potrebbe essere definita una misura es. Superbonus sul modello dell’iperammortamento, per favorire l’autoproduzione di energia da parte delle imprese.
➢ Nell’ambito delle strategie di sviluppo economico e di rilancio produttivo si condivide l’importanza della creazione delle condizioni economiche, finanziarie e amministrative tese a favorire la competitività e l’attrattività dei territori a partire dalle Zes e dalle ZLS, sostenendo a tal fine lo sviluppo di aree portuali, retroportuali e industriali. Si ritiene necessario quindi un più stretto collegamento tra lo sviluppo logistico del paese ed i piani di reshoring per assicurare anche una reale riduzione dei divari infrastrutturali territoriali. E’ necessario puntare su un nuovo protagonismo diffuso dei porti italiani, anche in una logica di complementarità tra gli stessi, nella prospettiva di costruzione di veri hub logistici, energetici e produttivi affinché le rotte commerciali dell’Estremo Oriente e dell’Atlantico possano trovare in Italia una porta di ingresso verso l’Europa e un accesso privilegiato con le aree del Nord Africa così da assicurare il rilancio dell’intero Paese.
➢ Più in generale per l’attrazione degli investimenti è fondamentale potenziare la governance fra lo stato e le Regioni anche sperimentando modelli innovativi di collaborazione fra le agenzie e strutture nazionali e quelle regionali, con un livello di integrazione differenziato a seconda delle zone e delle macroaree, in modo da consentire nell’ambito dell’attuazione delle politiche un coordinamento e una combinazione delle stesse. Ciò sarebbe fondamentale per il sistema Paese per affrontare e gestire al meglio le sfide derivanti dalle transizioni, attrarre le imprese, sostenerle per creare nuovi investimenti.
➢ Occorre investire e con urgenza nelle politiche per il rafforzamento delle competenze soprattutto quelle digitali, poiché l’Italia stando alle ultime stime dell’indagine Commissione Europea con riferimento all’indice DESI (digital economy and society index) si trova nella parte inferiore della classifica europea, a fronte della crescita notevole della domanda per le professioni emergenti ad alto livello di digitalizzazione dovuta all’adozione continua di nuove tecnologie nei processi di produzione di beni e servizi. Pertanto, a partire dalla scuola occorre puntare su un piano complessivo per le competenze digitali che si ponga in coerenza con i trend di crescita del mercato del lavoro, per non essere tagliati fuori dalle sfide globali. Sempre in tema di competenze è necessario un investimento maggiore sui giovani e sulla loro formazione sui profili professioni innovativi e specializzati in modo da rispondere alle esigenze delle imprese e delle filiere strategiche nazionali.
➢ Un altro tassello fondamentale per lo sviluppo delle imprese è rappresentato dalla transizione digitale sul 5G. Si tratta della rivoluzione del futuro che cambierà radicalmente il contesto socioeconomico in cui viviamo, introducendo numerose opportunità in ogni ambito: guida autonoma, smart cities, filiere produttive connesse, telemedicina, sanità ecc. Per evitare di incorrere negli errori del passato con riferimento alla pianificazione energetica, si ha oggi la possibilità di intervenire prontamente per favorire questa nuova tecnologia fondamentale. E’ necessario procedere ad una modifica della normativa italiana in materia di emissioni elettromagnetiche, in quanto essa nel recepimento delle direttive europee ha introdotto soglie esageratamente più restrittive. Se non si interviene, tale decisione impatterà pesantemente sulla progettazione delle reti cellulari di nuova generazione escludendo le aree più remote del territorio e aumentando il divario digitale.
➢ In merito alla transizione 4.0 sarebbe opportuno includere negli investimenti i capannoni non considerandoli un elemento di rendita degli imprenditori ma che contribuisce alla capacità produttiva dell’impresa.
➢ Occorre affrontare con urgenza la questione demografica, che ha pesanti impatti sull’economia e sulla tenuta del nostro sistema sociale, mettendo in campo politiche per la natalità, la famiglia, i servizi all’infanzia e sulle nuove generazioni, nonché per favorire i nuovi modelli di organizzazione flessibile del lavoro (es. smart working) e di business; allo stesso tempo andrà affrontata la questione riguardante la gestione dei flussi migratori, con l’attivazione di interventi sistemici e coordinati.
La Commissione Sviluppo economico ha altresì rivolto al Ministro - sil egge infine nel documento -  una proposta di metodo relativa a calendarizzare questi incontri con cadenza annuale per alzare il livello del confronto politico finalizzato alla concertazione nella fase ascendente della definizione delle strategie di politica industriale. Tale modalità di stretta collaborazione fra il Ministro e gli Assessori regionali, nell'attuale scenario ed in vista di un efficace utilizzo delle risorse del Recovery Plan e della nuova Programmazione dei Fondi SIE 2021-2027, garantirebbe una sistematizzazione e una massimizzazione degli interventi con evidenti ricadute positive sui territori".


( red / 26.07.22 )

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Ambiti territoriali sociali: risorse per assunzione assistenti sociali

(Regioni.it 4342 - 26/07/2022) Risorse per assistenti sociali a sostegno di bambini, famiglie, persone sole hanno bisogno di trovare aiuto e sostegno in tutti i comuni e negli ambiti territoriali sociali. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha firmato il Decreto attuativo per i contributi in favore degli Ambiti  territoriali sociali (Ats) per assistenti sociali. Si tratta dell’assegnazione di 50 milioni per il 2021 e di oltre 81 per il 2022
Il contributo erogato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ricade sul Fondo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale.
Nell'attuazione del Decreto si prevede un numero di assistenti sociali a tempo indeterminato in servizio nel 2021 e sono determinati i contributi di euro 49.684.257,61.
Mentre per l'anno 2022 sono previsti finanziamenti per euro 81.795.380,72 e in sede di riparto del Fondo è previsto che le somme saranno determinate entro il 30 giugno 2023
Inoltre si stabilisce che per un rapporto adeguato tra popolazione e assistenti sociali è necessario un professionista ogni 5000 abitanti e l’obiettivo per i prossimi anni è di uno a 4000.
Quindi al fine di garantire i livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS) si intende rafforzare le assunzioni di personale attraverso l'attribuzione del contributo in favore degli ATS sulla base del numero di assistenti sociali impiegati, in proporzione alla popolazione residente.
Per sostenere le regioni più lontane da questi obiettivi, la deroga è stata infatti prevista anche per una quota importante del Fondo di Solidarietà comunale che consente di ottenere i finanziamenti per le assunzioni anche per i Comuni che non raggiungono ancora la soglia di accesso al contributo del Fondo lotta povertà (pari a un assistente sociale ogni 6.500 abitanti), così da non lasciare indietro nessuno. Inoltre, in sede di riparto delle risorse ordinarie del Fondo povertà si è ritenuto di sostenere gli ambiti sociali che non riescono già nel 2022 ad accedere pienamente al contributo, riconoscendo a ciascun ambito sociale una somma pari al 50% della differenza tra il contributo massimo e la somma spettante in base al personale previsto in servizio nel 2021.
La normativa prevede il riconoscimento di: 1) un contributo pari a 40mila euro annui per ogni assistente sociale assunto a tempo indeterminato dall'Ambito, ovvero dai Comuni che ne fanno parte, in termini di equivalente a tempo pieno, in numero eccedente il rapporto di 1 a 6.500 e fino al raggiungimento del rapporto di 1 a 5.000; 2) un contributo pari a 20mila euro annui per ogni assistente sociale assunto a tempo indeterminato dall'Ambito, ovvero dai Comuni che ne fanno parte, in termini di equivalente a tempo pieno, in numero eccedente il rapporto di 1 a 5.000 e fino al raggiungimento del rapporto di 1 a 4.000.
La procedura prevede: 1) entro il 28 febbraio di ogni anno, ciascun ATS invia al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, un prospetto riassuntivo che indichi, per il complesso dell'Ambito e per ciascun Comune, i dati relativi al personale dell'anno precedente e le previsioni dell'anno corrente; 2) le somme necessarie all'attribuzione dei contributi previsti per l'anno corrente e quelle destinate alla liquidazione dei contributi relativi all'anno precedente sono determinate, sulla base dei prospetti inviati dagli ATS, con decreto del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, entro il 30 giugno di ciascun anno.
 

 tabelle (formato Pdf) e Decreto Potenziamento servizi



( gs / 26.07.22 )

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Innovazione tecnologica e digitalizzazione: assessori incontrano Assinter

(Regioni.it 4342 - 26/07/2022) La Commissione per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione della Conferenza delle Regioni, coordinata dall'assessore della regione Umbria, Michele Fioroni, il 25 luglio, si è confrontata (in videoconferenza) con il Presidente Assinter, Diego Antonini.
Assinter rappresenta le Società ICT in house providing operanti nelle Regioni e nelle Province Autonome, insieme a realtà ICT in house a livello centrale, di Città Metropolitane e locale. Un network che oggi conta 19 realtà aziendali, che coprono la Penisola da Nord a Sud.
L’occasione ha permesso uno scambio di vedute sulle possibili collaborazioni fra le Regioni e l’Associazione che oggi si presenta come un ‘Digital Network’ tra le società ICT in house presenti nel nostro Paese.  
L’obiettivo di Assinter è quella di mettere a fattor comune competenze, tecnologie e infrastrutture e contribuire alla realizzazione di alcuni interventi del PNRR con riferimento alla trasformazione digitale della Pubblica amministrazione.
La leva che l’associazione vuole utilizzare è la condivisione e il mutuo scambio, lo sviluppo di competenze e servizi ICT, facendo massa critica e mettendosi al servizio delle istituzioni territoriali, anche superando la frammentazione degli investimenti, per la realizzazione dei traguardi relativi a FSE, Telemedicina, Cloud Computing, Infrastrutture, Cyber Security, Competenze Digitale, Smart City e Transizione Ecologica.
La disponibilità di Assinter è stata apprezzata dagli Assessori delle Regioni e le sollecitazioni dell’associazione hanno sicuramente rappresentato uno stimolo forte e chiaro per tutti i partecipanti.


( red / 26.07.22 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
via Parigi, 11 - 00185 - Roma
Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
Registrazione r.s. Tribunale Roma n. 106, 17/03/03

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