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Regioni.it

n. 4433 - mercoledì 11 gennaio 2023

Sommario
- Appalti pubblici: Regioni e Anac firmano protocollo d’Intesa
- Fedriga (Regioni): risorse per potenziare agricoltura
- Emilia-Romagna: istituzionalizzare la Conferenza delle Regioni
- Crisi neve Appennino: le richieste delle Regioni
- Autonomia: Calderoli, accolte richieste Conferenza Regioni
- Autonomia: Fontana, applicazione Costituzione

+T -T
Crisi neve Appennino: le richieste delle Regioni

(Regioni.it 4433 - 11/01/2023) Vertice del ministro del Turismo Daniela Santanchè con le Regioni per le misure di emergenza a sostegno degli operatori colpiti dalla mancanza di neve in Appennino.
Si chiede un piano di aiuti immediato rivolto a tutti gli operatori della neve, dagli impiantisti ai maestri di sci, fino a lavoratori che a causa della situazione climatica non si sono visti rinnovare i contratti di lavoro; è quanto proposto dal presidente della Commissione Politiche turistiche della Conferenza delle Regioni, Daniele D’Amario, nella riunione con il ministro del Turismo, Daniela Santanchè alla presenza dei rappresentanti delle regioni dell’Appennino.
“E’ necessario – afferma D’Amario – pensare ad un programma di aiuti che limiti i danni derivanti dal blocco forzato del turismo invernale per mancanza di neve. La nostra richiesta è rivolta al ministero del Turismo chiamato a svolgere un ruolo di raccordo tra il Governo e le Regioni”.
Nella riunione è stato stabilito di far nascere un tavolo permanente tra le Regioni dell’Appennino e il Ministro del Turismo “per far sì che si avviino tutte le azioni per portare l’Appennino ad essere macro destinazione turistica”. Nella riunione, inoltre, il coordinatore del Turismo e gli assessori regionali hanno proposto per finanziare il piano straordinario di aiuti di svincolare le somme non spese dalle Regioni inserite nel decreto 41 che prevede aiuti alle imprese del turismo montano che hanno riportato danni economici a causa del blocco per Covid. Ma sui tempi di intervento per l’erogazione di aiuti, “si gioca – ha aggiunto D’Amario – la partita più importante e decisiva, perché dobbiamo dare risposte immediate agli operatori. Il modello adottato con il precedente Governo quando abbiamo concordato ristori al turismo della montagna per il Covid, è un modello assolutamente ripetibile che ha garantito velocità e riduzione della burocrazia”.
Le richieste messe dell'Emilia-Romagna di fronte all'emergenza-neve che sta colpendo le zone Appenniniche è stata di sbloccare i fondi per 3,3 milioni già a disposizione ma vincolati ai ristori Covid, poi una moratoria dei mutui, la riduzione delle aliquote fiscali, la possibilità di anticipare le risorse nazionali in co-finanziamento per gli impianti sciistici, la cassa integrazione per i lavoratori stagionali.
L'Emilia-Romagna evidenzia che le richieste "non si sono fermate alla gestione dell'emergenza, comunque urgente visto che arriva già a 50 milioni la stima dei ristori necessari a livello nazionale: più in generale, infatti, hanno riguardato anche il necessario cambio di passo nella promozione turistica dell'Appennino durante la stagione invernale, per arricchire l'offerta sciistica con altre e diverse opportunità".
Quella che si sta vivendo è una "situazione è drammatica, perché il contraccolpo di questa mancata apertura è stato durissimo su tutte le imprese della filiera e tutte le misure sulla fiscalità, così come i ristori, sono assolutamente necessari e urgenti - osservano nella nota il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l'assessore al Turismo, Andrea Corsini-. Come Regione ci siamo fatti capofila davanti al ministro Santanchè di alcune proposte, a partire dallo svincolo dei residui non assegnati dei bandi Covid, che sarebbero immediatamente utili per le imprese coinvolte, anche se di certo non risolutivi. Santanchè - sottolinea Corsini- ha dimostrato apertura nei confronti di questa e di altre soluzioni, e le presenterà anche agli altri ministeri coinvolti".
A giudizio del presidente della Regione e dell'assessore al Turismo, ancora, "servono anche nuove infrastrutture sportive e turistiche, come impianti sportivi, palazzetti per il ghiaccio, centri benessere, che ci permettano nel giro di qualche anno di arricchire e diversificare l'offerta invernale della nostra montagna".
Queste, aggiungono Bonaccini e Corsini, "sono proposte di sistema perché nascono dall'ascolto e dal confronto con gli enti locali e gli operatori, e oltre a risolvere una emergenza vogliono avere una visione di medio e lungo periodo, perché l'Appennino in Emilia-Romagna e in tutto il Paese  ha bisogno soprattutto di progettualità, oltre che di ristori".

 



( red / 11.01.23 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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