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Regioni.it

n. 3841 - giovedì 14 maggio 2020

Sommario
- Emergenza Covid-19: le misure previste dal Decreto Rilancio
- Cassa integrazione in deroga: Bonaccini, “Accordo Governo-Regioni per semplificare la procedura”
- Decreto Rilancio: prime valutazioni Regioni
- Fase 2: la ripartenza nelle Regioni e le linee guida
- Trasporto pubblico locale: ulteriori emendamenti al Decreto Legge 23/2020
- Socialità e gioco per bambini nell'emergenza Covid-19: suggerimenti per linee guida

Documento della Conferenza delle Regioni del 7 maggio

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Socialità e gioco per bambini nell'emergenza Covid-19: suggerimenti per linee guida

(Regioni.it 3841 - 14/05/2020) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella seduta del 7 maggio scorso svoltasi in videoconferenza, ha discusso sugli esiti del Tavolo presieduto dal Ministro per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, prendendo atto dell'informativa resa dall'Assessore Cristina Grieco (Coordinatrice della Commissione Istruzione Lavoro ricerca e innovazione della stessa Conferenza) e approvando un documento di “Linee di orientamento e proposte per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini e ragazzi nella fase 2 di emergenza Covid-19”.
Nel testo - trasmesso dal Presidente Stefano Bonaccini allo stesso Ministro - si sottolinea la necessità di definire, a livello nazionale, protocolli di sicurezza per il contenimento del rischio di contagio, con regole chiare e valide su tutto il territorio nazionale.
Secondo le Regioni i protocolli dovrebbero contenere prescrizioni per il contingentamento degli ingressi, il rapporto numerico tra educatori e bambini, il rispetto di distanze interpersonali, la sanificazione dei locali e delle attrezzature di gioco, l’utilizzo di adeguati dispositivi di protezione individuale.  Si auspica però, contestualemnte, un ruolo di coordinamento in capo alle Regioni per la specificazione dei protocolli nazionali, tramite linee guida territoriali, per declinare sui territori le indicazioni nazionali.
Le osservazioni formulate delle Regioni hanno riguardato - fra l'altro - la realizzazione di attività ludico ricreative per i bambini con età superiore ai tre anni (i tradizionali centri estivi); la riapertura dei servizi educativi per la prima infanzia; la necessità di prevedere un significativo sostegno economico dello Stato per una ripartenza in sicurezza delle attività estive, cui accompagnare lo sforzo congiunto anche di Regioni ed Enti locali e l’esigenza di una maggiore flessibilità nell’utilizzo del bonus babysitter, affinché possa essere utilizzato anche per l’accesso a tali servizi.
Il tema della tutela dell'infanza nella gestione dell'emergenza Covid-19 è stato più volte sottolineato dalle Regioni (vedi "Regioni.it" del 29 aprile) e lo stesso Presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano  Bonaccini, rivendicando l'operato svolto nella sua Regione, sottolinea (in un post pubblicato su facebook) che "Per primi abbiamo sollevato il tema del recupero della socialità dei bambini e del sostegno alle famiglie" e "Come Regione abbiamo già definito linee guide condivise sulla sicurezza con Comuni ed esperti, inviate al Governo". Ma, conclude,  "Chiediamo che si faccia in fretta, su un tema fondamentale per poter davvero ripartire".
Si riporta di seguito il testo del documento della Conferenza delle Regioni del 7 maggio.
Proposte delle Regioni al documento recante: “Linee di orientamento e proposte per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini e ragazzi nella fase 2 di emergenza Covid-19” 
Le Regioni, esaminata l’ultima versione del documento pervenuta dalla Segreteria del Ministro Bonetti, ritengono di ribadire alcune delle osservazioni già trasmesse al Ministro in data 5 maggio 2020.
In premessa, si rimarca la necessità che siano definiti a livello nazionale protocolli di sicurezza, finalizzati al contenimento del rischio di contagio, con regole chiare e valide su tutto il territorio nazionale, contenenti, tra le altre, prescrizioni per il contingentamento degli ingressi, il rapporto numerico tra educatori e bambini, il rispetto di distanze interpersonali, la sanificazione dei locali e delle attrezzature di gioco, l’utilizzo di adeguati dispositivi di protezione individuale. Contestualmente, sarebbe opportuno prevedere un ruolo di coordinamento in capo alle Regioni per la specificazione dei protocolli nazionali, tramite linee guida territoriali, al fine di declinare le indicazioni nazionali sui territori, tenendo in considerazione le differenti situazioni regionali.
Con riferimento, poi, alla impostazione del documento proposto, che si struttura in tre fasi, si ravvisa quanto segue:
- non si rilevano criticità in merito alla prima fase, che prevede la riapertura regolamentata di parchi e giardini pubblici per la loro possibile frequentazione da parte di bambini anche di età inferiore ai tre anni e ragazzi con genitori o adulti familiari;
- in merito alle successive due fasi, invece, si ritiene più opportuno accorparle, distinguendo piuttosto fra:
- la realizzazione di attività ludico ricreative per i bambini con età superiore ai tre anni (i tradizionali centri estivi), da realizzarsi sia in parchi e giardini, sianei luoghi disponibili, quali ad esempio scuole e spazi a disposizione di enti e associazioni anche del terzo settore. Per tali attivitàoccorre una cornice nazionale e dei protocolli di sicurezza nazionali. Il ruolo delle regioni al riguardo consiste nell’attivazione di un tavolo di regia regionale e nella promozione di tavoli di coordinamento locali, con funzioni definite, per agevolarne la realizzazione ed eventualmente svolgere un ruolo di finanziamento delle attività;
- la riapertura dei servizi educativi per la prima infanzia - la cui regolamentazione rientra nella competenza delle Regioni - che dovrà avvenire nel rispetto di protocolli di sicurezza definiti sempre a livello nazionale, in deroga alle regolamentazioni regionali in materia.
Si ribadisce la necessità di prevedere un significativo sostegno economico dello Stato alla ripartenza in sicurezza delle attività estive, cui accompagnare lo sforzo congiunto anche di Regioni ed Enti locali; nonché l’esigenza di una maggiore flessibilità nell’utilizzo del bonus babysitter, affinché possa essere utilizzato anche per l’accesso a tali servizi.
Si evidenzia, da ultimo, la problematica di eventuali profili di responsabilità imputabili al soggetto titolare/gestore dei servizi educativi per la prima infanzia, nonché delle attività ludico-ricreative per bambini e ragazzi, per l’ipotesi in cui si verifichino contagi da Covid-19 nonostante il rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa per l’erogazione del servizio.
Con riferimento alle modalità di organizzazione dei centri estivi e di riapertura dei servizi educativi per la prima infanzia, si riportano ulteriori prescrizioni rispetto a quelle già individuate nel documento. A titolo esemplificativo si segnalano intanto le seguenti:
- obbligatorietà dei dispositivi di protezione individuale (DPI) per operatori, bambini e ragazzi (per quali fasce di età, chi si occupa della messa a disposizione);
- obbligatorietà o meno di test sierologici o tamponi per i bambini/ragazzi ed eventualmente per genitori e delle persone conviventi;
- verifica preliminare sulla sussistenza di malattie croniche;
- individuazione di un parametro che consenta alle Regioni di adottare ordinanze di sospensione delle attività qualora si sia in presenza di una recrudescenza dell'epidemia;
- specificazione delle attività sportive consentite, anche alla luce dello studio commissionato dal Coni e dal Comitato Paralimpico al Politecnico di Torino che definisce i fattori di rischio delle varie discipline sportive;
- opportunità di prevedere protocolli operativi per l’accoglienza e l’inserimento sia del bambino che del genitore.

Si segnalano infine le seguenti osservazioni puntuali al testo:
- A pag. 12 dopo il seguente paragrafo: “Non è naturalmente esclusa la possibilità di utilizzare anche altre sedisimilari, a patto che le stesse offrano le medesime funzionalità necessarie, intermini di spazi per le attività all’interno e all’esterno, servizi igienici, spazi perservizi generali e per il supporto alla preparazione e/o distribuzione di pasti”, si propone di esplicitare a titolo esemplificativo: sedi di centri di aggregazione degli enti del terzo settore e degli enti locali, oratori ed altri centri parrocchiali,aziende agricole attive quali fattorie didattiche e nell'ambito dell'agricolturasociale.
- A pag. 12, quando si parla di sedi similari, inserire l’indicazione di oratori, palestre, campi sportivi, circoli e altre realtà dell’associazionismo sportivo, degli oratori e del Terzo settore.
- A pag. 13, tra i criteri per la redazione della graduatoria di accesso, inserire la condizione di essere già iscritti ai servizi educativi (soprattutto per la fascia 0/6).
- A pag. 14, al termine del capitolo recante: “Criteri di selezione del personale e formazione degli operatori”, si propone di inserire il seguente periodo: “Al fine di assicurare un'adeguata presenza di personale, sempre in coerenza con quanto sopra esplicitato, potranno essere promosse forme di collaborazione con enti e progetti di servizio civile, per l'utilizzo dei volontari a supporto dei centri estivi”.
- A pag. 14, quando si specificano i criteri di sanificazione, inserire “almeno due volte al giorno” come indicato a pag. 5. In generale alcune indicazioni previste a pag. 4 e 5 sarebbe utile inserirle anche nei servizi educativi e centri estivi.
- Alla fine di pag. 14, inserire che è vietato portare oggetti da casa (non è consentita la presenza di peluches né oggetti di stoffa).
- A pag. 14 inserire che occorre dotare il servizio di segnaletica e poster con le principali raccomandazioni di comportamento, disposti nei punti cruciali (atrio, sala giochi, bagni, spazio per i pasti), al fine di indicare chiaramente i comportamenti da seguire con particolare attenzione alle istruzioni sul corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale durante l’attività.
- A pag. 15, quando si parla dei pasti,prevedere modalità organizzative che consentano il distanziamento, anche tramite un doppio turno, laddove necessario.
- A pag. 15 aggiungere, laddove per la fascia di età dei bambini sia necessario prevedere il riposo pomeridiano, che occorre mantenere i lettini personalizzati e distanziati almeno di un metro.
Si ribadisce,infine, l’importanza dell’aspetto della formazione degli addetti che si ritiene che debbano essere muniti di formazione specifica in base all’attività da svolgere. Si osserva, da ultimo, che laddove si parla di supplenti, è opportuno che gli stessi abbiano i medesimi requisiti formativi degli addetti in via principale, mentre gli operatori volontari che accompagnano e seguono i minori, da coinvolgere in via complementare, è sempre opportuno specificare che svolgono un ruolo di assistenza e ausilio.
Roma, 7 maggio 2020



( red / 14.05.20 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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