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Regioni.it

n. 3838 - lunedì 11 maggio 2020

Sommario3
- Decreto di maggio: in dirittura d'arrivo gli interventi per la ripartenza
- Fase 2: anticipazioni Governo su riaperture, linee guida e differenziazioni
- Fase 2: oggi confronto Regioni-Governo sulle possibili riaperture
- Sanità: il dibattito sull'uso delle risorse del Mes coinvolge le Regioni
- Cassa integrazione in deroga: Ordine del giorno
- Commercio: Regioni, posticipare i saldi estivi al 1° agosto  

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Decreto di maggio: in dirittura d'arrivo gli interventi per la ripartenza

Tabelle richieste e interventi

(Regioni.it 3838 - 11/05/2020) Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri annuncia alcune delle misure che il Governo varerà in settimana a favore delle imprese con il decreto “Rilancio”. Ci sono ancora dei temi  aperti, come la questione della regolarizzazione dei migranti che interessa soprattutto nell’immediato il settore dell’agricoltura. In tal senso sembra essere stata raggiunta l'intesa sulle regolarizzazioni dei migranti nel settore agricolo: accanto all'istanza del datore di lavoro ci sarà anche l'istanza del lavoratore, che otterrà un permesso temporaneo di sei mesi, convertibile in permesso di lavoro alla sottoscrizione del contratto, ma con verifiche più stringenti che provino di aver svolto in passato attività lavorativa nel settore agricolo. Gualtieri chiede “più impegno alle banche” sulla liquidità. Si annuncia anche l’abolizione della tassa per i tavolini all'aperto.
Si discute inoltre del reddito di emersione che sarà assegnato a chi non ha  ricevuto altre tutele e della tax credit fino a 500 euro per chi  trascorrerà le vacanze in Italia.
“Abboneremo il saldo e acconto dell'Irap" di giugno, dichiara  il ministro dell'Economia Gualtieri parlando delle misure per le medie imprese che, con il decreto Rilancio avranno anche  “incentivi fiscale e misure di sostegno da parte dello Stato alla ricapitalizzazione”.  Pertanto tra le norme c'è quella che dovrebbe cancellare per il 2020 il pagamento dell'Irap da parte delle imprese.
"C'è una riflessione in atto sul pagamento della rata Irap di giugno", spiega Antonio Misiani, vice ministro all'Economia, " penso che entrerà nella lista degli interventi del decreto che verrà approvato dal Consiglio dei Ministri. Sul legame con il meccanismo europeo di stabilità, non credo ce ne sia uno diretto perché il decreto che verrà approvato spero oggi è finanziato con lo scostamento già chiesto e approvato dal parlamento per 55 miliardi di euro". "Ci sono difficolta' vere e inaccettabili sull'erogazione della cassa integrazione, - afferma sempre Misiani - perche' abbiamo un enorme numero di lavoratori e imprese che hanno chiesto di accedervi, circa 8 milioni, e una parte di questi non ha ancora ricevuto nulla. Come ha annunciato il presidente del Consiglio, interverremo in questo decreto per semplificare e accelerare le procedure, in particolare per la cassa integrazione in deroga che è gestita insieme alle Regioni”. "Ci sono ritardi sicuramente da colmare – ribadisce Misiani -, c'e' un'arretratezza di alcuni ambiti della Pubblica Amministrazione”.
Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio, e' intervenuto sul pagamento della Cassa integrazione: "ci troviamo in una condizione nella quale abbiamo come Regione lavorato quasi tutte le domande di cassa integrazione che ci sono arrivate dalle aziende per i propri lavoratori. E' chiaro che queste domande devono essere vagliate e pagate dall'Inps. Da questo punto di vista siamo di fronte ad un imbuto. A fronte di 170mila persone nel Lazio che hanno diritto, ne sono state pagate 17mila. Sono numeri molto lontani dai bisogni e le esigenze delle varie famiglie. Ci sono persone in cassa integrazione dal 22 febbraio. Abbiamo chiesto al Ministro e all'Inps di procedere ed e' in corso un incontro di un gruppo tecnico nel tentativo di arrivare ad una semplificazione della procedura. Bisogna dare un'accelerata all'erogazione perche' la gente ha bisogno di avere questo sussidio per garantirsi un minimo di vivibilita'. Noi abbiamo dato massima disponibilita' all'Inps al fine di agevolare le procedure e ridurre i tempi. Nel Lazio abbiamo fatto delle task force che lavorano solo su questo fronte, bisogna mettere a lavoro piu' persone perche' il numero delle richieste e' enorme".
Oltre alla revisione delle procedure della cassa intergrazione, tra i provvedimenti previsti dal decreto Rilancio a sostegno alle imprese e all’economia, ci sono anche i contributi a fondo perduto, le agevolazioni per gli affitti, la riduzione di alcuni oneri, le garanzie sui prestiti, investimenti infrastrutturali, sovvenzioni per evitare licenziamenti, la revisione della Cassa integrazione e i termini per il versamento di tributi e contribuiti, gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni e l’adeguamento degli ambienti di lavoro.
Sono circa 270mila le imprese del commercio e dei servizi che rischiano la chiusura definitiva se le condizioni economiche non dovessero migliorare rapidamente, con una riapertura piena ad ottobre. E' la stima dell'ufficio studi di Confcommercio del rischio di chiusura delle imprese del terziario di mercato. I settori più colpiti sarebbero gli ambulanti, i negozi di abbigliamento, gli alberghi, i bar e i ristoranti e le imprese legate alle attività di intrattenimento e alla cura della persona. Mentre, in assoluto, le perdite più consistenti si registrerebbero tra le professioni (-49 mila attività) e la ristorazione (-45 mila imprese).
Per la Banca d'Italia "riavviare l'economia è fondamentale nella seconda parte del 2020 e 2021. Sulla ripresa dobbiamo mettere ogni risorsa ed energia pubblica e privata", dichiara il direttore generale Daniele Franco: "E' essenziale che il credito affluisca alle imprese e che vengano adottate misure di sostegno a fondo perduto e per rafforzare il capitale". Il sistema bancario "deve sostenere con forza questo processo, nell'immediato è necessario uno sforzo eccezionale".



 
Dl rilancio, pre-consiglio alle 14. Obiettivo Cdm in serata Non escluso però un ulteriore slittamento a domani

FASE 2: MISIANI, 'IN DECRETO INTERVENTI PER VELOCIZZARE CASSA INTEGRAZIONE'


DL RILANCIO: MISIANI "RIFLESSIONE SU RATA IRAP GIUGNO"



DL RILANCIO. DIVISIONI IN MAGGIORANZA, REGOLARIZZAZIONE MIGRANTI ANCORA FUORI TESTO PRECONSIGLIO SLITTA ALLE 14, CDM FORSE IN SERATA


= Dl rilancio: Franceschini, 2 miliardi per il turismo Norma da 500 euro a famiglia, per fare vacanze 'italiane'

Dl rilancio: Fraccaro, molto soddisfatto Superbonus al 110%
 
Dl rilancio: Gualtieri, via Tosap sui tavoli all'aperto

l rilancio: Gualtieri, esenzione oneri sistema bollette

FASE 2: GUALTIERI, 'RITARDI CIG PARTE PIU' DOLOROSA, NESSUNO DEVE PERDERE LAVORO'


Dl rilancio: Gualtieri, Rem per due mesi, nessuno resti indietro


DL RILANCIO: GUALTIERI "ABBONEREMO SALDO E ACCONTO IRAP"


LAVORO. DI BERARDINO: SERVE ACCELERATA SU CIG, NEL LAZIO PAGATE 17MILA SU 170MILA


CORONAVIRUS: CONFCOMMERCIO, QUASI 270 MILA IMPRESE RISCHIANO DI SPARIRE


Fase 2: Bankitalia, sfida dura ma Italia ha mezzi per ripartire

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Fase 2: anticipazioni Governo su riaperture, linee guida e differenziazioni

On line il monitoraggio delle ordinanze regionali e dei provvedimenti del Governo

(Regioni.it 3838 - 11/05/2020) E' prevista dal 18 maggio una nuova fase, quella della “differenziazione territoriale” e dell'apertuta delle attività commerciali con delle linee guida da rispettare fornite dallo Stato.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, spiega che "con le linee guida che ci permetteranno un controllo della curva epidemiologica, potremo permetterci anche differenziazioni geografiche. Questo non significa procedere in ordine sparso e affidarci a iniziative avventate. I risultati raggiunti sono anche il frutto del dialogo quotidiano avuto con i rappresentanti degli enti locali, grazie anche al lavoro del ministro Boccia".
"Questa settimana saranno pronte'' - annuncia il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia - le  linee guida per le attività che mettono in sicurezza i vari comparti in vista delle riaperture differenziate, a partire dal 18 maggio".
Conte evidenzia anche la raccolta dei dati "dell'ultimo monitoraggio e con gli esperti stiamo definendo regole chiare sulla sicurezza per lavoratori e clienti. Se sul piano epidemiologico la situazione rimarrà sotto controllo, potremo concordare con le Regioni alcune anticipazioni". "L'importante - aggiunge Conte - è procedere sulla base di monitoraggi puntuali, perché per le imprudenze pagheremmo costi enormi".
"Io spero - precisa ancora Boccia - che con la differenziazione territoriale possano riaprire ovunque" le attività, e poi "sarà responsabilità delle singole Regioni avere il quadro dei dati. Se i contagi andranno giù, potranno riaprire anche altre cose. Se i contagi saliranno su, dovranno restringere. E sarà più facile per tutti responsabilità e doveri". “Noi auspichiamo – afferma Boccia - che ci sia una differenziazione territoriale. L'unica cosa che posso dire è che quando partirà questa differenziazione territoriale lo Stato indicherà delle linee guida molto chiare da rispettare”.
"Ho apprezzato le parole del ministro Boccia, che ritiene possibile la definizione di una cornice per avviare riaperture differenziate attraverso linee guida di riferimento per i provvedimenti regionali", dichiara Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.
Boccia quindi ribadisce: “potranno riaprire gran parte delle attività economiche”, ma “non possiamo far ripartire attività senza protocolli di sicurezza”.
A marzo 2020 l'indice della produzione industriale è diminuito del 28,4% rispetto a febbraio, secondo le ultime stime effettuate dall'Istat. Nel primo trimestre dell'anno, il livello della produzione è scesa dell'8,4% rispetto ai tre mesi precedenti.  




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Fase 2: oggi confronto Regioni-Governo sulle possibili riaperture

(Regioni.it 3838 - 11/05/2020) "Lo ripeto da diversi giorni ormai: se la curva dei contagi continuerà la discesa di queste ultime settimane dobbiamo dare la possibilità  ad attività oggi ancora chiuse di riaprire, ovviamente nella completa sicurezza di lavoratori e clienti". E' quanto ha ribadito il presidente della Regione Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, con un post su Fb nella giornata in cui è stato annunciato il confronto con il governo sulle riaperture. Obiettivo sarà mettere a punto le procedure sulle riaperture differenziate su base territoriale dal 18 maggio. In particolare, per quanto riguarda l'Emilia-Romagna, Bonaccini, nei giorni scorsi aveva spiegato che dal 18 maggio "io credo che i bar, i ristoranti, i negozi al dettaglio, ma anche parrucchieri, estetisti, tatuatori, possano aprire".
“Stiamo lavorando con tutti i Governatori affinché dal 18 maggio il Paese possa davvero ripartire. Da quella data infatti riapriranno tutti i negozi, parrucchieri ed estetisti, bar e ristoranti e tutto il resto.In attesa di quella data oggi, come Regione Liguria, emaneremo un’ordinanza che consentirà a tutti di prepararsi al meglio per le aperture”. Lo ha detto il presidente di Regione Liguria e Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti dopo un colloquio avuto con il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia.  “Il Ministro mi ha confermato – ha detto Toti - che è intenzione del Governo dare da quel momento piena autonomia ai territori circa le proprie scelte, ovviamente seguendo con attenzioni i dati dell’epidemia, per fortuna in costante calo. Lavoreremo per garantire la ripresa piena dell’economia insieme alla sicurezza dei lavoratori, auspicando che vengano diramate al più presto le linee guida dell’Inail e che contengano regole attuabili, perché i 4 metri lineari tra i tavoli dei ristoranti che qualcuno ha anticipato come indiscrezione sarebbero inapplicabili per la maggior parte degli esercizi”.
Dal prossimo 18 maggio ristoranti aperti "con i protocolli nazionali dell'Inail, che sono in ritardo. Altrimenti con le nostre regole. Daremo la concessione di suolo pubblico gratuito e più tavoli all'aperto". avveva preannunciato Toti in un'intervista al Corriere della Sera parlando della fase 2 dell'emergenza coronavirus e della nuove riaperture di attività dalla prossima settimana. Una ripartenza che riguarderà anche le spiagge della Liguria. "Diamo il via alla stagione balneare - aggiunge Toti - Il comparto turistico dà lavoro a 100 mila persone e se si viaggerà tra le Regioni potremmo salvare il 70 per cento della stagione". Non ci sarebbe il rischio di numero chiuso sulle spiagge liguri secondo il governatore che sottolinea: "Basterà la distanza sociale. Stiamo sperimentando un braccialetto volontario da mare. Se ti avvicini a meno di un metro vibra. Una cosa giocosa. Chissà, magari diventa una moda. Per le spiagge libere decideremo con i Comuni: potrebbero esserci steward per la moral suasion. Sotto lo stesso ombrellone chi vive insieme".
Ci sara' anche il Presidente del Veneto, Luca Zaia, alla videoconferenza fissata per oggi alle 18 con il governo per chiedere la riapertura totale (o quasi) nella fase 2. "Attendere il primo giugno sarebbe un'ecatombe, non ce la facciamo ad arrivare. I presidenti di Regione sono tutti allineati, da destra a sinistra", spiega Zaia. Le istanze che porterà il Veneto sono di una "apertura il 18 maggio dei servizi alla persona, negozi, bar, ristoranti, centro sportivi, palestre, turismo... insomma aprire". "L'ultima istanza e' poi quella dell'aiuto alle famiglie per la gestione dei minori - conclude - le strade sono piene, e' inutile far finta di avere un lockdown, e' una farsa. Si va verso l'abito sartoriale". 
Riapertura anticipata anche prima del 18 maggio per i negozi di vicinato in Toscana: a chiederla èil presidente della Regione Enrico Rossi che ha scritto oggi al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.  "Caro presidente, ho apprezzato le sue dichiarazioni sulle aperture anticipate e differenziate sulla base della situazione epidemiologica regionale. Le scrivo, nel merito, per proporle di valutare una soluzione per la nostra Regione che potrebbe riguardare 18.204 esercizi di vicinato, con volumi inferiori ai 300 metri quadrati". "Esercizi commerciali principalmente di prossimità, spesso utili alla vita sociale delle nostre città e dei quartieri, dei paesi più piccoli e disseminati sul territorio. Ritardarne ulteriormente la riapertura significherebbe compromettere la vendita dei prodotti acquistati e tuttora in negozio. Pertanto le chiedo di consentire la riapertura anticipata di questi esercizi da lunedì 11 maggio. Credo - conclude Rossi - che questa opportunità di riapertura anticipata possa conciliare il rispetto delle norme di sicurezza più adeguate, con la progressiva ripresa delle attività economiche".
Su Radio Capital, il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, dice che se dal governo "non c'è risposta noi dobbiamo ovviamente prendere delle decisioni di carattere autonomo". Perché in questo caso "La leale collaborazione è venuta meno dal governo, non dalle regioni". La proposta delle regioni, spiega Fedriga, "era di ipotizzare da oggi (11 maggio, ndr) una riapertura del commercio al dettaglio e dal 18 invece le altre attività". Ad una richiesta ufficiale "il governo non ha dato nemmeno una risposta. Trovo dannoso prorogare senza motivo alcune attività. La nostra proposta era una strategia di buonsenso, che non voleva sfidare nessuno ma dare risposte al Paese. Oggi che si può riaprire in sicurezza si va a rilento", conclude Fedriga.
"E' il momento più delicato, ora è decisivo il monitoraggio". Cosi' il Presidente della Lombardia Attilio Fontana, in una intervista sul Corriere della Sera. "Troppa enfasi su questa fase 2, prima vediamo i dati e poi parliamo di date", continua. E sulla presa di posizione della Conferenza delle Regioni ribadisce: "Non sono entusiasta di quel documento, per un semplice ma fondamentale motivo: prima dobbiamo capire gli effetti di queste giornate di riapertura, misurare i numeri, i dati che ci arriveranno e poi decidere i passi successivi. Ma per avere informazioni attendibili e' necessario attendere qualche giorno".
Nel frattempo c'è chi prepara il terreno per una probabile riapertura. E' il caso delle Marche dove "Gli scenari operativi per riaprire in sicurezza le attività lavorative di parrucchieri, barbieri ed estetiste sono stati testati nel corso di una simulazione che si è svolta in due saloni di parrucchieria ed estetica del capoluogo regionale, a cura delle associazioni di categoria Confartigianato e Cna.  Alla simulazione erano presenti, fra gli altri, il presidente Luca Ceriscioli e l’assessora Manuela Bora.  I tecnici della Regione Marche, il direttore generale di Asur Nadia Storti e i vertici regionali delle associazioni di categoria hanno operativamente verificato la validità delle disposizioni anti Covid-19, codificate da un protocollo d’intesa che, una volta firmato il decreto attuativo, potrebbe consentire di anticipare nelle Marche la riapertura delle attività rispetto alle indicazioni nazionali. Una “Prova superata brillantemente – ha detto il presidente Luca Ceriscioli – perché vedo dispositivi di sicurezza, cartellonistica informativa e strumenti per la sanificazione. Le dimostrazioni di questa mattina hanno messo in evidenza un’attenzione e un livello notevole, che deve essere lo standard per la ripartenza, con la consapevolezza per noi importantissima, che per riaprire bisogna trasmettere sicurezza, ai clienti e agli operatori. Le linee guida non esprimono la volontà di ostacolare le attività, ma piuttosto di creare un percorso con le indicazioni giuste. Per la realizzazione di questo protocollo abbiamo agito in sinergia con le associazioni di categoria e la parte sanitaria. A questo punto la nostra responsabilità è di garantire che il livello dei contagi non cresca, la ripartenza di quella curva non ce la possiamo permettere”.
"Noi, all'interno della nostre competenze di autonomia speciale, ci siamo dotati di una legge che ci darebbe la possibilità di anticipare determinate riaperture. Oggi vediamo con interesse l'incontro con Boccia e da parte nostra c'è la volontà di cercare di anticipare il più possibile, ma con la consapevolezza di non voler andare a fare uno scontro per forza con il governo". Lo afferma Maurizio Fugatti, presidente Provincia autonoma di Trento, intervenuto a 'Rai Radio1' all'interno del programma 'Centocittà' in vista dell'incontro di oggi tra Regioni e ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. "Ci attediamo dal governo un'anticipazione", ha continuato Fugatti spiegando la necessità di riaprire i "negozi al dettaglio il prima possibile e parrucchieri e ristoranti dal 18, a fronte di dati di stabilizzazione del contagio".
Intanto nella Provincia autonoma di Bolzano il Consiglio ha approvato con 28 sì, 6 astensioni e un voto contrario la legge che determina le misure per il contenimento del contagio del Coronavirus e “la ripresa graduale delle libertà di movimento delle cittadine e dei cittadini, delle attività economiche e delle relazioni sociali”.  “la Provincia vuole affrontare questa Fase 2 all'insegna dell'applicazione della nostra autonomia”, ha sottolineato il presidente Arno Kompatscher. “Al centro mettiamo la sicurezza e il senso di comunità. Questa Fase 2 e la ripartenza possono avere luogo solo se tutti si attengono alle regole. Confidiamo pertanto nell’autodisciplina e nel senso di responsabilità dei cittadini”, ha aggiunto.
La nuova legge prevede la libertà di movimento sul territorio regionale senza autocertificazioni. A decorrere dall’entrata in vigore è prevista la ripresa delle attività economiche, con la riapertura delle attività commerciali, produttive industriali e artigianali. A decorrere dall’11 maggio, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza, possono riaprire “le attività inerenti servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti” ed anche i servizi di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Dalla stessa data saranno riprenderanno piena attività anche i musei e le istituzioni culturali comprese biblioteche e centri giovanili. Dal 18 maggio, seguendo dettagliati protocolli di sicurezza, possono essere di nuovo offerti i servizi per l’infanzia. Il 25 maggio è invece la data fissata per la riapertura delle strutture ricettive presenti sul territorio provinciale. Le misure della legge riguardano ambiti in cui la Provincia ha la competenza in virtù dello Statuto di autonomia, mentre per quanto riguarda gli spostamenti verso il resto del Paese, le lezioni scolastiche e universitarie, le manifestazioni sportive, valgono le normative nazionali.
Dopo la bocciatura del Tar dell'Ordinanza regionale per una riaperura controllata di bar e ristoranti, la Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, torna sul rapporto Stato-Regioni apprezzando un'iniziativa della Regione Puglia: "Condivido lo spirito dell’ordinanza del presidente Emiliano che consente la ripartenza per parrucchieri e centri estetici giacché ritengo essenziale che  in questa fase di riapertura i territori, sulla base delle proprie esigenze, possano avere un ruolo fondamentale. Mi auguro che il Governo comprenda che queste scelte non sono il frutto di una volontà di fare un braccio di ferro, ma al contrario rappresentano una richiesta di ascolto e di aiuto".
Anch anche il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dice che se le linee guida dell'Inail non arriveranno per il 18 maggio, la sua Puglia aprirà lo stesso barbieri, parrucchieri e centri estetici sulla base dei protocolli regionali "che ci paiono più che sufficienti". Anche senza le linee guida dell'Inail, "il 18 maggio noi apriamo lo stesso parrucchieri, estetisti e saloni di bellezza perché abbiamo fatto le linee guida regionali che ci paiono più che sufficienti". Lo ha annunciato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo ad Agenda su Sky Tg24. "Se arrivano le linee guida Inail - ha spiegato - le applicheremo, se non arrivano noi apriamo lo stesso". In Puglia, ha evidenziato, si andrà "dal barbiere come se si dovesse entrare in un reparto di rianimazione. Non perderemo certo tempo perché l'Inail è in ritardo".  "Il Governo, anziché interessarsi dei temi delle singole aperture, avrebbe fatto bene a dirci quanti tamponi in proporzione al ciclo economico e alla popolazione è necessario fare per giorno. In questo modo noi sapremmo quante macchine e quanti reagenti comprare". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo ad Agenda, su Sky Tg24. "Mentre noi stiamo perdendo un sacco di tempo facendo cinquanta manuali su come si gestisce in sicurezza una pizzeria o un parrucchiere - ha aggiunto - invece l'Istituto Superiore di Sanità e il gruppo tecnico dovrebbero individuare quanti tamponi in media ogni giorno si dovrebbero fare, visto che i tamponi non sono più solo un mezzo di diagnosi ma sono un mezzo di verifica della salute sui luoghi di lavoro. Diversamente ci facciamo concorrenza fra di noi, in un mercato scarso dove i reagenti sono pochi le aziende ci stanno facendo neri giocando al rialzo sui prezzi delle macchine e dei reagenti". "I tamponi - ha continuato Emiliano - non possono essere fatti random. Sono come le intercettazioni per i magistrati, si fanno in modo mirato, non è che uno prende l'elenco telefonico e fa le intercettazioni a chi capita". "Raccontare questa storia - ha concluso - che fa la fortuna di chi vende reagenti e macchine, è una buffonata".
"Credo che le regioni del Mezzogiorno abbiano dato, a livello istituzionale e comunitario, un grande esempio di diligenza, senso di responsabilità e rispetto delle regole. Non si può però mortificare quanto fin qui fatto portandoci davanti al Tar se riteniamo di poter accelerare, in sicurezza, un graduale processo di riapertura". Così all'Ansail Presidente della Regione Molise, Donato Toma (centrodestra) a margine della decisione del Tar di Catanzaro che ha annullato l'ordinanza del Presidente della Regione Calabria del 29 aprile nella parte in cui dispone che sul territorio della Regione, è 'consentita la ripresa delle attività di Bar, Pasticcerie, Ristoranti, Pizzerie, Agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all'aperto'. "Il buon senso deve essere reciproco - ha aggiunto - se in alcuni territori la curva epidemiologica è prossima allo zero, non si può tenere ferma a oltranza l'economia e soprattutto la microeconomia dietro cui ci sono famiglie e lavoratori che stanno affrontando gravi difficoltà. Se le condizioni lo consentono bisogna consentire, ovviamente in assoluta sicurezza e rispettando tutte le prescrizioni, una graduale riapertura. E' quello - ha anticipato - che anche come Molise chiederemo nelle prossime ore al Governo. Ed è per questo che solidarizziamo con l'amica Jole Santelli, presidente della Regione Calabria: non è impugnando al Tar i provvedimenti regionali che si risolve la pandemia. Il metodo deve essere quello del dialogo e del rispetto delle prerogative territoriali".
Il Ministro per gli affri regionali, Francesco Boccia esclude comunque  qualsiasi "Braccio di ferro" con le Regioni sulle riaperture:
"C'è sempre stata collaborazione improntata sulla lealtà istituzionale, lo rivendico". Alla vigilia del confronto tra il governo e i presidenti delle Regioni per dare il là a aperture differenziate dal 18 maggio, il ministro dice però di non poter "dare date, dipenda da dati andamento contagio di fine maggio'  ''La nostra speranza è ripartire in tutte le Regioni con le stesse condizioni" di sicurezza, "ma con differenze territoriali. Questa è la speranza, dipende dai dati che verranno fuori giovedì". Ospite di 'Agorà', il ministro auspica che con la differenziazione territoriale si possa riaprire ovunque". Nessuna data comunque,  "L'unica cosa che posso dire è che quando partirà questa differenziazione territoriale lo Stato indicherà delle linee guida molto chiare da rispettare''.  "Questa settimana saranno pronte'' le linee guida per le attività che mettono in sicurezza i vari comparti in vista delle riaperture differenziate, a partire dal 18 maggio".


FASE 2: FEDRIGA, 'REGIONI PRONTE A SCELTE AUTONOME SU RIAPERTURE' =


[Liguria] CORONAVIRUS, REGIONE LIGURIA, APPROVATA ORDINANZA PER PREPARARSI A RIAPERTURE DEL 18 MAGGIO. PRESIDENTE TOTI: STIAMO LAVORANDO PERCHE’ LA LIGURIA POSSA RIPARTIRE


Fase 2: Santelli, da Regioni richiesta di ascolto e di aiuto


[Bolzano] Coronavirus, da oggi in vigore la nuova legge sulla Fase 2


CORONAVIRUS: FONTANA "RIAPERTURE? PRIMA VEDIAMO DATI, MOMENTO DELICATO"


CORONAVIRUS: TOTI, 'SUOLO PUBBLICO GRATUITO A RISTORANTI E VIA STAGIONE BALNEARE DAL 18/5' =


CORONAVIRUS: ZAMPA "REGIONI CO-PROTAGONISTE FASE 2"


FASE 2: BOCCIA, 'LINEE GUIDA PER RIAPERTURA PRONTE IN SETTIMANA' =


FASE 2: FUGATTI, 'NO SCONTRO CON GOVERNO MA CI ASPETTIAMO ANTICIPO RIAPERTURE' =


Fase 2: Bonaccini,riaprire attivita' se continua curva contagi


FASE 2: FEDRIGA, 'REGIONI PRONTE A SCELTE AUTONOME SU RIAPERTURE' =


[Liguria] CORONAVIRUS, REGIONE LIGURIA, COLLOQUIO TRA PRESIDENTE TOTI E MINISTRO BOCCIA. PRESIDENTE TOTI: AL VIA OGGI ORDINANZA REGIONALE  PER PREPARARSI A RIAPERTURE DAL 18 MAGGIO”.  


FASE 2: BOCCIA A REGIONI, 'ANCH'IO VOGLIO USCIRE DA EMERGENZA MA IN SICUREZZA' =


[Liguria] CORONAVIRUS: PRESIDENTE TOTI, “CONTAGIO CONTINUA A RALLENTARE. FONDAMENTALE CONTINUARE A RISPETTARE DISTANZE E USO MASCHERINE. DOMENICA 10 NUOVA ORDINANZA”.


[Calabria] SANTELLI CONDIVIDE LA SCELTA DI EMILIANO SULLA RIAPERTURA DI PARRUCCHIERI E CENTRI ESTETICI


[Marche] SIMULAZIONE PROTOCOLLO ESTETISTE E PARRUCCHIERE  

 

FASE2: KOMPATSCHER, 'IMPUGNAZIONE? NOI FACCIAMO LEVA SU NOSTRA AUTONOMIA' =


FASE2: KOMPATSCHER, 'PRIME RIAPERTURE, SITUAZIONE TRANQUILLA, TUTTI DISCIPLINATI'


FASE2: KOMPATSCHER, 'DATO MESSAGGIO DI SPERANZA MA NON E' 'LIBERA TUTTI'' =


Fase 2: Kompatscher, turisti tedeschi in estate in Alto Adige

 



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Sanità: il dibattito sull'uso delle risorse del Mes coinvolge le Regioni

(Regioni.it 3838 - 11/05/2020) Comunque la si pensi, è indubbio che il Mes ha messo a disposizione un ingente pacchetto di risorse che possono risultare particolarmente utili per per la sanità pubblica, dopo il terremoto del virus Covid-19.
Il presidene della Liguria e Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, sottolinea che "Sulla Sanità il Mes servirebbe a tutta Italia, non solo alla Liguria. Sono anni che comprimiamo il fondo sanitario nazionale, che tagliamo sulla rete ospedaliera e sulla salute dei cittadini. Per cui dico sì, utilizziamo i soldi dell’Europa ma a patto che il governo faccia un piano serio che semplifichi le procedure e accorci i tempi per farceli spendere da qui a qualche mese. Si segua il modello Morandi o oppure è meglio non prendere nemmeno un euro a debito".
Non trova particolarmente appassionante il dibattitto "Mes sì, Mes no", ma il Presidente Piemonte, Alberto Cirio, dice di non essere "pregiudizialmente contrario, ma ho molte perplessità, lo strumento è anche datato. Non spetta a me decidere ma al governo nazionale e al Parlamento. Detto questo, se dovessero arrivare questi fondi, si metta in quarantena la burocrazia e ci consentano di spenderli. Altrimenti sarà come stipulare un mutuo per la casa, non acquistarla più e pagare ugualmente le rate".
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ricorda che "In ogni Regione i cittadini pagano allo Stato le tasse e ricevono dallo Stato il denaro per la spesa sanitaria. Non è quindi un problema delle Regioni decidere come si finanzia lo Stato. Tuttavia parlare di un Mes “solo sanitario” o “a costo zero” non ha senso. Il guadagno in termini di interessi rispetto ai normali Btp è irrisorio. Alto invece quello di sottoporre il Paese a nuovi tagli e nuove imposte". Insomma, sottolinea Fontana, "Bisogna vedere quali sono le condizioni: se non ci sono condizioni, e ribadisco questo se, nessuno si può lamentare se vengono date delle risorse. Ma bisogna essere cauti, non voglio dare un giudizio, voglio vedere prima se non ci sono le condizioni".
Il Presidente del Veneto  Luca Zaia - secondo quanto riportato dalla Repubblica del 9 maggio - lascia trapelare dall’entourage di essere "contrario a utilizzare qualsiasi cifra che arrivi dall’Ue che preveda delle condizionalità. Il Mes le prevede e quindi non è strumento idoneo". E a chi gli ha prospettatocl'ipotesi di utilizzare il Mes per l'ospedale di Padova, Zaia ha risposto: "E' una partita del Governo. Con i presupposti che ci sono, no. Ci sembra di capire che abbia condizionalità e vincoli. Ho visto che faranno una discussione in Parlamento, quindi ne capiremo ancora di piu'. Non dobbiamo decidere noi. Non sono decisioni delle Regioni", ha concluso.
Categorico Massimiliano Fedriga (presidente del Friuli Venezia Giulia): "Il Mes senza condizioni è una presa in giro. Un cavallo di troia per far cedere sovranità al Paese". "Non parlerei di trappola: oggettivamente però mi sembra che certezze non ce ne siano. Anzi". "Prima - spiega Fedriga all'Agi - dicevano che non c'erano vincoli, poi che ci voleva una norma per una vigilanza maggiore sui bilanci dei paese chiedono l'attivazione del Mes, adesso invece sembra di nuovo che non ci siano più vincoli. Ecco io ho paura - conclude - che all'interno di questa poca chiarezza si possa nascondere una fregatura".
Certo il dilemma  sui 37 miliardi del Mes è forte. "Siccome al mio paese si dice piuttosto che niente, meglio piuttosto, io sono per prenderlo il Mes, ma chiedo al governo e al Parlamento di accettare il Mes accanto ad una legge che ci consenta di spenderlo", aggiunge il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. "Se il governo deciderà di prendere il Mes - ha aggiunto -  deve condizionarlo alla capacita' di spesa nei prossimi 12-24 mesi, anche a costo di prendersi qualche rischio".
C'è chi vorrebbe un approccio pragmatico.  "Chi proponeva la sanita' privata si sta rendendo conto che senza una sanità pubblica universalistica i rischi per una comunita' di fronte ai drammi sono troppo elevati". È questa la lezione dell'epidemia di coronavirus per Stefano Bonaccini. Il presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni ha partecipato il 9 maggio ad un dibattito organizzato dal Movimento federalista europeo nel giorno dell'anniversario della dichiarazione Schuman. "Una Europa cosi' serve a poco, ma d'altra parte chi può cavarsela senza l'Europa?", si chiede Bonaccini, che pero' sottolinea positivamente il si' al Mes. "È accaduta una pandemia che nessuno di noi pensava di vivere, mai avrei mai pensato di dover chiudere le scuole il 22 febbraio per il timore che il virus, come poi purtroppo e' successo, arrivasse a propagarsi in questo modo". Di fronte a questo "mi viene da dire che se ci sono risorse senza condizionalita' le prenderei ieri, non domani, che si chiamino Mes oppure no. Vedo un dibattito troppo ideologico, più per rubarsi tre voti a vicenda alle prossime elezioni che per guardare al bene dei paesi". Insomma, scandisce Bonaccini, "se alla sanita' pubblica italiana arrivano 30 e tot miliardi, dovremmo ringraziare che l'Europa metta a disposizione finalmente senza condizioni uno strumento del genere". Ma questa, avverte il Presidente dell'emilia-Romagna, "e' l'ultima chiamata per una Europa dei popoli, solidale".
Vincenzo De Luca
, Presidente della Regione Campania, ha spesso sottolineato che quelli del Mes "sono soldi che nessuno ci regala, sono prestiti", ma la "battaglia va fatta sul fatto che non ci chiedano interessi su questi fondi, e che il rimborso sia dilazionato nel lungo termine. Altre cose mi sembrano cervellotiche o imbarazzanti dal punto di vista della non plausibilità". Anche Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, che aveva già affermato che "Nel dibattito sugli Eurobond e sul MES serve pragmatismo". sosiene che "L'emissione di bond europei potrebbe avvenire anche con garanzie del bilancio Ue e della Banca europea di investimenti. Ma quello che puo' davvero sostenere la crescita e' un piano di investimenti coordinato a livello europeo, il cosiddetto Recovery plan, annunciato durante l'ultimo Consiglio europeo".
"Occorre una svolta che consenta di proteggere cittadini, imprese e territori, a partire dalle Isole", ha spiegato Gaetano Armao, vicepresidente della Regione Siciliana, componente del Comitato europeo delle Regioni e presidente dell'intergruppo isole, intervenendo al forum delle Regioni e delle citta' organizzato dal Comitato presieduto dal Governatore della Macedonia centrale, Apostolos Tzitzikostas. "Se la Commissione Europea, il Parlamento, la Bce, la Bei - prosegue - hanno elaborato una serie di iniziative per contrastare gli effetti della pandemia, e' tuttavia ancora troppo poco. La corretta sospensione del Patto di stabilita' e dei rigorismi di bilancio devono condurre alla loro definitiva revisione, vanno completate l'unione fiscale e quella bancaria, va attuato lo "Strumento di bilancio per la convergenza e la competitivita'" e lanciati i "bond europei per la ripresa" (European Recovery bond)".
"L'Europa - sintetizza l'altoatesino Arno Kompatscher - deve essere solidale nei fatti e non solo nelle parole".
Per Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, è "Una grande opportunita' per l'Italia: 37 miliardi di euro per ospedali, assunzione di medici infermieri, personale, investimenti per nuovi farmaci e cure. Costruiamo un grande piano con le Regioni per la rinascita italiana e per migliorare la vita delle persone".
Il Ministro  per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, parla di un  "Mes senza condizioni, una linea per la sanità che è altra cosa rispetto a quella per il salvataggio degli Stati che noi stessi, come Pd, avevamo criticato duramente. Qui parliamo di un Mes senza condizionalità, allo 0,1% di tasso d'interesse: è difficile spiegare ad ogni Regione perché deve rinunciare chi a 3, chi a 4, chi a 5 miliardi di euro. Perché di questo si parla: si va da Regioni che possono ottenere 5 - 5,5 miliardi di euro a Regioni che possono ottenerne 1-1,5. Con interessi che paga lo Stato, non le Regioni... e noi diciamo di no?". "Io sono d'accordo con Conte - prosegue Boccia - la questione è nelle mani del Parlamento, io da deputato libero oltre che da ministro voterò a favore, il mio è buonsenso".


Coronavirus - Fase 2: Tabella relativa ai potenziamenti sanitari nelle Regioni - aggiornata all' 11.05.2020



( red / 11.05.20 )

Documento della Conferenza delle Regioni del 7 maggio

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Cassa integrazione in deroga: Ordine del giorno

(Regioni.it 3838 - 11/05/2020) La Conferenza delle Regioni del 7 maggio, che si è svolta in videoconferenza, ha approvato un documento sulla Cassa integrazione in deroga nel quale si evidenziano le difficoltà burocratiche dovute in gran parte a problemi tecnici conseguenti all'aver attivato uno strumento ordinario in una stuazione d'emergenza straordinaria. Le Regioni hanno presentato un "ordine del giorno" in sede di Conferenza Stato-Regioni con proposte emendative per semplificare al massimo i percorsi e le procedure di erogazione. 
Ordine del giorno
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, con riferimento al tema della Cassa integrazione in deroga
Preso atto
di alcune spiacevoli dichiarazioni del presidente dell’INPS che vorrebbero porre in carico alle Regioni i rallentamenti riscontrati nell’erogazione dei trattamenti che il Governo aveva assicurato sarebbero avvenuti entro la fine del mese di aprile
Ritenuto
che detti rallentamenti non sono certamente imputabili alle Regioni, che stanno lavorando a pieno organico per autorizzare le domande e trasmetterle all’INPS, bensì ad un meccanismo che si fonda su regole previste per situazioni ordinarie e che pertanto comporta dei tempi non conciliabili con una situazione di emergenza e straordinarietà quale è quella che stiamo vivendo
Considerato
che tale polemica non appare improntata ai rapporti di leale collaborazione interistituzionale e può ingenerare problemi di tenuta sociale, tenuto conto della situazione particolarmente delicata che il Paese sta attraversando,anche dal punto di vista delle ricadute occupazionali dell’emergenza sanitaria in corso
Ritenuto
che le citate dichiarazioni ingenerano,inoltre,confusione e mancanza di fiducia nelle Istituzioni e vanno unicamente a danno dei cittadini e dei lavoratori che si trovano difficoltà
Ribadisce
la completa disponibilità delle Regioni a proseguire nella collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e con Inps per la semplificazione delle procedure, la soluzione dei problemi tecnici e la riduzione delle tempistiche, per il raggiungimento del comune obiettivo di consentire l’erogazione dei trattamenti ai lavoratori nel più breve tempo possibile
Chiede
al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali di intervenire per chiarire l’inappropriatezza di dichiarazioni e posizioni che individuano le Regioni come responsabili di ritardi e malfunzionamenti.
Roma, 7 maggio 2020


Link al documento della Conferenza delle Regioni del 7 maggio 2020: Ordine del giorno



( red / 11.05.20 )

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Commercio: Regioni, posticipare i saldi estivi al 1° agosto  

(Regioni.it 3838 - 11/05/2020) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, presieduta da Stefano Bonaccini, ha stabilito, nella riunione del 7 maggio, di posticipare i saldi estivi al 1° agosto 2020.
La decisione nasce da una sollecitazione degli assessori alle attività produttive ed è motivata dalle necessità derivanti dalla gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID 19 e dalle conseguenti misure.
Il Presidente Bonaccini ha poi scritto a tutti i presidenti delle Regioni e delle Province autonome invitandoli a “dare seguito alla suddetta decisione per una omogenea applicazione della stessa su tutto il territorio nazionale”.
E dai territori arrivano le prime conferme. Il Piemonte proprio in considerazione del fatto che la vita quotidiana ha subito rallentamenti e differimenti nelle normali attività di vendita, si è pensato di autorizzare l’apertura della stagione dei saldi estivi dal 1° agosto. La decisione è stata presa all’unanimità dagli assessori regionali alle Attività economiche e produttive e nell’ultimo incontro della Conferenza delle Regioni ne ha ratificato l’efficacia rendendola uniforme su tutto il territorio nazionale. “Lo spostamento dei saldi - commenta l’assessore al Commercio della Regione Piemonte, Vittoria Poggio - consentirà a tutte le attività che a causa del lockdown hanno subito pesanti cali di fatturato di poter recuperare in parte le vendite stagionali. Lo slittamento del periodo di un mese consentirà anche ai consumatori di potersi riappropriare della ‘normalità’ che durante questa tremenda pandemia è venuta meno”.
“Una mano tesa al nostro comparto commerciale che ha subito la serrata imposta dal Coronavirus e speriamo uno stimolo alla ripresa - afferma l’assessore alle Attività economiche e produttive della Regione Piemonte, Andrea Tronzano - Sappiamo benissimo che si tratta ovviamente di uno stimolo, ma soltanto con la ripresa della normalità e della quotidianità il commercio potrà tornare a contare su numeri importanti e determinanti per lasciarci alle spalle questo brutto periodo. Al di là dei numeri e delle vendite questa unanimità di intenti, riconosciuta anche dalle associazioni di categoria, è il modo migliore per ripartire con decisione e con coraggio”.
“Ora più che mai è necessario adattarci, anche così, a questa nuova situazione, per offrire il massimo sostegno possibile a tutto il nostro tessuto commerciale”. È il primo commento dell’assessore allo Sviluppo economico e al Commercio Andrea Benveduti, dopo aver proposto e approvato nell’odierna giunta regionale la delibera che posticipa dal 4 luglio al 1° agosto la data d’inizio dei saldi estivi in Regione Liguria, in considerazione della straordinaria situazione di emergenza causata dal contagio da Covid-19. “Abbiamo accolto favorevolmente le richieste inoltrate dalle associazioni di categoria delle imprese del commercio maggiormente rappresentative a livello regionale. Riteniamo sia stata una decisione necessaria sia per i commercianti che per i consumatori – spiega l’assessore - il blocco della maggior parte delle attività commerciali ha provocato ricadute pesantissime su tutta l’economia ligure, comportando per gli esercenti commerciali una totale assenza di incassi. Spostare di un mese i saldi e concedere al contempo la possibilità di organizzare le vendite promozionali anche nei quaranta giorni antecedenti i saldi stessi, significa consentire la commercializzazione in tempi consoni di merci e prodotti, non solo relativi alla stagione in corso, ma anche rimasti in giacenza e inerenti la precedente”. “Ci auguriamo – conclude Benveduti – che anche questo provvedimento contribuisca ad un progressivo recupero della normalità, senza commettere l’errore di abbassare la guardia”.


Commercio: Regioni, posticipare i saldi estivi al 1° agosto


 
[Piemonte] ANCHE IN PIEMONTE SALDI ESTIVI DAL 1° AGOSTO Una mano tesa al comparto commerciale dopo la serrata

 
[Liguria] REGIONE LIGURIA, POSTICIPATI AL 1° AGOSTO INIZIO DEI SALDI E POSSIBILITÀ DI FARE PROMOZIONI NEI 40 GIORNI PRECEDENTI. ASSESSORE BENVEDUTI: “DECISIONE NECESSARIA E CONDIVISA”



( red / 11.05.20 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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