(Regioni.it 3821 - 16/04/2020) “Nei prossimi giorni verrà emanato il secondo e ultimo decreto di riparto che assegnerà, a seguito del proficuo confronto con tutte le Regioni, le rimanenti risorse”. Cosi' il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, durante l'informativa alla Camera, parla della cassa integrazione in deroga “prevista per i datori di lavoro di qualunque settore" che "ha una durata di 9 settimane”.

I trattamenti “sono concessi con decreto della regione o della provincia autonoma, da trasmettere all'INPS in modalita' telematica entro quarantotto ore dall'adozione insieme con la lista dei beneficiari, nel limite delle risorse attribuite a ciascuna regione o provincia autonoma. Le risorse per la misura sono pari a 3 miliardi 293,2 milioni di euro per il 2020 e sono stati ripartiti con decreto interministeriale Lavoro-MEF 1 miliardo 293,2 milioni di euro”.
"Con il decreto Cura Italia, abbiamo tutelato quasi 19 milioni di lavoratori", afferma Catalfo, aggiungendo che si tratta di "un sistema di ammortizzatori che è intendimento prioritario per questo Governo rivedere, migliorare, implementare, ricostruire ma che al momento, vista l'emergenza straordinaria, doveva e deve funzionare subito e al meglio".

Nel contempo il ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, annuncia che il governo sta pensando a degli indennizzi a fondo perduto per le Pmi secondo un modello già adottato da Francia e Germania, parlando del "decreto aprile" che il governo presenterà tra "qualche settimana". Patuanelli ha anche parlato di cifre. La platea "è di circa 4 milioni di imprese". E per un indennizzo intorno ai 10.000 euro si parlerebbe di 40 miliardi di liquidità a fondo perduto.

Intanto c’è l’allarme della Banca d’Italia sul fabbisogno aggiuntivo di liquidità delle imprese, stimato tra marzo e luglio in 50 miliardi di euro. Per le banche più fragili si ipotizza anche il sostegno pubblico per favorire processi aggregativi. E l'Abi sottolinea che la lentezza delle misure di liquidità non dipende dalle banche: “Attendiamo dettagli da Sace”, così nel settore assicurativo della rc auto, le compagnie “metteranno in campo iniziative specifiche per restituire alla collettività il beneficio derivante dal calo della frequenza dei sinistri in questo periodo”, afferma l'Ania, l’organizzazione delle assicurazioni italiane.
In Basilicata librerie, cartolerie e negozi di vestiti per bambini potranno essere aperti solo due giorni alla settimana, martedì e venerdì: lo stabilisce una nuova ordinanza sull'emergenza coronavirus del presidente della regione Vito Bardi. Inoltre è stato disposto che il 25 e 26 aprile e il primo e 3 maggio resteranno chiuse tutte le attività commerciali, escluse edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. E' anche specificato che "è possibile l'attività motoria strettamente individuale nelle immediate vicinanze della propria abitazione, residenza o domicilio, purché nel rispetto della distanza minima di sicurezza da qualunque altra persona di almeno un metro". Permessa anche "l'attività di cura e manutenzione di giardini, aree verdi e naturali pubbliche e private, comprese le aree turistiche e le aree naturali quali le spiagge, comprese quelle che sono funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle predette attività, fatto salvo il rispetto delle misure di distanziamento sociale di almeno un metro e dell'utilizzo di guanti e mascherine di protezione individuale". Vietati, infine, "gli assembramenti di più di due persone nei luoghi pubblici o aperti al pubblico".
Il presidente della regione Puglia Michele Emiliano ha emanato un'ordinanza per consentire le attività preparatorie dei lidi balneari pugliesi, così ha fatto anche il Lazio per la manutenzione degli stabilimenti balneari.
in Liguria ordinanza per le residenze sanitarie assistenziali private che ospitano anziani. Per mitigare contagio in Rsa sono previste azioni mirate di verifica e supporto coordinate da Alisa, l'agenzia sanitaria regionale, al fine di preservare e mantenere "Covid free" le strutture non colpite fino ad oggi dal coronavirus e, al contempo, mitigare il contagio in quelle contaminate.

Tra le partite economiche aperte c’è ancora quella europea. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, media sul Mes: “Non ha senso discuterne ora. Valutiamo solo alla fine della trattativa con l'Ue se conviene o no all'Italia. Faremo una discussione trasparente e deciderà il Parlamento”. Ma per il ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, “il no al Mes è definitivo, l'Italia non dovrà mai attivarlo”, sottolineando che “al momento il Mes è quello che conosciamo e impone delle condizionalità pericolose. Aspettiamo cosa uscirà dal Consiglio Europeo. Se lì si decide di rompere il Mes come un salvadanaio, prendere i soldi e usarli, allora vuol dire che abbiamo rotto il Mes”.

Sull’emergenza coronavirus arrivano le scuse del presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al Parlamento europeo: “E' vero che molti erano assenti quando l'Italia ha avuto bisogno di aiuto all'inizio di questa pandemia. Ed è vero, l'Ue ora deve presentare una scusa sentita all'Italia, e lo fa. Ma le scuse valgono solo se si cambia comportamento. C'è voluto molto tempo perché tutti capissero che dobbiamo proteggerci a vicenda. Ma ora Ue è il cuore pulsante dell'Ue”.
Ulteriori sforzi internazionali saranno necessari afferma la presidente della Bce Christine Lagarde spiegando che la Bce "sostiene le misure contro la crisi proposte dal Fmi" come prestiti di emergenza e la linea di liquidità a breve termine per i Paesi con fondamentali macroeconomici solidi. "Il consiglio direttivo della Bce è impegnato a fare qualunque cosa necessaria, nel suo mandato, per aiutare l'Eurozona a uscire da questa crisi".