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Regioni.it

n. 3990 - lunedì 25 gennaio 2021

Sommario
- Conferenza delle Regioni oggi 25 gennaio alle 14.00
- Pandemia: richiesta revisione procedure per determinazione colore zone
- Vaccinazioni in ritardo a gennaio per i tagli
- Scuola: rientro parziale alle superiori
- Vino: via libera da Stato-Regioni al decreto fermentazione fuori dal periodo vendemmiale
- Posizione sul Ddl di conversione in legge del "Decreto Milleproroghe"

Documento della Conferenza delle Regioni del 21 gennaio

+T -T
Posizione sul Ddl di conversione in legge del "Decreto Milleproroghe"

(Regioni.it 3990 - 25/01/2021) La Conferenza delle Regioni ha espresso parere favorevole sul decreto Milleproroghe all'ordine del giorno della Conferenza Unificata del 21 gennaio. Le Regioni hanno però condizionato il loro via libera all'accoglimento di alcuni emendamenti ritenuti prioritari e contenuti in un documento che è stato inviato al Governo per via telematica.
Una posizione che il coordinatore vicario della Commissione Affari istituzionali della Conferenza delle Regioni, Marco Gabusi (Assessore della Regione Piemonte) ha anche illustrato nel corso di un'audizione parlamentare di fronte alle Commissioni riunite I e V della Camera lo stesso 21 gennaio.
Il testo è stato anche inviato dal presidente Stefano Bonaccini ad Emanuela Corda, Presidente della Commissione Parlamentare per le questioni regionali.
Si riporta di seguito il documento della Conferenza delle Regioni (senza gli emendamenti, comunque pubblicati nella versione integrale del testo nella sezione "rapporti istituzaionali" del sito www.regioni.it) ed il link  all'atto della Conferenza Unificata.
Posizione in merito al parere, ai sensi dell'articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 31 dicembre 2020, n. 183 recante: "disposizioni urgenti in materia di termini legislativi, di realizzazione di collegamenti digitali, di esecuzione della decisione (ue, euratom) 2020/2053 del consiglio, del 14 dicembre 2020, nonché in materia di recesso del regno unito dall'unione europea. (20g00206)" (c 2845)
Punto 1) O.d.g. Conferenza Unificata
Roma, 21 gennaio 2021
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ritiene indispensabile riprendere il tema della “salvaguardia degli equilibri di bilancio” già evidenziato per il parere al ddl “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023”, in particolare per quanto riguarda gli squilibri economici – finanziari in sanità che si registreranno sull’esercizio 2020 a causa delle mancate erogazioni agli enti territoriali dei rimborsi delle spese sostenute nell’emergenza pandemica da COVID-19 dalle Regioni e Province autonome a valere sul “Fondo Protezione Civile”.
Strettamente collegata agli equilibri è anche la questione inerente i mancati ricavi da tariffa delle aziende del Trasporto pubblico locale e conseguenti squilibri di bilancio delle aziende.
Il Governo si accinge a richiedere al Parlamento l’autorizzazione per il “quinto” scostamento in termini di indebitamento netto rispetto al piano di rientro del saldo strutturale verso l’OMT programmatico. Al riguardo la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome reclama la necessità che tale scostamento contempli anche la soluzione per la salvaguardia degli equilibri dei bilanci regionali e di quelli in ambito sanitario. 
 

In particolare, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome richiama le seguenti tematiche:
Spese sostenute per l’emergenza da COVID-19 ed equilibrio economico – finanziario in sanità
Le spese sostenute nell’emergenza pandemica da COVID-19 dalle Regioni e Province autonome a valere sul “Fondo Protezione Civile” nell’esercizio 2020 non sono state compensate con rispettive erogazioni causa incapienza del Fondo.
La mancata erogazione dei rimborsi dovuti per le spese anticipate entro l’esercizio 2020, determina una situazione di squilibrio economico-finanziario nella gestione sanitaria delle Regioni non compensabile con entrate libere regionali stante il crollo delle entrate tributarie.
Si ricorda che le autonomie territoriali secondo la Costituzione non possono finanziare spesa corrente con debito. Ai sensi della legge 243/2012 (art. 9) le Regioni e le Province autonome sono tenute al rispetto dell’equilibrio di bilancio e in caso di squilibrio per la parte sanitaria, la legge (n.311/2004, art. 1, c. 174 e sue modifiche e integrazioni) prevede che qualora dai dati del monitoraggio del quarto trimestre si evidenzi un disavanzo di gestione, siano intrapresi immediati interventi per il ripiano del disavanzo fino all’applicazione nella misura massima prevista dalla vigente normativa dell'addizionale all'imposta sul reddito delle persone fisiche e le maggiorazioni dell'aliquota dell'imposta regionale sulle attività produttive oltre che il divieto di effettuare spese non obbligatorie fino al 31 dicembre dell'anno successivo a quello di verifica.
È necessario pertanto intervenire normativamente sia per sospendere gli effetti del comma 174 della legge 311/2004 per l’esercizio 2020 e impedire gli aumenti automatici dell'addizionale all'imposta sul reddito delle persone fisiche e le maggiorazioni dell'aliquota dell'imposta regionale sulle attività produttive entro le misure stabilite dalla normativa vigente, sia per dare copertura finanziaria alle spese per l’emergenza effettuate a valere sul “Fondo Protezione Civile” nell’esercizio 2020; in caso contrario il problema del disavanzo si trascinerebbe nell’esercizio 2021 senza soluzione.
La necessità di una soluzione definitiva condivisa con il Governo per individuare le coperture finanziarie delle spese sostenute per l’emergenza è già stata richiesta dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome al Governo in occasione dei pareri ai DL 18/2020, DL 34/2020, DL 104/2020 e ddl Bilancio dello Stato 2021. A distanza di mesi è chiaro che non vi è copertura necessaria anche per le spese delle autonomie territoriali ma solo per le Amministrazioni centrali. Il Tavolo tecnico/politico richiesto per la condivisione di una soluzione che individui le coperture finanziarie delle spese sostenute per l’emergenza, non è stato attivato.
Si sottolinea che le spese sono riferite solo al periodo fino all’8 aprile 2020 (per il quale anche il Commissario ha evidenziato il fabbisogno finanziario) ma le spese sostenute dalle Regioni e Province autonome per l’emergenza sono anche successive a quella data in assenza di forniture dal Commissario straordinario, e continuano tutt’oggi.
Si evidenzia che il rischio di disavanzi che incombe sui bilanci regionali dopo gli sforzi dell’ultimo decennio per ripianare i debiti pregressi del SSN nella maggior parte delle Regioni (e per alcune i Piani di rientro sono ancora in corso), ha impatti reali sull’economia del Paese.
In caso di mancata soluzione, il tavolo di monitoraggio degli effetti COVID-19 sulle entrate regionali di cui all’art.111 del DL 34/2020 non potrà non considerare queste maggiori spese che al momento, nello spirito di leale collaborazione non sono state considerate; si prevede, infatti, un ristoro delle minori entrate al netto delle maggiori spese affrontate per l’emergenza.
Mancati ricavi da tariffa delle aziende del Trasporto pubblico locale e conseguenti squilibri di bilancio
La recrudescenza dei dati sulla pandemia non lascia allo stato attuale intravedere per il 2021 margini certi di ripresa del settore e il ritorno a un equilibrio economico-finanziario complessivo. Lo stesso Governo ha previsto al comma 12 dell’art. 13 del provvedimento in esame la proroga fino alla cessazione dello stato di emergenza e, comunque, non oltre il 30 aprile 2021 della disposizione di cui all'articolo 92, comma 4- bis, del decreto - legge 17 marzo 2020, n. 18, al fine di estendere il divieto di applicazione di sanzioni o penali o decurtazioni di corrispettivo, da parte dei committenti dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale nei confronti dei gestori, in ragione delle minori corse effettuate o delle minori percorrenze realizzate.
In linea con questa proroga, è opportuno prevedere che anche il periodo di compensazione per minori ricavi da tariffa sia esteso fino al termine dell’emergenza, che determina una ridotta capienza dei mezzi.
Lo squilibrio economico di settore stimabile per il primo semestre 2021 è infatti quantificabile nell’ordine di ulteriori 1.000 milioni di euro in termini di perdite di ricavi tariffari e maggiori costi sostenuti dalle imprese per l’attuazione delle misure di prevenzione del contagio.
Minori entrate per l’esercizio 2021
Il quadro finanziario previsto dalla NADEF 2020 si è deteriorato tanto da condurre il Governo alla richiesta del “quarto” scostamento di bilancio nel novembre 2020 per sostenere l’economia (l’Istat a dicembre 2020 prevede una marcata contrazione del Pil nel 2020 (-8,9%) e una ripresa parziale nel 2021 +4,0% anziché +6% previsto dalla NADEF 2020).
Le risorse del fondo per le funzioni delle Regioni e Province autonome da utilizzare nel 2021 risulteranno incapienti rispetto alle esigenze anche in relazione alla generalizzata normativa di sospensione dei versamenti tributari prevista dai DL “Ristori” e dalla legge di bilancio 2021. Più volte è stato ricordato che gli enti territoriali devono rispettare gli equilibri di bilancio previsti dalla legge 243/2012 e dal d.lgs 118/2011 e non possono indebitarsi per spesa corrente secondo il dettato Costituzionale.
Le Regioni e le Province autonome auspicano che il Parlamento possa prevedere una revisione delle minori entrate 2021 per non impattare con misure pro - cicliche sull’economia; infatti l’impegno previsto dello Stato a verificare l’andamento delle entrate e delle spese in relazione all’emergenza COVID-2019 per gli anni 2020 e 2021 non risulta più adeguato stante il peggioramento della situazione economica.
Interventi per il miglioramento della qualità dell’aria - sentenza del 10 novembre 2020 della Corte di Giustizia Europea
La Corte di Giustizia con sentenza del 10 novembre 2020 adottata ai sensi dell’articolo 258 del TFUE ha accertato che lo Stato italiano è venuto meno agli obblighi imposti di rispetto dei limiti di inquinamento atmosferico in relazione al PM10 e per non avere adottato misure appropriate per garantire tale rispetto in varie Regioni italiane.
In prima fase la Commissione aveva richiesto allo Stato di provvedere all’individuazione delle misure necessarie entro il 20 gennaio 2021. Tale termine è stato recentemente prorogato, dalla Commissione Europea, di due mesi e cioè sino al 20 marzo 2021 (nota della Commissione del 22.12.2020).
La proroga della scadenza prevista consente di intervenire con urgenza, nell’ambito della presente proposta di legge, per intervenire con idonei finanziamenti atti a porre in essere adeguate misure da parte dello Stato italiano e garantire alla Commissione europea un più completo insieme di misure in ottemperanza alla sentenza che, nel caso in esame, si sostanziano, in sintesi, in provvedimenti che conducano al rispetto del valore limite giornaliero di PM10 previsto dalla Direttiva.
La mancata esecuzione delle sentenze della Corte può portare all’apertura di una nuova procedura di infrazione ai sensi dell’articolo 260 del TFUE. Nel merito, l’esame delle tempistiche procedurali ci evidenzia che molto probabilmente l’atto di messa in mora sarà notificato tra la fine dell’anno 2021 e l’inizio del 2022 e avrà quindi come riferimento i dati di qualità dell’aria relativi all’anno 2021. Poiché i periodi dell’anno maggiormente interessati dal superamento del valore limite giornaliero sono i mesi gennaio-marzo e ottobre-dicembre, per ottenere un risultato utile a partire da gennaio 2021 occorre agire con molta sollecitudine assicurando l’entrata in vigore di misure straordinarie da inizio 2021.
Laddove tali dati non saranno rispondenti a quanto richiesto dalla direttiva comunitaria la Commissione constaterà la mancata esecuzione della sentenza chiedendo il deferimento alla Corte di Giustizia con conseguente concretizzazione del presupposto per il pagamento della sanzione pecuniaria forfettaria che si stima nell’ordine compreso tra 1,5 e 2,3 miliardi di euro (stante la gravità e la durata dell’infrazione e la necessità di garantire l’efficacia dissuasiva della sanzione) supponendo un rientro nei limiti nel 2030.
Si ritiene pertanto urgente, oltreché opportuno per la salvaguardia della tutela della Salute (il problema persiste da molti anni dopo il termine vincolante stabilito per il raggiungimento dei valori limite di tutela della qualità dell’aria posti dalla Direttiva comunitaria) e per lo sviluppo del Paese,  finanziare almeno per il medesimo importo che si stima possa essere la sanzione per il mancato rispetto della sentenza, specifiche strategie di intervento sulla situazione di inquinamento dell'aria presente nella pianura padana per interventi prioritariamente nei settori dei trasporti, della mobilità, delle sorgenti stazionarie e dell’uso razionale dell’energia nonché interventi per la riduzione delle emissioni nell’atmosfera ai fini di superare le procedure di infrazioni nn. 2014/2147 e 2015/2043, e conseguire gli obiettivi indicati dalla direttiva 2008/50/ CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008 e per le finalità di cui all’articolo 10, comma 1, lettera d), della legge 7 luglio 2009, n. 88.
Oltre alla soluzione urgente delle tematiche illustrate, si allegano gli emendamenti ritenuti essenziali e imprescindibili per un parere positivo al DL 183/2020.


Link al documento approvato della Conferenza delle Regioni del 21 gennaio: Posizione in merito al parere, ai sensi dell'articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 31 dicembre 2020, n. 183 recante: "disposizioni urgenti in materia di termini legislativi, di realizzazione di collegamenti digitali, di esecuzione della decisione (ue, euratom) 2020/2053 del consiglio, del 14 dicembre 2020, nonché in materia di recesso del regno unito dall'unione europea. (20g00206)" (c 2845)

Link all'atto della Conferenza Unificata del 21 gennaio:

 
Milleproroghe: Gabusi (Regioni) quattro priorità, compensazione spese sostenute per l’emergenza Covid-19, mancati ricavi aziende Tpl, minori entrate e qualità dell’aria


Proroga dei termini legislativi, audizione di associazioni e sindacati, Audizione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, 21 gennaio 2021: https://webtv.camera.it/evento/17413



( red / 25.01.21 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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