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Regioni.it

n. 4271 - giovedì 7 aprile 2022

Sommario
- Giornata mondiale della Salute: Fedriga, istituzioni chiamate ad assumersi responsabilità  
- Il Consiglio dei Ministri ha approvato il DEF 2022. Firmato anche il Decreto su incentivo per veicoli a basse emissioni
- Corte dei conti: pandemia ha bloccato l'autonomia differenziata
- Pnrr: più flessibilità per aumento prezzi
- Bes 2022: relazione sul Benessere equo e sostenibile
- "Dal Green Deal al Next Generation EU. La nuova Governance economica europea", corso base del Cinsedo

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il DEF 2022. Firmato anche il Decreto su incentivo per veicoli a basse emissioni

(Regioni.it 4271 - 07/04/2022) Il Consiglio dei Ministri si è riunito mercoledì 6 aprile 2022, alle ore 17.40 a Palazzo Chigi e su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, ha approvato il Documento di economia e finanza (DEF) 2022, previsto dalla legge di contabilità e finanza pubblica (legge 31 dicembre 2009, n. 196).
Il Documento - si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi - tiene conto del peggioramento del quadro economico determinato da diversi fattori, in particolare l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’aumento dei prezzi dell’energia, degli alimentari e delle materie prime, l’andamento dei tassi d’interesse e la minor crescita dei mercati di esportazione dell’Italia. Tali fattori sono oggi tutti meno favorevoli di quanto fossero in occasione della pubblicazione della Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) nello scorso settembre.
In tale scenario, la previsione tendenziale di crescita del prodotto interno lordo (PIL) per il 2022 scende dal 4,7% programmatico della NADEF al 2,9%, quella per il 2023 dal 2,8% al 2,3%.
Il disavanzo tendenziale della pubblica amministrazione è indicato al 5,1% per quest’anno; scende successivamente fino al 2,7% del PIL nel 2025. Gli obiettivi per il disavanzo contenuti nella NADEF sono confermati: il 5,6% nel 2022, in discesa fino al 2,8% nel 2025.
Vi è quindi un margine per misure espansive (0,5 punti percentuali di PIL per quest’anno, 0,2 punti nel 2023 e 0,1 punti nel 2024 e nel 2025).
Questo spazio di manovra sarà utilizzato dal Governo per un nuovo intervento con diverse finalità, in particolare per contenere il costo dei carburanti e dell’energia per famiglie e attività produttive, potenziare gli strumenti di garanzia per l’accesso al credito delle imprese, integrare le risorse per compensare l’aumento del costo delle opere pubbliche e ripristinare alcuni fondi utilizzati a parziale copertura del recente decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17.
Per effetto di questi interventi, la crescita programmatica sarà lievemente più elevata di quella tendenziale, soprattutto nel 2022 e nel 2023 (3,1% e del 2,4%), con riflessi positivi sull’andamento dell’occupazione. Il rapporto debito/PIL nello scenario programmatico diminuirà quest’anno al 147,0%, dal 150,8% del 2021, per calare poi progressivamente fino al 141,4% nel 2025.
La decisione di confermare gli obiettivi programmatici di disavanzo testimonia l’attenzione verso la sostenibilità della finanza pubblica. Al contempo, per il Governo resta imprescindibile continuare a promuovere una crescita economica elevata e sostenibile. Laddove necessario, il Governo non esiterà a intervenire con la massima determinazione e rapidità a sostegno delle famiglie e delle imprese italiane.
Il Presidente Mario Draghi ha poi firmato, su proposta del Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, di concerto con i ministri dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, un dpcm che ridisegna e finanzia in maniera strutturale l’incentivo per l'acquisto di veicoli, auto e moto, elettrici, ibridi e a basse emissioni.
Il provvedimento destina 650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022-2023-2024, che rientrano tra le risorse stanziate dal Governo nel Fondo automotive per il quale è stata prevista una dotazione finanziaria complessiva di 8,7 miliardi di euro fino al 2030. In particolare, la misura stabilisce che:
- per l'acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissioni 0-20 g/km (elettriche), con un prezzo fino a 35 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 3 mila euro, a cui potranno aggiungersi ulteriori 2 mila euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 220 milioni nel 2022, 230 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024;
- per l'acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissione 21-60 g/km (ibride plug - in), con un prezzo fino a 45 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 2 mila euro a cui potranno aggiungersi ulteriori 2 mila euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 225 milioni nel 2022, 235 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024;
- per l'acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissioni 61-135 g/km (endotermiche a basse emissioni), con un prezzo fino a 35 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 2 mila euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 170 milioni nel 2022, 150 milioni nel 2023 e 120 milioni nel 2024.
Gli incentivi per l’acquisto dei veicoli elettrici, ibridi, plug-in ed endotermiche sono concessi soltanto alle persone fisiche. Una percentuale dei fondi è riservata alle società di car sharing per l’acquisto dei veicoli elettrici, ibridi, plug-in.
In favore di piccole e medie imprese, comprese le persone giuridiche, esercenti attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi sono inoltre previsti contributi per l’acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 e N2, nuovi di fabbrica, ad alimentazione esclusivamente elettrica. L’incentivo viene concesso con la contestuale rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore ad Euro 4.
È pertanto riconosciuto un contributo di 4.000 euro per i veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate, di 6.000 euro per i veicoli N1 superiori a 1,5 tonnellate e fino a 3,5 tonnellate, di 12.000 euro per i veicoli N2 da 3,5 tonnellate fino a 7 tonnellate. Per i veicoli N2 superiori a 7 tonnellate e fino a 12 tonnellate è riconosciuto un contributo di 14.000 euro. Queste categorie di ecobonus è finanziata con 10 milioni nel 2022, 15 milioni nel 2023 e 20 milioni nel 2024.
Sono stati previsti incentivi anche per l'acquisto di ciclomotori e motocicli elettrici e ibridi (categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7): un contributo del 30% del prezzo di acquisto fino al massimo di 3 mila euro e del 40% fino a 4000 mila euro se viene rottamata una moto in una classe da Euro 0 a 3. Questo ecobonus è finanziato con 15 milioni di euro per gli anni 2022, 2023 e 2024.
Per i ciclomotori e motocicli termici, nuovi di fabbrica (categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7) è invece previsto, a fronte di uno sconto del venditore del 5%, un contributo del 40% del prezzo d'acquisto e fino a 2500 euro con rottamazione. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 10 milioni nel 2022, 5 milioni nel 2023 e 5 milioni nel 2024. Il provvedimento entrerà in vigore dopo la registrazione della Corte dei conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il Governo definirà ulteriori misure di rafforzamento del settore e delle filiere.
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta, ha approvato:
- l’ipotesi di accordo sindacale riguardante il personale non dirigente delle Forze di polizia ad ordinamento civile e lo schema di provvedimento riguardante il personale non dirigente delle Forze di polizia ad ordinamento militare, per il triennio normativo ed economico 2019-2021, sottoscritti il 23 dicembre 2021;
- lo schema di provvedimento riguardante il personale non dirigente delle Forze armate (Esercito, Marina ed Aeronautica) per il triennio normativo ed economico 2019-2021, sottoscritto in data 23 dicembre 2021.
Inoltre, il Consiglio dei Ministri ha autorizzato il Ministro a esprimere il parere favorevole del Governo in merito all’ipotesi di Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto funzioni centrali (amministrazioni statali, compresi gli enti pubblici non economici e gli enti di ricerca) per il triennio 2019-2021, sottoscritta il 5 gennaio 2022 dall’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN) e dalle organizzazioni sindacali di categoria rappresentative.
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha deliberato l’accettazione della rinuncia della Regione Friuli Venezia Giulia al ricorso per l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1, comma 4, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024”.
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, ha esaminato dieci leggi regionali e ha deliberato di non impugnare:
- la legge della Regione Marche n. 2 del 04/02/2021 “Rafforzamento innovativo delle filiere e dell’ecosistema regionale dell'innovazione nelle Marche”; la legge della Regione Basilicata n. 1 dell’11/02/2021 “Piano Strategico Regionale Art. 45, comma 4 dello Statuto regionale”;
-la legge della Regione Veneto n. 3 del 15/02/2021 “Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra donne e uomini e il sostegno all'occupazione femminile stabile e di qualità”;
- la legge della Regione Veneto n. 4 del 15/02/2021 “Modifiche all’articolo 2 della legge regionale 28 novembre 2014, n. 37 “Istituzione dell'Agenzia veneta per l'innovazione nel settore primario”;
- la legge della Regione Campania n. 1 del 22/02/2021 “Rendiconto generale della Regione Campania per l’esercizio finanziario 2020”; la legge della Regione Lazio n. 2 del 24/02/2021 “Disposizioni per la promozione della formazione, dell'occupazione e dello sviluppo nei settori della blue economy”;
la legge della Regione Marche n. 3 del 14/02/2021 “Modifiche alla legge regionale 18 dicembre 2017, n. 38 “Disposizioni in favore dei soggetti affetti da fibromialgia e da sensibilità. Chimica multipla”;
la legge della Regione Calabria n. 3 del 01/03/2021 “Abrogazione dell’articolo 25 della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13 (collegato alla manovra di assestamento di bilancio per l'anno 2005)”; la legge della Regione Molise n. 1 del 28/02/2022 “Tutela, conservazione, valorizzazione della diversità del patrimonio di varietà, razze e ceppi microbici di interesse agrario e alimentare del territorio molisano”; la legge della Regione Umbria n. 2 del 02/03/2022 “Ulteriori modifiche e integrazioni alla legge regionale 27 marzo 2000, n. 30 (Istituzione dell’Agenzia regionale umbra per la ricerca socio-economica e territoriale, denominata “Agenzia Umbria Ricerche””.
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( red / 07.04.22 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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