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Regioni.it

n. 4056 - martedì 27 aprile 2021

Sommario
- Pnrr: le comunicazioni di Draghi al Parlamento
- Fedriga convoca la Conferenza delle Regioni per il 28 aprile alle 9.30
- Vaccinazioni: avanti la campagna e migliora la situazione
- Assemblea Unioncamere il 28 aprile: previsto l’intervento di Fedriga
- Turismo: Garavaglia annuncia sblocco risorse per fiere e agenzie viaggi
- Emergenza Covid-19: il parere sul "Decreto Sostegni"

Documento della Conferenza delle Regioni del 15 aprile

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Emergenza Covid-19: il parere sul "Decreto Sostegni"

(Regioni.it 4056 - 27/04/2021) Le Regioni nella Conferenza Unificata del 15 aprile hanno espresso un parere favorevole sul Decreto Legge Sostegni. La Conferenza delle Regioni ha peraltro approvato un documento contenente proposte emendative, stralciando però l'emendamento in materia di Trasporto Pubblico Locale con l'obiettivo di elaborare emendamenti in materia di TPL da trasmettere successivamente alla stessa Conferenza Unificata.
Il documemto con le proposte emendative della Conferenza delle Regioni è stato inviato dal Presidente Massimiiano Fedriga ad Emanuela Corda ( Presidente della Commissione Parlamentare per le questioni regionali), a Daniele Pesco (Presidente della Commissione 5ª del Senato) e a Luciano D’Alfonso (Presidente della Commissione 6ª del Senato).
Si riporta di seguito il documento approvato dalla Conferenza delle Regioni, unitamente al link all'atto della Conferenza Unificata.
Punto 1) O.d.g. Conferenza Unificata
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha individuato alcune tematiche prioritarie e urgenti che sono state affrontate con il nuovo Governo, nello spirito di leale collaborazione istituzionale, per la definizione del testo del decreto. Si riconosce l’impegno del Governo nell’interlocuzione istituzionale, nella consapevolezza che in questi due mesi la situazione epidemiologica ha ulteriormente aggravato quella economica e sociale e che pertanto in ordine allo scostamento di bilancio di 32 miliardi risulta necessario integrarlo anche alla luce delle previsioni macroeconomiche del DEF. 
Rispetto alla priorità segnalate da Regioni e Province autonome, il testo del DL in esame prevede:
- per quanto riguarda le tematiche sanitarie sollecitate, una prima risposta positiva sul tema delle “Spese sostenute per l’emergenza da COVID-19 ed equilibrio economico – finanziario in sanità”. È previsto 1 miliardo di rimborso per le Regioni, a fronte di circa 1,7 miliardi di euro di spese rendicontate al Commissario di Protezione civile per il 2020. È necessario peraltro considerare non solo le spese ante 8 aprile 2020, ma almeno quelle di tutto l’esercizio 2020, ricordando che l’assenza del rimborso determinerebbe casi di squilibrio economico-finanziario non determinati da scorretta gestione sanitaria, bensì dalle mancate erogazioni dal Fondo Protezione Civile. Si evidenzia che tale squilibrio potrebbe comportare in automatico l’applicazione dei provvedimenti previsti dal comma 174 della legge 311/2004, ivi inclusi gli aumenti dell'addizionale all'imposta sul reddito delle persone fisiche e le maggiorazioni dell'aliquota dell'imposta regionale sulle attività produttive entro le misure stabilite dalla normativa vigente;
- in merito alle tematiche della “Mobilità sanitaria e al tema della correlata premialità” con riferimento al comma 492 della legge 178/2020 nonché alla “flessibilizzazione delle risorse in materia sanitaria”, l’interlocuzione con il Governo dovrà continuare per tendere a una soluzione che consenta di utilizzare al meglio tutte le risorse stanziate dal Governo per l’emergenza COVID-19;
- una risposta soddisfacente riferibile all’incremento di risorse stanziate per la compensazione dei minori ricavi delle aziende del Trasporto Pubblico Locale. L’incremento della dotazione del Fondo ex art. 200 DL 34/2020, pari a 800 milioni, pur essendo consistente, non riuscirà a far chiudere in equilibrio di bilancio tutte le aziende per l’esercizio 2020 e coprire le perdite già registrate nel corso dei primi mesi del 2021 e che si teme proseguiranno nei prossimi mesi. Infatti, come già esplicitato in altri documenti della Conferenza, le prospettive per il 2021 non lasciano allo stato attuale intravedere margini certi di ripresa del settore e di ritorno a un equilibrio economico-finanziario complessivo; occorre avviare una analisi condivisa ai fini di superare le criticità che si stanno profilando sui bilanci delle aziende per il corrente anno. In particolare, riguardo la compensazione dei minori ricavi delle aziende del Trasporto Pubblico Locale si evidenzia:
- le risorse devono coprire il periodo che va dal 23 febbraio 2020 “fino al termine dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19” e non solo fino al “termine dell’applicazione delle limitazioni relative alla capienza massima dei mezzi adibiti ai servizi di trasporto pubblico”, situazione che potrebbe non coincidere con la fine della crisi sanitaria e, quindi, incidere ancora sui ricavi delle aziende per riduzione dell’utenza;
- le risorse finora stanziate, seppur di importo considerevole, riusciranno a coprire solo i mancati ricavi registrati nel 2020: è indispensabile uno stanziamento per risolvere le perdite del 2021, visto che la situazione attuale non è certo migliore di quella del 2020;
- deve essere assolutamente affrontato il problema del riequilibrio dei contratti di servizio con una norma che stabilisca la condivisione del rischio tra enti affidanti e imprese che svolgono il servizio: non è sostenibile dover pagare il corrispettivo al 100%, anche in presenza di minori percorrenze ex art. 92, co. 4-bis, DL 18/20, e anche l’intero margine di utile, come concordato prima della crisi. Si propone di sancire l’equivalenza tra il danno da emergenza sanitaria riconoscibile alle Aziende TPL e la relativa erogazione dello Stato, intendendo tale erogazione come misura massima della condivisione pubblica del rischio.
Per quanto riguarda i “Servizi aggiuntivi” si segnala, nuovamente, la necessità di una norma di legge che ammetta al finanziamento statale tutti i servizi aggiuntivi, introdotti dalle Regioni e dalle Province autonome con lo scopo di assicurare il corretto svolgimento dei servizi di trasporto nel rispetto del coefficiente di riempimento disposto dai DPCM vigenti, anche per i bacini di rete sui quali non esistono indagini di frequentazione pre-COVID.
L’istituzione di due fondi da ripartirsi tra le Regioni e le Province autonome per dare un primo sostegno:
- ai Comuni a vocazione montana appartenenti a comprensori sciistici per la concessione di contributi in favore dei soggetti esercenti attività di impresa di vendita di beni o servizi al pubblico (700 milioni per il 2021);
- alle categorie economiche particolarmente colpite dall'emergenza da COVID-19, comprese le imprese esercenti attività commerciale o di ristorazione operanti nei centri storici e le imprese operanti nel settore dei matrimoni e degli eventi privati;
l’istituzione di un fondo per il sostegno del sistema delle fiere;
- l’accoglimento della richiesta di modifica normativa per l’accelerazione del riparto fra le RSO del contributo per i ristori alle categorie soggette a restrizioni in relazione all’emergenza da COVID-19- (comma 2, dell’articolo 32 -quater del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, convertito in legge 18 dicembre 2020, n. 176);
- prevedere la copertura finanziaria di eventuali programmi di testing da effettuare per garantire il proseguimento delle attività economiche a contatto con il pubblico.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ritiene indispensabile un approfondimento delle ricadute finanziarie dell’articolo inerente la “Proroga del periodo di sospensione delle attività dell’Agente di riscossione e annullamento dei carichi” che prevede ulteriori rinvii degli adempimenti tributari e l’annullamento dei debiti di importo residuo fino a 5.000 euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010.
Si porta all’attenzione delle istituzioni competenti la tematica della scadenza delle proroghe in tema di sospensione del pagamento delle rate dei mutui e degli altri finanziamenti per imprese e famiglie prevista al 31 marzo 2021. Stante il perdurare della crisi sanitaria sarebbe opportuno accordare nuove moratorie di pagamento o prorogare quelle in essere: l’attuale quadro regolamentare di vigilanza europea in caso di eventuale proroga di nuove moratorie comporta l’obbligo di classificare il debitore in base all’esposizione finanziaria con relative dettagliate attività di controllo da parte delle banche. A riguardo sarebbe opportuno riattivare la flessibilità che l’Autorità Bancaria Europea aveva concesso alle banche europee oltre che ad intervenire sulla legislazione vigente per evitare ricadute ulteriori all’economia a causa dell’entrata in vigore delle nuove regole in materia di default.
Inoltre, si ritiene indispensabile l’interlocuzione con il Governo anche per l’emanazione urgente di alcuni decreti attuativi della normativa vigente, quali:
- il decreto del MEF, che definisce le modalità di attribuzione alle RSO della quota del gettito riferibile al concorso della Regione nell’attività di recupero fiscale in materia di IVA ai sensi dell’articolo 9 del D.lgs 68/2011 (in attuazione della legge 42/2009);
- il decreto del MEF per la definizione dei compensi degli amministratori di società pubbliche (Testo unico in materia di società pubbliche -D.lgs. n. 175/2016, articolo 11, comma 6). Ad oggi la mancanza del decreto ha provocato l'ultrattività della disciplina transitoria che perdura oramai da quasi cinque anni, generando non pochi problemi applicativi. Tale inerzia è stata a più riprese stigmatizzata dalla stessa Corte dei conti che da ultimo (v. sezione di controllo del Lazio, Delib. n. 15/2021/VSG) ha disposto, ai sensi dell’art. 1, comma 8, del D.L. n. 174/2012, la trasmissione della deliberazione in questione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero dell’Economia e Finanze, anche al fine di sollecitare l’adozione del decreto ministeriale previsto dall’art. 11, comma 6, del d.lgs. n. 175/2016.
Sarebbe, inoltre, opportuno, al fine di tutelare il patrimonio pubblico e il valore delle quote societarie pubbliche nell’attuale contesto di crisi economica causato dall’emergenza epidemiologica, prorogare il termine entro cui le amministrazioni debbono procedere all’alienazione delle partecipazioni societarie soggette agli obblighi di razionalizzazione (pena l’applicazione del comma 5 dell’art. 24 del Tusp). Al riguardo occorre procedere alla proroga del termine in questione ben prima della sua scadenza perché l’alienazione delle partecipazioni richiede tempi tutt’altro che brevi che vanno programmati con largo anticipo e le amministrazioni sostengono costi per gare che spesso sono dichiarate deserte. Inoltre, si auspica che nell’attuale contesto economico possa trovare spazio una sospensione delle disposizioni del Tusp che regolano il c.d. “soccorso finanziario”, consentendo alle amministrazioni di poter procedere in maniera più agevole anche ad aumenti di capitale nei confronti delle società in perdita.
Anche il tema della semplificazione degli adempimenti delle Regioni, delle Province autonome e dei loro enti e organismi strumentali e degli adempimenti dei loro tesorieri, andrebbe affrontato in collaborazione con il Governo in analogia a quanto disposto per gli enti locali con il DL 104/2020, articolo 52.
Si richiama l’attenzione sulla necessità di costituire e dare operatività immediata ai Tavoli tecnici già previsti a legislazione vigente per:
- valutare l’utilizzo delle quote accantonate e vincolate del risultato di amministrazione degli enti in disavanzo in considerazione del protrarsi dell’emergenza da COVID-19, di cui all’articolo 1, comma 788, della legge n. 178 del 2020;
- la rinegoziazione del debito di cui all’articolo 39, comma 12, del decreto-legge 30 dicembre 2019, n.162, anche ai fini di ridurne l’onere correlato alle risorse di cui alle anticipazioni di liquidità;
- nonché la necessità ad individuare una soluzione che consenta la flessibilizzazione delle risorse per la promozione dei programmi diretti al completamento delle infrastrutture e delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria dei piani di zona esistenti.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome esprime parere favorevole al provvedimento nella considerazione che alcuni dei punti di attenzione evidenziati nelle precedenti interlocuzioni sono stati risolti e auspica che, nel prosieguo dell’iter parlamentare nell’ottica della consueta leale collaborazione con il Governo, il testo del provvedimento possa essere migliorato secondo gli emendamenti allegati, ovvero, che si possa formalizzare un accordo in Conferenza Stato-Regioni, anche ai fini del loro recepimento nei prossimi provvedimenti normativi in itinere. 


( red / 27.04.21 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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