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Regioni.it

n. 3762 - giovedì 23 gennaio 2020

Sommario
- Fontana presenta il logo per i 50 anni della Regione Lombardia
- Banda ultra larga nelle aree bianche: Callari, rafforzare ruolo Regioni per far fronte ai ritardi
- Crescita digitale: gli accordi regionali con Agid
- Liguria e Sardegna su concessioni balneari e demaniali marittime
- Mortalità perinatale: i risultati di uno studio condotto in 3 Regioni
- Sanità: Rapporto Sdo su dimissione ospedaliera

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Mortalità perinatale: i risultati di uno studio condotto in 3 Regioni

(Regioni.it 3762 - 23/01/2020) Rimane ancora alto il numero di bambini morti prima di nascere o entro la prima settimana di vita. I primi risultati del progetto SPItOSS (Progetto pilota di sorveglianza della mortalità perinatale è stato coordinato dall'Istituto superiore di sanità e finanziato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie Ccm del Ministero della salute), infatti, che si è concluso dopo tre anni di lavoro e che ha coinvolto tre regioni  italiane, rilevano che ogni 1000 bambini nati si registrano 4 morti in Sicilia, 3,5 in Lombardia e 2,9 in Toscana. Rispetto alla mortalità materna si tratta di un evento di gran lunga più frequente: 1800 morti perinatali contro 40 morti materne per anno.
I dati sono stati diffusi oggi nell'ambito del convegno "SPItOSS: risultati e valutazione di fattibilità di un progetto pilota di sorveglianza della mortalità perinatale in Italia". I dati raccolti dal 2017 al 2019 hanno permesso di confermare il tasso di mortalità perinatale prodotto dall'ISTAT, pari a circa 4 decessi ogni 1000 nati, valore che ci colloca in linea con Paesi, come la Francia e il Regno Unito, che hanno sistemi socio-sanitari analoghi al nostro.
I dati evidenziano una variabilità per area geografica che penalizza il Sud del Paese. La sorveglianza dell'ISS ha individuato le condizioni associate a un maggior rischio di morte perinatale: la cittadinanza straniera, la gravidanza multipla e il parto prima di 32 settimane di gestazione. Le morti avvenute durante il travaglio e il parto, in oltre la metà dei casi, sono attribuibili a eventi acuti come il distacco della placenta. Tra le morti avvenute dopo la nascita una su cinque è riconducibile ad analoghi eventi acuti intrapartum, ma le cause più frequenti delle morti neonatali entro i primi 7 giorni di vita sono i disturbi respiratori e cardiovascolari del neonato seguiti, per frequenza, dalle infezioni e dalle malformazioni congenite.




Foto di jun yang da Pixabay

( red / 23.01.20 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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