(Regioni.it 4534 - 07/09/2023) La Conferenza delle Regioni nasce nel 1981, pochi anni dopo l’emanazione del decreto presidenziale che trasferì le prime materie alle Regioni. Già in quegli anni i Presidenti delle Regioni capirono che era importante unirsi e fare fronte comune con il Governo, quindi decisero di istituire la Conferenza. All'inizio si riuniva in maniera sporadica e poi ha assunto sempre più un’organizzazione stabile dotandosi anche della struttura tecnica Cinsedo.
Lo spiega in una intervista il Segretario generale della Conferenza delle Regioni e delle Provine autonome, Alessia Grillo, nella terza puntata degli “Speciali Dialoghi PA” per la Rubrica “Le persone al centro. La strada maestra per innovare la PA”, a cura di Antonio Naddeo, Presidente dell’ARAN, in collaborazione con FPA.
Lo scorso anno come atto conclusivo della prima edizione de "L'Italia delle Regioni", che si è svolto a Milano-Monza, si è arrivati alla decisione dei Presidenti di istituzionalizzare la Conferenza con la prima intesa attuativa dell'articolo 117, ottavo comma della Costituzione. E' un’Intesa quindi a valenza costituzionale che è stata firmata per la prima volta.
Nel dialogo tra Antonio Naddeo, Presidente dell’ARAN, e Alessia Grillo, Segretario generale della Conferenza, si spiega come  i Presidenti delle Regioni nell’81 capirono già allora che era importante unirsi e ancora oggi è il principio che muove la Conferenza delle Regioni.
Dal 2000, con il nuovo Titolo V della Costituzione, questa considerazione si è rafforzata e ciò ha portato lo scorso anno alla sigla dell’Intesa Costituzionale davanti al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, concludendo così la manifestazione "L'Italia delle Regioni" nel migliore dei modi, con quella che è stata definita da molti commentatori un’”Intesa storica”, perché è la prima.
Il filo rosso di questi 42 anni è pertanto la condivisione e la cooperazione. Nello statuto e nel regolamento istitutivo della Conferenza queste sono due parole chiave perché senza collaborazione e cooperazione la Conferenza sarebbe poca cosa.
I “successi” sono stati ottenuti proprio perché c’è stata condivisione e unità di intenti, che sono andati al di là delle differenze territoriali e politiche. La Conferenza delle Regioni collabora quotidianamente con il Governo, parlando quindi con una voce sola.
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