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Regioni.it

n. 4425 - lunedì 19 dicembre 2022

Sommario
- Autonomia: Calderoli, nel 2023 approvazione legge
- Autonomia: Tajani, non può prescindere dal ruolo di Roma
- Pnrr: Lavevaz, condividere le prospettive comuni
- Consiglio dei ministri: codice appalti, IRCCS e disciplina servizi locali
- Autonomia: Fugatti, può crescere pian piano per tutti
- Istat: natalità in ribasso in tutte le Regioni

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Istat: natalità in ribasso in tutte le Regioni

(Regioni.it 4425 - 19/12/2022) Secondo gli ultimi dati Istat si accentua il calo dei nati in Italia: nel 2021 i nati scendono a 400.249, facendo registrare un -1,1% sull'anno precedente (-4.643), fenomeno che prosegue anche nel 2022.
Il report sulla Natalità 2021 dell'Istat i livelli di fecondità del Mezzogiorno si attestano sulla media nazionale (1,25 figli per donna); tuttavia sono degni di nota i valori registrati in Sicilia (1,35) e Campania (1,28).
Al Centro il livello di fecondità è risalito da 1,17 a 1,19.
La Sardegna continua a presentare il valore più basso (0,99), anche se in lieve ripresa rispetto al 2020.
Le differenze territoriali sono spiegate dal diverso contributo delle donne straniere: 1,96 al Nord, 1,63 al Centro e a 1,87 al Mezzogiorno.
La fecondità delle cittadine italiane è passata da 1,17 del 2020 a 1,18 nel 2021, restando sotto il minimo storico del 1995 che risulta prossimo alla fecondità delle sole cittadine italiane, data la bassissima incidenza dei nati da donne straniere a metà degli anni Novanta.
Il numero medio di figli per donna delle italiane è in lieve rialzo al Nord (da 1,14 a 1,16) e in egual misura nel Mezzogiorno (da 1,21 a 1,22). Presenta un lieve aumento anche il Centro (da 1,11 del 2020 a 1,13 del 2021).
Al Nord a detenere il primato della fecondità delle italiane resta sempre la Provincia autonoma di Bolzano (1,64) seguita dalla Provincia autonoma di Trento (1,34).
Tra le regioni del Centro, il livello più elevato si osserva nel Lazio (1,15) mentre nel Mezzogiorno il picco si registra in Sicilia (1,32) e Campania (1,27); in Sardegna si registra il valore minimo pari a 0,97, in aumento rispetto allo 0,94 del 2020.
Aumentano i nati fuori dal matrimonio: sono 159.821 nel 2021 (+14 mila nell’ultimo anno, +47 mila dal 2008), pari al 39,9% del totale (35,8% nel 2020). Le nascite fuori dal matrimonio sono più frequenti nel Centro (46%) mentre nel Mezzogiorno la quota è inferiore (34,8% nel 2021).
La quota più elevata di nati da genitori non coniugati si osserva nel Centro (46%), seguono Nord-est e Nord-ovest (41,6%). La regione con la proporzione più alta è la Sardegna (49,3%) che supera anche la media del Centro-nord. Tra le regioni del Centro spiccano l’Umbria (47,3%) e la Toscana (47,1%) mentre al Nord-est il valore più alto si registra a Bolzano (48,4%). Il Sud presenta generalmente incidenze molto più contenute (33,6%), con le percentuali più basse in Basilicata (26,4%) e Calabria (28,5%). 
L’incidenza delle nascite da genitori entrambi stranieri sul totale dei nati è molto più elevata nelle regioni del Nord (20,6% nel Nord-est, 20,1% nel Nord-ovest) dove la presenza straniera è più stabile e radicata e, in misura minore, in quelle del Centro (15,9%); nel Mezzogiorno l’incidenza è molto inferiore (5,6% al Sud e 5,2% nelle Isole).
Nel 2021 è di cittadinanza straniera quasi un nato su quattro in Emilia-Romagna (24%), il 20,9% in Liguria, il 20,6% in Lombardia e più o meno un nato su cinque in Veneto, Toscana e Piemonte. Al Centro sono il 15,9% mentre nel Mezzogiorno la percentuale è decisamente più contenuta in quasi tutte le regioni (il minimo si registra in Sardegna 4,4%), con l’eccezione dell’Abruzzo (9,2%).


( gs / 19.12.22 )
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