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Regioni.it

n. 4550 - venerdì 10 novembre 2023

Sommario
- Manovra e contributo di finanza pubblica per investimenti
- Banca d'Italia: l'economia delle Regioni
- Decreto calamità naturali: fondamentale ruolo Regioni nella ricostruzione
- Fedriga alla FIASO: grandi sfide per il futuro della sanità
- Borse di studio universitarie: sottodimensionato finanziamento
- Intese Conferenza Regioni al Fondo Sanitario Nazionale

+T -T
Banca d'Italia: l'economia delle Regioni

(Regioni.it 4550 - 10/11/2023) "L'economia delle regioni italiane - Dinamiche recenti e aspetti strutturali, Novembre 2023", è una pubblicazione della Banca d'Italia che analizza  le economie regionali verificando i nodi struitturali e le prospettive di ogni settore.
Nel 2022 l'economia è cresciuta in misura significativa in tutte le macroaree, dopo l'eccezionale recupero dell'anno precedente.
L'espansione è stata più forte nel Nord Est e al Centro, ma nel 2023 l'economia regionale rallenta. In questo quadro l'unica nota positiva è l'assenza di una crescita del divario con il Sud, che anzi risente meno dell'impatto dell'industria in frenata. E' questa una delle segnalazioni del rapporto  elaborato dalla Banca d'Italia.
Il Mezzogiorno, che durante la pandemia aveva beneficiato del maggior peso della presenza pubblica, quindi non recupera e non aggrava il tradizionale distacco con il Nord.
Il rapporto segnala inoltre come "nonostante il diffuso calo del tasso di disoccupazione, permangono ampi margini di forza lavoro inutilizzata, specialmente nelle regioni meridionali".
Nella prima metà del 2023 l'attività si è affievolita in tutte le aree, risentendo del rallentamento della domanda interna ed estera. Gli investimenti si sono indeboliti, anche se sostenuti dagli incentivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
In prospettiva le vendite rimarrebbero stazionarie anche se l'espansione dell'occupazione è continuata nei primi sei mesi dell'anno in corso, con maggiore intensità al Centro Nord. L'inflazione, seppure in calo dall'inizio dell'anno, ha eroso il reddito disponibile delle famiglie, frenandone i consumi.
La perdita di potere d'acquisto è stata più elevata per i nuclei con minore capacità di spesa, in particolare nel Nord Est e nelle Isole.
I rincari hanno inoltre accresciuto il rischio di povertà energetica, una condizione più diffusa nelle regioni meridionali. Il credito bancario alle imprese è calato e quello alle famiglie ha rallentato. Le banche sono diventate più selettive nella concessione dei prestiti, anche se gli investimenti pubblici sono cresciuti e sono destinati a irrobustirsi con la progressiva attuazione del PNRR.



( gs / 10.11.23 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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