(Regioni.it 4550 - 10/11/2023) Alla celebrazione del 25° anniversario della FIASO (Federerazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere) è intervenuto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, cogliendo l'occasione per riflettere sul futuro del nostro Servizio Sanitario Nazionale.

Fedriga sottolinea come la sanità italiana sia un servizio di eccellenza e che abbiamo di fronte delle sfide fondamentali per garantire il suo futuro e non solo mantenere ma anche migliorare l’erogazione delle prestazioni sanitarie.

“Le sfide che abbiamo di fronte sono molte impegnative”, spiega Fedriga, a cominciare dal problema della carenza del personale. Ma non si risolve il problema solo togliendo il numero chiuso alla facoltà di medicina, con il rischio di tagliare anche la formazione: "eliminare il numero chiuso del tutto vuol dire rischiare di creare dei danni. Si rischia di non formare e, inoltre, di spopolare invece le facolta' infermieristiche. I nostri dati, come Conferenza delle Regioni, dicono che dal 2027 avremo un numero sufficiente di medici ma, invece, continueranno a mancare gli infermieri".
Dobbiamo  costruire la sanità "guardando ai prossimi cinque o dieci anni, per non trovarci con l'eredita' che hanno lasciato a noi".
La riorganizzazione del Servizio Sanitario Nazionale deve passare per la valorizzazione del capitale umano, considerando quindi anche la grande carenza non solo di medici ma anche di infermieri, e che “non esistono soluzioni attuabili in un giorno”.

Inoltre nel nostro Paese manca un pezzo di sanità che “è quella delle cure intermedie” e molte ospedalizzazioni sono improprie perchè non ricevono una risposta adeguata: “dobbiamo valorizzare la medicina del territorio”.

All’interno delle aziende vi deve essere una responsabilizzazione collettiva, avendo il coraggio di fare delle scelte, anche grazie alla collaborazione del sistema delle Regioni.