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Regioni.it

n. 4564 - martedì 16 gennaio 2024

Sommario
- Internazionalizzazione: accordo Conferenza Regioni e Assocamerestero
- Credito: "Chiusura filiali? No, grazie": evento Uilca sulla desertificazione bancaria
- Inclusione sociale e accesso al mondo del lavoro: le raccomandazioni delle Regioni
- Regolamento dighe: le raccomandazioni delle Regioni
- Statuto del Contribuente: le criticità evidenziate
- Demoskopika: territori e resilienza economica

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Demoskopika: territori e resilienza economica

(Regioni.it 4564 - 16/01/2024) Campania, Toscana, Puglia, Veneto e Sicilia sono i sistemi economici e sociali più resilienti, secondo un’indagine effettuata da Demoskopika. È una resilienza "a metà" quella che ha caratterizzato i sistemi economici territoriali italiani nel 2023.
È quanto emerge dall'Irer, l'indice di resilienza economica regionale ideato da Demoskopika che, confrontando il 2023 rispetto al 2022, ha provato a misurare la capacità dei sistemi economici regionali di resistere agli shock della pandemia e degli eventi bellici oltre alla velocità imboccata per la ripresa.
Si tratta della capacità in un percorso di graduale ripresa e di uscita dagli shock economici dovuti principalmente a emergenza pandemica e conflitto Russia-Ucraina.
In particolare, a registrare un livello più alto di resilienza, ossia di capacità a riprendersi da shock economici, si collocano Campania che ha totalizzato 110,50 punti, Toscana con 105,14 punti, Puglia con 103,98 punti, Veneto con 103,97 punti e Sicilia con 103,95 punti.
E, inoltre, nell’area dei sistemi economici e sociali con un livello di resilienza “medio-alto” si posizionano altre sei realtà regionali: Valle d’Aosta (102,30 punti), Basilicata (102,21 punti), Lombardia (102,17 punti), Friuli Venezia Giulia (101,42 punti), Calabria (100,79 punti) e Emilia-Romagna (100,75 punti).
Poi ad un successivo livello di resilienza economica si collocano: Molise (99,21 punti), Marche (99,05 punti), Trentino Alto Adige (98,99 punti) e Abruzzo (98,84 punti).
Infine, si posizionano Lazio (98,75 punti), Umbria (98,55 punti), Piemonte (97,52 punti), Liguria (95,90 punti) e la Sardegna (93,52 punti).
Se da un lato, dunque, crescono di ben oltre mezzo milione gli occupati e risultano quasi 511 mila in meno le persone a rischio povertà o esclusione sociale, dall'altra, non mancano le "reazioni negative" con, in particolare, una contrazione per i prestiti erogati al sistema imprenditoriale e alle famiglie complessivamente di poco più di 54 miliardi di euro, oltre a mancati incassi per gli enti locali pari a circa 6,4 miliardi di euro.
Rilevata una flessione dei prestiti al sistema imprenditoriale italiano: ben 52,8 miliardi in meno erogati alle imprese pari a un decremento del 7,1% rispetto al 2022. A livello territoriale, la contrazione al di sotto della media italiana (-7,1%), in termini di variazione percentuale dell'ammontare dei prestiti erogati alle società non finanziarie e alle famiglie produttrici (imprese), si è registrata in Molise, Campania, Puglia, Calabria, Toscana, Emilia-Romagna, Abruzzo, Lombardia, e Veneto. La congiuntura economica frena la natalità d'impresa. Nel 2023 le dinamiche di natalità rilevate registrano un calo dell'1,3% rispetto al 2022, con 3.159 imprese in meno iscritte. E si riduce il ricorso al credito delle famiglie.
Le ripercussioni della politica monetaria restrittiva avviata dalla Bce nel 2023 si manifestano anche nella rallentata dinamica dei finanziamenti alle famiglie. Esaminando i finanziamenti concessi, secondo i dati provvisori per regione di Bankitalia aggiornati al 31 ottobre 2023, emerge uno scenario di flessione della richiesta di prestiti alle famiglie italiane. In particolare, ai nuclei familiari sono stati erogati oltre 1,7 miliardi di euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2022: si è passati dai 594,2 miliardi del 2022 ai 592,5 miliardi del 2023.
 


( red / 16.01.24 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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