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Regioni.it

n. 4101 - mercoledì 30 giugno 2021

Sommario
- La bioeconomia in Europa: presentato il 7° rapporto
- Fedriga: fondamentali per l'Europa strutture istituzionali intermedie come le Regioni
- Lotta al caporalato: al via "HelpDesk" interistituzionale
- Centri estivi: raccomandazioni per l'intesa sul decreto per il potenziamento
- Commercio: verso i saldi estivi
- Fondo complementare PNRR: contributo propositivo

Documento della Conferenza delle Regioni del 3 giugno

+T -T
Fondo complementare PNRR: contributo propositivo

(Regioni.it 4101 - 30/06/2021) Nella Conferenza Unificata del 3 giugno le Regioni hanno espresso un parere favorevole sul Decreto legge recante Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti. Il via libera è stato però condizionato all'accoglimento di alcuni emendamenti e alle osservazioni contenute in un documento inviato per via telematica al Governo.
Lo stesso testo è stato poi inviato a Daniele Pesco, Presidente della Commissione 5ª del Senato, a Donatella Conzatti e a  Erica Rivolta, Relatrici nella stessa Commissione, quale "contributo" all’esame del provvedimento.
Si riporta di seguito la premessa del documento (unitamente al link all'atto della Conferenza Unificata), senza gli emendamenti (pubblicati nella versione integrale del testo nella sezione "rapporti istituzionali" del sito www.regioni.it).
Posizione in merito al parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 sulla conversione in legge del decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59 recante “misure urgenti relative al fondo complementare al piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”. (s 2207)
Punto 1) O.d.g. Conferenza Unificata
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, esprime parere favorevole condizionato all’accoglimento degli emendamenti contenuti nell’allegato e delle premesse di seguito rappresentate
Il provvedimento prevede l’approvazione del Piano nazionale per gli investimenti complementari, costituito al fine di integrare, con risorse nazionali, gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), presentato dal Governo italiano alla UE lo scorso 30 aprile,
Il Piano viene dotato di complessivi 30.622,46 milioni di euro per gli anni dal 2021 al 2026.
Come esposto nella Relazione tecnica, il profilo annuale del Piano è il seguente:
- 999,8 milioni di euro per l’anno 2021;
- 025,8 milioni per l’anno 2022;
- 750,1 milioni per l’anno 2023;
- 184,8 milioni di euro per l’anno 2024;
- 460 milioni di euro per l’anno 2025;
- 202 milioni di euro per l’anno 2026.
Il Fondo complementare è finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio richiesto dal Consiglio dei ministri ed approvato dal Parlamento il 22 aprile scorso e ripartito tra le Amministrazioni centrali competenti, con l’indicazione, per ciascuna Amministrazione, dei programmi e degli interventi ricompresi nel Piano, con la relativa ripartizione delle risorse assegnate tra gli stessi interventi per singola annualità.
Gli interventi del Piano complementare riguardano anche ambiti che non sono rientrati nel PNRR, anche sulla base di una valutazione circa la pertinenza degli interventi rispetto alle tipologie ammesse dalle relative norme europee. Agli interventi ricompresi nel Piano nazionale per gli investimenti complementari si applicano, in quanto compatibili, le medesime procedure di semplificazione e accelerazione nonché le misure di trasparenza e conoscibilità dello stato di avanzamento, stabilite per il PNRR e quelle per la eventuale revoca delle risorse in caso di mancato utilizzo secondo il cronoprogramma previsto. Saranno, inoltre, monitorati dal sistema “unitario” per le politiche di investimento a sostegno della crescita, che rileverà i dati relativi all’attuazione del PNRR nonché i dati dei programmi finanziati dai Fondi Strutturali e di investimento europei del ciclo 2021-2027 e dal Fondo di sviluppo e coesione nazionale.
Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze sarà individuato per ciascun intervento o programma, gli obiettivi iniziali, intermedi e finali, in relazione al cronoprogramma finanziario, in coerenza con gli impegni assunti nel PNRR con la Commissione europea, sull’incremento della capacità di spesa collegata all’attuazione degli interventi del Piano nazionale per gli investimenti complementari.
 
Il provvedimento, inoltre, incrementa di 15.500 milioni per le annualità dal 2022 al 2031 la dotazione del Fondo sviluppo e coesione per gli interventi ricompresi nel ciclo di programmazione 2021-2027.
Le risorse autorizzate si aggiungono a quelle già stanziate dalla legge di bilancio per il 2021 (legge n. 178/2020, all’articolo 1, commi 177 e 178), per complessivi 50 miliardi per le annualità 2021-2030.
Il PNRR ha anticipato la programmazione nazionale del FSC 2021-2027, per un valore di circa 15,5 miliardi, per accelerare la capacità di utilizzo delle risorse e di realizzazione degli investimenti. Le risorse sono quindi reintegrate nella disponibilità del fondo, così da garantirne la piena addizionalità.
Il complesso delle risorse a disposizione del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione per il periodo di programmazione 2021-2027, suddivise per annualità, come autorizzate dalla legge di bilancio per il 2021 (al netto degli utilizzi sopra indicati) e dall’articolo nel provvedimento, è di circa 59 miliardi.
***
Riguardo agli interventi previsti nel Fondo complementare, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome non può che ribadire l’assenza di  “interventi per il miglioramento della qualità dell’aria”, per le quali ha proposto più volte proposte di norma come emendamento da ultimo al DL 41/2021 (DL “Sostegni”), al fine di reperire le risorse per gli interventi necessari all’adempimento della Direttiva europea a seguito della sentenza del 10 novembre 2020 della Corte di Giustizia che ha accertato che lo Stato italiano è venuto meno agli obblighi imposti dalle Direttive con superamento in maniera sistematica e continuativa dei valori limite giornaliero e annuale fissati per il PM10 e per non avere adottato misure appropriate per garantire il rispetto di tali valori limite.
La tematica, inoltre, è stata ripresa più volte fra le priorità di intervento condivise dalle Regioni che si integrano con gli obiettivi dei progetti delle Missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza oltreché con l’orizzonte temporale pluriennale degli investimenti previsti dal Piano nonché del Fondo complementare.
Infatti, il PNRR:
- richiama le “tre procedure di infrazione per l'inquinamento atmosferico contro l'Italia per particolato e ossidi di azoto” aperte dalla Commissione Europea. “Nel 2017, 31 aree in 11 Regioni italiane hanno superato i valori limite giornalieri di particolato PM10. L'inquinamento nelle aree urbane rimane elevato e il 3,3 per cento della popolazione italiana vive in aree in cui i limiti europei di inquinamento sono superati. In un’analisi europea sulla maggiore mortalità causata dall’esposizione a polveri sottili e biossido di azoto, tra le prime 30 posizioni ci sono 19 città del Nord Italia, con Brescia e Bergamo ai vertici della classifica. L'inquinamento del suolo e delle acque è molto elevato, soprattutto nella Pianura Padana. La Pianura Padana è anche una delle zone più critiche per la presenza di ossidi di azoto e ammoniaca in atmosfera a causa delle intense emissioni di diverse attività antropiche, comprese quelle agricole.”;
- e ancora: “Serve una radicale transizione ecologica verso la completa neutralità climatica e lo sviluppo ambientale sostenibile per mitigare le minacce a sistemi naturali e umani: senza un abbattimento sostanziale delle emissioni clima-alteranti, il riscaldamento globale raggiungerà e supererà i 3-4 °C prima della fine del secolo, causando irreversibili e catastrofici cambiamenti del nostro ecosistema e rilevanti impatti socioeconomici.”;
- ricorda specificatamente le infrazioni per la “gestione dei rifiuti” ma non quella “sull’inquinamento dell’aria” (si richiama la sentenza del 10 novembre 2020 della Corte di Giustizia europea, che ha accertato che lo Stato italiano è venuto meno agli obblighi imposti dalla Direttiva 2008/50/CE per avere superato, in maniera sistematica e continuativa, dal 2008 al 2017, i valori limite giornaliero e annuale fissati per il PM10);
- finanzia la Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” con 59,33 miliardi a cui si aggiungono le risorse del Fondo complementare per 9,32 miliardi per un totale di 68,65 miliardi;
- evidenzia fra gli obiettivi generali della Componente 2 e 4:
- M2C2 -ENERGIA RINNOVABILE, IDROGENO, RETE E MOBILITÀ SOSTENIBILE: ……“Sviluppo di un trasporto locale più sostenibile, non solo ai fini della decarbonizzazione ma anche come leva di miglioramento complessivo della qualità della vita (riduzione inquinamento dell’aria e acustico, diminuzione congestioni e integrazione di nuovi servizi)
- M2C4 –TUTELA DEL TERRITORIO E DELLA RISORSA IDRICA: ….Salvaguardia della qualità dell’aria e della biodiversità del territorio attraverso la tutela delle aree verdi, del suolo e delle aree marine.
D’altro canto il Parlamento nella risoluzione del Senato (6 – 00188) n.1 – 27 aprile 2021 in relazione all’approvazione del PNRR considera parte integrante anche le risoluzioni precedenti in particolare la (6 – 00181), n. 3 del Senato che approva tra l’altro il parere della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati del 23 marzo 2021, che ha rimarcato l’importanza “di assumere le opportune iniziative dirette alla riduzione dell’inquinamento dell’aria e del particolato atmosferico dell’area del Bacino Padano.”.
È evidente che gli interventi per la qualità dell’aria trovano naturale collocazione fra gli obiettivi del PNRR e che l’ammontare delle risorse assegnate alla Missione 2 risultano rilevanti e capienti rispetto alla stima finanziaria degli interventi etichettabili come “green”, pari almeno all’importo della sanzione comunitaria che si stima nell’ordine compreso tra 1,5 e 2,3 miliardi di euro che rappresenta lo 0,9% delle disponibilità finanziarie del Piano.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome chiede un forte segnale risolutivo della questione.
In relazione all’intervento previsto alla lett. b) (Articolo 1, comma 2) in materia di eventi sismici per complessivi 1.780 milioni di euro, si chiede di inserire nel programma anche interventi per il sisma 2012 al fine del rilancio anche di questi territori.
Si rileva, inoltre, la necessità di riservare una linea di intervento anche per il Turismo in accompagnamento agli interventi del PNRR (Missione 1, componente 3, ambito di intervento 4) che potrebbe affiancarsi a quella della “Cultura” già presente e creare sinergia per la crescita del PIL e il sostegno all’economia. La linea di intervento può essere finanziata nell’ordine del 3% - 5% del Fondo complementare.
Si ricorda che fra le priorità di progetti da realizzare con il PNRR e il Fondo complementare, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha segnalato l’imprescindibilità della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, già per le prime bozze del PNRR dell’autunno scorso. Si ritiene che tale opera debba considerarsi “opera europea” in linea con la Missione n. 3. “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” e la Missione n. 5. “Inclusione e coesione”.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sottolinea, inoltre, la preoccupazione per la mancata condivisione a tutt’oggi dei singoli progetti sottostanti a ciascuna “missione” del PNRR e del Piano del Fondo complementare e la definizione dei soggetti attuatori per poter rispettare i tempi di impegno del 70% delle risorse entro il 2023 (circa 61 mld) e il 100% entro il 2026 così come previsto dall’UE, nonché di affrontare in maniera strutturata e risolutiva le tre sfide trasversali relative alla parità di genere, alla inclusione giovanile ed ai divari territoriali.
Roma, 3 giugno 2021

Link al documento approvato della Conferenza delle Regioni del 3 giugno: Posizione in merito al parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 sulla conversione in legge del decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59 recante “misure urgenti relative al fondo complementare al piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”. (s 2207)

Link all'atto della Conferenza Unificata del 3 giugno: Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 sulla conversione in legge del decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59 recante “Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”. (A.S. 2207)


( red / 30.06.21 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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