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Regioni.it

n. 3824 - martedì 21 aprile 2020

Sommario
- Emergenza Covid-19: rinviate le elezioni, lo stabilisce un decreto legge
- Coronavirus: in vista del piano riaperture
- Coronavirus: nuovi servizi sanitari e l'epidemia che arretra
- Aggiornato il dossier sulle disposizioni regionali a favore del sistema produttivo
- Covid-19: proposte per il Decreto sul potenziamento del servizio sanitario nazionale
- Edilizia e prestazione energetica: emendamenti al Decreto

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Coronavirus: in vista del piano riaperture

(Regioni.it 3824 - 21/04/2020) Il Governo prenderà le sue decisioni "nell'esclusivo interesse di tutto il Paese. Non permetterò mai che si creino divisioni", spiega il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Dobbiamo agire sulla base di un programma nazionale, che tenga però conto delle peculiarità territoriali”.Il programma della fase 2 ha un'impronta nazionale, perché “deve riorganizzare il lavoro, ripensare le modalità di trasporto e dare nuove regole per le attività commerciali”.
Per la fase 2 del coronavirus “prima della fine di questa settimana confido di comunicarvi questo piano e di illustrarvi i dettagli di questo articolato programma”, annuncia sempre Conte, aggiungendo che “una previsione ragionevole è che lo applicheremo a partire dal prossimo 4 maggio”.
“Mi piacerebbe poter dire: riapriamo tutto. Subito. Ma sarebbe irresponsabile. Farebbe risalire la curva del contagio in modo incontrollato”, quindi il Governo prenderà decisioni sulla fase 2 “nell'esclusivo interesse di tutto il Paese. Non permetterò mai che si creino divisioni”, rilevando anche come il trasporto “in Basilicata non è lo stesso che in Lombardia. Come pure la recettività degli ospedali cambia da Regione a Regione e deve essere costantemente commisurata al numero dei contagiati”.
“E' fin troppo facile dire 'apriamo tutto'. – afferma Conte - Ma i buoni propositi vanno tradotti nella realtà del nostro Paese, tenendo conto ditutte le nostre potenzialità, ma anche dei limiti attuali che ben conosciamo”.
"Se apertura regionalizzata vuol dire 'fate voi' - afferma il presidente della regione Veneto, Luca Zaia - viene meno il principio fondamentale del parare del Comitato tecnico scientifico nazionale che è stato il faro di tutte le decisioni politiche fino ad oggi, e che secondo me, si deve esprimere fino all'ultimo giorno su tutto quello che dovremo fare".
Un'eventuale riapertura diversificata per regioni – sottolinea il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, “credo sia una riapertura monca, zoppa, che non consentirebbe un equilibrato sviluppo alle Regioni che aprono. C'è una tale interconnessione tra le filiere produttive e tra le varie attività commerciali che c'è veramente il grosso rischio che faccia più danni che vantaggi una apertura a spizzichi e bocconi e a macchia di leopardo. Sono convinto che la riapertura debba avvenire quando il rischio del contagio si sia concluso o sia vicino alla conclusione su tutto il territorio. Proprio per i collegamenti che saranno necessari, c'è il rischio che il contagio possa riprendere senza sapere da dove riparte: penso sia una valutazione che debba essere fatta nella sua globalità”.
“La fase 2 deve essere per aree omogenee. – sostiene il presidente della regione piemonte, alberto Cirio – “Il governo non deve piu' fare quell'errore che fu fatto a inizio marzo, quando si facevano norme per contenere il virus che differivano da provincia a provincia, manco il virus seguisse i confini amministrativi".
“Abbiamo bisogno che si faccia per aree omogenee – aggiunge Cirio - non posso immaginare soluzioni e scelte di tempistiche diverse, ad esempio, tra la Lombardia e il Piemonte, anche perche' c'e' un'interconnessione di aziende, di lavoratori e di studenti che fa si' che le due regioni debbano muoversi di pari passo”.
Cirio quindi annuncia che “all'inizio della prossima settimana presenterò un disegno di legge che sospende tutta una serie di adempimenti burocratici in Piemonte".
Sulla ripartenza, afferma il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, "il discorso con il Governo è solo agli inizi, però un punto che credo sia stato accettato dal Governo è quello di superare i codici Ateco nella individuazione delle diverse attività, perché non sono più assolutamente corrispondenti alla realtà. Così come una prima indicazione di massima sarebbe quella di ritornare alla riapertura dei cantieri che sono una di quelle attività che potrebbe ripartire senza problemi. E' chiaro che questa ripartenza deve essere fatta con estrema attenzione e predisposizione di tutte le precauzioni fondamentali per evitare che il virus possa ripartire. Non possiamo permetterci una ripresa dell'epidemia perché sarebbe per noi di una gravità assoluta".
“Il governo deve attuare in tutte le regioni il modello Morandi", aggiunge Cirio e "uniti ce la faremo” rilancia il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
La Lombardia pensa anche ai bond per la ripresa economica dopo l'emergenza coronavirus e stanzia oltre 5,6 milioni di euro per  "interventi straordinari e urgenti nei settori cultura e spettacolo". Quindi bond per la ripresa economica dopo l'emergenza coronavirus: 'I tre miliardi per il piano straordinario di investimenti in Lombardia sono previsti a debito utilizzando obbligazioni a seconda della convenienza e del tasso che il mercato offrirà".
Ha chiesto al Governo, la regione Emilia-Romagna, l’accesso agevolato al credito e al Fondo speciale di garanzia, sospensione dei mutui e credito d'imposta per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di sanificazione anche al terzo settore, all'associazionismo di promozione sociale e di  volontariato.
Si propone quindi un emendamento in sede di conversione del Decreto liquidità per il  tramite della Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome, per consentire l'accesso al Fondo di garanzia anche ai soggetti non  costituiti in forma di impresa. L’Emilia-Romagna intende anche fornire un ulteriore supporto al terzo settore,  alle associazioni di promozione sociale e di volontariato che stanno contribuendo anche alla gestione dell'emergenza.
Mentre la regione Basilicata  lancia con la campagna 'Compra lucano! Mangi sano e dai una mano'. Finanziata con fondi del Psr Basilicata 2014-2020, che ha l'obiettivo di dare un sostegno alle filiere agricole lucane e al mondo rurale, aumentandone la competitivita' ed esaltando i luoghi incontaminati da cui derivano.
Il presidente della regione Umbria, Donatella Tesei, annuncia la riattivazione dei settori tessile e moda, “non si può aspettare più” perché “si rischia di perdere una stagione intera".
“Alcune filiere e seppur non in modo completo – dichiara Tesei - hanno già avviato una riapertura. Gli imprenditori stanno seguendo protocolli molto importanti con sanificazione dei luoghi di lavoro, distanziamento, test rapidi, dispositivi di sicurezza individuali, controllo temperature, per mettere in sicurezza la salute dei lavoratori. Tutte procedure condivise con noi”.
“In Liguria siamo stati i primi a chiudere le scuole quando era necessario, ora vogliamo essere i primi a pensare a come far ripartire anche le vite dei più piccoli. Per questo in Regione nelle prossime ore nascerà il 'Team Infanzia'  per migliorare la situazione dei più piccoli e rispondere al meglio alle loro esigenze e a quelle delle famiglie”, annucnia il presidente Giovanni Toti.
"E' necessario adesso uscire dalla logica emergenziale e avviare una fase di condivisione e definizione della programmazione futura", dichiara il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano. "Le Regioni - spiega Emiliano - non possono che procedere rimodulando le risorse a disposizione, per questo la Puglia è riuscita a mettere in campo 450 milioni di euro derivanti da fondi Fsc e Por".
Contatti fra ministro dell'Interno e quella delle politiche agricole alimentari e forestali sulla questione delle regolarizzazioni dei cittadini stranieri. Che non riguarderà 600mila persone e sarà limitata al settore agricolo, e istituito presso il ministero dell'Istruzione un Comitato di esperti che avrà il compito di formulare e presentare idee e proposte per la scuola con riferimento all'emergenza sanitaria in atto.








( gs / 21.04.20 )
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