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Regioni.it

n. 3831 - mercoledì 29 aprile 2020

Sommario
- Fase 2: le impostazioni prudenti del Governo
- Fase 2: iniziative, preoccupazioni e interventi sul territorio
- Emergenza Covid-19: dopo sollecitazioni Regioni, il tema infanzia al centro dell’agenda di Governo  
- Il tema "infanzia" e la fase 2, iniziative delle Regioni
- Coronavirus: gli effetti del virus su sanità ed economia
- Coronavirus: le osservazioni del Comitato tecnico scientifico

+T -T
Il tema "infanzia" e la fase 2, iniziative delle Regioni

(Regioni.it 3831 - 29/04/2020) Insieme al trasporto pubblico locale, il tema dei servizi per l'infanzia e delle politiche per la famiglia rappresenta una delle priorità di questa, sia pur timida, "fase 2" su cui si concentrano molte delle posizioni e gli interventi delle Regioni (vedi notizia precedente).
Welfare. Centri estivi in sicurezza per aiutare le famiglie: dalla Regione un piano di proposte per la riapertura in sicurezza. La vicepresidente Schlein oggi in videoconferenza con le ministre della Famiglia e dell'Istruzione: "Massima attenzione alla prevenzione, ma è necessario rispondere ai bisogni delle famiglie e dei bambini".
In Emilia-Romagna tra le ipotesi si considerano attività preferibilmente all’aperto, aerazione costante e sanificazione degli ambienti in caso di soggiorno al chiuso. Bambini organizzati in piccoli gruppi seguiti da sempre dallo stesso educatore (o più d’uno), accolti su più turni, con fasce orarie diversificate in modo da evitare assembramenti ed evitando contatti tra diversi gruppi. E ancora, triage all’ingresso, attenzione ai contatti, utilizzo da parte degli educatori dei dispositivi di protezione individuale, massima attenzione ai principi di igiene e pulizia, sanificazione dei giocattoli a fine giornata, e stop agli spettacoli di fine soggiorno. 
Sono solo alcune delle prime proposte per immaginare la graduale riapertura dei Centri estivi in Emilia-Romagna, che la Regione ha elaborato grazie al confronto con amministratori locali, coordinamenti pedagogici territoriali, soggetti gestori, Terzo settore, esperti in campo educativo e sanità pubblica, ed altri contributi pervenuti.
Proposte che la vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein, ha presentato in videoconferenza alla ministra della Famiglia, Elena Bonetti, e a quella dell’Istruzione, Lucia Azzolina (vedi notizia precedente) e che saranno messe a disposizione della Conferenza delle Regioni e del Governo, per dare un contributo propositivo in vista delle valutazioni dell’Esecutivo sulla riapertura dei Centri estivi. “Positivo il confronto avviato oggi dal Governo con le regioni, le province e i comuni, che proseguirà per studiare protocolli specifici. Abbiamo voluto in più occasioni evidenziare come alla strategia di graduale ripresa delle attività lavorative se ne debba accompagnare necessariamente un’altra sul sostegno alle famiglie nella gestione dei bambini e la graduale ripresa della loro socialità. Per due ragioni, da un lato la preoccupazione per le conseguenze di questa prolungata sospensione dei percorsi educativi e di socialità dei bambini, dall’altro le difficoltà delle famiglie che non possono essere lasciate sole ad affrontare la gestione dei bambini, anche perché non sarebbe accettabile alcun passo indietro sulla già difficile conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, in particolare delle donne - sottolinea la vicepresidente Schlein-. Per cercare di dare risposta alle esigenze, giuste e comprensibili delle famiglie, ci siamo messi al lavoro, con l’aiuto di tutti i soggetti interessati, della sanità regionale e di alcuni esperti del mondo educativo, per pensare a modalità alternative e innovative di gestione dei bambini nei Centri estivi che in ottica propositiva abbiamo sottoposto anche al Governo. Naturalmente nel pieno rispetto dei criteri di sicurezza e tutela della salute necessari sia per educatori che per i bambini e le loro famiglie, cercando soluzioni bilanciate. Un preciso dovere istituzionale- aggiunge la vicepresidente- al quale non abbiamo voluto sottrarci e che abbiamo voluto condividere con il Governo”.
Nella Provincia autonoma di Bolzano è pronta a partire la task force della scuola italiana. Lunedì il primo incontro fra docenti e dirigenti di ogni ordine e grado. Già presentate 400 proposte per la didattica. 
In questi giorni la scuola italiana, oltre a programmare l'avvio del prossimo anno scolastico, sta riprogettando un nuovo modello scolastico per il futuro. Per individuare le nuove modalità possibili per fare scuola in tempi di nuovo coronavirus è stata costituita una task force, un gruppo di lavoro che analizzi le possibili soluzioni e individui una strada percorribile per tutte le realtà scolastiche del territorio. Il prossimo 4 maggio, al primo incontro della task force "La scuola ricomincia", saranno presenti docenti e dirigenti di tutta la provincia e dei diversi gradi scolastici, l'amministrazione provinciale, gli ispettori, i genitori e gli studenti. "Fare rete è fondamentale per programmare il futuro – spiega l'assessore alla scuola Giuliano Vettorato - quando si tornerà in aula la scuola potrebbe non essere più la stessa ed è dunque importante sfruttare le tante esperienze maturate in questo periodo di emergenza". Molte le ipotesi che la task force dovrà analizzare: suddividere gli studenti di una classe in gruppi, alternando la presenza fisica e quella online, oppure tra mattina e pomeriggio; scaglionare ingressi e uscite; ruotare le classi ampliando il tempo scuola (con turni di mattina, di pomeriggio o di sabato); usare gli spazi aperti in connessione con quelli chiusi. "Dobbiamo guardare alla questione con una prospettiva ampia" spiega il Sovrintendente Vincenzo Gullotta, "aprendo il dialogo anche agli enti locali, al mondo vivo della scuola reale e a chi le ruota intorno, per garantire misure veramente efficaci per tutti. Non dimentichiamo che la salute e l’istruzione viaggiano insieme".
Sul sito della Regione Lazio è stato pubblicato l'avviso in favore dei nidi privati accreditati le cui attivita' sono state sospese a causa dell'emergenza Covid-19. Le domande vanno presentate entro l'11 maggio. Il bando stanzia 3 milioni di euro, prevedendo un contributo di 100 al mese per ogni posto nido a decorrere dal mese di marzo fino a luglio 2020. Ad annunciarlo e' l'assessore alle Politiche sociali, Welfare ed Enti locali, Alessandra Troncarelli. È, inoltre, in fase di elaborazione un ulteriore avviso che stanzia 8 milioni di euro per i nidi privati autorizzati ma non accreditati. Le eventuali economie risultanti da entrambi gli avvisi, verranno riassegnate, a titolo di premialita', alle imprese ammesse a contributo che, alla riapertura del servizio socio educativo, prendano in carico il personale attualmente con un rapporto di lavoro sospeso e che, quindi, usufruisca di ammortizzatori sociali. Il totale del contributo in favore dei nidi privati, accreditati e non, con questa ulteriore misura sale quindi a 11 milioni di euro.
"Gli interventi che stiamo mettendo in campo- spiega l'assessore Troncarelli- hanno un duplice fine: innanzitutto, garantire a settembre la prosecuzione di una prestazione fondamentale per le famiglie. Vogliamo far si' che i genitori possano tornare a usufruire del servizio socio-educativo in favore dei bambini nella fascia d'eta' 0-3 anni, uno dei pilastri per poter ripartire nella fase 2. Inoltre, l'azione permette di tamponare l'emergenza, consentendo alle strutture che si reggono esclusivamente sulle rette, ora non incassate per la sospensione del servizio, di sopravvivere e di poter riaprire per il prossimo anno educativo.
I provvedimenti studiati per i nidi privati, accreditati e non, si affiancano a quelli in favore degli asili pubblici e in convenzione: a questi ultimi la Regione Lazio, nell'anno scolastico in corso, ha assicurato gia' 11 milioni di euro dalla legge regionale 59 del 1980 e 6 milioni dal Miur previsti per l'abbattimento delle rette, di cui 3- in considerazione della sospensione da marzo- sono stati riallocati per la rimodulazione dei servizi ai sensi dell'articolo 48 del decreto Cura Italia. Per la prossima annualita', la Regione Lazio stanziera' ulteriori 11 milioni della legge 59/80 e 10 milioni di euro provenienti dal Fondo sociale europeo per  ridurre i costi delle rette a carico dei genitori. "La Regione Lazio e' impegnata- conclude l'assessore Troncarelli- non solo nel superare nell'immediato la crisi attuale ma anche nel programmare il futuro. Le varie iniziative sono calibrate in modo da abbracciare tutti i soggetti che ruotano intorno ai nidi, sia come fruitori sia come lavoratori, tenendo conto delle esigenze di ciascuno. Nessuno puo' essere lasciato indietro e la ripartenza deve essere di tutti e per tutti".

 


( red / 29.04.20 )
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